Il pugnale, la fede e lo specchio.
Tre ragazze diverse, stesso sangue, ognuna con un' interpretazione diversa dell'argento.

Il pugnale
Bellatrix, guerriera femmina.
Non per niente mi hanno regalato questo pugnale quando avevo 17 anni. A quell'età si diventa adulti, o almeno, bisognerebbe.
Io l'ho fatto: cambiai dopo aver ricevuto il pugnale.
Subito dopo non ero più la temibile Slytherin che avrebbero fatto meglio ad evitare tutti.
Ero una donna che voleva portare dolore e distruzione tra i cuori di quegli inutili babbani.
Subito dopo...ero una DeathEater.
Subito dopo mi alleai con Lui.
L'argento: l'aristocrazia della famiglia Black.
Ero sangue reale, intoccabile. Ma capitava che qualcuno si dimenticasse chi fossi, allora i miei genitori hanno pensato bene di regalarmi un oggettino con cui non cancellare mai il mio viso dalla loro mente.
Quella lama, sempre affilata, che aveva penetrato decine di corpi. Non facevo in tempo a tirarla fuori da qualche cuore e ripurirla, che di nuovo era sporca di sangue.
Quel pugnale che aveva segnato il mio destino. Un destino che è stato tanto crudele con me.
Il destino mi ha impedito di vincere la guerra e salvare il mio Padrone.
Il destino ha permesso al mio assassino di usare questo stesso pugnale per uccidermi.

Lo specchio
L'argento: la raffinatezza.
Lo specchio: l'eleganza, che andava mantenuta costante ogni singolo secondo, solo per il fatto che eri una Black.
Poi io, che ero la bionda e dolce figlia tanto sperata da mia madre, ero l' eleganza fatta a persona per lei.
Mi conciava come una bambolina fin dalla mia nascita, mi ha educata come una principessa sviluppando la mia grazia, ma non il mio carattere.
Infatti non ho avuto il coraggio di dirle che Lucius non mi pareva un brav’uomo, e non ho avuto la forza di dire alle mie sorelle che lui mi maltrattava.
Ma le cose sono cambiate.
Prendo in mano lo specchio argenteo incastonato di pietre preziose: si riflette la mia immagine, una ciocca di capelli cade scomposta sul mio viso bagnato di sangue; dietro di me un uomo, un biondo, giace per terra morto; la camicia slacciata e svariati buchi da proiettile sul petto.
Mi sistemo la ciocca con un leggero tocco della mano; guardo il cadavere di mio marito con un smorfia di disgusto.
"Ti avevo avvertito di non toccarmi, Malfoy..."

La fede
Piccola, semplice ma carica di significato e di importanza.
Ti lega ad una persona per il resto della tua vita. Una persona amata, una persona desiderata... una persona che mi hanno strappato dalle braccia.
La fede...
Una striscia d'argento puro: una fune invisibile che unisce due cuori.
Un giuramento, che unisce finchè morte non ci separi.
E la morte è arrivata prima che noi ci aspettassimo, Ted caro.
Ho scoperto che questa fune può essere tagliata, spezzata, allontanandoti per sempre dalla tua persona amata.
Questa persona si chiama morte.
I nostri progetti, i nostri sogni... tutto svanito da davanti ai miei occhi come se fossero stati colpiti da una raffica di vento improvvisa, quando mi avevano comunicato che eri morto.
Ma riesco ancora a vedere quei sogni negli occhi della tua assassina, così stranamente simili ai tuoi. E fa male...
Per questo ora la ucciderò, consumando la mia vendetta.
Accarezzo piano questo anello, macchiato di sangue.
Il sangue dell'assassina di mio marito. Sono inginocchiata al fianco di una donna, una mora, una DeathEater...uccisa dalla sua stessa arma.
Io sono inginocchiata di fianco a mia sorella Bellatrix.