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Autore: thedgeofbreakingdown    26/06/2013    5 recensioni
Dalla storia:
' Aveva un'espressione distante. Il suo respiro profumava d'uva, forse per via del nettare. La guardai, in quegli occhi grigi che mi erano sempre piaciuti, che mi avevano sempre attirato come una calamita.
"Smettila Percy!" pensai, "non pensare ad Annabeth in quel modo.."
"Pensi sempre a lei in quel modo!" trillò una vocina nella mia testa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Percy?- Silena Beauregard sembrava in lacrime. - Hotal Plaza. E' meglio  che vieni qui subito e che porti un guaritore della casa di Apollo. E'...è Annabeth. 
Agguantai Will Solace della casa di Apollo e prendemmo in prestito una Yamaha FZI e partimmo alla volta dell'Hotel Plaza a una velocittà che avrebbe fatto prendere un colpo a mia madre. 
Ero talmente preoccupato per Annabeth, che neanche mi soffermai a guardare quel bellissimo e antiquato albergo di pietra bianca con il tetto a spioventi blu. Superammo una statua che mi ricordava molto Demetra e che borbottò qualcosa a proposito di controllare delle moto, ma non ci badai assolutamente. 
I semidei si erano impadroniti dei piani superiori. Mezzosangue e Cacciatrici dormivano sui divani, mentre alcuni lupi si abbeveravano nei gabinetti, ma questa.. emh.. è un'altra storia. 
- Percy!- Jake Mason mi batté una mano sulla spalla. -Abbiamo dei rapporti da..-. 
Ma non lo lasciai finire. Alzai una mano per bloccarlo, -Dopo- dissi, -Dov'è Annabeth?-. 
- In terrazza. E' viva, amico, ma...-
Lo superai senza lasciarlo finire e feci le scale due a due, prima di spalancare la vetrata. 
La vista mi sarebbe anche piaciuta. Si insomma, si vedeva Central Park e il mattino era luminoso, ma il mio sguardo si concentrò su Annabeth. La mia Annabeth. E quando la vidi, il cuore mancò un paio di battiti. Era distesa su una sdraio con il volto pallido e imperlato di sudore e anche se era avvolta tra le coperte, aveva i brividi, mentre Silena le tamponava la fronte con un panno fresco. 
Fu un'impresa riuscire, con Will, a farci largo tra i figli di Atena.
Il figlio di Apollo disfece le bende, lasciando vedere la ferita di Annabeth e fu un miracolo di Zeus se non svenni. Non sanguinava più, ma lo squarcio era profondo e la pelle aveva assunto un colorito verdastro. 
- Annabeth..- ma la voce mi morì in gola. Si era presa quella coltellata al posto mio, stava rischiando di morire..al posto mio. 
- Pugnale avvelenato- borbottò con voce flebile, -Che stupida, eh?-
Will disse qualcosa, ma quasi non lo sentii, era come se fossi dentro una bolla e tutto attorno a me si muoveva più lentamente. 
Riuscii solo a capire "passatemi del nettare". Afferrai una borraccia, mi inginocchiai accanto ad Annabeth e intrecciai le dita con le sue mentre Will puliva la ferita. 
- Non ti muovere, ok?- disse lui.
Annabeth esclamò dal dolore e mi strinse la mano così forte che  le dita diventarono viola, ma non si mosse come le era stato detto. 
Dopo che Will intonò un inno ad Apollo ed aver utilizzato un bel po' di energie, chiese ai fratelli Stoll di comprare dei medicinali nella prima farmacia che avrebbero trovato e quando anche Silena se ne andò, io e Annabeth rimanemmo soli. 
- Sei carino quando sei preoccupato- mormorò. -Agrotti le sopracciglia in modo buffo-. 
- Non mi lascerai adesso che ti devo un favore, vero?-. La mia voce si ridusse quasi a un sussurro, -Perché ti sei presa quella coltellata al posto mio?-.
- Tu avresti fatto lo stesso- replicò. 
Ed era vero. Eppure mi sentivo come se qualcuno mi stesse infilando un paletto gelido nel cuore. -Come facevi a saperlo?-. 
Annabeth aggrottò le sopracciglia e specificai, avvicinandomi a lei dopo essermi accertato che fossimo assolutamente soli, - Se tu non mi avessi fatto da scudo, quell'idiota avrebbe colpito nel mio Tallone D'Achille. Se non mi avessi fatto da scudo sarei morto. 
Aveva un'espressione distante negli occhi. Il suo respiro profumava d'uva, forse per via del nettare. La guardai, in quegli occhi grigi che mi erano sempre piaciuti, che mi avevano sempre attirato come una calamita, 
"Smettila Percy!" pensai, "non pensare ad Annabeth in quel modo.."
" Pensi sempre a lei in quel modo!" trillò una vocina nella mia testa. 
Eravamo talmente vicini, che se fossi stato il Percy di qualche settimana fa, mi sarei anche sentito in imbarazzo.. ed era strano ma mi sembrò quasi che stare così con Annabeth fosse la cosa giusta, come se non ci fosse niente di sbagliato nonostante il mio paparino e la sua mamy si odiassero, come se non ci fosse nessuna guerra, come se non ci fosse nessun Luke cattivo che aveva spezzato i nostri cuori, come.. se fossimo solo io e lei in tutta Manhattan. 
- Ho visto che..eri in pericolo, dov'è.... il punto?- mormorò lei, distraendomi dai miei pensieri.
Sbattei le palpabre un paio di volte per evitare di immergermi ancora nei suoi occhi grigi e per un attimo presi in considerazione l'idea di non dirglielo. Ma Annabeth era Annabeth, se non potevo fidarmi di lei, non mi potevo fidare di nessuno. 
Presi le sue mani tra le mani e le portai all'unica zona della mia schiena ancora ancorata al mondo mortale e quando i suoi polpastrelli lo sfiorarono, un brivido mi percorse tutto il corpo. Fece per scostare le mani, ma le tenni tra le mie, mentra eravamo ancora pericolosamente vicini. 
Le guardai le labbra per poi perdermi nuovamente nei suoi enormi occhi grigi. 
" Dei, Percy! Smettila!" pensò la parte razionale di me. 
" Smettila?! BACIALA IDIOTA!", pensò l'altra parte di me e se qualcuno avesse sentito il casino che c'era nella mia testa, probabilmente sarei stato rinchiuso in manicomio, dentro una stanza con le pareti imbottite e la camicia di forza. 
Annabeth aveva gli occhi, sbarrati, fissi nei miei e non riuscii ad afferrare la sua espressione, dietro quello sguardo la maggior parte delle volte impenetrabile. 
" Atena, mi perdoni, per favore". Pensai, prima di posare una mano sul collo di Annabeth mentre con il pollice le accarezzavo una guancia. Il suo sguardo vacillò per un attimo e schiuse le labbra, forse per dire qualcosa, ma non glielo permisi, la mia bocca era già sulla sua. 
Se la mdre mi avesse visto, probabilmente mi avrebbe trasformato in una calcolatrice. 
Fu forse, il bacio più bello che avessi mai dato, completamente diverso da quello sul Monte Sant'Elena, che più che altro era stato uno scontro di labbra. Questo era più dolce, lento e passionale, nonostante le labbra di Annabeth fossero un po' febbricitanti e calde. 
Le chiesi il permesso di approfondire passandole la lingua sul labbro inferiore e lei non esitò ad accontentarmi, stringendo teneramente la mia maglietta. 
Le nostre lingue erano impegnate in una dolce lotta, mentre anche la mia mano sinistra, raggiunse il  suo collo. 
Nello stomaco, i rinoceronti stavano ballando la conga, e per la seconda volta in quella giornata, mi sembrò quasi che non fossimo nel bel mezzo di una guerra, ma che fossimo solo..noi. Noi che andavamo in giro per le strade di Manhattan mano nella mano, noi che ci baciavamo di tanto in tanto, noi che scherzavamo e ci rincorrevamo per Central Park. 
Ci allontanammo di un paio di millimetri, mentre le accarezzavo il naso con il mio. 
Tornai a baciarla poco dopo, facendomi quasi spazio tra le sue labbra con le mie. 
La sua stretta alla mia maglietta si allentò, mentre faceva scorrere le mani su e giù per la schiena, sfiorandomi, forse di proposito, il punto che mi teneva ancorato alla mia vita mortale, senza sapere, che la mia ancora di salvezza era sempre stata lei. 
Ci allontanammo e le baciai la punta del naso, prima che iniziassimo a ridere entrambi. 
- E chi se lo aspettava?- dissi grattandomi la nuca, un po' imbarazzato per la presa di posizione di quel momento. 
Annabeth rise piano, -Io lo stavo aspettando da tutto l'inverno Testa d'Alghe, ma qui qualcuno è un po' lento-. 
Le sorrisi, -aah, ma zitta- brontolai, baciandola di nuovo. 

Nota dell'autrice:
Ciao belli ahah finalmente un'altra One-Shot! Era da un po' che la volevo scrivere, ma mi metto sempre un bel po' di problemi perché ho paura che non piaccia ahha 
Comunque, ecco come sarebbero dovute andare le cose tra Percy e Annabeth quando lei viene ferita da Ethan Nakamura.-. 
Ma come mi è sembrato di capire ahha lo zio Rick non è sentimentale tanto quanto me 
Grazie a chi recensisce le mie storie e grazie anche a chi legge e basta:** 
Fatemi sapere che ve ne pare, ciao belli<3<3

  
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