A Francesca, perché enza di lei non avrei mai conosciuto questi due. Grazie Pillow

E ad Elena, perché li shippa quasi quanto me – se non di più.

Vi voglio bene,

                            Bels

The couch

Saoirse sbuffò, accomodandosi sgraziatamente sul divano. Provare su un divano – il suo divano – la scena che, in teoria, sarebbe dovuta accadere davanti ad un falò e aiutare Viandante a decidere di allearsi con Melanie, non era stata una grande idea. Specialmente se si teneva conto di ciò che avrebbe dovuto anticipare.

Lanciò un’occhiata distratta alla copia di The Host appoggiata sul tavolino di vetro: quando aveva avuto la parte, aveva deciso di leggerlo e la scena del divano, disegnata dagli occhi di Melanie, le era rimasta in mente per giorni.

Lo sguardo si diresse alla porta chiusa, immobile. Ci aveva ripensato? Quelle tre semplici parole le ronzavano in testa da un tempo indefinito, ormai.

Non ne poteva più.

Aveva appena deciso di andare a prendere il copione e rileggere – per la milionesima volta – le sue battute, quando i cardini cigolarono all’aprirsi della porta. Sobbalzò, per poi scattare in piedi.

<< Hey, Sersh. >> Saoirse gli restituì il saluto in modo piatto, infastidita. “Hey, Sersh?” Tutto qui?

<< Senti… >> la sua voce era bassa. O forse era troppo concentrata sui brividi che partivano dallo stomaco e arrivavano fino ai polpastrelli. << Se hai cambiato idea io… >> Ancora brividi.

Senza rendersene conto, gli si era avvicinata. Da lì, il tavolino si scorgeva a malapena.

<< Sei un idiota. >> bisbigliò. << E un perfetto Jared. >> Si ritrovarono abbracciati sul divano meno di cinque minuti dopo, con le labbra umide e il fiato corto.

*

Ho avuto in testa questa flash per ore e finalmente sono riuscita a buttarla giù. Per quanto dolce sia, – e io ho sempre paura di provocare carie – ne sono molto orgogliosa, poiché shippo questi due like there’s no tomorrow. E, no, niente di tutto ciò che avete letto è successo. Perfino la stanza l’ho immaginata.

Spero vi piaccia.