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Autore: LittleHarmony13    26/06/2013    7 recensioni
"L'aria di Londra, quel tipico misto di smog, storia e grandezza mi entrava nelle narici, facendomi sentire viva, per una volta.
Non ho un bel rapporto con la vita. Nonostante i miei giovani diciassette anni sono piuttosto asociale. Non per scelta, ma per incapacità nei rapporti interpersonali.
Avevo ovviamente molti amici e molte amiche, ma il senso di solitudine e di incomprensione aleggiava sempre su di me. Potevo starmene chiusa in casa per ore, con la musica accesa, il computer sulle gambe, un libro sul comodino, e potete giurare che stavo da Dio, ma se tutto a un tratto mi veniva in mente di essere sola, era la fine. Mi piace stare da sola, ma essere sola, quella è tutta un'altra storia.
E' una cosa che mi fa sempre venire i brividi a pensarci.
Uno squillo di telefono interruppe il mio scorrere inesorabile di pensieri. Cavolo, ma quanto penso? "
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo.


Incontri Inaspettati
                                               
         

                                     
             

Niente può andare storto in questa giornata, niente. L'aria mi entra nei capelli, l'estate sta arrivando, e tutto, tutto va per il verso giusto.
Quest'anno la scuola è andata abbastanza bene. Ok, non avevo propriamente brillato, ma la mia media era rimasta su un livello medio-alto, che andava bene sia a me che ai miei. Binomio perfetto.
Certo, devo ancora sapere l'esito finale, lo avrei saputo due settimane dopo la fine della scuola, ma avevo già un'idea.
Presto leverò di dosso questa divisa. Tipica divisa di una scuola inglese: giacca, camicia, cravatta e gonnellina a fantasia scozzese. Nonostante tutto mi mancherà in quei tre mesi di vacanze. La adoro nel vero senso della parola.
L'aria di Londra, quel tipico misto di smog, storia e grandezza mi entra nelle narici, facendomi sentire viva, per una volta.
Non ho un bel rapporto con la vita. Nonostante i miei giovani diciassette anni sono piuttosto asociale. Non per scelta, ma per incapacità nei rapporti interpersonali.
Ho ovviamente molti amici e molte amiche, ma il senso di solitudine e di incomprensione aleggiava sempre su di me. Posso starmene chiusa in casa per ore, con la musica accesa, il computer sulle gambe, un libro sul comodino, e potete giurare che starò da Dio, ma se tutto a un tratto mi viene in mente di essere sola, è la fine. Mi piace stare da sola, ma essere sola, quella è tutta un'altra storia.
E' una cosa che mi fa sempre venire i brividi a pensarci.
Uno squillo di telefono interrompe il mio scorrere inesorabile di pensieri. Cavolo, ma quanto penso? Possibile che questo cervellino non si fermi mai?
Tiro il telefono fuori dal borsone pieno di libri di scuola, zeppo fino all'orlo, e con la mia solita grazia, paragonabile a un elefante in un negozio di cristalleria, faccio cascare tutto in terra. Fortuna che passeggio su un marciapiede e non proprio in mezzo alla strada, sennò sarebbe stata la fine.
Faccio appena in tempo a vedere che al telefono è Katie, la mia migliore amica, nonché compagna di banco, classe e vita, che anche il telefono finisce in terra, coperto da una montagna di libri e il dizionario di Latino.
Ok, è la fine, posso dire addio al telefono.
Non che sia un telefono di qualità, i miei si rifiutano di comprarmi qualsiasi cosa sopra le 100 sterline. E in realtà neanche a me interessa avere a che fare con telefoni più simili a computer portatili che ad apparecchi telefonici, la cui unica applicazione mancante è fare il caffè.
Appena mi chino per raccogliere il risultato della mia sbadataggine, mi rendo conto che altre due mani sono già impegnate a rimettere insieme tutta quella confusione.
Faccio appena in tempo a rendermi conto che quelle mani sono molto belle, nella loro sottigliezza, e con il pallore tipico di ogni inglese che si rispetti, che noto il viso del loro proprietario.
E' un ragazzo. Un ragazzo che ha più o meno la mia età, oserei dire. Ed è.. non so bene cos'è. So che i suoi occhi sono belli, azzurri e grandi. Ha le ciglia lunghe, che gli danno un'aria fanciullesca. Non il classico prototipo di bellezza, con i suoi capelli castani e un po' spettinati, ma è affascinante a suo modo.
Come risvegliata da un sogno sento una voce, che credo stia parlando proprio con me.
"Credo che questa sia roba tua.” - Ha anche una bella voce. Un tipo di voce suadente, un tipo di voce da leader. Credo che se in questo momento mi chiedesse di seguirlo in capo al mondo lo farei.
“Ivy, giusto?” - Come sa il mio nome? Poi capisco, l'etichetta sul dizionario riporta il mio nome. Che stupida che sono.
“Ehm, sì, grazie mille. Scusami se tutta questa roba ti ha intralciato il passo. So essere veramente sbadata.” - rispondo, non poco imbarazzata. Ma perché mi fa questo effetto? Ok, sono una ragazza timida con gli sconosciuti, ma non mi è mai mancata la parlantina.
“Non è un problema, tranquilla. Anzi è stato piuttosto divertente vederti in difficoltà senza nessun tipo di impedimento che non fossero le tue mani.” - aggiunge il ragazzo con un mezzo sorriso. E che mezzo sorriso. Probabilmente il mio cuore salta un battito in quel momento.
Adesso scusami, ma devo proprio andare. Ci vediamo Ivy”- mi saluta con un gesto della mano, e faccio appena in tempo a scorgere lo stemma che ha sulla divisa. Il simbolo della St. James [2]. Quindi frequenta la St. James School, non lontano dalla mia scuola, la Blake. Non che questo mi importi, probabilmente non lo rivedrò mai più in tutta la mia vita.
Guardo il telefono che tengo in mano. Va ancora.
Devo richiamare Katie. E magari cercare su Facebook amici di amici comuni che avevo alla St. James. Forse.
Comunque avevo ragione. Niente può andare male in questa giornata
.



[1] - Il titolo della storia è preso dalla canzone "Thunder" dei " Boys like Girls"
[2] - Le scuole sono di mia invenzione, non credo esistano scuole con quel nome a Londra, così come non so se si studi il Latino. Magari si studia come materia facoltativa, mi piaceva inserirlo.





Angolo dell'Autrice: 
Ciao a tutti! Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio davvero. Questo è un esperimento di storia Originale che voglio provare. Non scrivo quasi mai storie originali, l'unica che ho scritto l'ho poi lasciata a metà (ma forse la riprenderò! Se ci sono ancora poche anime che la seguono, siete avvertiti :P). Quella storia era un Fantasy, il genere a cui sono abituata. Mi sono voluta cimentare con una storia che di Fantasy non avesse proprio niente. Questa storia si prospetta come una storia romantica, a tratti introspettiva, e anche drammatica. Ma col Fantasy non avrà niente a che fare.
 Non prometto aggiornamenti frequentissimi (certo non tutti i giorni), ma cercherò di fare del mio meglio. Se qualcuno ha voglia di seguirla è il benvenuto, sarebbe un onore per me. Ci tengo veramente molto a questa storia. Così come se volete lasciarmi una recensioncina, anche piccola. Tutto è bene accetto, davvero, anche critiche :).
Se volete farmi sapere cosa ne pensate (vi preeeeego ;) ), io sono qui! Inoltre volevo specificare che potete immaginare i personaggi come volete ovviamente, ma per non creare confusioni Ivy ha come prestavolto Alice Englert, Henry Jack O'Connell, e Chris (un personaggio che arriverà nel prossimo capitolo) Harry Styles.
Grazie ancora dell'attenzione, buona serata, alla prossima.
S. <3

  
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