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Autore: SpaceDementia    08/01/2008    7 recensioni
Due ragazzi..Due vite differenti...Due cuori che battono..Due vite che nascono...Gerard,ragazzo che a perso ogni speranza...Frank,ragazzo dolce che...
La storia di due adolescenti che insieme troveranno la voglia di vivere....
Allargò le braccia al cielo,sussurrando: -Non c’è stanza in questo inferno..e non c’è stanza nel prossimo..-.
E così nel silenzio della pioggia si lasciò cadere. Nella totale tranquillità della notte,in cui nessuno mai avrebbe potuto aiutarlo,dove a nessuno importava della giovane vita di un ragazzo che ormai aveva perso ogni speranza.
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

Erano circa le 4 del mattino. Gerard era seduto sul davanzale della finestra. Guarda pioggia scendere,ticchettare sul vetro,le gocce d’acqua impedivano quasi la vista e il rumore che conosceva scagliandosi su ogni oggetto lo faceva pensare. Era lì,seduto,in silenzio. Buio fuori,non c’era vita,nessuna forma di vita dava segno di esserci. Il suo cuore piangeva,quasi poteva avvertire dolore fisico,un dolore causato da infinite sofferenze,infinite delusioni che lo avevano tormento per gran parte della vita e ancora continuavano a tormentarlo. Aprì lentamente la finestra. Una goccia,li bagnò il viso e un brivido attraversò la sua schiena. Fredda,li rigò una guancia. Chiuse gli occhi come per imprimere nella mente quel momento in cui per la prima volta capì di non aver dimenticato. Fu cosi che decise di uscire dalla finestra e salire sul tetto. L’acqua bagnava i suoi capelli neri,morbidi e lucidi,lunghi. Ormai pieni d’acqua gli ricoprivano il viso,ma lui imperterrito continuava ad arrampicarsi sulle tegole scivolose. Rischiò di cadere tagliandosi il palmo di una mano. Dopo non molto riuscì ad arrivare sul tetto. Alzò gli occhi al cielo guardava la luna e intanto la pioggia cadeva inesorabile. Sentiva il calore del sangue che caldo scendeva caldo dalla mano,assumendo un colore metallizzato a causa della luna. Non provava dolore,non provava nulla. Il silenzio della notte, interrotto dall’incessante pioggia che crudele scendeva sul viso,delle lacrime iniziarono a bagnare i suoi occhi,scendendo poi lunghe le candide guance,toccandogli le labbra per poi confondersi con la pioggia. Allargò le braccia al cielo,sussurrando: -non c’è stanza in questo inferno..e non c’è stanza nel prossimo..-. E così nel silenzio della pioggia si lasciò cadere. Nella totale tranquillità della notte,in cui nessuno mai avrebbe potuto aiutarlo,dove a nessuno importava della giovane vita di un ragazzo che ormai aveva perso ogni speranza.

Erano circa le 3 del mattino e Frank non riusciva a chiudere occhio,così decise di alzarsi da quel suo letto caldo e morbido per una cioccolata calda in cucina. Viveva a Belleville da tempo ormai,aveva sempre avuto buoni rapporti con tutti,le ragazze lo adoravano,a scuola voto molto alt,chitarra avuta come regalo di Natale a 13 anni e considerando che ora ne aveva 19 se la cavava piuttosto bene. Qualcosa però lo tormentava dentro. La sua vita per quanto perfetta,per quanto felice e bella,non lo appagava. Non voleva di più,odiava tutta quella staticità,quell’organizzazione,odiava la perfezione perché non esiste,i suoi occhi erano vuoti,senza voglia di vivere,malinconici,tristi. Non sapeva il significato della parola amore. Non aveva mi amato. Seduto in cucina ora guardava la sua tazza cerando di capire perché si sentiva cosi dato che non aveva motivo per esserlo. Fuori la pioggia batteva sulle finestre rovinando i poveri fiori delle signora Iero. Lentamente dopo aver bevuto la sua cioccolata,si avviò verso il lavabo. Rimase qualche secondo a guardare la casa dei suoi nuovi vicini:gli Way. Si erano trasferiti li già da un mese. Aveva avuto occasione di incrociare un pio di componenti di questa bizzarra famiglia. L’unica cosa che penso fu che forse questo nucleo per quanto strano era felice di quello che aveva ,qualcuno che viveva senza rimpianti con tranquillità e serenità. Era riuscito a vedere due ragazzi,uno moro,uno castano. Mentre guardava la pioggia scagliarsi contro la loro auto,notò uno starno movimento. Un  ragazzo in t-shirt e pantaloncini si stava arrampicando sul tetto. –ma cosa…?- Frank guardò più attentamente e il ragazzo scivolò, riuscendosi però a tenere alle tegole. Senza pensarci troppo si precipitò fuori no facendo caso alla pioggia che bagnava i suoi capelli neri come la notte. Attraversò la strada,ormai aveva la maglietta completamente bagnata. –ehi tu che ci fai li?stai bene?- . Nessuna risposta. Vide il ragazzo allargare le braccia e lasciarsi cadere nel vuoto. Automaticamente Frank si buttò automaticamente nel giardini degli Way cercando di prenderlo. Impresa folle. Il corpo volteggiava nell’aria,umido e ormai quasi freddo si posò su una siepe che circondava il verde prato. Gerard era ancora cosciente,dolori  gli ricoprivano il corpo,non riusciva quasi più a respirare. Frank era sopra di lui cercando di aiutarlo. I sensi lo abbandonarono,guardando il viso bagnato del suo soccorritore sussurrò col poco fiato che gli era rimasto un semplice e triste “no”. Nel buio della notte,mentre tutta la città dormiva,Frank sotto la pioggia gridava aiuto,pregando Dio e sperando che per quel povero ragazzo non fosse ormai troppo tardi.             

Spero piaccia a molti.....:D         

                                                                                

  
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