Non Morire

Ci sono poche cose che fino ad oggi non avevo visto.

Da piccolo ho visto lama,leoni,cerbiatti e qualsiasi altro tipo di animale vi venga in mente.

Quando avevo solo otto anni mio padre mi portò a un museo dove imparai tutte le pietre vitali a memoria.

Tutte.

Ho visto un incendio,ho visto un gatto investito,ho visto Ray con la torta di compleanno di Bob spataccata sulla faccia.

Ma questa…..questa davvero mi mancava.

Il problema è che non è una di quelle cose che tu urli -Evviva! Ho visto anche questa!-

….

No.

Questa è una di quelle cose che preferiresti non vedere mai dal vivo,ma solo nei film di CSI o di Senza Traccia….

Questa è una di quelle cose che,dopo averla vista,te la sogni,te la ricordi con una frequenza spaventosa.

E ti vengono le lacrime al pensiero che sotto quell’auto,quel venerdì pomeriggio,ci potresti essere finito tu.

Potresti aver salvato una vita umana.

Potresti.

E invece la tua pigrizia ha fatto alzare quell’atro ragazzone spaparanzato anch’esso sul divano con una birra in mano.

La mia storia?

La mia storia ha inizio esattamente ventisei anni fa,quando quella strana nonché bella donna che è mia madre mi mise al mondo,dopo una bella nottata con mio padre.

Poi….poi sono cresciuto e da un bambino che sbavava e si ciucciava il ditone,ora sono diventato il secondo chitarrista del band My Chemical Romance.

Wow….

Evviva…

Yuppie….

La verità è che è tutta colpa mia.

Tutta colpa di un banalissimo errore.

***

-Eddai Mikey! Che ti costa alzarti un attimo!-

-Ma non rompere Frank,alzati te! Io sto finendo di guardare la TV!-

-E perché io? Eddai Mikey!!!! Cinque minuti ci metti! Il Super Market è qui di fronte!-

Mikey mi scrutò dall’alto al basso.

-E tu perché non ci puoi andare?-

-Be…ecco…io sono…malato.-

-Malato?-

-Sì…non riesco a camminare…-

-Ah sì? E come mai?-

Ci pensai un attimo,poi risposi.

-Un Elefante mi è saltato sulle ginocchia e me le ha rotte…-

-Ah,certo…un elefante eh?-

-Esatto. Ora mi vai a prendere la Coca Cola per favore…??-

Mikey sbuffò e si alzò pigramente dalla poltrona.

I pop-corn che erano stagionati e cresciuti sul suo grembo caddero velocemente a terra.

Si stiracchiò e mi lanciò un’occhiata indignata.

-Vado vado,ma ti prendo la più costosa così dopo mi ridai i soldi vecchio pigrone del caz…cappero!-

Ridacchiai e mi rimisi a guardare la TV.

Poco dopo…poco dopo guardai l’orario.

Cinque e tre quarti.

Andai in cucina. Aprii il frigorifero.

L’arietta che era dentro questo mi sputò in faccia un venticello frizzantino e bello fresco.

Scrutai il cibo.

Pomodoro…Pomodoro…Pomodoro…

Pomodoro!

Controllai la data di scadenza speranzoso di mangiare pasta al pomodoro stasera.

“3-10-06”

Come non detto.

Rivolsi lo sguardo fuori dalla finestra.

Mikey stava attraversando la strada in quel momento.

Probabilmente si era fermato per un po a parlare con la vicina.

Tipico di Mikey fare il Don Giovanni.

Poi ora che si era operato agli occhi e si metteva anche la matita era ancora più felice.

Uscii velocemente dalla porta della cucina per fermarlo e dirgli di comprare anche la passata di pomodoro.

-Mikey!-

Lui si girò,era in mezzo alla strada,con dieci dollari in mano e un bigliettino con un numero di telefono nell’altra.

-Ohi Frank allora le ginocchia sono guarite!-

Mi urlò sorridendo.

-Eh già,miracolo! No dai,prendi anche la passata di pomodoro per favore?-

-Eh? Urla più forte Frank non sento nulla!-

La mia voce era ostacolata dall’assordante rumore del trapano che avevano appena messo in funzione dietro a lui. Stavano finendo di costruire la pista ciclabile e lavoravano ogni giorno dalle tre e mezza fino alle sette di sera.

-Compra la passata di pomodoro!!-

-EH???????-

Poi eccola. Poco lontano da Mikey una macchina stava arrivando a tutta velocità. Pochi secondi e sarebbe finito tutto.

-MIKEY LEVATI DALLA STRADA!!-

Glielo urlai due volte e lui faceva sempre quella faccia da ebete…quella faccia mista di sorriso e di incomprensione…la solita espressione di Mikey.

Il rumore delle ruote che frenavano di colpo.

Pochi secondi.

Istanti.

Il corpo di Mikey che cadde addosso al vetro dell’auto.

Un tonfo,sangue su tu tutto il cofano dell’auto,un corpo esanime per terra.

E io che correvo da lui e gli sussurravo non morire,non morire….

Ma i suoi ultimi respiri,i suoi ultimi affanni,le sue ultime parole non le scorderò mai.

Sono queste cose che ti fanno fare gli incubi,ti risogni sempre quel momento e cerchi di salvarlo ma un attimo prima che tu lo tiri via dalla strada l’auto arriva e lo prende sotto.

-Vi voglio bene…-

Forse era destino…

Forse fu tutta colpa mia…

Forse…