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Autore: Newmoon    09/01/2008    2 recensioni
Prima dell’esplosione del suo pianeta, Derak fu mandato, insieme ad un altro sayan di nome Kakaroth, su un pianeta abitato da esseri deboli con lo scopo di conquistarlo. E così c’era un altro sayan in circolo… E se Derak volesse ricostruire la sua stirpe sayan?? E se Vegeta e Goku fossero costretti a fare parte dei suoi piani di conquista? Storia di avventura ma con una vena romantica. Spero che vi piaccia^^
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con una nuova storia ispirata, anzi copiata ^*, da un sogno di mia cugina.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

.Derak

Pianeta Vegeta, 36 anni fa.

Al centro del pianeta si erigeva un castello dalle dimensioni spaventose, il castello del Re.

“Sua maestà!”

  “E’…è nato un  guerriero di forza immane, è solo un neonato ma la sua forza combattiva è pari a 1.800..” un uomo si avvicinò ad un tizio che stava seduto fieramente su un trono e, dopo essersi inginocchiato, ripeté con rispetto queste parole.

“1-800…?” chiese l’altro quasi spaventato.

“Si, signore. E’ il  figlio di Paragas, seconda classe…si chiama Broly…”

L’uomo seduto si alzò di scatto:“Convocatemi Paragas!”

Due guerrieri correvano per il corridoio del grande castello.

Arrivati al cospetto del Re, si fermarono e si inginocchiarono con rispetto.

Uno dei due iniziò a proferire con un velo di paura e la testa alta:

“No, maestà…la prego…le giuro che lo addestrerò perché diventi suo fedele suddito…”

Per tutta risposta il Re, dopo essersi alzato, si tirò il mantello davanti al volto e si voltò di spalle:

“Non mi importa! Il bambino verrà esiliato nell’universo e se tu ti opporrai, farai la sua stessa fine!!”

Il re aveva paura della potenza di quel bambino, ma ciò che gli dava più fastidio era che suo figlio, il principe, venisse superato da una seconda classe. Lui doveva essere il più forte e sconfiggere Freezer!

Così Paragas e Broly furono esiliati nello spazio.

Paragas, però aveva un altro figlio, Derak.

Prima dell’esplosione del suo pianeta, Derak fu mandato, come un altro sayan di nome Kakaroth, su un pianeta  abitato da esseri deboli con lo scopo di conquistarlo.

Il giovane, però, al contrario del suo gemello Broly, che sarebbe poi diventato imbattibile e spietato, era cresciuto sul pianeta Liteon in pace.

Gli abitanti di Liteon erano alquanto pacifici, anche se amavano combattere e il piccolo Derek fu accolto da una famiglia che si prese cura di lui.

Era il giorno del suo compleanno.

 La sua famiglia adottiva non era certo sicura che lui fosse nato proprio in quel giorno ma celebravano più che altro la sua venuta su Liteon.

Derak compiva 31 anni, era un bel giovane dai capelli marroncini, il corpo robusto, ma stranamente per un sayan senza cicatrici, ed una lunga coda.

“mamma!” chiamò Derak. Una persona dalla pelle rossiccia e senza capelli, accorse alle urla del giovane.

“Che c’è?”

“dove lo metto questo?” chiese il ragazzo con innocenza.

La vecchia signora si calmò e gli sorrise.

“mettilo pure là!” Non ci si abituava mai. Ormai doveva saperlo che il suo Derak era un bravo ragazzo anche se aveva sempre avuto paura che la sua natura sayan uscisse allo scoperto.

“Senti, Derak…”

“si?”

“Porta questo a Wilord!” Gli porse uno strano oggetto rotondo che il ragazzo doveva conoscere bene.

“Vado e torno!”

Detto questo spiccò il volo. Per i Litoeniani non era normale volare, anche se erano abili guerrieri, ma lui era pur sempre un sayan!

Arrivato in paese notò una certa agitazione.

La gente scappava. Derak, lasciò cadere il pacco affidatogli dalla madre e fermò un passante intento a scappare.

“Che succede?” domandò prendendolo per le spalle.

“sono arrivati degli alieni! I nostri soldati sono andati a combattere!”

Derak mollo l’individuo che riprese a scappare e con uno scatto si trovò davanti agli invasori.

Terra, Capsule Corporation ore 6:00

Drinnn!

La luce fioca del sole non ancora spuntato del tutto andò ad illuminare le sagome di due individui coricati in un letto un po’ disfatto.

Bulma era accoccolata sul petto di Vegeta, che, con le mani dietro la testa, se ne stava a guardare il soffitto.

“Ehi, Vegeta…” Quelle parole ruppero l’opprimente silenzio.

L’altro si girò verso di lei senza parlare.

“Lo sai tra 2 giorni che dobbiamo fare…?” Non doveva andarci pesante con lui. Già non si spiegava come mai avesse dormito con lei invece di lasciare il letto, come d’abitudine, dopo aver fatto l’amore.

Doveva tenerselo buono, ma insieme convincerlo a venire…

Non rispose. Non se lo ricordava. Quando glielo aveva anticipato una settimana fa, dopo la sfuriata non si era fatto sentire per due giorni.

“Tra 2 giorni Goku, Chichi e Gohan devono venire a mangiare da noi…” Disse molto lentamente accarezzandogli il torace nudo ed abbassando un poco la testa.

Vegeta la guardò. “No!” Un semplice no, che con l’insistenza di Bulma sarebbe potuto diventare molto di più.

Purtroppo l’impegno con Goku era già stato preso perciò doveva giocare  bene le sue carte.

“Lo sai che Chichi è incinta..?”

Vegeta si girò di lato ma Bulma non si arrese e continuò ad accarezzargli la schiena.

Il sayan era irritato ma anche se non voleva ammetterlo, gli piaceva il tocco dolce di lei.

“Mangerai tantissimo e nessuno ti disturberà… Una volta finito il pranzo  potrai anche andare ad allenarti…magari con Goku..”

Si girò di scatto. Bulma capì di aver toccato il tasto sbagliato.

“Non ci provare! Perché dovrei allenarmi con quel rifiuto, quella sottospecie di carota parlante, quel…”

Doveva rimediare e subito.

“Ma se.. ehm, ti alleni con lui potrai scoprire i suoi punti deboli e magari capire dove puoi attaccarlo…”

Vegeta ci pensò “Si, così anche lui capirebbe i miei!”

“ma se tu stai attento…”

“No”

Doveva passare alle maniere forti e tentare il tutto per tutto.

“Allora resterai da solo in cucina, ma sappi che non sarò certo io a prepararti da mangiare!”

“MPH! C’è sempre quell’oca di tua madre…”

“No, lei starà via..” Stava vincendo ma sapeva che ferendolo troppo sull’orgoglio, avrebbe potuto avere una reazione sbagliata.

“Se invece vieni, io mi metterò a tua disposizione e dirò a Kakaroth di non infastidire il mio principe…”

La guardò con aria beffarda: “ E da quando sono tuo?”

Bulma chiuse gli occhi: “Da sempre!”

“Tsk. Io non sono di nessuno…”

Detto questo si alzò dal letto scrollandosela di dosso e andando via.

Aveva vinto. Sorrise e si ributtò sul letto, quando sentì le lamentele del giovane Trunks e le grida di sua madre.

La pacchia era finita. Mise le pantofole e scese dal bambino.

Continua...

  
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