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Autore: Birra fredda    26/06/2013    3 recensioni
La vita normale non è per tutti. Con vita normale intendo un qualcosa tipo: genitori rompiscatole, non permissivi, che credono i figli adolescenti dai santerelli del sabato sera, scuola odiata, professori visti come satana, compagni di classe con cui combinare solo guai, tanti trip in testa, escogitare modi per andare alla festa del secolo senza dire nulla ai genitori o mettere da parte dei soldi per il nuovo tour degli U2.
Ma io mi chiamo Nicole Haner mica per nulla, eh. E sono la figlia di Brian Elwin Haner Jr., meglio conosciuto come Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold, mica per nulla.
La mia vita non è normale, e proprio non so come potrebbe esserlo.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You will always be my heart.'
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

La vita normale non è per tutti. Con vita normale intendo un qualcosa tipo: genitori rompiscatole, non permissivi, che credono i figli adolescenti dai santerelli del sabato sera, scuola odiata, professori visti come satana, compagni di classe con cui combinare solo guai, tanti trip in testa, escogitare modi per andare alla festa del secolo senza dire nulla ai genitori o mettere da parte dei soldi per il nuovo tour degli U2.
Ma io mi chiamo Nicole Haner mica per nulla, eh. E sono la figlia di Brian Elwin Haner Jr., meglio conosciuto come Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold, mica per nulla.
La mia vita non è normale, e proprio non so come potrebbe esserlo.
Mio padre non mi rompe i coglioni, mi lascia assoluta libertà. Fumo, lo sa e ogni tanto mi offre anche qualche sigaretta. Sa che non mi piace un granché la birra, ma di Heineken ne berrei fino a star male. Ogni tanto io, Connor, papà e Johnny ci scoliamo diversi –troppi, probabilmente- drink a casa del nano e solo per il gusto di ridere a crepapelle senza motivo.
Non odio la scuola, è così divertente far uscire di senno i professori che non riesco a vedermi a casa a cazzeggiare. E per mio padre questo non è un problema. Non vuole che mi metta in mezzo a risse, o, ancora peggio, che sia io a scatenarle. Ma non mi lancia occhiatacce dinanzi all’ennesimo quattro in chimica o al comportamento.
Ho un gemello, che è identico a me in tutto e per tutto. Si chiama Connor, è più grande di me di 10 minuti ed è adorabile. Connor e io non siamo come i fratelli che litigano spesso e che si prendono a pugni, ci adoriamo. Io proteggo lui, lui protegge me. Quando sono in procinto di vomitare, durante una delle mie epocali sbronze, voglio solo lui al mio fianco. E viceversa. Combiniamo casini a scuola sempre insieme, il sabato sera usciamo con la stessa compagnia.
Ci compensiamo, noi due. Abbiamo quel rapporto che si può avere solo tra gemelli.
Siamo identici non solo caratterialmente, ma anche fisicamente: stessa altezza appena più elevata della media, stessi occhi enormi color cioccolato contornati da lunghe ciglia, stesse labbra sottili, stessi lineamenti da ribelli.
Siamo tali e quali a nostro padre, e io ho il fisico snello e ben proporzionato di mia madre. E sì, sono particolarmente bella. Non che la figlia di Michelle e Brian Haner potesse nascere brutta, insomma.
Poi ho anche un fratello maggiore di un anno. Jimmy ha diciassette anni e tante, tante, tante, paranoie in testa. Jim è molto diverso da me e Connor, che ci mettiamo sempre nei guai e non riusciamo proprio a starcene buoni al nostro posto. Jim è più chiuso, riservato, apprensivo. Jimmy è il tipo di ragazzo che all’inizio di una festa alla quale sa che mi ubriacherò fino a non reggermi più in piedi mi dice che se ne laverà le mani, ma poi mi viene a recuperare e mi porta a casa.
Non so proprio come sia venuto fuori, a dire il vero, però quando ho un problema lo adoro follemente. È l’unico con cui posso parlare senza ricevere commenti poco piacevoli o senza essere scrutata come se fossi un’aliena, lui se ne sta zitto, lascia che mi sfoghi e, infine, dà ottimi consigli.
Jimmy è l’unico tra di noi a non aver ripreso i lineamenti del viso di papà, a parte il naso (fortunatamente!). Jimmy ha le labbra più carnose di noi, gli occhi più chiari e allungati e la faccia più piatta.
Ci vogliamo bene, tra fratelli. A parte qualche normalissima litigata piena di urla così forti che papà deve minacciarci per farci abbassare il tono, andiamo molto d’accordo. Passiamo insieme molto tempo, soprattutto a suonare e andare in giro.
Papà non è proprio come i fan lo immaginano: strafottente, arrogante e lunatico. Se vuole può essere davvero stronzo, ma con noi non ha mai fatto così. Papà è un simpaticone, uno di quelli che ti tira fuori dai guai ed evita di farti la ramanzina, uno di quelli che ha sempre la battuta pronta, che dice un sacco di parolacce e quando smadonna all’improvviso ti fa piegare in due dal ridere.
Bé, egocentrico lo è. Adora stare al centro dell’attenzione e curarsi. Si pavoneggia spesso vantandosi di essere il chitarrista più bravo del mondo (cosa che io ritengo di dubbia realtà, ma meglio non farglielo sapere), gli piace un sacco ricevere complimenti per i capelli perfetti o per la maglietta sexy.
Papà è il tipo di persona che sembra menefreghista e maleducato, ma che sa scoprire un cuore d’oro. Prima di metter su famiglia, so benissimo che non era proprio un santarello. Non che ora lo sia, certo, ma è migliorato un sacco.
Papà beve tanto e fuma venti o venticinque, trenta quando è incazzato, Marlboro rosse ogni giorno. È il tipo di padre che quando viene a scuola dopo l’ennesimo richiamo a me o a Connor (o a entrambi, il che è più probabile dato che stiamo sempre insieme) è capace di dire alla preside: “davvero mi ha fatto interrompere le prove solo per dirmi che hanno mandato a fare in culo l’insegnante di matematica? Io facevo molto peggio! E poi, diciamoci la verità, la matematica non serve proprio a un cazzo”.
Mamma, invece, è proprio come uno si immagina una mamma. Protettiva, ti fa una predica lunga qualche ora quando fai qualche danno, ti riempie di raccomandazioni. È molto dolce con tutti noi e fa sempre in modo che a nessuno manchi nulla. Lei, a differenza di papà, ci tiene ai voti scolastici e per questo elogia sempre Jimmy alla fine di ogni anno scolastico. Inoltre, quando papà è così occupato da non poterci venire a recuperare a scuola e ci viene mamma, la donna è tutt’altro che docile.
Ha solo una fissa, che io non sopporto proprio: le scarpe. Ne ha così tante che davvero non so come riesca a sceglierne un solo paio quando deve uscire! Scarpe col tacco di ogni dimensione, zeppe, stivali estivi, stivali pesanti, stivaletti, scarpe da tennis, Converse, Superga di vari colori, sandali, infradito, ballerine; ogni tipo di quelle maledette scarpe affollano lo sgabuzzino. Sì, le teniamo nello sgabuzzino, che non riesce a contenere altro.
Avete presente la disperazione del tizio della pubblicità di Zalando.it?, mio padre è uguale.
Comunque sia, difetti o no, adoro la mia famiglia.
Ma la anormalità non si ferma qui, cari miei. Ci sono i miei zii: Matt e Valary. E i miei cugini: Alicia, di diciotto anni, e Nathan James, di quattordici anni.
Matthew Charles Sanders, meglio conosciuto come M. Shadows, cantante degli Avenged Sevenfold, zio per me, è pura dolcezza. Del gruppo, è quello che resta sobrio, quello che si occupa un po’ dei drammi di tutti, quello che ti abbraccia se ti vede in difficoltà, quello che nonostante la stazza da armadio se sorride scopre due fossette meravigliose. Zio Matt è quel tipo di persona di cui le adolescenti si innamorano al primo sguardo, ha -come dire?- una bella personalità. È dolce e protettivo quando c’è bisogno di esserlo, con Alicia fin troppo, è serio al punto giusto e sa essere simpatico senza mai eccedere. Di prima mattina, però, è un totale imbecille e sono sicura che se tutte le ragazzine con gli ormoni in subbuglio che sognano di sposarlo da quando i Sevenfold si sono formati lo vedessero non appena apre gli occhi, quell’immenso amore platonico verso di lui evaporerebbe.
A riguardo è giusto menzionare lo splendido risveglio di capodanno, di due o tre anni fa. Ovviamente, dopo le mega-feste di capodanno organizzate dai Sevenfold non si può pretendere che ognuno torni a dormire alla propria dimora, date le condizioni mentali e fisiche di ogni singola persona, e così eravamo tutti appisolati nel salotto di casa Sanders. Zio Matt, svegliandosi per primo con la vescica gonfia quanto un pallone da basket è corso verso il bagno. Lui, da bravo imbecille ancora mezzo addormentato, ha corso con gli occhi quasi del tutto chiusi e, con tutta la potenza dei suoi muscoli, si è schiantato contro la porta del bagno e ci ha fatti svegliare tutti.
Ma non è questo a dimostrare l’idiozia di mio zio! È il fatto che poi, dopo aver sbattuto violentemente il fondoschiena al suolo e aver finalmente spalancato gli occhi, ha tentato nuovamente di entrare in bagno senza aprire la porta a dimostrarlo!
Zia Valary è andata da lui e gli ha detto un qualcosa tipo: “tesoro, sfonderai la porta con la delicatezza di cui solo tu sei capace”.
I miei cugini sono come zio Matt, per fortuna. E dico per fortuna solo perché zia Val non è proprio la mia preferita in famiglia. Non andiamo poi così d’accordo, ecco, proprio come vado poco d’accordo con Gena.
Alicia è la tipica ragazza che vorresti come migliore amica, perché non ti tradirebbe mai e poi mai. Neanche sotto minaccia di morte. Alicia, se ti prende in simpatia, ti offre tutta la sua fiducia, la sua stima, la sua simpatia, ti dedica sorrisi, abbracci, sguardi d’intesa. È una di quelle che dà tanto e riceve poco, e spesso la trovi in un angolo a piangere.
Alicia è identica a sua madre solo dal punto di vista fisico: stesso seno, stessi fianchi, stessa pancia piatta, stessa corporatura sottile. Di viso assomiglia più a Matt, ha i suoi stessi occhi e le sue stesse, splendide, fossette.
Ali si è guadagnata il titolo, ideato anni addietro da Zacky, di ‘capelli più belli dell’anno’ per quattro anni di seguito. Titolo che aveva sempre detenuto Johnny, il quale l’ha dovuto, a malincuore, cedere ad Alicia dato che lui comincia a essere troppo vecchio per tingersi ancora i capelli con colori assurdi.
Nathan è diverso da sua sorella, è il più piccolo di tutti ma è un vulcano sempre attivo. Non sta zitto mezzo secondo, saltella continuamente, abbraccia tutti e pretende di stare sempre nel mezzo di ogni conversazione. Nathan non sa proprio stare fermo, tanto che quand’era bambino zia Valary aveva dovuto prendere una baby-sitter per qualche mese, poiché da sola non riusciva a stargli dietro. Adora giocare ai videogiochi col padre, tanto che durante le pause dal tour non li si vede per intere giornate dato che i due maschi Sanders sono rintanati nel salotto di casa a giocare a COD.
Nathan è identico a zio Matt, più di quanto io e Connor siamo identici a nostro padre. Nathan è davvero la fotocopia del padre, in ogni tratto! È assurdo.
Questi sono i miei parenti. Poi c’è il resto della famiglia, quella che io chiamo così, perlomeno.
Zachary James Baker, conosciuto come il secondo chitarrista degli Avenged Sevenfold col soprannome di Zacky Vengeance. Sua moglie Gena, che, come ho premesso sopra, sopporto poco. E la loro figlia, di un anno più grande di me, Cherie.
Zacky è un adorabile pazzoide logorroico che se attacca a parlare è impossibile zittirlo, ma che se ti vede depresso è il primo a chiederti che hai che non va. Zacky ama fumare, proprio come mio padre, è la sua fissa, la sua droga, la sua dipendenza. Ma, per sua sfortuna, non la fibra dura di mio padre e, ostinandosi a fumare così tanto, negli ultimi mesi ha rischiato di lasciarci la pelle, ora sta cercando di smettere e sta prendendo chili. È morbido, sembra un panda. Zack è un tipo strano, uno di quelli che sembra musone e schivo, mentre sorride così tanto da farti venire il mal di testa. Odia il sole ed è sempre vissuto qui, ad Huntington Beach, città natale del sole e porto sicuro dei Surfisti.
Zacky è iperprotettivo nei confronti delle sue donne. Quando abbraccia Gena sembra che voglia stringerla così forte e immensamente da non lasciarla più andare. Con Cherie la cosa è ancora più forte, in quanto unica figlia e pure femmina. Si sa, i padri stravedono sempre per le figlie femmine.
A riguardo, possiamo ricordare lo scorso ferragosto. Gli Avenged Sevenfold avevano suonato a Orlando, in Florida, e noi ragazzi avevamo conosciuto un gruppo di diciottenni del posto. Eravamo rimasti in gruppo a chiacchierare, quando Cherie si allontana con un tipo magrolino e, in confronto a lei, neanche così bello. Dovevamo coprirla, ovviamente, ma a Zack la cosa non è sfuggita e li ha scovati in un vicolo a baciarsi.
Dire che ha dato di matto, è dire poco. Zio Matt e papà lo hanno dovuto trattenere per impedirgli di picchiare quel ragazzo, che non stava facendo nulla di male tra l’altro! Si stavano solo baciando, diamine.
Gena l’ha calmato, poi, dicendogli che Cherie non sarebbe potuta restare per sempre ‘la sua bambina’. Zacky non mi sembra ancora convinto del tutto, ma quella volta ha funzionato.
Gena è come zia Valary. Bella e talvolta insopportabile. È la più femminile di tutte, e ha trasmesso ciò anche alla figlia. Gena e Cherie vanno spesso a fare shopping, cosa che mia madre e zia Val non hanno il lusso di poter fare in compagnia delle figlie femmine.
Cherie è la classica ragazza che porta i vestitini femminili, si trucca gli occhi, mette il lucidalabbra e porta le ballerine, ma poi ai concerti poga più di tutti. È una tipa che davanti agli altri modera i termini, beve poco e ride senza eccedere, ma non appena resta sola con noi, amici più stretti, è vulcanica quanto Nathan e crea casini quanto me e Connor. Cherie somiglia molto a Zacky, hanno gli stessi occhi, anche se è magrolina e ben proporzionata come la madre.
Poi c’è Jonathan Lewis Seward, conosciuto come Johnny Christ, bassista degli Avenged Sevenfold. Johnny è il più piccolo della band, sia di età che di statura, cosa che gli causa diverse prese in giro e scherzi da parte degli altri. Nonostante si presume che tutti siano uomini maturi, si divertono ancora a fargli scherzi degni dei bambini della medie. Johnny è uno gnomo che adora fumare, bere e fare sesso. È un piccolo nano maledetto che pare non ti stia mai a sentire realmente ma che, in fondo, sa volerti bene e riesce anche a dimostrartelo. Johnny è quello che con noi ragazzi ha meno a che fare, anche perché non avendo figli non sa mai da che verso prenderci. Quand’eravamo più piccoli era quello che ci copriva le spalle e che ci difendeva quando combinavamo qualche danno in sala d’incisione (evento piuttosto frequente), mentre ora è quello che si imbuca alle feste e se ci vede fumare o bere sta zitto.
Infine, c’è James Owen Sullivan, Jimmy o Jimbo per gli amici. The Rev, abbreviazione di “The Reverend Tholomew Plague”, ex batterista dei Sevenfold. Jimmy è morto nel 2009, nessuno di noi ragazzi l’ha mai conosciuto. A dire il vero Alicia sì, ma quando lui è morto aveva solo pochi mesi. Lei dice sempre che è come se non l’avesse conosciuto affatto. The Rev era il migliore amico di mio padre, che lo descrive sempre come un pazzo, esaltato, simpaticissimo, ragazzo. Uno di quelli che conosceva mezza California ed era il migliore amico di tutta Huntington Beach, che organizzava le migliori feste a base di alcol della storia. Zacky dice sempre che Jimmy era uno di quelli che combinava talmente tanti guai, che in città era il primo indagato per ogni rapina.
In casa mia ci sono molte foto di questo Jimmy, era davvero bello, aveva un sorriso colmo di vita, di pura gioia, e due incantevoli occhi azzurri.
Poi, mio fratello non si chiama mica Jimmy senza motivo!








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Ahm, questo è il mio primo accenno di Long, quindi siate clementi.
Posso implorare una recensione? Vorrei sapere se devo andare avanti con la storia o fingere che non l'abbia mai pubblicata LOL

Siate clementi please e grazie a tutti quelli che leggeranno.

Echelon_Sun

  
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