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Autore: __Shiroi    26/06/2013    1 recensioni
« Perché lo fai? » sputa subito fuori. Sente una leggera risata di rimando.
« Ci incontriamo per la prima volta faccia a faccia e questa è l'unica cosa che riesce a chiedermi, detective Burke? »
La sua voce è calda, suadente e gli giunge alle orecchie quasi con delicatezza, ma Peter non ha nessuna intenzione di farsi soggiogare.
Se l'inferno avesse un volto, allora sarebbe quello di Neal Caffrey.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Neal Caffrey, Peter Burke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The darkest side of me
Fandom: White Collar
Personaggi: Peter Burke, Neal Caffrey
Raiting: SAFE
Prompt: Animal I Have Become - Three Days Grace + Sexy
Wordcount: 528
Avvertimenti: One Shot, Dark!Au, Detective!Peter, Killer!Neal
Note dell'autrice: Scritta per il Ballottaggio di The X-Fandom, indetto da 
maridichallenge. Probabilmente è l'unica cosa decente che sono riuscita a scrivere ultimamente xD ho passato le ultime puntate di X-Fandom a non avere uno straccio di idea e a scrivere sempre all'ultimo minuto-- diciamo che questa oneshot è la prima che sono riuscita a scrivere con più calma *annuisce* e poi era da un po' che volevo sperimentare una dark!au con White Collar!
 
 
 
So what if you can see the darkest side of me
No one will ever change this animal I have become
Animal I Have Become - Three Days Grace
 
 
I polsi sfregano con la corda legata troppo stretta e fanno male. Probabilmente sanguinano anche. È imbavagliato e bendato, ma Peter non ha bisogno della vista per capire chi lo tiene lì. Sente un rumore di passi e odore di fumo - digrignerebbe i denti se potesse - e pochi attimi dopo gli viene strappato con forza lo scotch dalla bocca; cerca di ignorare il bruciore attorno alle labbra.
« Perché lo fai? » sputa subito fuori. Sente una leggera risata di rimando.
« Ci incontriamo per la prima volta faccia a faccia e questa è l'unica cosa che riesce a chiedermi, detective Burke? »
La sua voce è calda, suadente e gli giunge alle orecchie quasi con delicatezza, ma Peter non ha nessuna intenzione di farsi soggiogare.
Se l'inferno avesse un volto, allora sarebbe quello di Neal Caffrey.
Il detective Burke lo ha capito dal primo momento in cui si è ritrovato per le mani un suo omicidio. Tutto perfettamente calcolato, nessun dettaglio tralasciato e Dio solo sa quanto possano aver urlato le sue vittime - lacerate, sventrate, torturate fino alla morte. E la cosa più orrenda è che a conti fatti Caffrey riesce sempre a farla franca. Così dannatamente bravo da non lasciare mai una traccia che possa incriminarlo. Mai.
Ma Peter lo sa, che dietro quegli occhi blu e quel sorriso luminoso si nasconde il peggior mostro che abbia mai visto. Una bestia che non si ferma davanti a niente.
Persino i suoi modi di fare sono calibrati. I movimenti, la parole, la voce. Tutto il suo apparire - che lui definirebbe sexy - è programmato per ammaliare le sue prede.
Ciò che Peter non ha ancora capito è perché. Le vittime non sono mai collegate, non sembra esserci un movente, ma Neal non è uno psicopatico, né un tipo da scegliere persone a caso. E questo per lui è molto più che un semplice gioco. Quindi che cosa cerca?
Peter viene liberato anche della benda e la prima cosa che inquadra sono i penetranti occhi azzurri del suo rapitore. È appoggiato di fronte a lui al tavolo e regge con la mano sinistra la sigaretta, mentre le sue labbra sono allargate in un ghigno.
« Sa, a volte la gente ha delle informazioni che voglio, e che lei ci creda o no non è colpa mia se nessuno vuole collaborare » risponde, dopo un po'.
« Ma perché ucciderle in quel modo? »
Neal fa spallucce « Mi hanno insegnato a "lavorare" così »
« La peggiore scusa mai inventata » sbuffa il detective.
L'altro prende a ridere di gusto.
« Probabile, ma tanto non importa. Nessuno potrà mai cambiare ciò che sono diventato, Peter » aspira il fumo della sigaretta e lo ributta fuori « Nemmeno tu »
A Peter sentirsi dare del tu da lui non piace per niente, ma al momento è l'ultimo dei suoi problemi. Neal getta la sigaretta a terra, la spegne con la punta della scarpa e si sposta dal tavolo, prendendo una valigetta nera. C'è un tintinnio metallico.
« Non penso di avere informazioni interessanti, Neal »
L'altro prende a sistemare gli strumenti sulla superficie piana del mobile. Sta ancora ghignando.
« Questo è vero, ma dovrò pur svagarmi di tanto in tanto con qualcuno »
   
 
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