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Autore: HugsofHoran    26/06/2013    3 recensioni
Oggi è quasi passato un anno e ho i ricordi ancora freschi nella mente. Ricordo il suo profumo, il suo sorriso, i suoi occhi, ricordo ogni singola cosa. Non mi era mai capitato di affezionarmi tanto a una persona in solamente due giorni eppure, grazie a lui, è successo.
Non lo sento più ma il mio cuore è ancora pieno di lui.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare a leggere, fate partire questa canzone. La storia rende di più :) http://youtu.be/BMfI1Acmlg0 


Come tutti gli anni, mi recai in vacanza con la mia famiglia in un villaggio turistico. La meta di quell’anno era la Calabria. Dovevo trascorrerci una settimana e poi sarei tornata alla mia solita vita monotona.
Passai i primi due giorni beandomi della compagnia di un libro e delle mie amiche tramite cellulare.
Al terzo giorno invece, vidi una ragazza stesa sul suo lettino in spiaggia e mi accorsi che stava studiando. Aveva i capelli castani e mossi, gli occhi color nocciola, era alta quanto bastava e aveva un fisico perfetto. Un po’ perché ero alla ricerca di divertimento, un po’ perché volevo salvarla dallo studio, mi avvicinai a lei e proposi di fare un bagno. Lei mi guardò stranita pensando, molto probabilmente, ‘Ma questa che cazzo vuole?’ però alla fine accettò. Prendemmo confidenza, scoprii che aveva sedici anni e si chiamava Federica. Inutile dire che il resto della vacanza la trascorremmo insieme. Nel frattempo, conoscemmo un’altra ragazza di nome Martina. Lei aveva quindici anni, era bionda, occhi azzurri, fisico magro ma un po’ bassina. Facemmo subito amicizia e ci divertimmo molto insieme.
Arrivate alla penultima mattina della vacanza, quindi al sesto giorno, io, Martina e Federica come nostro solito, ci ritrovammo in spiaggia per poi recarci in piscina. Una cosa però guastò i nostri piani: Federica ci annunciò che aveva il ciclo e che quindi non sarebbe potuta entrare in acqua. Eravamo tutte amareggiate perché non potevamo terminare la vacanza alla perfezione, ma riuscimmo a divertirci ugualmente.
Raggiungemmo la piscina e come ogni mattina vedemmo un gruppo di cinque ragazzi dall’accento inglese ma con la padronanza dell’italiano. Li chiamavamo: il biondo, il riccio, il ragazzo con la voglia, il tipo scuro e il ragazzo dagli occhi cielo. Era diventata un’abitudine trovarli lì tutti insieme, ogni giorno c’era uno scambio di sguardi reciproco ma nessuno osò proferire parola all’altro.
Si fece l’ora di pranzo e ci stavamo avviando tutte e tre verso il ristorante con i miei genitori avanti a noi. Mi sentii picchiettare sulla spalla, mi girai e vidi il biondo che cercava di richiamare la mia attenzione, ci riuscii alla grande dato che mi persi nei suoi occhi color mare.
“Piacere, Niall.”, mi disse mostrandomi un sorriso spettacolare.
“Piacere mio, io sono Alessia.”, risposi imbarazzata e allo stesso tempo affascinata.
“Senti…stasera che avete da fare?”, mi chiese un po’ titubante.
“Mh, niente, andiamo in piazzetta per la serata finale, perché?”
“Volevamo sapere se vi andasse di venire a cena con noi.”, non appena finì la frase mi fece un altro sorriso. Giurai di non aver mai visto un sorriso così bello!
“Sì, per noi va bene, tanto non abbiamo niente di meglio da fare.”, accennai una risata e la terminai con un sorriso smagliante.
“Va bene, allora ci vediamo stasera alle otto all’ingresso del ristorante.”, mi chiarii.
Annuii e proseguii insieme alle mie amiche verso il ristorante.
Quando affiancammo i miei genitori, questi ultimi mi chiesero perché ci fossimo fermate ed io raccontai tutto a mia madre con la quale avevo molta più confidenza rispetto a mio padre.
Io e le ragazze eravamo completamente elettrizzare per la serata che ci aspettava. Iniziammo a pensare a cosa metterci e a proporcelo a vicenda mentre scendevamo le scale che ci avrebbero portate al bar. Una volta raggiunto quest’ultimo, continuai a parlare e a proporre abbinamenti ma fui interrotta da Niall che ci propose di rimanere con loro il pomeriggio. Guardai le ragazze, consapevole che, se avessimo accettato, non avrei potuto passare in camera delle altre due per decidere cosa indossare. Loro acconsentirono quindi dissi a Niall che saremmo restate.
I ragazzi, che scoprimmo chiamarsi Harry, Liam, Zayn e Louis, oltre Niall, erano veramente simpatici. Ci fecero ridere a crepapelle, fino alle lacrime!
Presi molta confidenza con Niall. Mi sembrò di ricevere un’attenzione maggiore da parte sua, rispetto a quella rivolta alle altre due ma non ci diedi peso.
Dall’inizio della settimana sentimmo parlare di un torneo di calcetto ma non essendo interessate, non ci informammo più di tanto. Invece quel pomeriggio scoprimmo che anche i ragazzi avrebbero giocato.
Arrivammo al campetto e noi ragazze ci sedemmo a terra per guardare la partita.
Tutto procedeva per il meglio, la squadra dei ragazzi stava vincendo, quando all’improvviso iniziò a diluviare. Corremmo tutti verso il bar centrale per trovare un posto al riparo. Una volta arrivati notai Louis che ci provava con Federica. La abbracciò, cercando di scaldarla poiché stando in costume fuori, nel bel mezzo di un acquazzone, provocò freddo un po’ a tutti quanti. Mi soffermai a guardarli e sorrisi: erano veramente teneri. Come avevo previsto, Federica iniziò a flertare con Louis che senza farselo ripetere due volte, colse l’attimo e la baciò. La mia amica ci stette e quindi sparirono dalla circolazione per tutto il pomeriggio.
Si fece sera. Io e le ragazze iniziammo a prepararci. Io indossai uno short bianco, una maglietta grigia e nera larga sopra ma attillata da sotto il seno in giù. Accompagnai il tutto con delle Adidas nere e una borsa nera di Playboy. Martina invece indossò una canotta fucsia, uno short di jeans e dei sandali del colore della canotta. Federica il pomeriggio venne a farmi visita in camera e, frugando nel mio armadio, s’innamorò di una maglietta rosa fluo e nera larga. Mi costrinse a farsela prestare e così feci. Scoprii che la indossò la sera stessa, accompagnata da uno short nero e dalle Nike. Inutile dire che andammo tutte sullo sportivo perché volevamo stare comode.
Decidemmo di cenare da sole perché eravamo abituate a mangiare un po’ prima. Avvisammo i ragazzi e quando finimmo, li raggiungemmo. Li trovammo seduti a una tavolata di circa trenta persone che ci fece spalancare gli occhi. Niall e Louis da veri gentil uomini presero delle sedie e ci fecero accomodare di fronte a loro. Quando finalmente anche loro finirono di mangiare, ci avviammo verso le scale per scendere in piazzetta. Iniziai a prendere in giro Niall e lui per ripicca, mi prese in braccio e si mise a correre per le scale mentre io gli urlavo di lasciarmi, anche se ero molto divertita dal tutto. All’ultimo scalino mi mise giù.
“Così impari.”, scherzò facendomi l’occhiolino. Io in tutta risposta gli feci una linguaccia.
Giungemmo in una saletta dove, pur volendo, non sarebbe riuscito a vederci nessuno. Eravamo io, Niall, Federica, Louis e Martina. All’improvviso Federica e Louis si alzarono, ordinando in un certo senso a Martina di andare via con loro ma lei non capendo, decise di rimanere. Alla terza volta che Martina fu chiamata ma non aveva la minima intenzione di alzarsi, Federica la prese con la forza e la portò via dalla saletta. Inutile dire che io e Niall stavamo morendo dalle risate. Quest’ultimo però smise di ridere.
“Alé, prendi la borsa e vieni con me.”, mi disse. Io non sapevo cosa volesse fare e dove volesse andare così presi solo il cellulare, lasciando la borsa e la maglia che avevo estratto tempo prima da essa, sul tavolinetto. Per mia fortuna però, Martina, Federica e Louis, i quali ci stavano spiando, raccolsero le mie cose e le portarono con loro.
Sgattaiolammo per la strada per non farci vedere dai miei che si trovavano in piazzetta. Durante il tragitto, ci “imbattemmo” in una pozzanghera e, per non farmi bagnare tutte le scarpe, Niall mi prese in braccio. Lo stesso fece quando trovammo un irrigatore puntato proprio su di noi.
Arrivammo in piscina, la quale era deserta visto che l’orario di chiusura era più che passato. Si sedette su un lettino aperto e mi disse che dovevo sedermi sulle sue gambe. Così feci e ci mettemmo a parlare del più e del meno, delle nostre vite, di cosa facevamo e tutte cose del genere. Scoprii che Niall aveva diciannove anni, viveva a Londra ma aveva origini irlandesi. Come per magia ci baciammo. Ero al settimo cielo, giuro. Ci baciammo come se fosse la cosa più normale di tutte, come se ci conoscessimo da sempre.
“Vieni tu a Londra o vengo io da te?”, mi domandò.
“E’ molto difficile per entrambi quindi rimarremo in contatto solo tramite facebook…”, risposi amareggiata.
“Non ti chiedo per niente di essere la mia ragazza perché so che è una storia estiva e che, una volta usciti da qui dentro, ognuno tornerà alle proprie vite e si scorderà di tutto questo”, mi chiarii.
Sapevo che le parole appena pronunciate da lui fossero tutte vere ed è per questo che annuii accennando un sorriso.
Passò una mezz’oretta e mi arrivò un messaggio da mio padre, il quale diceva ‘Dove siete? Perché non ballate? Fatevi vedere’. Mi prese il panico, mi alzai di scatto, chiamai Federica e le dissi di correre alla piscina laguna raccontandole del messaggio di mio padre.
Da lì lui mi disse di non parlare di quello che era successo a nessuno perché non voleva farlo sapere ai suoi amici, poiché erano dei coglioni.
La sera dormii a stento ma ero felicissima.
Mi svegliai, se così si può dire, e feci tutto di fretta e furia. Fui pronta in dieci minuti per andare a fare colazione e in seguito per andare in spiaggia. Ero elettrizzata dato che ero consapevole di rivederlo ma ero anche tristissima considerando che era l’ultima mattina della vacanza e, dopo pranzo, saremmo dovuti ripartire. Il mare quella mattina era molto mosso quindi andammo in piscina. Il tempo non era dei migliori visto che tirava vento e il cielo era un po’ oscurato ma facemmo lo stesso il bagno, beandoci della compagnia di ognuno.
Rimasi sorpresa dall’atteggiamento di Niall: non mi diede nessuna attenzione, almeno non quella che mi aspettavo.
La mattinata proseguì tranquillamente, anche se ognuno in cuor suo era triste per il viaggio che tutti avremmo dovuto intraprendere per tornare alle proprie abitazioni e vite.
Pranzammo insieme attirando molto spesso l’attenzione dei presenti nella sala da pranzo tramite le nostre risate e gli scherzi che ci facemmo.
Era quasi arrivato il fatidico momento: la partenza. Mancava una mezz’oretta e l’ansia si fece sentire come non mai. Ci radunammo tutti nella saletta della sera precedente ma io, Niall, Federica e Louis andammo a fare una camminata. Volli salutare Niall nel migliore dei modi, anche con un semplice bacio a stampo, ma lui non me lo permise.
“Avrei voluto salutarti in un altro modo ma non posso, lo sai.”, alla fine della frase, con un cenno della testa, mi fece capire che si stesse riferendo ai suoi amici. Da una parte capii ma ci rimasi molto male.
Mancava un quarto d’ora e le lacrime premevano per uscire.
Durante il corso della vacanza mi riempii di bolle sul petto, sopra il seno. Nessuno ci fece caso ma proprio in quei minuti Harry se ne accorse.
“Alé, ma che hai lì?”, mi domandò.
“Ma dove?”, chiesi non riuscendo a capire. Harry m’indicò con una mano il punto esatto ed era proprio sopra il seno. Niall, infastidito, gli scostò la mano bruscamente guardandolo in cagnesco.
Era arrivato il momento, ci salutammo tutti, salii in macchina e lasciai che le lacrime rigassero le mie guance.
Il primo giorno dopo la partenza stessi malissimo, mi mancava, non mangiavo e avevo la nausea. Scoprii che il suo numero, il quale mi feci dare la sera del bacio, era falso. Stetti male il doppio. Scoprii che era fidanzato. Stetti male il triplo. Scoprii che tutti lo sapevano, tutti tranne me, Federica e Martina. Stetti male il quadruplo, anche per la ragazza.
Gli chiesi spiegazioni, che però non mi dette. Mi eliminò dagli amici su facebook e non lo risentii più da quel giorno.
Oggi è quasi passato un anno e ho i ricordi ancora freschi nella mente. Ricordo il suo profumo, il suo sorriso, i suoi occhi, ricordo ogni singola cosa.
Non mi era mai capitato di affezionarmi tanto a una persona in solamente due giorni eppure, grazie a lui, è successo.
Non lo sento più ma il mio cuore è ancora pieno di lui.

CIAO BELLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE :*

Siamo arrivate alla fine, woooooooooooooo(?)
Questa è la mia prima OS. Ho sempre recensito ma mai scritto. Ho basato questa storia su una mia esperienza personale avvenuta proprio quest'estate. Ovviamente i personaggi non sono gli stessi(tranne Martina e Federica) ma essendo una Directioner ho voluto attribuire il ruolo dei ragazzi ai 1D.
Mi farebbe molto piacere se mi faceste sapere se vi è piaciuta la storia, cosa c'era che non andava, in cosa avrei potuto migliorarla o semplicemente perchè non vi è piaciuta. Fatevi avanti e recensite su, non vi mangio HAHAHAHAHAHHAHAH :')
Per chi volesse contattarmi, sono su facebook, su twitter e su ask.

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Vi aspetto eh HAHAHAHAHAHAHAAHAH
Buona estate pele racaze <3


p.s. Vi lascio con una foto in cui ci siamo veramente noi ragazze(in ordine da sinistra: Martina, io e Federica). Siamo più piccole ma voi immaginateci come tre bombe sexy 17enni HAHAHAHAHHAHAHAHAH :')
 

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