«Alice, tu non puoi più stare al mio fianco...»                                                                                              
La ragazzina si fermò a guardarlo, spaventata, mentre lentamente il suo corpo si dissolveva in tante, piccole, molecole di luce. Incredibile, lei, il B. Rabbit, spaventata dalle parole del suo stesso servitore; avrebbe potuto raccontarlo a qualcuno, tanto che suonava come una barzelletta.                                  
Alice voleva dire, fare qualcosa. Voleva reagire, gridargli nelle orecchie 'Oz, brutto idiota, non hai il diritto di prendermi in giro in questo modo!', sferrargli un calcio negli stinchi – tanto non ci sarebbe stato Testa d'Alga a fermarla –, ma ciò che uscì fuori dalla sua bocca fu soltanto l'eco di un nome.              
«Oz, no!», riusciva ancora a vederlo, sebbene la luce la accecasse e la visione si facesse sempre più offuscata. Aveva le braccia distese verso di lei, come se volesse abbracciarlo oppure darle il bentornato a casa, ed era un peccato che, in realtà, il tutto significasse: 'ti sto lasciando andare, non tornare più'.            
Maledetto, come osava dirle addio senza pensare a tutte le avventure che avevano passato insieme e a quanto si erano divertiti? Loro erano amici, amici veri, e forse – Alice non ne era certa – anche qualcosa di più. Tsk, e dire che era stato lui il primo a spiegarle il significato di amicizia.                                                 

«Oz...», perfetto, adesso aveva anche la voce strozzata e gli occhi che le pizzicavano; questioni di secondi e sarebbe scoppiata a piangere, per quanto era sconvolta. Ma voleva dire un'ultima cosa, al ragazzo davanti a lei, prima di scomparire per sempre: «...non mi lasciare, per favore.»        
Troppo tardi: ingoiò il boccone amaro, realizzando che il buio l'aveva già inghiottita e che non avrebbe mai più rivisto il volto di Oz bagnato dalla pioggia, i suoi capelli biondi e quegli occhi – diversamente da quando l'aveva conosciuto – colmi di tristezza e disperazione.

Tra singhiozzi e singulti, Alice giurò che neanche centinaia, migliaia, di piatti di carne avrebbero mai potuto consolare quel vuoto che ora sentiva dentro, insieme a tutto quel freddo.



~Meoy's corner: 

Spero di aver fatto un buon lavoro, che queste 200 parole su e giù vi abbiano emozionato almeno un pò e... davvero, se non vi ha fatto schifo o comunque avete apprezzato lo sforzo(?), lasciate una recensione. Anche piccola piccola, io non mi lamento! 
*nervosa* Ringrazio chi commenterà o chi semplicemente leggerà :3