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Autore: __Shiroi    26/06/2013    3 recensioni
Arthur stringe tra le mani la lettera che suo padre, ogni anno, ha sempre bruciato. In realtà non sa se sia davvero una buona idea andarci, perché questo non è un evento qualsiasi. È la notte in cui streghe e maghi si riuniscono, banchettano e festeggiano fino all'alba.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Walpurgis Night
Fandom: Merlin
Personaggi: Arthur, Merlin
Raiting: SAFE
Prompt: Paranoid - Jonas Brothers
Wordcount: 715
Avvertimenti: One Shot, AU
Note dell'autrice: Scritta per l'Hell Factor #2 di The X-Fandom, indetto da maridichallenge. Dopo un po' di tempo sono tornata a scrivere su Merlin - ne avevo bisogno. In più avevo questa mezza idea dell'AU e boh, anche se avevo il limite di parole ho voluto scriverla per questa puntata di The X-Fandom~
So che in italiano sarebbe la notte di Valpurga, ma sinceramente suonava meglio in inglese xD
 

 
"Siete invitato a prendere parte alla Notte di Walpurgis"
 
Arthur stringe tra le mani la lettera che suo padre, ogni anno, ha sempre bruciato. In realtà non sa se sia davvero una buona idea andarci, perché questo non è un evento qualsiasi. È la notte in cui streghe e maghi si riuniscono, banchettano e festeggiano fino all'alba. Una ricorrenza millenaria, considerata addirittura sacra, a cui possono partecipare, su invito, pochissimi scelti - tra coloro che non praticano la magia - le anime bianche. Arthur sinceramente non sa che cosa possano vederci in lui - perché le anime bianche sono considerate, secondo la leggenda, possibili futuri adepti dell'Antica Religione - ma è da un po' che medita, incuriosito, di accettare quell'invito, nonostante suo padre non abbia mai nemmeno preso in considerazione quest'eventualità. Dire che Uther non veda di buon occhio la magia è davvero molto riduttivo - il suo è puro odio.
Eppure non tutta la magia, forse, è oscura.
Arthur ha iniziato a pensarlo tanti anni prima, quando ha accompagnato il padre in un viaggio, in terre lontane. Erano giunti in un piccolo villaggio, per una breve sosta, e mentre scendeva da cavallo è lì che in un attimo lo aveva visto.
Aveva visto un ragazzo curare la ferita di un uomo, con la magia. Era rimasto subito pietrificato, quasi senza fiato, eppure non era spaventato; ancora oggi non riesce a descrivere quella sensazione che ha provato. Ma per la prima volta si era sentito nel posto giusto al momento giusto, non appena quegli occhi di un azzurro sconvolgente lo avevano puntato e quella bocca si era allargata in un sorriso. Avrebbe voluto mostrarlo a suo padre, ma quando si era voltato di nuovo quel ragazzo non c'era più.
Ed è da quando lo ha visto che ogni anno, il 30 Aprile, riceve l'invito alla notte di Walpurgis. Forse è per cercare lui, che Arthur si è finalmente deciso a uscire di nascosto dalle mura di Camelot e venire qui.
Ma in realtà c'è dell'altro.
È da molto tempo che, quando passeggia per i corridoi del suo castello, si guarda intorno e l'unica cosa che sente è che c'è qualcosa di terribilmente sbagliato. Forse è solo una sua paranoia - è normale che si senta così, è pur sempre il futuro sovrano. Eppure è come se ci fosse qualcosa di rotto in lui. Non sa cos'è, ma gli sta facendo perdere la testa, e la verità è che ormai non fa altro che aggrapparsi a quel momento, quello in cui si era sentito finalmente bene. È davvero paranoico e non credeva sarebbe mai potuto diventare così.
Arthur comincia a farsi largo nel salone, tra la gente. In tutta sincerità la famosa notte delle streghe non se la immaginava così. Si aspettava decisamente qualcosa di molto più stupefacente, maestoso, e invece dovunque si volti vede solo persone con bellissime maschere a coprirgli il viso. Sembra più uno dei classici balli in maschera che organizzano a corte le sere d'Estate.
Va bene, poco importa, pensa. Il suo obbiettivo è un altro. Continua a guardare in giro, viso dopo viso, ma non scorge da nessuna parte quel bagliore blu che lo avevano scrutato fin dentro l'anima, tempo addietro. È un po' deluso.
In effetti avrebbe dovuto immaginarselo e prendere in considerazione la possibilità che quel ragazzo avrebbe anche potuto non presentarsi alla festa. E adesso che ci pensa, niente gli assicura che si ricordi di lui. Magari quell'incontro sfuggente ha colpito nel profondo solo lui.
Un sospiro gli sfugge dalle labbra.
« Cominciavo a perdere la speranza di vederti qui, Arthur Pendragon »
Non è una voce familiare, quella che lo chiama. Ma quando si volta, non fa nessuna fatica a capire chi è il giovane che ha davanti. Perché nonostante la maschera nera gli copra il volto, Arthur riconoscerebbe quegli occhi blu dappertutto. A quel punto non può fare a meno di sorridere. La sua ricerca si è conclusa.
« Ma immagino che con tuo padre sia stato difficile poter venire »
Arthur annuisce, e all'improvviso si ritrova senza sapere cosa dire. Per fortuna l'altro sembra averlo intuito e gli rivolge un sorriso, rassicurante ma allo stesso tempo pieno di qualcosa che non sa descrivere. Lo stesso di quel giorno.
« Il mio nome è Merlin » allunga una mano e Arthur la stringe «
Benvenuto alla Notte di Walpurgis »
   
 
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