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Autore: lucia1997    26/06/2013    1 recensioni
Ogni anno, mese, giorno, ora, in ogni città, anche nella casa accanto una donna potrebbe subire violenza...impariamo a dire di NO! Non è facile...e molte volte non resta altro che eseguire gesti estremi..
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Affronteremo questo mondo di ghiaccio"





Il rumore della porta che si chiude mi fa sussultare.

Ho già preso la mia decisione. Oggi metterò fine a tutto questo.

Entro in punta di piedi in camera di mio figlio, dorme beatamente, il volto adornato da un candido accenno di sorriso infantile; gli carezzo la fronte attenta a non svegliarlo per poi lasciare la sua stanza.

Ripenso a lui mentre mi avvicino verso la cucina, un giorno capirà, capirà cosa mi ha spinta a compiere questo gesto estremo, capirà che sua madre dovrà essere un esempio per lui e comprenderà cos’è la giustizia.

Apro il primo cassetto della cucina, passo in rassegna tutti i coltelli per poi scegliere quello più affilato.

Mi dirigo in bagno e chiudo la porta a chiave alle mie spalle, indosso solamente una vestaglia e il contratto tra le fredde piastrelle e i miei piedi mi fa rabbrividire. Estraggo dall'armadietto delle medicine tutte le pillole che trovo e comincio ad ingoiarle.

C'è uno specchio, mi guardo per l'ultima volta, vedo una donna sconvolta, lacerata dal dolore e dalla violenza, i lividi sono freschi e il sangue riga il mio volto misto alle lacrime.

E'  successo, è successo ancora una volta, è arrivato e senza motivo ha cominciato a picchiarmi per poi violentarmi ignorando le mie proteste, ignorando i miei tentativi di fuga e le mie suppliche.

L'ho supplicato ancora una volta, l'ho pregato di fermarsi per il bene di nostro figlio, per far si che non si fosse destato e non potesse assistere a quell’orrore, aveva ignorato, aveva ignorato minacciandomi, picchiandomi e umiliandomi  ancora, ancora, ancora...

Cominciò a passare convulsivamente le mani sul corpo, voglio cancellare i segni che mi ha lasciato, voglio cancellare il suo passaggio, ma ora ho deciso che cancellerò la mia vita.

La vasca si è riempita quasi fin sopra l'orlo così chiudo l'acqua. Entro nella vasca stendendomi tenendo ben saldo il coltello.

Comincio a passarlo varie volte sul polso per poi affondare la tagliente lama nelle vene, prima un polso poi l'altro.

Distraggo la mente dal dolore, i miei sensi cominciano ad annebbiarsi a poco a poco, attimi della mia vita mi scorrono nella mente, la mia infanzia, l'adolescenza, il matrimonio combinato, le mie proteste risuonate sorde alle orecchie della mia famiglia, le violenze da quell'essere che ero obbligata a chiamare marito, la gravidanza, la nascita di mio figlio e poi violenza, reclusione, negazioni...

Ripenso a tutte le volte che ho chiesto aiuto, a tutte le volte che sono entrata in commissariato e nessuno ha ascoltato il mio disperato bisogno di protezione, perché  la vita reale non è come tutti quei film nei quali la vittima riesce a salvarsi e ad essere felice...

Ripenso a tutte le volte che da bambina a scuola ci mostravano filmati anti violenza e ci esortavano a dire "no" e io allora non capivo perché mia madre non dicesseno ogni volta che il mio papà la picchiava...ricordo che mia nonna mi diceva sempre "sei nata donna e preparati questo sarà il tuo inferno"...

Chiudo gli occhi mentre le lacrime mi rigano per l'ultima volta il viso, ho provato, ho lottato, ho sperato ma alla fine non ce l'ho fatta, non ho trovato il coraggio per affrontare questo mondo di ghiaccio. E mentre le forze mi abbandonano e l'acqua si tinge di rosso mi lascio cullare dalle rassicuranti braccia dell'incoscienza che mi fanno scivolare lentamente verso la morte.

Ora sono libera...per il mondo sarò uno dei tanti nomi da associare a casi di suicidio da parte di donne che subiscono giornalmente violenza...per la mia famiglia sarò un disonore da dimenticare...per il mostro non sarò altro che la ragazzina suicida che non ha voluto accettare questa vita...per mio figlio invece non sarò altro che la madre che l'ha lasciato solo al mondo ma capirà, un giorno capirà che il mio disperato gesto era dettato dal dolore e che una donna va rispettata, onorata ma più di ogni altra cosa al mondo Amata.




Note autrice: Rieccomi nuovamente con questo piccolo bravo dedicato a tutte le vittime della violenza, se siete testimoni di un evento del genere aiutate, denunciate e riusciremo ad affrontare questo mondo di ghiaccio.
Lucia.
   
 
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