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Autore: chuki    26/06/2013    6 recensioni
Niall e Miley si amano.
E forse è per questo che ogni bacio è come il primo, sotto il vischio. Quel vischio appeso fuori dalla porta dell’ hotel.
Forse perciò hanno ancora voglia di stendersi su un prato e guardare le stelle e la luna, avvolti in una coperta di pile, stretti l’ uno all’ altra come due bambini.
Forse, e dico forse, è proprio perché sono felici e si amano che sentono che non li manca nulla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niall e Miley si amano. Lo si capisce da come si guardano, dai baci che si scambiano. Lo si capisce anche da come Niall la stringe con fare possessivo, come se potesse scappare, allontanarsi da lui. E questo lui non potrebbe sopportarlo. Ma Miley non si sognerebbe nemmeno di lasciarlo, perché, anche se ogni volta che lui la abbraccia alza gli occhi al cielo sbuffa e mormora un “ così mi stritoli” con una smorfia infastidita, si sente incredibilmente protetta fra le sue braccia. Quelle braccia forti, che sono e saranno sempre il miglior posto in cui rifugiarsi. Quelle braccia che la consolarono fin dal primo giorno in cui si incontrarono.
In aeroporto, a Londra, quando il loro volo Dublino-Parigi vi fece scalo, a causa di una tempesta di neve.
Era la vigilia di Natale, i piani per le vacanze ormai sfumati e tutti i voli annullati. Miley credeva ormai di essere condannata a trascorrere il Natale lì, in aeroporto. Con Niall. Eppure quella prospettiva non le dispiaceva più di tanto, perché c’era lui.
Quel biondino irlandese seduto accanto a lei sull’ aereo. Quel ragazzo con cui aveva cominciato a chiacchierare appena erano decollati e in meno di un’ ora la conosceva meglio della sua migliore amica.
Perché lui la capiva, l’ aveva capita dal primo istante in cui l’ aveva vista e le aveva chiesto: “ Sei acquario?”.
E aveva indovinato perché lei era veramente acquario. E ancora non si spiega come abbia fatto. Forse è un veggente, si dice, e non sa che in realtà lui lo lesse sul ciondolo che lei portava quel giorno.
Quel ciondolo con cui lui gioca ancora adesso prima di addormentarsi, rigirandoselo tra le dita, per poi appoggiarlo sulla pelle nuda di lei.
Ma, anche se non lo sa, non ha importanza. Perché dopo quella domanda ce ne sono state mille altre. Mentre aspettavano di sapere se ci sarebbero stati altri voli, nella camera di albergo che affittarono per passarvi quel Natale, a Barcellona dove trascorsero Capodanno.
E, di quelle domande, ce  ne sono anche adesso.
Ora che hanno una bambina.
Ora che vivono ancora in quella camera d’ albergo.
Ora che credono di conoscersi e invece scoprono ogni giorno cose nuove sull’ altro.
Ora che non sono più spensierati come prima.
Perché sì, adesso non hanno più diciassette anni, ma ne hanno venticinque e una bambina di due da crescere. Di cui prendersi cura. Da portare ogni mattina all’ asilo perché loro devono lavorare.
E non è facile, perché, infondo, per quanto si comportino da perfetti adulti responsabili e maturi, sono anche ragazzini, con un gran voglia di divertirsi.
Eppure tirano avanti egregiamente, perché, dal loro punto di vista, ne vale assolutamente la pena. Per Sam, la loro Sam, sì; ne vale la pena.
Si capisce che si amano quando litigano e Sam si mette a piangere. Allora loro si guardano, si siedono sul lettone matrimoniale e, prendendola in braccio, le accarezzano i capelli biondi e le dicono che è tutto apposto. Ed è vero: non c’è nulla che possa farli separare, nulla che possa spingerli a rinunciare a tutto quello che hanno costruito.
Chi l’ avrebbe mai detto? Nessuno avrebbe potuto pensare che da un viaggio in aereo e delle vacanze estive, sarebbe potuto nascere un amore.
Nemmeno i loro genitori. “È solo un’ infatuazione” si dicevano. Ma non è così, è molto di più. È il loro sogno che si avvera, quello di metter su famiglia ed essere felici. Perché adesso sì, loro sono felici. Felici come non mai.
E forse è per questo che ogni bacio è come il primo, sotto il vischio. Quel vischio appeso fuori dalla porta dell’ hotel.
Forse perciò hanno ancora voglia di stendersi su un prato e guardare le stelle e la luna, avvolti in una coperta di pile, stretti l’ uno all’ altra come due bambini.
Forse, e dico forse, è proprio perché sono felici e si amano che sentono che non li manca nulla.
 

BUON(A) SERA/GIORNO STELLINE!
Questa è la mia prima long e sinceramente non sono nemmeno tanto sicura di aver fatto bene a pubblicarla.
Ma ormai ciò che è fatto è fatto, no?
So benissimo che è un po'/tanto corta, ma...
Sinceramente non ho una scusa decente, la verità è che è uscita così e a me piaceva, perciò eccola qua.
Mi limiterò a dire che (ovviamente) spero che questa storia vi piaccia.
Mi farebbe davvero TANTO, MA TANTO piacere sapere che ne pensate, quindi vi sarei grata se dedicaste un minutino della  vostra vita a recensire.
Mi fareste davvero contenta, anzi contentissima.
Bene penso sia giunto il momento di andare, perciò un BACIONE grandissimo a tutte ( o, nel dubbio, tutti)
Ciao ciao,
alla prossima ( se ci sarà, ma spero di sì) lol
  
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