1.-Dove siamo?- mormora Sakura.

-Non lo so e personalmente non me ne frega niente- risponde Sasuke. Poi le tira un pugno, nell’oscurità più totale lei non se ne accorge e cade a terra malamente. Sasuke impugna la sua spada, deciso a mettere fine alle sofferenze di quella poveretta…

Ma forse il destino non vuole che vada così, perché in quel momento Naruto entra nella stanza, e subito urla –Rasengan!!!- e colpisce il suo vecchio amico in pancia.

Sasuke finisce contro un armadio pieno di kunai esplosivi. Naruto si carica Sakura svenuta sulle spalle, ma quando apre la porta di quella stanza, si trova faccia a faccia con la Volpe, che senza aprire bocca gli parla….

-NARUTO UZUMAKI, QUESTO è IL GIORNO DELLA MIA LIBERAZIONE!!-

E poi esplode tutto, e Naruto sente un dolore fortissimo esplodergli dentro il petto, e vorrebbe urlare ma non può, perché non ha più nemmeno una bocca…

Naruto si svegliò, la fronte imperlata di sudore. Non era mai stato tanto spaventato. Si accorse che c’era una mano sul suo petto, quella di Hinata che dormiva a fianco a lui. Era bellissima. Naruto però non riusciva a stare tranquillo, e così si alzò e uscì sul balcone. Il Villaggio della Foglia era immerso nella penombra, e tirava un po’ di vento. Naruto si lasciò accarezzare il viso, e il pensiero gli corse a Sakura, e pensò dove poteva essere la ragazza che aveva amato così tanto quando era solo un giovane ragazzo con ambizioni troppo grandi per lui. E immancabilmente anche Sasuke gli mostrò il suo volto, nei meandri della mente.

-Sasuke…Sasuke…?!?- Naruto cercò di aguzzare la vista, e ciò che vide lo raggelò. Un ragazzo stava seduto al bancone della bancarella che vendeva ramen, un ragazzo con una tunica bianca e un grande laccio viola intorno alla vita….Sasuke.

Naruto sentì la Volpe fremere dentro di lui. Entrò in casa, indossò la sua tuta e poi, senza pensarci due volte, si buttò giù dal balcone, verso la strada.

Atterrò senza far rumore, e si avvicinò all’unica bancarella illuminata della strada, fino a quando non arrivò dietro a Sasuke. Il venditore di ramen non si era accorto di lui, perché era girato, e lo stesso sembrava aver fatto Sasuke, che stava mangiando lentamente dalla sua ciotola. Naruto sfoderò lentamente un kunai, fece due passi indietro, e poi, in silenzio, lanciò il kunai.

Il kunai non colpì il suo bersaglio, Sasuke si spostò di lato giusto in tempo. L’oggetto gli passò sibilando vicino all’orecchio destro, e si conficcò nel legno della parete di fronte a lui. Poi Sasuke si girò, guardò Naruto e sorrise.

-Allora sei rimasto, Naruto.-

-Sapevo che saresti tornato, ti aspettavo da anni.-

-Come stanno gli altri? Sakura, Kakashi, Hinata…-

-Non osare mai più pronunciare i loro nomi, traditore.- Naruto si era alterato improvvisamente, ma Sasuke non dava segno d’ira. D’altronde, non si vedevano da cinque anni. Ma per Naruto non era cambiato nulla, il ventenne che aveva di fronte era sempre Sasuke, ma non Sasuke il suo amico, Sasuke Uciha, il più noto ricercato fra i traditori della Foglia. L’avversario sguainò la spada, e la puntò verso Naruto.

-Perché sei tornato?-

-Ho compiuto la mia vendetta, Itachi è morto due giorni fa per mano mia. Non avevo più uno scopo nella vita, e così ho deciso di ritornare. Sai, per salutare i vecchi amici.-

-Che cosa vuoi da noi? Qui alla Foglia non sei più il benvenuto, lo sai.-

-Certo. Ma, mi sono detto, perché non andare a vedere come sta Sakura?-

-CHE COSA VUOI DA SAKURA?!?- Naruto cominciava a perdere il controllo. La facilità con cui Sasuke parlava di questioni così importanti per lui lo disarmava. E ora era tornato.

-Andiamo, Naruto, sai cosa voglio da Sakura. Voglio condividere con lei un sentimento, un sentimento che non provo da anni e anni. Io amo Sakura, Naruto-.

-NON MI PORTERAI VIA SAKURA!!!- gridò Naruto- IO TI DISTRUGGERò, SASUKE UCI…-

L’urlo gli morì in gola. Sasuke era scomparso, e un attimo dopo era dietro di lui, la lunga katana premuta sulla sua gola.

-Non mi sono mai piaciute le persone che alzano il tono di voce contro di me, Naruto-. Poi tagliò.