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Autore: LittleEevee    27/06/2013    3 recensioni
Una ragazza timida che combatte ormai da anni con la solitudine.
Ogni giorno è una lotta per non andare a scuola... ma cambierà mai qualcosa nella sua vita?
Il destino vuole che faccia conoscenza con un ragazzo, Toshiyo che le regalerà un cucciolo di Purrloin.
Il giovane è un suo compagno di classe, ma lei non ci fa caso.
Cosa le riserverà il destino, gioia o altre sofferenze?
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Otherverse, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Anime, Videogioco
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Kairi aveva 12 anni e viveva ad Austropoli con i suoi, fin da sempre.
Era una ragazza un po’ bassa, i suoi capelli erano lilla, liscissimi, lunghi fino a metà della schiena; di corporatura era magra. I suoi occhi erano grandi e color indaco, dallo sguardo dolce.
Insomma, poteva dirsi una ragazza felice, poiché mai nessuno le avrebbe detto che era brutta.. purtroppo non era così.
Fin da piccola è sempre stata timida,in parte aveva paura delle persone, dei loro pensieri e in tal caso... se fossero stati percolosi.
Era un martedì e come al solito doveva andare alla scuola per allenatori a cui i suoi la facevano andare: speravano che un giorno ella potesse diventare un’infermira Pokèmon.
-Kairi, sveglia su! – la svegliò la madre, mentre lei ancora con gli occhi chiusi rispose
-Uhm.. mamma ho sonno- #uffi… n-non voglio andare a scuola no!# -ti prego, oggi posso rimanere a casa?-
-No, sei già mancata molte volte. Su, dai!-
-Uuuuffi!- si alzò dal letto, e si diresse a lavarsi la faccia per svegliarsi un po’, poi assorta nei pensieri si fissò allo specchio. #Perchè… perché ogni giorno la stessa storia? Io… non voglio, ho paura! Le persone sono cattive, ne è un esempio mia madre che mi obbliga ad andare dove non voglio… perché?!? # pian piano iniziò a piangere in silenzio, le lascrime scendevano veloci; tremava ma non singhiozzava, lacrimava ma in silenzio.. ciò che provava erano affari suoi, agli altri non dovevano interessare.
Il tempo passò, e dopo essersi preparata uscì di casa, con le cuffiette alle orecchie.
Nel percorso osservava ciò che avveniva attorno a sé; gli allenatori che felici giocavano con i loro Pokèmon, le coppie che amoreggiavano felici… i gruppetti di ragazze che parlavano felici tra loro. L’unica infelice era lei? Camminava veloce, anche se aveva i crampi alle gambe non osava fermarsi, e arrivava a scuola che la classe era vuota: meglio.
Si godeva la quiete, ma allo stesso tempo soffriva di solitudine; durante le lezioni era lo stesso, forse molto peggio.
Mentre i prof spiegavano lei stava muta, in un mondo tutto suo.. dove aveva i suoi amici immaginari, dove era felice. E se un prof la interrogava faceva finta di non sapere nulla, nonostante sapesse rispondere… aveva paura di essere messa sotto pressione.
Il suo intervallo trascorreva lento e noioso: la giovane si isolava sulla terrazza, nonostante tuttu gli altri parlassero tra loro nel cortile.
Il ritorno a casa era simile all’andata, solo che lì c’era la gioia di tornare a casa.


Passò un mese. Era Marzo e incamminandosi incontrò sulla strada un Purrloin.
Si fermò ad accarezzarlo; un ragazzo, probabilmente suo compagno di classe le si avvicinò.
-Ehi.. vedo che ti piacciono i Purrloin eh?-
-Uhm.. si - disse timida come suo solito
-Sai, appartiene ad una cucciolata randagia, l’unico che non ha trovato casa è lui- disse serio, poi diventando ottimista -Vuoi tenerlo?-
-Davvero? Posso? - gli occhi quasi lasciarono cadere delle lacrime per la gioia, ma decise di trattenersi
-Certamente- e sorridendo le fece una carezza sulla testa –Io sono Toshiyo e tu?-
-Mi chiamo Kairi.. - disse un po’ meno impaurita
-Te lo affido, ora vogliamo andare a scuola insieme? -
-.. Ecco… v-va bene- disse, poco dopo scoppiò a piangere, un misto tra gioia e tristezza
-Ehi.. che hai? - domandò il ragazzo. Toshiyo era un ragazzo alto, aveva dei bellissimi occhi argento ed i capelli spettinati di colore rosso fiamma. Era gentile, ma allo stesso tempo aveva una personalità vivace e focosa. Era raro che parlasse con persone timide.
-Niente... è che ecco.. mi vergogno un pò-
Continuarono a camminare e parlare finchè non arrivarono a scuola.


Il tempo passò e si fece maggio. Kairi e Purrloin si volevano sempre più bene; la ragazza finalmente aveva un amico, il primo amico della sua vita.
Era felice, le bastava stare con il suo Pokèmon.. l'anno successivo avrebbe abbandonato la scuola e sarebbe partita in viaggio con esso.
Ma sarebbe durata a lungo quella felicità?
Un giorno mentre giocava con Purrloin nei pressi della scuola un'auto sbandò all'improvviso.. furono pochi attimi; l'auto finì addosso a Purrloin.
Il Pokèmon venne spiaccicato e un getto di sangue ricoprì Kairi.
-Purrlooooooin!- urlò piangendo la ragazza. Senza aspettare altro, senza ricevere le scuse dell'automobilista corse, corse come non mai al Centro Pokèmon.
Raggiunse il Centro Pokèmon.. stava per entrare ma si accorse di una cosa: il cuore di Purrloin non batteva più.
Tornò indietro, fino a scuola... Toshiyo la incontrò, al veder l'accaduto il suo sguardo si fece cupo, non sapeva che dire.
-Toshiyo.. non c'è bisogno che dica mi dispiace, non c'è niente da dire- disse eliminando per un attimo la timidezza -ora... se mi permetti cerco un posto dove seppellirlo- in realtà la sua intenzione non era quella.
Si diresse sulla terrazza della scuola, con Purrloin in braccio e lo zaino sulle spalle.
Aspettò che la campanella suonasse... così che nessuno avrebbe potuto notarla.
Pianse tenendo stretto il Pokèmon -Perchè... perchè? Se uno di noi doveva morire... ero io quella che doveva farlo!- disse a bassa voce, non voleva farsi sentire
-la vita... la vita mi odia, ma da quando sono nata. Per me la felicità non esiste- le lacrime scendevano impetuose – io... io ti raggiungo, senza te non vivo!- bacio la testolina del Pokèmon, poco dopo iniziò a scrivere una lettera... di certo qualcuno l'avrebbe trovata, e l'avrebbe fatta leggere alle persone a cui era indirizzata.
Poi dallo zaino estrasse un coltello da cucina, un coltello bello affilato che portava con sé in caso fosse necessario per difendersi o per appunto autolesionarsi.
-Vita dannata, addio! Io tornerò ad essere felice con Purrloin! Io lo raggiungo!-
Poi, iniziò lo sgozzamento. Iniziò dalle braccia, il coltello trafiggeva tutto il tessuto muscolare, strappava le vene... un braccio dopo l'altro; il tutto mentre sorrideva, il sorriso era dovuto alla consapevolezza che avrebbe rivisto Purrloin.
Passò alle gambe... la stessa cosa; poi inizio a squartarsi il petto... fece uno squarcio apposta per raggiungere il cuore. Prima di darsi il colpo di grazia portò a sé il Purrloin, e abbracciandolo si stese a terra, tenendolo stretto.
-Addio vitaccia, addio mondo!- fu un attimo! Con rapidità estrasse il suo cuore con un sorriso strappato in faccia e le lacrime agli occhi.
Ormai era morta; era morta accanto al suo migliore amico, che giaceva morto con lei... lo stava raggiungendo ormai.

Era passata mezzora ormai.
I genitori la chiamarono al cellulare, avevano saputo di Purrloin.. il cellulare squillò a tutto volume.
Toshiyo era preoccupato, non la vedeva in classe... poi udì la suoneria, ebbe come una fitta al cuore.
Corse in terrazza e vide il cadavere, anzi i due cadaveri... rimase sconvolto.
Delle lacrime bagnarono il suo volto.
-Kairi... perchè?-
Disse al prof dell'accaduto, si fece dare il numero e chiamò i genitori di Kairi, che arrivarono lì.
Erano tutti sconvolti... poi notarono la lettera; chiedendo il permesso Toshiyo iniziò a leggerla ad alta voce.
- - Ciao mamma, ciao papà... e ciao anche a te Toshiyo. Perchè scrivo ciao? Infondo ciao si usa solamente quando ci si rivedrà presto... quindi addio.
Addio, vi voglio bene, non è colpa vostra, purtroppo la vita mi ha odiato fin dalla nascita... andare avanti mi è impossibile.
Mamma, papà, vi ricordate tutti i miei capricci perchè non volevo andare a scuola? Ecco... non era pigrizia, ma era perchè io... io ho paura delle persone, credo. Si, io ho paura di essere giudicata... delle liti insomma.
Ogni giorno mi rinchiudevo nel mio mondo di fantasia, nei miei pensieri e mettevo tutto a tacere con la musica e le cuffiette. Camminavo fino allo stremo per raggiungere la scuola... anche se avevo i crampi; questo non vuol dire che non prestavo attenzione al mondo attorno a me. Intorno a me.. c'erano allenatori, coppiette, gruppi di amici che parlavano allegramente... tutti erano felici a parte me.
Io... non riuscivo ad andare avanti.
Poi un giorno tu Toshiyo mi regalasti Purrloin e in parte divenni mio amico, si solo ora in punto di morte capisco che mi consideravi tale, che cretina sono stata! Ciò non toglie però che Purrloin è stato il mio unico vero amico... quando la macchina ha messo a tacere la sua vita io... mi maledissi, perchè era morto lui invece di me!
Una scena orribile... non riuscii ad arrivare in tempo al Centro Pokèmon; la mia vita finì in un baratro.
Non ce la facevo più, non avrei saputo vivere senza Purrloin... quel poco di felicità che avevo guadagnato.. ormai era svanita.
Perchè, perchè il destino è cattivo con me? Perchè non merito la vita, evidentemente.
Ora io mi sto per uccidermi, già: ho preferito scrivervi e darvi spiegazioni prima.
Mamy, papy vi ho sempre voluto bene, tanto, tantissimo! Ma l'orgoglio mi ha impedito di raccontarvi le mie paure.
Toshiyo... ecco ciò che devo dirti... beh ecco, è difficile.
Ecco già da quanto ti vidi.. io. Presi una cotta per te... sappi che ti amo! Ti amo tanto, ma di sicuro mai mi avresti ricambiata! Oppure se ricambi... beh ormai è tardi. Ti amo, ma sappi: vivi la tua vita, sii felice.
Mi mancherete tutti... davvero.
Addio... per sempre. Chissà... un giorno ci rivedremo in paradiso.
Dalla vostra Kairi... odiata dalla vita sin dalla nascita. - -
Rimasero tutti sconcertati... Toshiyo la amava anch'esso, ma ormai era tardi.. troppo tardi.
Ma chissà perchè... chissà perchè spesso la vita deve accanirsi su una persona sola, o più persone... portandole alla follia o alla depressione; beh... questo rimarrà sempre un mistero per chiunque.
Anche se forse una risposta ci sarebbe: la vita è stronza.. e abbatte la sua volontà su chiunque sia il malcapitato: non si fa scrupoli con nessuno.

 

  
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