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Autore: Chuck    27/06/2013    3 recensioni
"Tutti tornano.
Anche i morti, che si infilano e strisciano nei tuoi sogni, nei tuoi incubi più terrificanti, nelle tue paure più reali.
Tutti tornano.
Tutti, eccetto le persone che davvero vorresti accanto a te.
Tutto torna...e noi?”

What if? New Moon; tendente al dark e all'angst.
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Contesto generale/vago
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Hoola.

Yep, sono ancora io con un'altra fan fiction.

Uhm, questa è già stata pubblicata una volta, cancellata, e ripostata adesso.

Subirà senz'altro dei cambiamenti e...niente, hope you like it. :3

Ditemi ciò che ne pensate per favore, così saprò come muovermi all'interno di questa storia! :D

ps: non lascerò stare Sleeping with ghosts, tranquilli/e. 

Baacione.

Buona lettura (?) :D

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-Prefazione.

 

Tutto torna.

Gli abbracci negati; gli amori violati; i baci negati; gli affetti mai avuti.

E poi ancora, le persone che ti hanno deluso; coloro che ti hanno tradito; coloro che ti hanno amato.

Tutti tornano.

Anche i morti, che si infilano e strisciano nei tuoi sogni, nei tuoi incubi più terrificanti, nelle tue paure più reali.

Tutti tornano.

Tutti, eccetto le persone che davvero vorresti accanto a te.

Quelli, di norma (quale norma poi?), non tornano mai.

Mi guardai attorno e vidi i volti devastati delle nostre famiglie, mie e di Isabella.

Vidi i Salvatore, famiglia reale, distrutti dopo  aver perso la figlia proprio quando l’avevano ritrovata.

Vidi noi, i Cullen, ugualmente distrutti.

Tutto torna.

Anche la resa dei conti, è arrivata.

In punto di morte, mi chiese: “ Non morire.”

Ma come posso vivere senza di lei?

Tutto torna.

Anche io tornerò da te amore mio.

Mi piegai sulle gambe, pronto per fare il salto che avrebbe dato inizio alla battaglia, quando una voce mi interruppe.

“Spero possiate perdonare il mio ritardo.”

Tutti tornano.

Anche i morti.

E tra le mie labbra sorridenti proruppe un ringhio.

Che la battaglia abbia inizio.

 

 

-------------------------

#1

E’ solo l’inizio.

 

Dopo il buio la luce.

Solitamente è così.

Eppure, in questo luogo infinitamente desolato c’è solo il buio.

Il buio mischiato al palpitante rumore della mia paura, mentre corro a perdifiato lungo il bosco.

La luna è piena, i corvi gracchiano, gli alberi sono una terribile gabbia che mi imprigionano e mi uccidono lentamente, mentre mille voci parlano e sussurrano.

Corro, inciampo, mi rialzo, corro.

Le mie gambe, prima ancora della mia mente, hanno pianificato uno schema preciso da compiere.

Eppure le voci continuano a perseguitarmi.

Non mi lasciano scampo.

Mi inseguono.

Isabelle, sei così bella, piccola”. Vedo chiaramente il fantasma di un uomo dai capelli scuri con gli occhi e la carnagione pallida, che crea un contrasto meraviglioso e terrificante. Prova a toccarmi.

Urlo inconsapevolmente, proseguendo con lo schema.

Corro, inciampo, mi rialzo, corro.

“Torna da me, torna”. Una donna bionda dagli occhi verdi, mi chiama. Mi tende le mani. Mi supplica. Mi affascina… scopre i denti, scheggiati e ricolmi di carie.

 Mi disgusta.

Corro, inciampo, mi rialzo, corro.

“Hai ucciso mio marito.”

A quel sussurro, di fronte a quest’altro fantasma, mi fermo.

E’ incinta, al suo fianco steso a terra un uomo da cui dalla bocca fuoriescono vermi e sangue e… lettere. Lettere scritte con una perfetta calligrafia.

“Hai ucciso mio marito!” urlò la donna che, con un salto, portò le sue mani alla mia gola.

 

 

Mi svegliai urlando.

Cercai con passo malfermo l’interruttore della luce e, con calma scioccante mi sedetti nuovamente a letto.

“Era un incubo, Bella. Soltanto un incubo.” Mi ripetei.

Mi coricai nuovamente, portando al volto la maglietta di lui, sperando che il suo odore possa riportare la tranquillità necessaria per affrontare le poche ore di buio rimaste, poi sarebbe arrivata la luce.

Eppure, mentre sentii le forze venir meno, mi sembrò di vedere un verme strisciare  sul muro.

Strinsi più forte la maglietta di Edward.

 

 

«Sorellina, sveglia!» dal piano di sotto, udii Cam chiamarmi a gran voce.

«Due minuti», mormorai conscia che nonostante il tono basso mi avrebbe sentito ugualmente.

«Due minuti diventando ore, per te. Dai amore, su.» Cam mi scoprì, riempendomi il volto di baci.

«Ora mi alzo, come mai siamo così dolci questa mattina?»

«Diciamo che ha avuto una bella nottata.» Disse Robert tra le risate, svettando il sopracciglio verso l’alto.

Come Edward…

«E la tua di nottata com’è stata sorellina?»

Gli incubi continuano senza sosta a tormentarmi.

Non riesco più a dormire, a far nulla.

Mi marchiano a fuoco, mi uccidono, mi mostrano una vita di cui non ero a conoscenza.

Mostrano me.

La vera me.

«Preferisco mostrarvelo»

Tolsi lo scudo psichico di cui ero provvista, e gli feci vedere l’incubo fatto.

«I ricordi stanno mano a mano riaffiorando.»

«Voi da soli proprio non potete dirmi nulla, giusto?»

«Non possiamo Isabella, e lo sai.»

Mi abbracciarono, confortandomi.

«Oggi ci aspetterà una bella giornata, andiamo! E..» Disse Cam.

«…tu pigrona, vai a farti una doccia!» continuò Robert.

«Okay, mi alzo!»

Nel momento in cui lo feci, a terra cadde la maglietta di Edward causando uno sguardo di puro dolore non soltanto nei loro occhi, per di più nei miei.

«Può un’assenza essere così presente?»

«Amore, sono ormai due anni che ti ha lasciato in quel bosco. Dovresti andare avanti, cercare di dimenticarlo.»

«Lo so, ma… mi manca.»

Senza di lui mi sentivo le foglie di un albero in autunno.

Mano a mano le foglie si staccavano dall’albero per andare alla deriva, sole.

Io mi sentivo come le foglie.

Mano a mano mi sentivo più fragile, più sola, più confusa.

Avevo così tante persone accanto a me, eppure mi sentivo sola.

Mi sentivo alienata dal mondo in cui fino a due settimane fa mi sentivo a mio agio, viva.

E la sensazione che provavo all’altezza del petto, da cosa è dovuta?

Da cosa è dovuta quest’ansia, questo dolore, che oggi è più pressante?

Come se oggi tutto sarebbe cambiato… tutto cambiato.

Anche se ero già cambiata.

Guardai la figura che raffigurava la superficie riflettente e non potei non stupirmi del mio nuovo aspetto.

Ero sempre io, ma non ero io.

Ero una sconosciuta dall’aria familiare.

Stessi capelli color mogano mossi sulle punte, eppure avevano un luce nuova che mai avevano avuto prima.

Stessi occhi coloro cioccolato, ma più caldi e vivi di prima.

Stesse bocca, con il labbro superiore leggermente più pieno di quello inferiore. Eppure più rosse e piene di prima.

Stesso corpo, eppure più slanciato e sinuoso di prima.

Molte cose erano cambiate dopo la trasformazione.

Il mio gusto estetico era decisamente migliorato, cosa che senz’altro avrebbe fatto piacere ad Alice… se solo fosse qui.

Scaccia con un gesto di mano i pensieri decisamente negativi che vorticavano nella mia mente, e dopo aver afferrato la borsa con all’interno i libri, scesi le scale due a due sorridendo ai miei due fratelli.

Che il primo giorno di College abbia inizio senza di  te, amore.

 

   
 
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