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Autore: Iole_Caserta    26/06/2013    0 recensioni
Hope è una ragazza come tante altre, magari forse un po’ più triste. Lei non doveva nascere, infatti la madre doveva abortire ma andò un mese dopo di quando gli aveva detto il medico, quando non si poteva fare più niente, così mandò avanti la gravidanza. Quando Hope nacque i genitori non vennero a prenderla così venne adottata da Kristen una donna single che non aveva mai avuto figli poiché era sterile. Lei l’adottò perché per almeno una volta voleva sentirsi madre. Fu lei a chiamare così Hope. Crescendo venne a sapere di quel che avevano fatto i suoi veri genitori, ma non li rincontrò più.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1

parlaHope.

Sono costretta come tutti gli anni a fare nel giorno del mio compleanno dello shopping con mia madre. Lei pensa che a me piace ma non è vero, e non glielo dico perché non voglio offenderla. Come tutti gli anni mentre lei andava a provarsi i vestiti e poi mi chiedeva come gli stavano io dicevo “bene” annuendo e sorridendo allo stesso tempo, lei mi rivolgeva un sorriso per poi andarsi a provare l’altro vestito mentre i miei occhi osservavano il luogo in cui mi trovavo. Mi fermai con lo sguardo fuori dalla finestra su una vetrina di anelli. È vero con i vestiti mi annoiavo ma con gli accessori no. Amavo e amo ancora anelli, bracciali, collane e orecchini, non so il motivo forse perché adoro quando brillano, luccicano. Stavo già pensando ad un modo per lasciare il negozio e dirigermi verso l’altro poco lontano.
 
“Mamma devo andare un attimo al bagno, qui vicino c’è un bar vengo subito.”
 
“Ok stai attenta”
 
“Si non preoccuparti”
 
Non gli ho detto dove andavo realmente perché sicuramente mi avrebbe comprato qualcosa e io non volevo che spendesse quei pochi soldi che ci rimangono , anche se è il mio compleanno io non volevo.
 
Mi avvicinai mettendo le mani sul vetro e osservando quella che sembrava una meraviglia ai miei occhi. Essi si illuminarono quando videro un anello pieno di stelline che brillava in un modo assolutamente fantastico. Quando lessi il prezzo i miei occhi azzurri rimasero spalancati.
 
“ Wau. Ho capito che c’è crisi però…”

Mi voltai per cercare il negozio dal quale ero uscita, ma non mi accorsi di chi stava passando dietro di me così gli andai a sbattere e gli feci cadere lo zaino a terra. Senza pensarci due volte mi abbassai a raccoglierlo e glielo restituì. Ad aspettarmi ci fu un sorriso accompagnato da due fossette agli angoli della bocca.

“ scusa non ti avevo proprio visto” dissi, guardandolo negli occhi

“ no, non fa niente” disse lui sorridendo e mostrando ancora le fossette.

“vabbene” dico io ricambiando il sorriso.

“Piacere sono Harry”

“io mi chiamo Hope”

“che bel nome.”

“grazie anche a te non è niente male”

Sorrise ancora una volta,non so perché ma amavo quando sorrideva.

“beh io ora devo andare, mia madre mi starà sicuramente cercando. Ciao Harry”

“Ciao Hope”

Mi voltai e ritornai a quel negozio dal quale mia madre stava uscendo.

“Ah eccoti Hope”

“si scusa mamma, c’era fila”

“vabbene non preoccuparti, andiamo forza”

“ok”

Andammo in altri 5-6 negozio, poi tornammo a casa anche perché era tardi ed io il giorno dopo dovevo andare a scuola (si scuola, quel carcere che ti tiene imprigionato per 5 ore e anche più).
A casa ho un diario, ci scrivo tutto quello che faccio, giorno dopo giorno. L’ho chiamato Music, mi chiederete perché.. beh perché come la Musica lui è in grado di capirmi in ogni situazione e mi accetta per ciò che sono davvero.
Bene comunque dicevo che dentro quel diario scrivo tutto ciò che faccio durante la giornata. Appena tornata gli ho raccontato chi avevo conosciuto, chi era, come si chiamava, com’era fatto, di che colore aveva i capelli e gli occhi. Dopo aver scritto andai a dormire. Ma non riuscivo a dimenticarlo, mi aveva colpito. Non capivo cosa mi stava succedendo. Sperai che un giorno l’avrei incontrato un’altra volta.
Il giorno dopo mi sveglio e mi preparo per andare a scuola, mi lavo faccia e denti e metto un po’ di matita.
Scendo a fare colazione e mi avvio per scuola.
A scuola vado sempre insieme alla mia migliore amica Luisa.

“Buongiorno!”

“Buongiorno Lù”

“come và? Un’altra giornata ha inizio”

“diciamo, bene. Non sai cosa mi è successo ieri”

“Racconta” sorrise.

“allora…” e gli raccontai tutto.

“quindi questo ragazzo è molto carino,ha gli occhi color smeraldo e tu ti sei innamorata!”

“nono, non sono innamorata.”

“si.”

“no.”

“si.”

“no.”

“basta, ammettilo ti piace.”

“ok, magari un pochino”

“si, un pochino…” rise ed io insieme a lei.

“vabbè ora pensiamo alla scuola”

“okkei.” Disse Luisa.

“ah mi raccomando questo non lo deve sapere nessuno.”

“non preoccuparti” sorrise

“mi fido di te” dissi.
  
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