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Autore: Amo_facebook    26/06/2013    0 recensioni
Quasta è una storia che parla di una ragazza di nome Crystal ma che tutti chiamano Cry. E' di origine americana però è costretta a trasferisi a Parigi,la citta dell'amore,per colpa del lavore del padre,che è un imprenditore ambientale.A Londra,citta natale,abbandona gli amici e il ragazzo,ovvero,l'ex ragazzo che prima di partire l'ha lasciata :/ A Parigi si sente esclusa ma non sa che presto incontrerà la vera amicizia e il vero AMORE.
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO UNO.

Ed ecco che mi sto svegliando,per la 5 volta nella mia 'nuova' città ! Odio questa citta,si dice che porti l'amore ma per me porta solo malinconia. Per colpa di mio padre sono costretta a parlare con i miei amici attraverso una webcam.E oggi è anche il mio primo giorno di scuola,quindi sono costretta ad alzarmi alle 6:30 e andare a scuola. Papà mi ha iscritto alla scuola Bonjuason's,si dice che sia la piu' buona della città,ma a me non piace,anche se non la conosco.
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La sveglia suona,cerco con la mia mano,di spegnerla e ci riesco dopo essere caduta giu' dal letto.

"Un modo stupendo per iniziare la giornata" dico incrociando le braccia.

A quel punto sento la porta scricchiolare,apro gli occhi di scatto e vedo entrare papa'.

"Ooh,sei tu.Cosa vuoi? Dirmi che mi trovero' bene in questa città?"

"Bocciolo,non fare cosi. Non sono io che decido di trasferirci sempre :( Comunque su svegliati e scendi sotto.La cucina è vicino al salotto."

Penserete,perchè le da indicazioni nella sua stessa casa? Bhè siamo appena arrivati e in questi 5 giorni non sono mai scesa giu e non ho visto la casa,sono rimasta sempre in camera e andata in bagno,poi questa casa è un labirinto,sì,è GRANDISSIMA.

"Okk papa' mi cambio e arrivo'

Mi alzai da terra e andai a farmi la doccia di prima mattina,dopo mi vesti con un paio di collant,una maglia lunga e stretta a maniche corte e degli stivali neri.Non sono una di quelle vanitose che stanno davanti allo specchio ore ed ore. Mi truccai un po' con il rimmel e il lucidallabbra e scesi giu.

Scendendo giu' al secondo piano notai una stanza chiusa a chiave che papà non apriva mai.Mi chiesi cosa ci poteva stare li,ma prima che mi avvicinassi,una voce squillante mi fece sobbalzzare.

"Scendo papàà" Dissi con voce annoiata

Scesi sotto e andai in cucina,andai al tavolo pieno di roba da mangiare e presi un cornetto. Appena finito di mangiare presi lo zaino e usci fuori ad aspettare l'autobus,dopo aver dato un bacio a papà. L'autobus arrivo' e sfortunatamente il mio incubo inizio' gia da li.
  
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