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Autore: xdevourr    27/06/2013    2 recensioni
Alex osservava le goccioline della pioggia percorrere il vetro del finestrino del bus come se fossero la cosa più interessante del mondo. Notò che ogni tanto due goccioline si univano, e proseguivano il loro percorso insieme, senza mai staccarsi, perché erano attratte fra di loro da qualcosa di più forte. Oh, quanto avrebbe voluto che quei due minuscoli concentrati d’acqua fossero lui e Jack.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(In caso voleste, vi consiglio di leggerla ascoltando Rainy Mood(di cui non mi fa postare il link) , dato che io l'ho scritta ascoltando il vero suono della pioggia, e penso che ci stia bene con la storia e comunque boh.. sarebbe carino. Buona lettura!)



I'm a walking travesty, but I'm smiling at everything.




Le ultime note di Dear Maria, qualche parola di ringraziamento ai fans, plettri, bacchette e bottigliette d’acqua lanciate verso il pubblico, ed ecco che anche quel concerto era finito. I ragazzi erano stremati, tranne Jack che continuava a saltellare in giro, come al solito, tentando di rimorchiare qualche biondina in giro.
Pioveva, quella sera. Zack, Rian e la crew si erano fermati in un pub, tanto per cambiare, Jack sarà stato sicuramente con qualche ragazza, come ogni notte, mentre Alex era tornato nel tour bus, sdraiato sui divanetti.
In questo periodo gli capitava spesso di voler rimanere solo, ma non volendo far preoccupare i suoi amici provava a “festeggiare” con loro, fra birra e risate, più o meno sincere. Quel giorno però, sentiva la necessità di un momento di tranquillità, e poteva utilizzare qualche scusa come la pioggia, il mal di testa e altre cagate simili, così finalmente riuscì a passare un po’ di tempo da solo.


Alex osservava le goccioline della pioggia percorrere il vetro del finestrino del bus come se fossero la cosa più interessante del mondo. Notò che ogni tanto due goccioline si univano, e proseguivano il loro percorso insieme, senza mai staccarsi, perché erano attratte fra di loro da qualcosa di più forte. Oh, quanto avrebbe voluto che quei due minuscoli concentrati d’acqua fossero lui e Jack. Già, Jack, il suo migliore amico. Quel tizio un po’ scemo, al quale bastava un sorriso per illuminare il mondo – o almeno quello di Alex. Era quel venticinquenne con i capelli un po’ strani, quel ragazzo di cui Alex si era innamorato dal primo sguardo.

Alex era innamorato di Jack, avrebbe voluto essere tutto per lui; voleva essere il suo migliore amico, il suo padre durante i suoi momenti da bambino, e anche suo figlio perché si prendesse cura di lui, il suo fratello maggiore, quello minore, anche il suo giardiniere o il suo imbianchino, e voleva essere il suo ragazzo. Voleva essere il suo tutto. Eppure si doveva accontentare solo di essere il suo migliore amico, quello al quale venivano raccontati tutti i problemi, soprattutto amorosi, e Alex doveva semplicemente aiutarlo come un amico avrebbe fatto, fingere che andasse tutto bene e andare avanti, come aveva sempre fatto. Ormai ci aveva fatto il callo.

 Jack non era gay e non amava Alex.

Gaskarth pensò che fossero passati secoli da quando si era trovato solo nel bus, ma in realtà erano passati solo pochi minuti. Stava male, eppure non piangeva, non si disperava, non beveva. Non faceva assolutamente niente. Rimaneva in silenzio, continuando ad osservare le goccioline unirsi con la consapevolezza che non ci sarebbe mai stato un Jack e Alex, se non in qualche fan fiction.
Il tour bus era silenzioso, coperto solamente dal picchiettio della pioggia. Alex amava quella tranquillità e quella pace, che poteva trovare solo in quel modo. Ma dicono che le cose belle durano poco, infatti qualcosa – o meglio, qualcuno – interruppe quella quiete creatasi.

Jack.

Sarà che le cose belle durano poco, ma se sono interrotte da qualcosa di ancora più bello potrebbe andare bene.
Alex non rivolse parola al moro, limitandosi a guardarlo mentre blaterava qualcosa di incomprensibile. Parlava a vanvera, e Alex si incantò ad osservare i suoi movimenti goffi mentre gesticolava il discorso, lasciandosi sfuggire una piccola risata.

« Alex, mi stai ascoltando? »

Il più grande scosse velocemente la testa, come per svegliarsi da una trance, e gli lanciò uno sguardo interrogativo. Jack rise e riprese a raccontare da capo qualcosa che il biondo non seguì proprio attentamente. Capì solamente che era stato smollato dalle ragazze che aveva accuratamente scelto e sedotto, al fine di passare una delle sue solite notti.
Il più grande rimase in silenzio per qualche istante per poi sputare fuori un consiglio non proprio sincero, faceva solo quello che un amico avrebbe fatto, e rigettò dentro tutta la gelosia. « Vai a cercartene delle altre, amico. La notte è giovane! »
Jack sorrise all’ amico.
Dopo qualche secondo passato in silenzio, il moro non riuscì a trattenere la curiosità – o forse la preoccupazione, nonostante avesse pensato che forse doveva tenere la bocca chiusa, per una volta. « Come mai sei qui da solo? Non ci credo che è per la pioggia o altre cagate. » Era improvvisamente serio, il suo tono era deciso. Dopotutto non era un idiota, era una persona responsabile e diligente, quando voleva.
Alex scosse la testa forzando un sorriso, fingendo indifferenza. In realtà era rimasto parecchio sorpreso da quella domanda e non sapeva cosa dire e come comportarsi, così si limitò ad alzare le spalle, rimanendo in silenzio.

« Ho capito» il moro si diresse verso l’uscita del bus, voltandosi poi nuovamente verso Gaskarth « non voglio forzarti. Io ci sono quando vuoi per te, lo sai. » Concluse facendogli l’occhiolino, scendendo dal tour bus, alla ricerca di qualche ragazza per colmare la buca che le biondine gli avevano appena smollato.

Alex sorrise tristemente, di nuovo solo. Piangeva, ora, ma non se ne rendeva conto, non gli importava. Le lacrime gli rigavano le guance, seguendo i tratti dolci del suo viso. Non avrebbe mai detto niente a nessuno, né a Jack, né ai ragazzi, né ai suoi genitori o al lattaio, a nessuno. Se ce l’aveva fatta fin’ora poteva farcela fino al resto dei propri giorni. Continuava così, sempre sorridente, con tutta la falsità del mondo, ma sempre sorridente.
 
I’m a walking travesty, but I’m smiling at everything.



Angolo "scrittrice":
Ehilà, gente! I'm back.
Uhmm, ho scritto queste fanfiction alle due di notte, c'era un temporale assurdo e mi è venuta in mente questa mezza cosa che avete appena letto, ecco.
E' molto corta, lo so, e mi odio da sola per averla fatta finire così male kgmlgf. Boh, spero vi sia piaciuta e mi farebbe piacere che mi faceste sapere i vostri pareri con una recensione, se vi va!
Okay, direi che ho finito.. see you soon! 
xoxo
-V.
  
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