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Autore: AmoZiaRowl    27/06/2013    3 recensioni
“lo sai Granger, io ho paura di morire, sono sempre stato un vigliacco, ho sempre ubbidito senza mai essere libero, non ho mai ucciso nessuno, è vero ho tramato, ferito e umiliato tante persone, te compresa. Non credo di meritare di morire per questo. Sono un vigliacco Granger, ho paura di morire”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I
Chi era quella ragazza con quella vocetta fastidiosa e l’aria saccente? Aveva dei bellissimi occhi color cioccolato, un cespuglio di rovi al posto dei capelli, era carina… Granger, Granger non gli ricordava nulla, ti pareva una Grifondoro… No, una Mezzosangue…

II
“ per me spero sia la mezzosangue…. “ parole dure, parole di una serpe purosangue, parole di Draco Malfoy

III
-Stupida sudicia Sanguesporco come aveva osato sfidarlo davanti ai suoi amici, come aveva osato dargli un pugno- con questi pensieri il principe delle serpi Draco Malfoy entrò di corsa nella sala comune. Tiger e Goyle come sempre lo seguivano
- Che succede Draco? - lo apostrofò Zabini 
- La sporca Mezzosangue ha dato un pugno a Malfoy- recitò Tiger con un sorriso ebete stampato sul volto
-Cavolo…- Zabini sospirò e guardò il suo amico d’infanzia Draco, la Granger si era appena scavata la fossa con le sue mani.
-Draco, amico- si avvicinò Zabini alla poltrona dove il biondo serpe si era accasciato entrando nella Sala Comune
_ Lasciami in pace Zabini - sussurrò Draco con un sibilo… La maledetta sanguesporco doveva pagarla cara, molto cara… Mai, MAI sfidare un Malfoy…

IV
-Stupido, stupido, stupido… Come aveva potuto guardare e pensare a lei in quel modo… Lei la sua nemesi, la sua nemica naturale, lei la mezzosangue sangue sporco, lei la Granger, così diversa in quell’abito pervinca, così perfetta, quei capelli mossi che sembravano boccoli di seta, quelle labbra rosse come i petali di una rosa, quel seno piccolo e perfetto- sto impazzendo pensò il Principe delle serpi - quella dannata mi ha fatto un incantesimo, si di certo è così, non si spiega come l’algido principe invece di godere la compagnia della bella Pansy si fosse incantato come l’ultimo dei babbei a guardare quella dannata sanguesporco, non sapeva come ne’ quando ma anche questo gli avrebbe pagato, la vendetta è un piatto che va gustato freddo, ecco una della cose buone dette dai babbani, un proverbio, puff maledetta mezzosangue, maledetta Granger… Bellissima Hermione…

V
- ahaha così tutto il mondo magico pensava che lo sfregiato fosse impazzito, ottimo, pensò Draco, ora lui era il capo della squadra degli Inquisitori supremi fortemente sostenuta dal Ministero, bene sarà divertente, Granger ti ricordi? La vendetta si gusta come un piatto freddo... Sarai mia…

VI
Aveva il marchio, ormai non era più un bambino, aveva pagato il fallimento di suo padre l’anno prima al Ministero, doveva uccidere Silente, doveva vendicare il nome dei Malfoy
 
VII
Correre e combattere, era questo il suo compito, era un Mangiamorte doveva combattere per il Lord Oscuro, la purezza del sangue doveva vincere, la foresta proibita era piena di maghi e streghe che combattevano per sopravvivere, in realtà voleva solo scappare Draco, vivere e essere libero, nemmeno lo sapeva cos’era la libertà, aveva sempre ubbidito, chinato il capo e combattuto. Per cosa? Ora come ora nulla sembrava importante, solo sopravvivere. Ovunque corpi di amici o avversari, gente con cui aveva vissuto, poco più avanti Potter combatteva contro il Lord, attaccare e difendersi questo pensava Draco, un corpo gli finì addosso, sfoderò la bacchetta  si preparò a difendersi, il corpo morbido gli scivolò tra le braccia e cadde ai suoi piedi, un lampo rosso gli sfiorò la spalla sinistra, fu logico buttarsi a terra. Si trovò faccia a faccia con il corpo di poco prima, fu un attimo, sette anni gli passarono davanti agli occhi, la Granger, i capelli appesantiti dal sangue, pallida in viso, gli occhi chiusi, Draco rimase immobile per un po’, non sentiva più nulla, ne’ rumori, ne’ voci, il fragore della battaglia d’improvviso non c’era più. Scivolò più vicino alla ragazza, la sua mano corse al polso di lei. Viva, era viva, il battito più delicato di quello di un uccellino, ma era viva, si tolse la maschera e il cappuccio e continuò a guardare la ragazza, le strinse la mano e non pensò più, in un attimo erano nella Stamberga strillante. Si ritrovò disteso su un lurido tappeto, con lei vicino, si alzò, la prese in braccio e la portò in una stanza, il letto era semi distrutto, luride le lenzuola, a fatica tenendo la ragazza in bilico tra le braccia, sussurrò un incanto Gratta e Netta sulle lenzuola, quindi un Reparo, poi adagiò Hermione sul letto con tutta la gentilezza di cui era capace, si sedette sul bordo e la guardò, che diamine aveva combinato? Perché? Mormorò Innerva, uno, due, tre volte, finalmente la ragazza si mosse, spalancò gli occhi e sussultò quando vide Draco accanto a lei, cercò di indietreggiare, ma il dolore che avvertiva alle gambe le impediva i movimenti più semplici. Strinse gli occhi e una lacrima superò le ciglia, sapeva che erano i suoi ultimi momenti di vita, era pronta a morire. Rimase così con gli occhi ben chiusi aspettando la morte. Passò qualche minuto, si decise a spiare tra le ciglia, il giovane Malfoy si era steso accanto a lei e guardava il soffitto. Il silenzio che li circondava era assoluto, che stava succedendo? Perché non la uccideva? Cercò di rilassarsi e di ragionare a mente lucida. Draco d’improvviso si girò su un fianco e la osservò con attenzione, anche lei si girò a fatica, i loro occhi si studiavano, lui aveva un graffio profondo sulla guancia sinistra, era sporco, gli abiti erano sgualciti e strappati in più punti. Nessuno dei due aveva ancora detto una parola, fu lei con spirito grifone a sussurrare “Perché?” Passò qualche istante poi il ragazzo sussurrò “Non lo so”, Hermione aveva milioni di domande da porre, la sua mente freneticamente lavorava in cerca di spiegazioni. Poi come se niente fosse Draco cominciò a parlare “lo sai Granger, io ho paura di morire, sono sempre stato un vigliacco, ho sempre ubbidito senza mai essere libero, non ho mai ucciso nessuno, è vero ho tramato, ferito e umiliato tante persone, te compresa. Non credo di meritare di morire per questo. Sono un vigliacco Granger, ho paura di morire” la ragazza freddamente rispose “Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramentemolto più delle nostre capacità. Silente lo diceva sempre. Tutti, prima o poi, pagheremo per le nostre scelte, tu hai scelto Draco, hai scelto di seguire un pazzo criminale, hai scelto la strada dei purosangue, hai scelto di diventare un mangiamorte e con orgoglio hai seguito quella via, però dopo tanti sbagli, hai scelto finalmente con il cuore, mi hai aiutata e portata qui, perché? Perché? Ti prego aiutami a capire” “Fuggiamo Hermione, solo io e te, andremo in America, poi ognuno proseguirà per la propria strada” “No Draco io non scappo, grazie per avermi portato qui, ma io devo tornare al castello, devo aiutare i miei amici” Provò ad alzarsi, ricadde pesantemente sulle lenzuola, riprovò più e più volte quindi lacrime di frustrazione le rigarono il viso, guardò Draco e lo pregò “ hai la bacchetta ti prego guariscimi Draco, aiutami ti prego” con voce tremante supplicò il ragazzo. Lui la guardò mormorò qualche incantesimo, la ragazza riprese la forza necessaria per alzarsi. Si girò a guardare il ragazzo che l’aveva aiutata “Grazie Draco, non mi dimenticherò di quello che hai fatto per me, in bocca al lupo per tutto” Fece per uscire dalla stanza quando una mano ferma strinse la sua, lei si voltò Draco con rabbia si sfilò il mantello “Aspetta Hermione vengo con te, perché sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente.Io ho scelto di vivere libero” Strinse più forte la mano di lei e spalancò la porta, li’ c’era libertà, li’ c’era la vita.
  
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