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Autore: Hermione92    09/01/2008    6 recensioni
Quarto anno per Ginny, quinto per Draco. Si trovano ai margini della foresta proibita e si addentrano tra gli alberi. Un primo bacio mai dato... e la voglia di non avere rimpianti. La mia prima Draco/Ginny. fatemi sapere cosa ne pensate, bacioni, Hermione92.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PRIMO, VERO, BACIO


Ginny si asciugo' una lacrima, che aveva appena iniziato a scorrere lungo la sua guancia. Lei non doveva piangere, non voleva. E tutto per uno stupido commento fatto da delle odiose Serpeverde. L'avevano definita una bambina, un infantile, ingenua bambina.

E forse, cominciava a pensare, forse... era vero.

Guardava Harry da lontano, sempre. Ma lui sembrava non accorgersi di lei. La speranza che alimentava il suo cuore si stava pian piano affievolendo, mentre quella smorfiosa di Cho Chang si divertiva a fare la oca.

E lei, lei era ancora pura.

Un angelo immacolato.

Ginevra Weasley non aveva mai dato il suo primo vero bacio.

Mentre l'amore, quello che lei credeva un sentimento vero e sincero, le bruciava nel petto. Quella voglia di essere guardata in modo diverso, non come “la piccola sorellina di Ron”. La voglia di essere guardata come una ragazza, una ragazza come tutte le altre.

Era impossibile, sembrava impossibile.

Ricaccio' ancora le lacrime. Non voleva dimostrarsi debole. Lei era forte, lo era sempre stata... aveva sempre dimostrato di esserlo. E, di certo, non valeva la pena piangere per quello.

Era solo un primo bacio, un primo bacio mai dato.

***

Draco Malfoy passeggiava allegramente in giardino. Teneva in mano una sigaretta accesa, e il suo sguardo vagava rapido tra gli alberi della Foresta Proibita.

Oltraggioso!

Era costretto a fumare in giardino. Lui, Draco Malfoy!

Quella donna, la nuova professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, aveva creato regole interessanti. Regole veramente molto interessanti... ma avrebbe notevolmente preferito fumare al coperto. La Umbridge gli aveva permesso di punire, di fare quello per cui era nato: ostentare la sua superiorita', sempre. E questa era una cosa... perfetta.

Ghigno', mettendo la sigaretta tra le labbra e facendo un tiro.

In soli dieci minuti, quella mattina, era riuscito a togliere ben ottanta punti ai Grifondoro. Una cosa che ormai accadeva frequentemente... e faceva si' che il suo umore migliorasse. Certo... dire che l'umore di Draco Malfoy poteva migliorare... e' parecchio strano. Ma era cosi': da dieci giorni le volte in cui mandava Blaise a “farsi un giro” (per dirlo gentilmente) erano diminutite.

Soffio' il fumo nell'aria ed assottiglio' gli occhi.

Pace. Pace totale.

Il Serpeverde si guardava intorno, tranquillo: niente Pansy nei paraggi. I suoi occhi si soffermarono ancora sui grandi alberi, ma il suo sguardo, improvvisamente, scorse una piccola macchia rossa. Si avvicino' piano, passandosi una mano tra i capelli e lasciando cadere la sigaretta sull'erba.

Quel rosso apparteneva ad una capigliatura a lui ben familiare. La capigliatura della Weasley femmina. Ghigno' ancora. Stupendo... finalmente aveva qualcosa di divertente da fare.

-Weasley... la Donnola ti ha abbandonata per stare con la Zannuta e con lo Sfregiato?- domando', mettendosi le mani in tasca ed appoggiandosi al tronco di un albero.

-Malfoy...- bisbiglio', con la voce tremolante -Vattene.-.

-Oh... ho ferito la povera, piccola, Weasley.- commento', sarcastico.

-Malfoy, non voglio essere costretta a ripeterlo, quindi ti conviene ascoltarmi: vattene.- aveva gli occhi rossi e questo non sfuggi' a Draco.

-Piangevi?- domando', retoricamente, senza smettere di ghignare.

-Non e' una cosa che ti riguarda, Furetto.- sibilo', alzandosi in piedi -E non voglio perdere ulteriore tempo con te.- i suoi capelli ondeggiavano al vento.

-Dovresti unicamente sentirti onorata, Weasley.- si avvicino' piano a lei.

-Onorata?- ora era stata lei ad usare il tono sarcastico.

-Onorata. Sono magnifico, Weasley. So benissimo che tu, come tutto il resto delle ragazze scuola, mi desideri.- la guardo' negli occhi, in quell'azzurro magnifico.

-Piuttosto uno Schiopodo nel letto, Malfoy. Sarebbe molto molto meglio...- indietreggio', mentre quello sguardo penetrante le trapassava l'anima.

-Stai giocando con il fuoco, Weasley...- fece schioccare la lingua -Attenta.-.

-Fuoco? Tu?- rise sarcasticamente -Non sei nemmeno lontanamente tiepido... e pretendi di essere fuoco?-.

-Non sai a cosa stai andando incontro...- socchiuse gli occhi e si avvicino' ancora a lei.

Lei aveva il fuoco.

Nei capelli, nelle parole... nell'anima.

Lei aveva una passione nascosta, che non aveva mai saputo mostrare.

Lui era in possesso del ghiaccio.

Negli occhi, nelle parole... nell'anima.

E nessuno era mai riuscito a scalfire la sua corazza, nessuno aveva mai voluto provarci.

-Non ho paura di te, Malfoy.- disse, sostenendo il suo sguardo.

-Oh... sei cosi' tremendamente incosciente...- fece ancora un paio di passi per avvicinarsi.

-Malfoy...- comincio', senza pero' riuscire a finire la frase. Aveva un groppo in gola, qualcosa che le impediva totalmente di parlare, di esprimersi.

E perche' diavolo il suo cuore aveva deciso di accelerare il battito?

-Non dovresti mai sottovalutare il tuo nemico...- la guardo' ancora negli occhi, ormai bastava cosi' poco per arrivare a toccare la sua purezza, per arrivare a toccare il suo candore.

Bastava cosi' poco per sporcare la sua anima, per corromperla.

-Non ti... sto sottovalutando.- riusci' a dire.

-Dovresti riflettere di piu', sai? Dovresti fermarti a pensare...- prese una ciocca dei suoi capelli rossi e la tenne tra due dita.

-Pe... pensare...- in quel momento la sua mente sembrava essere completamente in tilt. Ovvero: quando serviva trovava sempre il modo per andare in vacanza.

-Pensare.- annui', tranquillo -Pensare alle conseguenze del tuo gesto.- si rigiro' piano quel piccolo ciuffo tra le dita.

-Malfoy...- indietreggio' e giro' di scatto la testa -Vattene.- sibilo' ancora.

Le guance di Ginny erano rosse. Non voleva permettergli di vederle. Quel tocco, le mani del suo peggior nemico... avevano sfiorato i suoi capelli.

E lei, come una stupida, era arrossita.

-Weasley... sei colpita dalla mia bellezza, a quanto vedo.- sorrise compiaciuto -La cosa non mi sorprende. Anche se sei un'ingenua ragazzina... ti fai ammaliare facilmente.- i suoi occhi non perdevano di vista il corpo della rossa, che in quel momento gli stava dando le spalle. -Sei anche fortemente incoerente: dici di odiarmi, ti comporti come se lo facessi realmente... poi... poi arrossisci quando ti guardo. Weasley, Weasley, Weasley...- ghigno' sadicamente -Cosa direbbe il tuo caro, pezzente, fratellino? Cosa direbbe se sapesse che io, cosa inevitabile... lo so bene, che io ti piaccio?-.

-Non sono arrossita, Malfoy.- nego' l'evidenza -E tu non mi piaci, chiaro?- e questa... questa era una bugia?

Insomma! Lui era Draco Malfoy, che diamine! Lei non poteva minimamente essere interessata a lui! Cosa... cosa avrebbero detto? Come avrebbero reagito?

Ma qui, qui si parlava di lei, unicamente di lei. E Ginny avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi solo di quello che voleva realmente, di quello che voleva lei.

-Allora perche' non ti giri e mi fronteggi?- le domando' Draco.

-Nessun problema.- si giro' verso di lui. E lo guardo' negli occhi.

Fiera. Una Grifondoro coraggiosa.

E ogni segno del rossore era sparito dal suo volto.

-Weasley...- comincio'. La aspettavano un'altra serie di insulti alla Malfoy. Ma perche' Draco non riusciva a spiccicare parola?

-Col tuo permesso...- disse, sarcasticamente -Io me ne vado.- si giro' ancora e comincio' a camminare. Il Serpeverde la guardo', sorpreso. Quella ragazzina stramaledettamente arrogante del quarto anno... si stava dirigendo nella foresta proibita. E non sembrava intenzionata a fermarsi.

-Dove diavolo stai andando?- chiese, cercando di eliminare ogni nota di panico dalla sua voce, senza riuscirci molto bene.

-Non sono cose che ti riguardano.- rispose, senza smettere di camminare -Oltretutto non devi seguirmi. Non hai bisogno di avere paura.- freccio', senza riuscire a nascondere un sorriso soddisfatto.

-Non-ho-paura, Weasley.- enfatizzo' particolarmente quella frase. Nessuno, ma proprio nessuno, doveva permettersi di dargli del codardo. Aveva una reputazione, lui!

-Come vuoi.- alzo' le spalle, tuttavia non si fermo' -Ci vediamo in giro.-.

Draco rimase in silenzio. Quella dannata Grifondoro! Stava inevitabilmente andando in contro a qualcosa di pericoloso. E lui non riusci' a trattenersi: -Weasley!- sbotto' -Non credere che ti lasci andare via cosi'!- inizio' a camminarle dietro, lentamente -Aspetta che la Umbridge lo sappia... la clessidra dei Grifondoro rimarra' vuota, te l'assicuro.-.

-Vai a chiamarla, allora.- disse, con un tono di voce tranquillo e controllato, sembrava calma. Ma dentro di se' ribolliva di rabbia. Anche lui aveva osato definirla “piccola ed ingenua”. Come tutti lui la considerava un nulla. Certo, lei sapeva bene che da Draco Malfoy non ci si poteva aspettare molto, ma forse... e solo forse... quelle parole l'avevano ferita maggiormente perche' dette da lui.

-Finirai in punizione.- constato', senza nemmeno sapere perche' si stava preoccupando cosi' tanto.

-Non ha importanza, te l'ho detto.- sbuffo' sonoramente -E ora, se non ti dispiace, preferisco stare sola quindi...-.

-Sono investito da un importante potere di comando...- esclamo', interrompendola.

-Gia'...- sospiro' -Peccato che non sei stato investito dal Nottetempo o... mmm... fammi pensare... da un altro povero Ippogrifo spaventato. Un vero peccato. Ma fai sempre in tempo a rimediare...-.

-Sei insolente, ragazzina.-.

-Saro' pure insolente.- smise di camminare e si giro' rapidamente verso di lui -Ma non sono una ragazzina, chiaro?-.

-Ti stai scaldando, Weasley?- ghigno', strafottente -E' una cosa infantile, sai?- domando', ben sapendo che in questo modo l'avrebbe fatta arrabbiare maggiormente.

Ma voleva farla stare male, voleva farla soffrire.

Perche' si era permessa di trattarlo con sufficienza, perche'... perche' le faceva uno strano effetto. E nessuno poteva permettersi di fargli qualcosa che lui non voleva e non aveva approvato apertamente.

Ginny strinse i pugni, le braccia abbandonate lungo i fianchi. Assottiglio' piano gli occhi, nei quali brillava una luce... brillava la passione, brillava la determinazione. Cose che lei aveva sempre avuto dentro di se', nascoste in un cantuccio nella sua anima.

Draco Malfoy era stato in grado di risvegliarle.

-Infantile?- mormoro', cercando di restare calma e di non perdere il suo autocontrollo.

-Infantile.- confermo' il ragazzo, sicuro di se' -Immagino che ti trattano tutti come la piccola del gruppo... la piu' immatura.-.

-Cosa ne vuoi sapere tu?- domando', cercando di ignorare il groppo che si stava formando nella sua gola... e gli occhi che le bruciavano.

-Ho sentito quando parlano di te, Weasley. Dovresti sentire la Donnola... e' cosi' schifosamente protettivo!- storse il naso -Ti considerano tutti ingenua, piccola... ed immacolata.-.

-Non sono affari tuoi, Malfoy.- sibilo', fredda.

-Weasley...- s'interruppe improvvisamente.

Esattamente... cosa aveva in mente di dire prima di chiamarla?

-Si'?- lo guardo' negli occhi.

E lui vide.

Vide la determinazione che faceva brillare quello sguardo. La passione che cercava di nascondere la tristezza di quelle amare parole.

Ma soprattutto... le lacrime che minacciavano di uscire da quegli occhi azzurri, quegli occhi... che l'avevano fatto tacere, quegli occhi che gli avevano fatto perdere la capacita' di pensare lucidamente.

Questo, a Draco Malfoy, non sarebbe mai e poi mai dovuto succedere.

Ginny aspettava. Un'altra frecciatina, un rimprovero... Ginny aspettava qualcosa.

Ma non quel silenzio.

La ragazza giro' la testa, non aveva la forza di sostenere lo sguardo di Draco. I suoi capelli le ondeggiarono sulle spalle, come delle lingue di fuoco. Sospiro', prima di girarsi per guardare dall'altra parte. -Per caso... non e' che sai dove siamo?- domando'.

-Che?- il tono di Draco era leggermente piu' alto del normale.

-Non ho mai visto questo posto prima d'ora...- mormoro', alzando le spalle.

-Mai?- il ragazzo degluti'.

-Mai. Tu? Ci sei mai stato?-.

-Per chi mi hai preso, Weasley?- chiese, scandalizzato. Lui... passeggiare per la Foresta Proibita! Come si fa anche solo a pensare una cosa del genere?

-Chiedevo, io...- Ginny s'interruppe.

-Tu, cosa?- domando', alzando gli occhi al cielo e sbuffando.

-Zitto!- l'ammoni'.

-Ehi! Come ti permetti?- fece un passo in avanti e le afferro' un polso.

-Mollami, Malfoy.- sibilo', guardandolo con rabbia -Ho... ho sentito qualcosa...-.

-Se... sentito qualcosa?- chiese, cercando di non farle notare la sua paura.

-Un rumore, Malfoy, un rumore.- scosse la testa e sbuffo' -Ora puoi farmi il gentile favore di lasciare il mio polso?-.

-Che genere di rumore, Weasley?- lascio' andare il braccio, aprendo completamente la mano che lo teneva stretto.

-Un...- sentirono un altro tonfo, e si guardarono negli occhi -Se... secondo te...- riprese Ginny -Cos'e'?-.

-Ci sono tante creature in una foresta, Weasley. E non mi interessa minimamente la loro classificazione. Quindi... vieni a chiedere... a me... cosa, o chi, ha provocato questo rumore. E' un insulto alla mia persona!-.

-Cio' non toglie che qui abbiamo un problema... e, visto che mi consideri una ragazzina, puoi anche provare a risolverlo da solo, non credi?- domando', con la rabbia che le ribolliva nel sangue.

-Cos'hai intenzione di fare, Weasley?-.

-Andarmene.- rispose semplicemente.

-E dove, sentiamo?- si passo' una mano tra i capelli -Ci siamo persi. Non sai dove andare per tornare al castello.-.

-Sempre meglio che restare qui con te...- lo guardo' di sfuggita. Sentirono un altro tonfo, poi ancora uno. Tanti tonfi come quello si susseguivano, aumentando man mano d'intensita'. E... era solo un illusione... o la terra aveva iniziato a tremare?

-Cosa cazzo...?- Draco non termino' la domanda.

-Non lo so...- mormoro', guardando nella direzione da cui proveniva il rumore -Ma non mi piace...-.

-Vogliamo restare qui... pronti a fare da pasto a questa... questa... cosa?- domando', inebetito, mentre un lampo di paura gli attraversava lo sguardo.

-Vuoi diventare il pranzo di una Creatura della Foresta?- Ginny gli sorrise -Fai pure. Ma io... io mi allontano da qua.- la ragazza comincio' a camminare andando nella direzione opposta dal luogo in cui provenivano i tonfi.

-Weasley... dove hai intenzione di andare senza di me? Ti devo tenere sotto controllo per riferire alla Umbridge.- scusa banale, ma nessuno ci fece caso, mentre i due si allontanavano dal pericolo. I rumori si fecero ancora piu' forti, ancora e ancora. Nonostante loro stessero praticamente correndo, quella cosa, quell'essere, sembrava comunque piu' veloce di loro. -Cazzo!- Draco impreco', mentre Ginny era stranamente silenziosa. Guardava nel vuoto, senza pero' fermare le sue gambe -Siamo morti.-.

-Allora fermiamoci.- la ragazza arresto' la sua corsa.

-Cosa? Ma sei impazzita?- la guardo' e le afferro' ancora il polso -Posso anche portarti di peso, Weasley... sei piccola.-.

-Malfoy...- lo guardo' con odio, e si senti' strattonare il braccio.

-Andiamo.- affermo', senza lasciarle la possibilita' di replicare. Comincio' a correre, mentre teneva salda la presa. Non voleva di certo farla cadere o lasciarla li'... avrebbe subito una dura punizione, troppo dura per la sua perfezione.

I loro cuori battevano all'impazzata. Avevano paura, anche se non l'avrebbero mai ammesso. I loro respiri erano irregolari ed affannosi. Ma continuavano a correre.

-Oddio...- mormoro' Ginny, sconvolta.

-Cosa?- le chiese Draco.

-Un... un... gigante...-.

-Che?- Draco giro' la testa e quello che vide lo pietrifico' dalla paura: un gigante stava correndo verso di loro.

-Oddio...- ripete' Ginny, restando immobile.

-Corri!- il ragazzo le strattono' il polso, ma lei aveva lo sguardo fisso nel vuoto -Vuoi restare qua a morire?-.

-Non voglio morire...- bisbiglio'.

-Allora corri!- le urlo', senza pensare neanche una sola volta di scappare da solo.

-Io... io...-.

Era ingenua, era una ragazzina. E aveva paura, tanta paura.

Era immacolata, una giovane che non aveva ancora dato il suo primo bacio.

E stava per morire.

-Io... non ho ancora...- la voce le mori' in gola.

-Qual'e' il problema? Cazzo, Weasley!- la sua paura aumentava, ed il gigante li aveva quasi raggiunti.

-Non ho...- un passo particolarmente marcato del gigante fece perdere l'equilibrio alla ragazza, che cadde tra le braccia di Draco.

-Cosa?- domando', senza avere il tempo di reagire e, quindi, di evitare una spaventosa caduta... il suo bellissimo corpo, il suo bellissimo fondoschiena!

-Non voglio morire...- i loro occhi si intecciarono ancora. Erano stesi per terra, ma non avevano nessuna intenzione di alzarsi. -Mi pentiro' per sempre di...-.

-Sempre...- la zitti' lui -Per... sempre? Stiamo per morire, weasley. Sempre ormai e' quasi finito...-.

-Non ho mai baciato nessuno, Malfoy.-.

-E ti sembra questo il momento per pensarci?- l'ammoni' -Oh, cazzo!- esclamo', quando vide che il gigante stava avvicinando una mano a loro.

-Cosa?- domando' la rossa, in preda al panico.

-Stiamo per morire, Weasley.- disse, sincero. La guardo' ancora negli occhi, una lacrima era sfuggita al suo controllo, ma gli occhi risplendevano ancora. Gli provocava una sensazione mai provata prima. La guardo' ancora, ammirando la goccia d'acqua imprigionata tra le sue ciglia.

E la bacio'.

Le tolse la sua purezza, la sua ingenuita'.

Ora, Ginny Weasley, non era piu' immacolata.

Aveva ricevuto il suo primo bacio.

***

-Cosa...?- Ginny apri' gli occhi, e si trovo' nel suo dormitorio -Cosa...?-.

-Eri svenuta, Ginny. Proprio accanto alla capanna di Hagrid.- la rossa guardo' Hermione e si alzo' da letto -Ron e' preoccupato, e...-.

-Scusa... io... devo andare...-.

-Ma... Ginny!- troppo tardi, la rossa era gia' corsa via.

***

-Cos'e' successo?-.

-Di cosa parli, Weasley?-.

Aveva cercato Malfoy. E gli aveva rivolto quella domanda. Voleva sapere la verita', doveva farlo. E lui... fingeva di non sapere.

-Nella foresta, Malfoy...-.

-Non so di cosa stai parlando... e, se vuoi scusarmi...- la guardo' negli occhi -Me ne vado.-.

Ginny rimase impietrita, mentre la sua prima lacrima le percorreva la guancia per un bacio.

Un bacio.

Il suo primo bacio.

***

Draco si appoggio' al muro e socchiuse gli occhi. Rivide quel momento. Le labbra della rossa posate sulle sue, e una strana sensazione allo stomaco. Senti' la voce di quel Mezzogigante che urlava qualcosa come “Gro... Grup... Grop...”. E ricordo' la leggerezza di quel piccolo puro corpo, stretto tra le sue braccia.

Il lieve tremolio del corpo di Ginny dopo quel bacio... e lo svenimento.

Quel bacio, dio... quel bacio.

Aveva portato la ragazza accanto alla capanna, sapendo che l'avrebbero trovata. E se n'era andato.

Per non macchiare ulteriormente la sua purezza.

Aveva assaggiato il candore, il candore di quelle labbra.

Ma non voleva macchiare l'anima di quella ragazzina, con l'animo di una donna.

Avrebbe finto di non saperne niente, anche se dentro... dentro non l'avrebbe mai fatto.

Era meglio cosi'.

Era stato solo un bacio.

Un bacio.

Il primo, vero, bacio.



Note dell'autrice: questa e' la mia prima Draco/Ginny, quindi non sono per niente abituata a questa coppia... oltretutto ne ho lette solo due o tre, visto che non e' la mia ship preferita. Spero comunque che vi sia piaciuta e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate. Commentate in tanti! Bacioni, Hermione92.

  
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