George, colto alla sprovvista, non poté fare altro che urlare mentre l’altro succhiava la maggior parte del suo sangue.
Non appena il giovane ed affamato vampiro si rese conto che quello era il suo amico, si bloccò di colpo e staccò via i suoi denti dal collo del ragazzo che nel frattempo era rimasto freddato con gli occhi e la bocca spalancati ed il viso più bianco dell’intonaco delle mura di casa sua.
Fortunatamente non era detta ancora l’ultima parola: il sangue succhiato era solo poco più della metà del sangue presente nel corpo del giovane.
“mio Dio! No! cosa ho fatto?” sussurrò prendendo il corpo dell’amico ed abbracciandoselo come per proteggerlo.
Di colpo notò la crescita dei suoi canini che diventavano pian piano aguzzi ed ogni tanto muoveva qua e là le dita delle mani, ma ancora non era conscio di ciò che avveniva intorno a lui ed era sin troppo debole per permettersi anche il semplice risveglio.