My last Diary Page.

Non ne posso più!
Credo di impazzire!
Ma ce ne rendiamo conto?
Perché se la prendono sempre con me?
Cos’ho che non va?
‘Mirtilla qua, Mirtilla là…’
Tutti a criticarmi!
Ma ci sei tu, eh, diario?
Almeno tu mi sei vicino, mentre piango in questo bagno che oramai mi conosce fin tropo bene.
Oggi ci sono finita per colpa di quella stupida di Olive… Ma quando esco da qui gliela faccio pagare, lo giuro!
Ho detto quando…
Ho gli occhiali tutti sporchi, bagnati dalle lacrime, ma sai che me ne importa?
Assolutamente niente.
Perché dovrebbe interessarmi?
Tanto è ora di lezione ed io sono da sola, qui dentro.
Aspetta, forse non sono tanto sola, mi pare di sentire dei passi… ma potrebbe anche essere un professore che cammina al piano di sopra, no?
Certo che potrebbe essere, potrebbe essere anche una ragazza che è venuta nel bagno.
Forse dovrei cercare di smetterla di singhiozzare, così le darei solo fastidio, ma è ciò che voglio.
Voglio infastidirla, anche per poco, perché così non mi sento ignorata.
Deve sapere che sono qui.
Poi sento una voce.
È assolutamente non-femminile almeno che lei non l’alteri in qualche modo abbia un tono così grave.
Troppo grave e profonda.
Dice cose senza senso, ma suonano quasi ipnotiche.
E che ci fa un maschio nel bagno delle ragazze?
Gli dico di andare via, ma lui non risponde.
So che è ancora qui dentro, come potrebbe essere uscito?
È impossibile, almeno che non sia un fantasma, ma i fantasmi non vanno nei bagni delle ragazze, non aprono le porte – cosa che ha fatto perché l’ho sentita cigolare, prima – e non fanno rumore sul pavimento quando entrano.
Non fanno quel bel rumore che mi piace sentire rimbombare sulle pareti, così quando sono sola mi illudo di non esserlo.
Gli urlo, di nuovo, di sparire, ma il silenzio mi risponde.
Riesco quasi a sentire, attraverso i miei singhiozzi, il rumore di qualcosa che struscia sul pavimento.
È uno strano fruscio, ma potrebbe indossare il mantello. Dopotutto, fa un po’ di freddo.
Ma se indossa il mantello questo vuol dire che si sta avvicinando al mio bagno e non mi va proprio di vedermela con uno spione.
Ora apro la porta e gli dico di andare via, okay?
Tu aspetterai tutto il tempo che ci impiegherò, vero?
Non ti dispiace se ti poggio a terra per pochi secondi, eh?
Ci metterò pochissimo.

Sì, Mirtilla, per morire ci hai messo davvero poco.
Ma il diario ci impiegherà un po’ di tempo in più.
Sai, sto per bruciarlo.
È una testimonianza.
E non vogliamo testimonianze, vero?
Certo che no.
Io ti ricorderò.
Dopotutto la prima vittima non si dimentica.
E tu sei la prima.
Con affetto,
Tom.