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Autore: Cinziart_96    26/06/2013    5 recensioni
Salve gente! ^_^
Ecco... c'è una piccola premessa che vorrei fare. Io ho pensato questa storia basandomi essenzialmente su Doctor Who però... solo a grandi linee. Mi spiego. La storia in sè non parla di Ten o di un altro Dottore. Parla della sua/mia corsa contro il Tempo. Per salvarsi. E non vi dico da cosa, altrimanti vi svelo il finale. ^_^"
Ma vi starò già annoiando, quindi buona lettura!! :D
Genere: Introspettivo, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché devo correre?
 
Una distesa infinita di erba.
Verde, fresca, rigogliosa, fiorita, profumata.
Il mio sguardo può spaziare fino a perdersi, in quell’ immenso mare d’erba.
Solo che non mi ci soffermo tanto.
Abbasso lo sguardo e vedo le mie gambe, i miei piedi.
Nulla di che.
Pantaloni comodi e All Star.
Rosse.
E poi mi chiedo perché.
Perché ho delle gambe e dei piedi?
-Per correre.- Risponde una voce.
E io gli do ragione.
Perché ora lo so, posso dire che fin dal principio sapevo di saperlo.
Un passo dopo l’altro, il mio corpo inizia a muoversi.
Inizio a camminare verso ovest.
Non so nemmeno come faccio a saperlo, che quello è l’ovest.
So solo che non basta.
Non basta camminare.
Bisogna correre.
Correre.
Che bella parola.
Le mie gambe all’improvviso aumentano il ritmo.
Non le sento, vedo che si muovono veloci e precise sul terreno.
Perché corro?
Non ce né motivo…
-C’è un motivo per ogni cosa che fai.-
Allora mi fermo.
E quello fu il mio errore.
La paura.
Una paura cieca, antica eterna, potente.
La paura di un animale braccato.
Una paura primitiva, indomabile.
La paura che rompe le catene del corpo e risale lenta lungo la colonna, fino al cuore.
Ora le gambe le sento.
E le devo muovere.
Ma non ci riesco.
Eppure sembrava così facile prima…
-Muoviti. Devi correre.-
Correre.
Ancora quella bella parola.
Muovo le gambe.
Ma i miei movimenti sono sconnessi.
Un piede dopo l’altro, ce la posso fare!
Gamba, piede. Gamba, piede. Gamba, piede.
Non è un movimento complesso, ma i muscoli non rispondono.
Gamba, piede. Gamba, piede. Gamba…
Il piede destro si sposta troppo a sinistra.
Inciampo, cado.
Tutto succede lentamente.
Quasi non mi accorgo di essere a terra.
Con la faccia premuta sull’erba guardo il paesaggio.
Non c’è più il Sole.
Ed è sparito anche il profumo di fresco.
Ora il cielo è nero e rosso.
Ma è anche arancione, giallo e viola scuro.
Verrebbe un bel disegno.
Un ruggito.
Basso, profondo, malvagio, alle mie spalle.
Ora capisco.
Ora so perché corro.
Perché devo continuare a correre.
-C’è un motivo per ogni cosa che fai.-
Lo so.
Adesso lo so.
Ancora il ruggito.
Più vicino stavolta.
Non senza difficoltà mi alzo e mi volto per guardarmi alle spalle.
Non dovevo farlo.
E dire che lo sapevo.
Ma ho voluto guardare lo stesso.
Un essere enorme correva verso di me.
Era nero.
E aveva gli occhi rossi.
-Girati e corri.-
Quegli occhi erano orribili.
Rossi come il magma, come l’inferno.
-Muoviti!-
Non posso.
Lo sai che non posso farlo.
-Datti una mossa!-
La velocità e l’eleganza con cui si muoveva era sconcertante
La migliore combinazione di forza ed equilibrio.
E veniva verso di me.
-CORRI!-
Alla fine mi voltai.
E corsi.
Corsi con tutta la forza che avevo.
Caddi più e più volte, ma non mi fermai.
Nemmeno quando il fiato della Bestia era così vicino da farmi impazzire di terrore.
Continuavo a correre.
Non potevo fermarmi.
No.
Non potevo proprio farlo.
Era una questione importante e si giocava sulla sopravvivenza di qualcuno.
Ancora non so chi.
Ma è sicuramente la vita di qualcuno di speciale.
Altrimenti non correrei in questo modo.
O almeno non da così tanto tempo.
E’ la vita di qualcuno di molto vicino.
Ma non lo vedo.
E questo mi preoccupa.
Come faccio a proteggere qualcuno che nemmeno vedo?
-Lo puoi sentire. Dentro di te.-
Allora accadde.
Tutto quello che da sempre avevo sospettato, è fondato.
E’ tutto maledettamente vero.
Ma non era questo ciò che volevo?
La verità?
No.
Forse no.
Non era la verità che volevo io.
Non volevo sapere che l’unico motivo per cui continuavo a correre era semplice.
Molto semplice.
Una di quelle cose così semplici che accantoni subito.
Io corro (e sempre continuerò) per salvarmi la vita.
 
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Note Autore
Uff… devo ammettere che è stato difficile. Davvero mooolto difficile trascrivere tutta sta’ roba.
Quindi degnatevi almeno di scrivere una recensione di due righe.
E pensate un po’ cosa viene adesso.
Dato che questo testo è ricco di significati -almeno per me- ho deciso *crisi di masochismo*di scrivervi una piccola -si fa per dire- spiegazione. ^_^
Cercherò di essere il più conciso possibile e spero di non annoiarvi proprio sulle note finali.
 
Tanto per iniziare da qualcosa: il prato. Io l’ho immaginato come l’esistenza, la vita di tutti. E’ rigoglioso e verde perché quando siamo bambini non conosciamo il Male o lo ignoriamo con nonchalance.
La voce che risponde alle mie domande è il Daimon (vedi la Bussola d’Oro. Per tutti quelli che non la conoscono… oh, beh. Arrangiatevi. Non posso mica dirvi tutto io). E ’la nostra anima comunque, il nostro inconscio.
E poi la corsa. (Ecco il famoso riferimento con il Dottore). Correre è la vita. E’ proseguire nel proprio intento, andare avanti, non fermarsi mai.
Prima è semplice perché i bambini vengono aiutati dai genitori a camminare. Poi ci si ferma per capire cosa fare e si incomincia a percepire ogni cosa che ci sta intorno. Allora arriva la paura. Paura di staccarsi dai genitori e continuare da soli per la nostra strada. Tutto ci sembra più difficile.
Eh sì. Perfino correre, che prima era sembrato così facile ora è complicato, e cadiamo.
Ma cadere non ci deve abbattere.
A quel punto sopraggiunge la curiosità e ci voltiamo indietro, per vedere quanta strada abbiamo percorso. Ma farlo è sbagliato perché dietro di noi sopraggiunge galoppando la Morte.
Allora si riprende a correre. Una corsa contro il Tempo di cui sappiamo già dal principio chi è il vincitore. Ma continuiamo, per dimostrare il contrario.
Cadiamo più volte perché la vita è piena di imprevisti, sassi sporgenti dal terreno, buche che non rendono il prato completamente piano.
E mentre corriamo pesiamo. E pensando arriviamo alla verità. Una verità brutta, e maledettamente vera.
Corriamo per salvarci la vita.
 
Fantastico. Sono arrivata fino a qui senza morire miseramente sulla tastiera del pc.
Quindi degnatevi almeno di scrivere una recensione di due righe!
Spero solo che per voi sia stato lo stesso. Nel caso, scusatemi. Anche se dubito che le mie scuse servano a qualcosa quando sarete “dall’altra parte”. ^_^”
 
Ciao ciao a tutti!!
Gallifrey_96
  
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