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Autore: S_Lion597    27/06/2013    4 recensioni
One-Shot ambientata pochi giorni dopo la 5x01, rimasta nelle note del BlackBerry per decisamente troppo tempo.
Contiene parti del capitolo 10 di Heat Wave.
Passò delicatamente le dita sulla costa e sulla copertina del libro che teneva in grembo, sorridendo leggermente nel leggere il nome del partner e il titolo Heat Wave stampato in rosso sullo sfondo scuro, emozionata dal fatto di avere tra le mani la causa della sua attuale felicità.
Era iniziato tutto così, da uno scrittore che voleva scrivere un libro. Semplice ma speciale come una favola che inizia con C'era una volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Mio:
Le parti in corsivo racchiuse fra le virgolette -“ ”- sono tratte dal capitolo 10 di Heat Wave (per intenderci dovrebbe essere pagina 105 del libro inglese :3).
Ovviamente queste parti di testo non appartengono a me, ma alla ABC che ne detiene tutti i diritti, come li detiene dei personaggi di Castle ecc ecc.
Annotazione noiosa, ma dovuta.
Detto questo, buona lettura :D
S.
 

 

Live in a book

Era sera. Fuori dalla finestra si vedeva il cielo scuro dalla pioggia che aveva appena iniziato ad abbattersi su New York. Il potente scrosciare dell'acqua sull'asfalto, sui palazzi, le accarezzava l'udito, facendola vagare con la memoria negli anni passati.
Si mosse per trovare una posizione comoda. Si era accoccolata qualche minuto prima sul divano di quello che ormai poteva definire il suo uomo, intanto che lui finiva la chiamata con la madre e la figlia in viaggio in Europa.
Lei e Castle stavano insieme da pochi giorni, neanche una settimana, eppure tutto le sembrava così incredibilmente naturale quando erano insieme che ancora non se lo spiegava. Ogni gesto, ogni carezza di uno, trovava risposta in una parola, in uno sguardo dell'altra.
E ora che potevano passare tutto il tempo nell'enorme loft di lui, senza la paura di essere interrotti da nessuno -ed essere costretti a nascondersi negli armadi della casa- sembravano essere due magneti. Si accarezzavano, si baciavano in ogni momento, per ogni più piccola cosa, come se non avessero potuto fare a meno di sentire la propria pelle a contatto con quella dell'altro.
 
Passò delicatamente le dita sulla costa e sulla copertina del libro che teneva in grembo, sorridendo leggermente nel leggere il nome del partner e il titolo Heat Wave stampato in rosso sullo sfondo scuro, emozionata dal fatto di avere tra le mani la causa della sua attuale felicità.
Era iniziato tutto così, da uno scrittore che voleva scrivere un libro. Semplice ma speciale come una favola che inizia con C'era una volta.
Si allungò verso il tavolino basso di fronte a sé e prese un sorso del caffè macchiato freddo con due bustine di zucchero di canna che Castle le aveva preparato prima di sparire a chiamare la sua famiglia. Chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire un debole gemito d'apprezzamento quando il liquido scuro le scivolò fra le labbra che si leccò immediatamente per gustarsi ogni sfumatura di quel sapore fantastico.
Era perfetto. Uno dei migliori caffè che avesse mai bevuto.
Non avrebbe saputo dire perché, forse era solo un pensiero dovuto all'euforia e alla passione che la caratterizzavano in quei giorni, ma se qualcuno gliel'avesse chiesto Kate Beckett in quel momento avrebbe potuto giurare che quel caffè sapesse di loro due. Degli altri duemila che le aveva portato nei quattro anni precedenti, delle frecciatine e delle battute, delle litigate, dei sorrisi e dei momenti in cui l'unico contatto che si permettevano era quello di stringersi la mano, cercando di infondersi forza a vicenda. Sapeva di quegli Always sussurrati dopo gli attimi di difficoltà.

-Così mi uccidi, detective- Kate prese un ultimo sorso prima di alzare lo sguardo sull'uomo che era appena entrato nella stanza.
Sorrise guardando lo scrittore assorto dai suoi movimenti, mentre posava la tazza sul tavolino. Castle le si sedette a fianco e lei a sua volta si accomodò sulle sue gambe, incastrando la testa nell'incavo comodo del collo dell'uomo. Sentì la mano destra dello scrittore accarezzarle il ginocchio mentre le dita della sinistra le percorrevano la colonna vertebrale, toccandola solo leggermente con la punta dell'indice e del medio imitando la camminata di un omino immaginario. Sorrise ancora contro la pelle della sua spalla e gli baciò il collo, accoccolandosi meglio contro di lui e pensando che forse quello che era diventato così spontaneo per lei, ancora non lo era del tutto per Rick.
 
-Castle, smettila di controllarti- gli mormorò, soffiandogli all'orecchio, mordendogli giocosamente il lobo per sottolineare le proprie parole.
-Cosa? Non sto facendo niente!-
-Appunto!- la detective sbuffò prima di alzarsi dal suo petto per guardarlo negli occhi, a metà fra il serio e il divertito per la leggera nota di preoccupazione nel tono di voce di lui.
-Sembra che tu ti stia trattenendo!-
-Stanotte non mi sembrava proprio di starmi trattenendo- la guardò malizioso e lei gli diede un pugno sulla spalla arrossendo leggermente.
-Non parlo di quando facciamo l'amore- lo guardò eloquente stuzzicandosi il labbro inferiore con i denti.
Gli sfiorò le labbra con le proprie, approfondendo subito il bacio, e con le sue mani catturò quelle dell'uomo. Si portò la sinistra sotto la maglietta, a stringerla sul fianco a contatto diretto con la pelle, mentre l'altra se la fece scorrere più in alto sulle gambe fino a metà coscia. Lo sentì ridacchiare piano e finalmente stringerla di più a sé. Stringerla veramente.
Gli sorrise sulle labbra, staccandosi da lui giusto per avere la possibilità di vederlo abbassare lo sguardo, imbarazzato per il fatto che lei avesse capito ciò che lo tormentava da quando aveva guadagnato la possibilità di averla intorno giorno e notte.

Kate iniziò a soffiargli parole sulle labbra, accarezzandogli piano i capelli: -Parlavo di questo. Castle, guardami, sono qui e non vorrei essere da nessun'altra parte. Non scapperò via solo perchè mi hai toccata o per una delle tue battute idiote, chiaro?-
-Davvero?- Rick la guardava con un’espressione che lo faceva assomigliare pericolosamente ad un bambino in cerca di rassicurazioni e coccole dalla madre. Kate sentiva quasi di potergli leggere nell'anima attraverso quegli occhi azzurri, ora così limpidi.
Sentì qualcosa di indistinto sciogliersi all'altezza del cuore.
-Davvero- si avvicinarono ancora e si baciarono piano scoprendo nuove sfumature del sapore dell'altro. In breve Castle fece intrufolare la lingua fra le labbra di lei che si lasciò sfuggire un lieve gemito. Avevano già fatto l'amore quel giorno eppure non si stancavano mai.

Il contatto si interruppe bruscamente quando un tuono risuonò per tutto il loft illuminando la stanza in cui era accesa solo la debole luce di un’abatjour.
Rick ridacchiò, appoggiando la fronte a quella della compagna e intrecciando le loro dita.
-La pioggia sembra essere sempre dalla nostra-
Kate annuì pensierosa, con gli occhi chiusi, viaggiando ancora con la memoria.
Sembrò prendere un respiro profondo e poi spalancò gli occhi su di lui: -Quando ero piccola avevo il terrore dei temporali- disse ridacchiando e Castle la guardò ammaliato pregustandosi il racconto di quella giornata.
Kate si era aperta sempre di più col passare dei giorni, quando, dopo il caso della madre, avevano trovato il loro equilibrio. Era qualcosa di giusto che le era diventato incredibilmente spontaneo fare. Come se dopo quello che avevano passato non avesse più trovato nessun motivo per negargli le storie del suo passato.

-Quando si alzava il vento e cominciava a piovere e vedevo le fronde degli alberi che si muovevano, finivo sempre per rannicchiarmi sul letto dei miei, con la paura che crollasse tutto. Poi arrivava mia madre e iniziava a stringermi. Mi diceva che quando ero piccolissima cantava, ma quando poi diventai più grande veniva lì e mi raccontava una storia. Mi ricordo che ogni sera c'era un capitolo diverso, ma che quando c'era brutto tempo andava avanti perchè diceva che il momento migliore per raccontare le storie è quando piove- Kate sorrise. Era un sorriso nostalgico, ma anche felice nonostante tutto. Aveva sempre amato profondamente i momenti con sua madre.
-Solo più tardi capii che quella che mi raccontava era la storia di come si erano conosciuti lei e mio padre- Ridacchiò, mordicchiandosi l'unghia del pollice, sovrappensiero, e continuò a raccontare senza quasi neanche accorgersene.
-Era la mia preferita. Quando diventai più grande iniziai a leggere per conto mio e ho continuato a farlo anche dopo che lei se ne era andata. Quando piove e sono a casa semplicemente mi metto da qualche parte, inizio a leggere e... Bè, la sento vicina, in qualche modo. E allora i temporali non sembrano così male dopotutto. Anzi. In un certo senso con il tempo ho imparato ad amarli-
Alzò lo sguardo su di lui e lo trovò attento. Lo faceva ogni volta, la ascoltava sempre in quel modo particolare, come se poi avesse dovuto interrogarlo o qualcosa del genere.
Beckett per un istante pensò divertita che avrebbe dovuto darle così retta anche quando gli diceva di stare in macchina durante un arresto.
 
-Ah e poi guardami adesso, qui con te- Castle la strinse più a se e le posò un bacio sul collo.
-Qui con me, sì...-
-Insomma l'altra sera pioveva a dirotto eppure...- gli sfiorò le labbra con le sue.
-Eppure?-
-Eppure non è stato niente male...-
Castle sorrise malizioso e la tirò a sé per un lungo, languido bacio.
 
Rick si tirò indietro all'improvviso mentre un pensiero gli attraversava la mente. Lei sembrava ancora presa dal bacio, tanto che ci mise qualche secondo a capire la domanda.
-Il tuo libro preferito?-
-Il mio... Che cosa?-
-Il tuo libro preferito! …Quello che hai sempre voglia di leggere quando inizia a piovere?-
-Oh- La donna, che sentì le guance prenderle colore mentre la risposta si faceva istantaneamente strada fra i suoi pensieri, nascose ancora il volto nell'incavo del suo collo.
Lo scrittore sembrava essere molto su di giri per quella sua stessa domanda
-Oooh dai detective, cos'è? Uno di quei libri tutto sesso che girano adesso?-
Beckett gli lanciò in occhiataccia: -Castle!-
Lui si strinse nelle spalle con un sorrisetto furbo: -Bè? Me l'avevi detto tu di non tratten...-
Kate gli premette la mano sulla bocca per farlo stare zitto e lo inchiodò con lo sguardo.
-A rose for everafter-
La donna riuscì a capire quale fu l'esatto momento in cui Castle comprese quello che gli aveva detto. Vide i suoi occhi azzurri spalancarsi e sentì la bocca aprirsi sotto la pressione della sua mano. Kate lo guardò un attimo e scoppiò a ridere baciandolo sulla guancia. Quando l'uomo sembrò riprendersi, con grande sorpresa, della detective non disse niente, ma la prese in braccio alzandosi dal divano. La donna si strinse a lui con ancora in mano il libro.
-Wooh Castle, che stai facendo?-
-Ti porto sul lettone, no? Ho una tradizione da farti rispettare- la baciò piano muovendosi verso la sua stanza e Beckett gli rispose dolcemente per poi posargli un altro bacio sul collo capendo a cosa si riferisse.
-Niente domande imbarazzanti sul mio gusto in fatto di libri?-
-Prima o poi arriveranno anche quelle... non stasera però- Beckett lo ringraziò silenziosamente con un altro bacio.
Castle amava i suoi racconti, ma capiva anche quando per lei iniziava ad essere troppo, e si fermava di conseguenza.
 
Quando si sdraiarono insieme nel letto extra-large di Castle scivolarono l'una accanto all'altro a stringersi dolcemente. Rick cinse la schiena della sua musa con il braccio sinistro e si sistemò comodo per leggere.
-Heat Wave, eh?- ridacchiò posandole un bacio sui capelli e anche lei sorrise. -Dov'eri arrivata?-
-Vai a pagina 105- gli soffiò la risposta sul collo e Castle rabbrividì sorpreso, in parte per il suo contenuto, in parte per il fiato di lei addosso.
-Davvero?-
-Voglio sentirla letta da te-
Kate respirò profondamente il suo profumo e si accoccolò beata sul suo corpo forte.
Una piccola parte di lei per un attimo aveva pensato di dirgli che non era necessario tutto quello, ma poi aveva concluso che Castle ne era già consapevole e lei di certo non lo avrebbe fermato. Desiderava con tutta sé stessa lasciarsi cullare dalla sua voce e coccolare dal suo corpo.
Sentì le dita di Rick sfogliare il libro per raggiungere la pagina giusta e poi posare una mano sulla sua schiena ad accarezzarla con movimenti lenti e continui dal collo fino alla zona dei reni.
Chiuse gli occhi al suono della sua voce.

-"Nikki lo condusse nella camera da letto senza dire nulla e posò la candela sulla
toletta, di fronte allo specchio a tre ante, che ne moltiplicò la luce. Si voltò e trovò Rook lì accanto a lei, magnetico."-

Castle la strinse di più, e le lasciò un bacio sui capelli continuando a leggere. Avvicinò la sua bocca all'orecchio di lei in modo che Kate potesse sentire il suo fiato sul collo, i cambiamenti della sua voce mentre la descrizione del testo si sviluppava.

-"Incrociò le braccia attorno al collo e attirò a sé la sua bocca. Lui avvolse le sue lunghe braccia attorno ai suoi fianchi e tirò a sé il suo corpo. I loro baci erano profondi e insistenti, improvvisamente familiari, e la lingua di lei scopriva la profondità e la dolcezza della bocca aperta di lui, mentre le esplorava la sua."-
Kate rabbrividì e allora seppe che aveva ancora voglia lui. Aveva voglia delle sue mani, dei suoi baci lungo il corpo, delle sue labbra sulla propria pelle. Le stesse labbra che aveva scoperto di amare profondamente qualche notte prima e che ora stavano leggendo per lei con quel tono roco che la cullava per la sua dolcezza e la faceva vibrare per la sensualità in un modo che la fece sospirare. Rick percepì il corpo della donna sciogliersi contro il proprio.
La baciò ancora e con movimenti leggeri iniziò a seguire le sue stesse parole con i movimenti del proprio corpo.

-"Rook cominciò ad allungare una mano verso la camicetta, ma esitò.
Lei la afferrò e la portò sul seno. Il calore della stanza era tropicale e, mentre lui la toccava, Nikki sentiva la sue dita scivolare sulla patina di sudore sopra l'umido del reggiseno."
-
Castle fece scivolare la mano libera dal libro, sul seno della donna coperto solo dalla leggera maglietta che indossava. Kate sospirò pesantemente incominciando ad accarezzare la coscia di Rick che si abbassò per catturare le sue labbra con le proprie e accarezzarle con la lingua fino a sentirla gemere per il desiderio di approfondire quel contatto.

-"Abbassò la mano e lo trovò, e lui si lasciò sfuggire un gemito. Nikki cominciò a ondeggiare, poi anche lui, coinvolti entrambi in una lenta danza in una sorta di piacevole vertigine. Rook la spinse all'indietro verso il letto. Quando i polpacci di lei incontrarono il bordo, Nikki si lasciò cadere lentamente, trascinandolo con sé."-
Prima che lo scrittore potesse leggere dei movimenti esperti di Nikki Heat, Kate rotolò completamente su di lui, trovandosi infine a cavalcioni sul suo bacino, il seno a contatto con il suo petto. Rick ridacchiò piano, incantato dal corpo della donna sul proprio, mettendo velocemente il libro da parte per far passare le mani a palmi aperti sulle cosce coperte della detective, scorrendo sensualmente dall'incavo delle ginocchia fino ai fianchi.
Il suo tocco scivolò sui glutei di Kate per tirarsela di più contro, facendole sentire quanto la volesse.
Quasi divertito dalla situazione, le si avvicinò e ad un soffio dalle sue labbra sussurrò: -Sei brava-. Sorrise anche lei. -Non hai idea- aveva appena finito di parlare che Castle prese nuovamente possesso delle sue labbra in un bacio che questa volta, sotto il controllo della donna, divenne immediatamente profondo.
Castle afferrò i bordi della maglietta di Kate e gliela tolse. Avvolse le braccia attorno alla schiena della compagna e rotolò su sé stesso fino a trovarsi sopra di lei.
La baciò ancora, dolcemente e anche la sua camicia volò via sotto le dita esperte di Kate che affondarono nei capelli di lui quando Castle si chinò a baciarle i seni.
Il resto dei vestiti venne tolto lentamente, un capo alla volta.
I pantaloni dell’uomo furono i primi a volare sul pavimento, insieme ai suoi boxer. Poi lui si dedicò al corpo della ragazza, sfilandole lentamente i pantaloni della tuta, accarezzandole la pelle che scopriva.
Quando Kate rimase coperta solo degli slip di cotone, Rick scivolò su di lei facendo aderire il proprio petto al seno della donna. Tracciò una scia di baci che dalla spalla saliva collo e succhiò un punto sensibile sotto l'orecchio della compagna, lasciandole un segno ben visibile sulla pelle chiara. Poi sfiorandole l'orecchio con le labbra, le sussurrò con voce roca quelle parole che ormai sapeva a memoria per quanto le aveva scritte e riscritte sulla bozza di Heat Wave, desiderando che fossero perfette, che descrivessero con precisione ciò che si era immaginato per i suoi personaggi, per loro due.
-"Si tennero stretti con furia, con pari passione, mentre si esploravano a vicenda, muovendosi, mordendosi affamati, allungando le mani ovunque per soddisfare il desiderio ardente."-

Le donna gemette di impazienza tirandolo dai capelli per riavere il contatto con le sue labbra.
Alla fine Castle le levò anche gli slip e prese ad accarezzare piano la sua intimità facendola gemere ancora, questa volta per il piacere e il desiderio di averlo.
Quando venne sotto il tocco esperto e intenso dello scrittore, Rick la fece sua lentamente.
Se quella mattina avevano fatto l'amore guidati dall'istinto della passione, ansiosi di dare e ricevere piacere, di scoprirsi e appartenersi ancora, quel pomeriggio poterono godere di ogni dettaglio dei loro corpi uniti, ascoltandosi attenti e muovendosi spontaneamente a ritmo dei respiri e dei gemiti soffocati dai baci profondi che non avevano smesso di scambiarsi.
 

 

 “Settle down with me
Cover me up
Cuddle me in
Lie down with me
Hold me in your arms

Your heart’s against my chest
Lips pressed to my neck
I’ve fallen for your eyes
But they don’t know me yet
And the feeling I forget
I’m in love now
Kiss me like you wanna be loved”

(Kiss me-Ed Sheeran)
 

 

   
 
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