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Autore: emily_me    26/06/2013    3 recensioni
Questa One-Shot è incentrata sul pairing Draco/Hermione, coppia che si trova a poche ore dal matrimonio. Parla delle ansie e dei problemi che attanagliano la sposa, la quale è insicura su ciò che il ragazzo provi veramente per lei. Sarà però una lettera "speciale" a convincere la ragazza che Draco non le sta mentendo, ma la ama davvero.
Attenzione: la Hermione della mia storia è lievemente OOC.
Dedicata a Mikilily, che con le sue bellissime fanfiction mi ha dato l'ispirazione per scrivere!
Storia partecipante al contest: "Partecipa e vinci la Coppa delle Case" indetto da Dreamrain95 sul forum di efp.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una luce fioca e tenue filtrava dalle nere finestre del Manor, nonostante fosse ormai estate inoltrata.

L'odore dei gelsomini spagnoli, nel pieno della loro fioritura, profumava l'aria con il suo  inebriante olezzo, rendendo l'atmosfera ovattata, quasi irreale.

Hermione tuttavia non badò a questi particolari, poiché cercava disperatamente di controllare le mille emozioni che la sopraffacevano, impedendole di farla essere lucida e razionale come in ogni altra circostanza della sua giovane ma intensa vita.

Sospirò guardando il suo riflesso apparire nella sfarzosa specchiera della camera dei coniugi Malfoy.

Di lì a poco si sarebbe celebrato il suo matrimonio con Draco, lo stesso Serpeverde che l'aveva tanto disprezzata e sbeffeggiata, colui che in passato l'aveva fatta soffrire con il suo sarcasmo pungente, colui che  per anni l'aveva trattata peggio di un animale.

E che ora l'amava.

Si morse il labbro, mentre una lacrima di nervosismo le solcava la guancia incipriata.

Pensò a tutto ciò che aveva precedentemente fatto pur di renderlo geloso: per lui si era addirittura abbassata ad impegnarsi con un uomo che considerava solo un amico, il suo compagno di avventure Ron Weasley.

Sorrise amaramente: quel " non credo di potercela fare " da lei sussurrato all'altare il giorno di quella farsa di matrimonio tra lei e il rosso la sua amica Ginny non gliel'avrebbe mai perdonato, aveva addirittura bruciato l'invito di nozze con Draco.

- Sei una sgualdrina, non ti avrei mai ritenuto capace di fare una cosa simile a mio fratello! - le aveva gridato accecata dalla rabbia, mentre Ron era salito in camera senza voler ricevere nessuno. 

Sempre immersa nei suoi pensieri, si affacciò alla finestra, cercando ancora una volta di riacquistare la sua razionalità, cosa che al momento le sembrava  un'autentica utopia.

Appena sedutasi sul letto e afferrato un libro per tenere a bada l'ansia opprimente che aveva avuto la meglio sulla sua praticità, sentì bussare piano alla porta.

- Avanti - disse con voce atona.

- È permesso? - chiese Narcissa Malfoy, entrando nella sua camera con andatura regale, già vestita con il suo abito migliore. La Lady osservò attentamente  Hermione, per poi commentare: - Mia cara, sei ancora in questo stato? I Greengrass e i Parkinson sono già arrivati! Su, vieni con me, così ti renderò la sposa più bella e desiderabile del mondo. -

Le due donne percorsero un freddo corridoio dalle pareti affrescate, per arrivare infine in una stanza molto piccola ed umida, in forte contrasto con gli altri saloni sfarzosi ed imponenti del Manor. Il suo unico arredo consisteva infatti in un possente armadio con molti cassetti, da dove Narcissa tirò fuori un meraviglioso abito bianco.

- Ta-daan! - esclamò entusiasta la Lady. - Ti piace? -

- Oddio Narcissa, è meraviglioso! - si stupì Hermione: era un vestito degno di una vera principessa, come quelle delle favole che le leggeva sempre la sua amata nonna.

- Lo indossai anch'io il giorno delle mie nozze con Lucius - affermò compiaciuta la donna. - Ti aiuto a metterlo, bisogna fare attenzione perché è molto delicato. - 

Una volta vestita, la futura sposa si truccò leggermente passando un velo di rossetto sulle labbra carnose ed una sola pennellata di ombretto perlaceo sugli occhi color cioccolato, poi disse: - Prima della cerimonia vorrei rimanere un attimo in disparte nella mia stanza, se non causo fastidi. -

- No, tranquilla, tutte le spose hanno necessità di starsene un po' in solitudine prima delle nozze - ammiccò Narcissa, riaccompagnandola in camera.

Rimasta sola, Hermione si buttò sul letto, facendo attenzione però a non sfasciare il morbido chignon fattole dalla signora Malfoy.

Il cuore le batteva all'impazzata, sembrava quasi che volesse uscirle dal petto,  agitava convulsamente le mani e cercava di ripetersi: " Tranquilla Hermione, vedrai che andrà tutto bene ", ma l'immagine del suo amato Draco che la lasciava all'altare proprio come lei aveva fatto tempo prima con Ron continuava imperterrita a farsi strada nella sua testa.

Ad un tratto sentì un lieve ticchettio: fuori dalla finestra c'era un gufetto bruno e spelacchiato che teneva nel becco una lettera, la quale aveva l'aria di essere indirizzata proprio a lei.

Aprì la finestra, fece appollaiare il gufo su un trespolo vicino al soffitto e gli sfilò cautamente l'epistola dal becco per vedere di cosa si trattasse. Sul frontespizio era scritto:

                                                                            Hermione Jean Granger 

                                                                             Malfoy Manor

                                                                             Wiltshire 

Hermione, curiosa, aprì la lettera e la lesse tutta d'un fiato. Recitava:

 

Cara Hermione,

Probabilmente da alcuni anni a questa parte il nostro rapporto non è stato quello tipico che c'è tra nonna e nipotina, tuttavia conservo vividamente la tua immagine mentre rincorri felice i coniglietti del cortile, o mentre entusiasta mi mostri il tuo primo dentino caduto. 

Ho saputo che ultimamente ne hai passate tante, ed ora ti stai addirittura per sposare, tuttavia come ho già detto a me risulta difficile immaginarti in un modo che non sia quello della bambina allegra e spigliata che mette il ditino nella torta di compleanno per mangiarla ancor prima che venisse tagliata.

Sono inoltre a conoscenza del fatto che, come quasi tutte le future spose, sei molto in ansia per questo matrimonio, poiché temi che lui non ti ami come ti ripete continuamente e hai paura di deluderlo.

In questa fase ci sono passate molte donne più grandi e mature di te bambina mia, ma visto che sicuramente non mi ascolterai se ti dico che sono tutti timori senza alcun fondo di verità ho qui un consiglio da darti, di cui spero farai tesoro: quando hai paura del tuo avvenire, pensa a tutti i bei momenti che hai vissuto con lui, e ricorda che colui che ti ha fatto passare tanti momenti sereni è proprio l'uomo con il quale hai paura di sposarti. Solo allora capirai quanto siano realmente sciocche le tue mille ansie.

Ora ti devo lasciare, nipotina mia, abbi cura di te perché sei la creatura più buona e nobile dell'intero universo.

Con affetto

                                                                   Nonna.

 

Lacrime che scendevano copiosamente rigavano le guance di Hermione mentre per l'ennesima volta rileggeva il consiglio fornitole dalla nonna, e solo dopo aver riposto nella busta quel pezzetto di pergamena capì quanto lei avesse ragione. La loro storia non era stata facile, ma ce l'avevano fatta.

 Erano riusciti a superare le difficoltà e i pregiudizi con la forza del loro amore.

 

Lacrime. Lacrime amare cadevano a fiotti lungo le sue guance, bagnandole il viso ed il colletto della divisa.

I suoi insulti ancora le rimbombavano nelle orecchie, ormai le erano penetrati nel cervello e non riusciva a farli uscire.

" Merda, lo vuoi capire che ti amo! " pensò, richiudendosi nello sgabuzzino delle scope e continuando a piangere.

Era inutile, lei non significava nulla per lui, era solo un oggetto inutile da deridere e sbeffeggiare in qualsiasi occasione.

- Granger! - sibilò una voce fredda e  minacciosa dall'altro lato della porta.

- Granger! - ripeté, non udendo però alcuna risposta.

Solo dopo vari richiami Hermione si asciugò le lacrime perlacee con la manica del mantello e si decise ad aprire il portoncino, che cigolò al suo tocco. Squadrò Draco con aria di finto disgusto e gridò: - Cazzo vuoi Malfoy? Lasciami in pace! -

Vedendo che il ragazzo non rispondeva si infuriò ancora di più e sbraitò: - Avanti Malfoy, dammi della Mezzosangue anche qui, ora che siamo soli! Umiliami come sempre, come sai fare solo tu! Sei un verme, un essere spregevole, io ti... -

- Mi? - disse divertito Draco, chiudendo piano la porta con un ghigno perfido stampato sul volto - Mi cosa? -

Hermione indietreggiò: - Sei uno stronzo, ti odio, ti odio con tutta me stessa! -

- Mi odi? Non credo: si legge chiaramente sul tuo volto ciò che provi. Avanti Granger, perché per una volta non sei sincera con te stessa? O vuoi forse tornare a fingere dal tuo amichetto Lenticchia? - cantilenò il ragazzo, con una strana luce negli occhi.

La Granger, accecata dalla rabbia e non più consapevole delle proprie azioni, lo schiaffeggiò con forza, poi ammise: - Hai bisogno di sentirtelo dire? Vuoi umiliarmi ancora di più? Va bene. Ti amo, Draco. Ti amo nonostante tu sia un autentico deficiente tronfio e spavaldo, ti amo nonostante sappia benissimo che non sarai mai mio. Ecco, contento ora? -

Completamente spiazzato, una strana consapevolezza si instradò nel petto di Draco: lei lo amava. Lei lo amava proprio come lui amava lei. Anche lei aveva dovuto camuffare i suoi veri sentimenti, celandoli dietro una maschera di odio e rancore. Con una nuova, selvaggia felicità nel cuore le alzò il mento con due dita e mormorò: - Granger? -

Stupefatta da quel contatto così confidenziale, Hermione lo guardò negli occhi e rispose con un timido: - Si? -

Il ragazzo chiamò a raccolta tutto il suo coraggio e finalmente ammise: - Anche io ti amo. Ti amo dal primo giorno che ti ho vista, nonostante il tuo Stato di Sangue. Ti amo perché sei intelligente, simpatica e soprattutto bellissima. Ti amo perché non sei come le altre oche che mi ronzano intorno. Ti amo perché riesci a tenere testa a qualsiasi uomo, e sono geloso di quel cretino di Lenticchia che ti ronza sempre intorno perché lui non ti merita, e sebbene non ti meriti neanche io per come ti ho sempre trattata, e per quanto ti ho fatto soffrire, nel mio cuore conservo ancora la speranza che forse un giorno io e te saremo una cosa sola. -

Il cuore di Hermione si gonfiò di gioia,  in quel momento non riuscì più a celare tutto il suo amore e, dimenticandosi dei numerosi anni trascorsi ad odiarsi si gettò tra le braccia del ragazzo che amava.

- Temevo di non essere alla tua altezza, sempre circondato da quelle oche perfette ed impeccabili... - gli svelò lei, stringendolo forte.

-  Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. A loro non si è svelata la bellezza della vita. - le sussurrò all'orecchio il suo nuovo ragazzo.

- Accidenti come sei profondo! - rise lei, prendendolo dolcemente in giro.

- Non mi conosci, allora! - disse Draco prendendole il viso ed unendo le loro labbra in un bacio indimenticabile per entrambi.

 

Hermione sorrise nel ricordare quegli attimi magici, poi rifletté: loro si amavano moltissimo, alcune volte per gelosia si erano allontanati, lei era giunta quasi al punto di sposare un altro, ma alla fine si erano sempre ritrovati ed avevano ricominciato da dove erano rimasti. Anche la sua famiglia nonostante i numerosi pregiudizi sui Mezzosangue e le crudeli opinioni precostituite l'aveva accettata, Narcissa si era addirittura affezionata a lei per via delle sue doti e l'intero Manor era stato contagiato dalla sua gaiezza e gioia di vivere.  Valeva la pena perciò di preoccuparsi così tanto?

Mentre era immersa nei suoi pensieri, Lady Malfoy si affacciò e le disse: - Sono arrivati tutti gli invitati, e lo sposo è impaziente di vederti. Sei pronta? -

- Si - affermò decisa, finalmente sorridente dopo tante preoccupazioni.

 

 

 

  
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