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Autore: Final Alex    11/01/2008    5 recensioni
Le labbra si schiusero, lasciando che le lingue potessero continuare quella danza alla quale loro avevano appena dato fine. Applausi.
La Yamanaka scattò d’un tratto indietro.
Sciolse il bacio.
Lo guardò un secondo negli occhi, con terrore quasi.
Lui non capiva.
Poi, improvvisamente, la mano candida di lei, lo colpì in volto.
CIAF
(ShikaIno)
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci si spengono, un paesaggio dallo sfondo rosso, passione

Le luci si spensero, un paesaggio dallo sfondo rosso, passione.

Le gambe nude, gli stivali alti, le gonne che sbattevano di qua e di la, l’odore di sudore e di…sesso.

L’aria satura e la puzza di fumo che ti riempie i vestiti e la carne.

La musica elevata che mantiene lo stesso ritmo per tutta la serata, che rimbomba e stordisce.

La gente in pista cominciò ad aggregarsi, a ballare e a scaldarsi…iniziò la festa.

 

“Che ne dici allora?verrai con noi sta sera?”

“ad ubriacarmi in una stupida discoteca piena di flashati

 ed a rintronarmi la testa della musica più

orrenda degli ultimi 10 anni?! certo che si, Ino-chan…”

 

seduto sui divanetti bianchi in pelle, osservava ragazzi e ragazze perdersi in questa danza peccatrice.

Movimenti lascivi, fianchi che ondeggiavano, corpi che si toccavano.

Tutto li, in quella canzone.

“forza Shikamaru! Vieni a ballare con noi” sentì una vocetta stridula urlare il suo nome

“ora no, più tardi”

parve un vecchio ad una festa adolescenziale!

Tutti che si divertivano come pazzi, e lui fermo a guardarli come un cretino.

La chioma bionda di un giovane accompagnava una blu notte dal taglio corto, che danzava al suo stesso ritmo. I due pantaloni si sfioravano soltanto e la loro intesa cresceva ancora. Si guardarono negli occhi chiari entrambi, dall’oceano alle nuvole, si…gli parevano proprio due piccole nuvole racchiuse in iridi d’argento. Sorrisero sensuali, tuttora.

“vai Naruto! Così di fa!” un altro lo incitava provocando risatine imbarazzate.

Quello bruno, dai capelli spettinati, gli occhi scuri e la pelle intrisa di sangue lungo le guancie, danzava anch’esso. Solo una canotta copriva il suo addome, fu il più disinibito tra loro.

Strusciò tutto se stesso come una serpe in cerca di soddisfazione carnale, e sembrava proprio che l’abbia trovata.

Una gonna di jeans che si alzava ad ogni movimento, per il piacere di tutte quelle bestie che sono loro, i cosiddetti uomini.

Uomini fino ad un certo punto, pensò lui ridendo tra se e se.

La ragazza lo guardava leggermente dal basso negli occhi neri e allungati, con i suoi verde speranza.

I capelli fini color caramella che ondeggiavano allegri sulla sua schiena e sul top bianco aderente.

Le mani che si toccavano e si accarezzavano.

“Sakura se lo sta mangiando con gli occhi”

la sua voce cristallina.

 

Bella Stronza

 

Gli occhi nocciola si posarono su altri, turchesi.

Quasi s’immobilizzarono a fissare il suo sorriso e la bocca di pesca.

“non mi apparire così all’improvviso! M’hai fatto prendere un colpo!”

i capelli finalmente sciolti che le cadevano leggermente sul volto, gli orecchini argentei a forma di stella. La collana riprendeva quel piccolo pezzo di cielo ai suoi lobi con lo stesso motivo. Il top senza maniche argenteo anch’esso. Tanto da apparire una piccola stella. Gli occhi grandi fissavano l’altro, stravaccato sul divanetto.

“sempre il solito…ma non balli?”

Lui, dai capelli medio-lunghi liberi sulla nuca, osservava quasi estasiato la vista di quella giovane donna seduta vicino a lui.

 

Forse io ti ho dato troppo Amore

 

Le gambe accavallate coprivano ciò che una tenera gonnellina nera non poteva nascondere.

Gli stivaletti scuri in pelle con tacco a spillo, per l’occasione, rivestivano le magre caviglie.

Il visibile reggiseno che scendeva sotto l’indumento argentato aveva le spalline rosa con pizzo fucsia.

Ogni dettaglio di quel corpo fantastico ora girovagava indisturbato per la mente di quel ragazzo.

 

“Shika, l’altro giorno un ragazzo

in paese, ha detto di volere il mio cuore”

“in che senso scusa?”

“dice di amarmi”

“wow, bello”

“stupendo…”

“ma come, non sei felice?”

 

“non ho nessuno con cui ballare”

lei sorrise, strizzando dolcemente gli occhi celesti.

 

 Bella Stronza che Sorridi di Rancore

 

Con la mano lesta si portò i filamenti d’oro dietro la schiena, coprendola un po’.

Si sporse leggermente verso l’amico con fare sensuale, mostrando le curve sotto la collanina elegante.

 “ma Shika, ci sono io!”

Il Nara la guardò ancora, forse appena stupito da tale affermazione.

“non mi hai chiesto di ballare”

disse ironico afferrando un bicchiere appoggiato al tavolino circolare nero.

Il contenuto trasparente venne inghiottito tutto d’un sorso.

Non aveva alcun’idea di ciò che avesse appena bevuto, ma questo sembrava avere nessuna importanza.

“lo sto facendo ora”

la ragazza si avvicinò di più a lui, protendendo le morbide labbra.

 

Ma se Dio ti ha fatto Bella come il Cielo e come il Mare

 

I due sguardi poco illuminati si scrutarono desiderosi di qualcosa di più, che un semplice gioco.

Quando i due furono praticamente a pochi centimetri di distanza lui si ritrasse.

“ma Ino…puzzi d’alcool! hai bevuto?”

alla Yamanaka scappò una risata acida e sciocca, girandosi verso la pista e verso i suoi amici.

“solo un pochino, Shika, insieme a Ten-chan”

lui la fissò con severità

“e lei ora dov’è? Non l’avrai mica lasciata da sola!” disse con un tono particolarmente apprensivo

“no, c’era Neji-kun con lei, non ti preoccupare…”

la ragazza allora si poggiò allo schienale del divanetto bianco.

“ah bene, così pure lo Hyuuga se la spasserà sta sera, a quanto pare”

il giovane afferrò un secondo bicchiere di vetro e se lo scolò.

“cos’è?! Sento una vena d’invidia nella tua voce, Nara?!”

chiese divertita la bionda tornando a sporgersi sull’altro, che intanto si era tirato a sedere, posando il contenitore vuoto.

“beh, sta notte avranno tutti qualcosa da fare, mentre io no!”

“i Sensei non gli permetteranno di dormire in stanza insieme lo sai…”

“gia, speriamo solo che non li becchino”

“a casa per le 3.00, siamo intesi?

 E ringraziate che vi facciamo uscire!”

“si, grazie davvero Kurenai-sama…

non ci fosse stata lei,

questa settimana sarebbe stata una noia mortale”

“’importante e che rispettiate queste piccole condizioni,

siete in grado di badare a voi stessi, mi auguro!”

“si, non stia in pensiero per noi”

“bene, e…Ino???”

“si, Kurenai-sama?”

“controlla che Shikamaru-kun torni intero,

dato che siete in camera insieme”

“sarà fatto!”

 

 

“allora…”

la giovane si avvicinò tanto al compagno, da appoggiarsi alla sua spalla, coperta da una camicia nera aperta sul petto.

Alzò una mano andando a poggiarla sulla guancia di lui, accarezzandone la pelle appena depilata.

Fece scorrere la manina candida lungo il petto e gli addominali, poi essa si fermò sulla cintura.

Shikamaru la guardava basito.

“mi concedi questo ballo?”

 

Ma se Dio ti ha fatto Bella come il Cielo e come il Mare

A che cosa ti ribelli, di chi ti vuoi vendicare

 

 Lui le afferrò il braccio, fermando quella pericolosa discesa.

“si, l’importante e che non fai l’ubriaca!”

scattò in piedi il moro, tirandosi giù i  jeans super attillati.

I boxer dal nastro bianco e verde sbucavano fuori indisturbati e pronti a far ammirare ciò che risplendeva sotto di loro.

Prese la precedente lasciva manina e la tirò su, per far alzare la bionda.

Lei lo seguì ondeggiando i capelli e le anche.

Lui non poté non guardare le curve di quella piccola donna.

 

Quelle gambe snelle, rese ancora più belle dai tacchi slanciati.

Il seno formoso poco nascosto, i fianchi dolci.

E quegli occhi…

Si, poteva apparire un pazzo a soffermarsi sul suo sguardo davanti ad una visione del genere, ma lui apprezzava molto quel turchino sereno come quello del cielo mattiniero.

L’alba ogni giorno nelle sue iridi.

Era una cosa che lo faceva impazzire

 

Ma se Dio ti ha fatto Bella più del Sole e della Luna…

 

Entrarono in pista, vicino ai loro compagni, che intanto avevano preso a scatenarsi sempre di più.

L’uno davanti all’altra iniziarono a muovere i rispettivi corpi entrando nel ritmo.

La gonnellina prese a sbattersi e ad aprirsi sopra la pelle cruda.

Shikamaru la contemplata rapito dai suoi movimenti. Dalle onde prodotte da quel corpo mozzafiato.

La musica cambiò e si trasformò in una melodia lenta.

La gente si guardava intorno, compresi loro due.

Lentamente si crearono tante piccole coppiette che cominciarono a danzare all’unisono, come una cosa sola.

I due ragazzi si fissarono per un attimo. Poi lui le si avvicinò cauto, passandole una mano dietro la schiena.

“mi concedi questo ballo?” le sussurrò all’orecchio, facendo annettere i due corpi ed abbracciandole la vita.

Lei sorrise

“con molto piacere”

e chiuse le sue braccia dietro la nuca del giovane, giocherellando con i suoi capelli castani

 

…Perché non scappiamo insieme, non lo vedi questo mondo come brucia

 

Cominciarono a spostare i piedi seguendo passi imparati chissà quanti anni prima. Non poterono far altro che fissarsi negli occhi, e studiarsi i rispettivi lineamenti.

Da quanto avevano sott’occhio quel naso, quella bocca, quei capelli. Da praticamente una vita intera….eppure…in quel momento pareva tutto diverso.

Poteva essere l’alcool, perché no, ma non sarebbe importato.

“strano che i Sensei abbiamo messo proprio noi insieme in camera…”

riuscì solo a dire lui, dopo quello straziante silenzio.

 

“tanto è vicino all’albergo,

ci mettiamo 5 minuti a piedi ,comodo no?”

“gia…”

“così non ti stancherai troppo a camminare,  Nara!”

 

 

“gia, sono tutti maschi con maschi e femmine con femmine”

“si vede che si fidano”

“si,di me! e mi hanno incaricato di tenerti sott’occhio”

“si certo, sono io che devo far attenzione a te!ma guardati, hai bevuto un bicchierino e sei gia brilla!”

le scappò una risatina infantile e per poco non persero il ritmo nei passi.

“non è vero che sono brilla!”

continuando a ridere sciocca.

“oh si, cara mia!” sorrise lui teneramente.

Danzarono ancora, fino a che la musica cambiò bruscamente motivo.

Il ritmo più marcato, le dolci parole sparirono per dare spazio al suono del peccato.

Sensuale e che porta gli uomini nell’oblio.

 

“Shika, l’altro giorno Sasuke-kun

ha detto di volere il mio cuore”

“dice di amarti?”

“si…”

“e non sei contenta?”

Si sciolsero le mani, le anche oscillarono, le braccia al cielo.

Avanti e indietro, ragazze davanti, ragazzi dietro loro seguono i movimenti lascivi.

I capelli ballarono anch’essi, liberi sulla carne tanto bramata.

Loro, le portatrici del peccato, ridevano divertite mentre sbattevano i loro corpi su altri, a ritmo di musica.

I jeans che sembrarono sempre più stretti, più caldi. Il cavallo che pulsava e chiedeva libertà.

Eccola li, davanti a te la libertà, vai a prenderla!

La Yamanaka si voltò, dando le spalle al compagno.

La gonna si agitò davanti a lui, invitandolo ad avvicinarsi, che così fece.

Shikamaru si mise dietro di lei, dondolandosi seguendo le sue movenze.

 

Ma se Dio ti ha fatto Bella più di un ramo di Ciliegio

Tu non puoi amare un altro, tu commetti un sacrilegio

 

Sentiva i pantaloni stringersi, ed accaldarsi.

Vampate di calore.

“ehi Shika, sei diventato tutto rosso!”

lei, si era voltata verso di lui, provocatoria.

“ho solo caldo” risposta secca di lui, che piegò leggermente le gambe per arrivare all’altezza della fanciulla.

Sentiva le natiche di lei spingere sulla stoffa dell’asola.

Dio se faceva caldo!

Le mani di lui si insinuarono sempre di più sulla pelle di Ino.

E i due si sfidarono, nel gioco degli sguardi e dei movimenti.

Chi avrebbe vinto, non lo poteva sapere nessuno.

La lotta continuò su altri ritmi, davanti ad altre persone che li guardavano rapiti, invidiosi di quella giocata pericolosa.

Intorno a loro un cerchio di guardoni, ispirati dalle loro onde.

“grandi Ino e Shika, siete bravissimi!”

la bionda rispose solo con un sorriso imbarazzato all’amica dalla capigliatura ciliegio.

Lui, troppo preso dalle movenze di quella, fece solo un cenno con la testa.

Scesero le mani di lui sul ventre della bionda.

Accarezzarono la stoffa scura, seducenti…eccitanti.

Una mano abbandonò l’altra salendo sulla pelle nuda sui fianchi.

Toccò il bordo del top, percorrendole le cuciture.

“wow, Nara si sta dando da fare!”

una voce maschile che non venne calcolata e lasciata fluttuare nella sala.

Ino poco per volta fece che girarsi verso il ragazzo. Sguardo nello sguardo, occhi negli occhi.

Manteneva quella felicità dipinta sul volto, quasi stupida.

 

E ogni volta che ti spogli non lo senti freddo dentro…

 

Le gambe s’incrociarono in un lento velocizzato. Lui la stringeva a se facendo pressione con il braccio dietro la schiena, a contatto con i lunghi capelli lucenti.

Le persone si fermavano a guardare quei piccoli diavoli di passione.

Quelli che non avevano paura di danzare e che sapevano osare, osare all’inverosimile.

Si muovevano insieme, giravano, volteggiavano nella musica, e nessuno poteva fermarli, nessuno avrebbe mai voluto farlo.

Lei che portava, lui che seguiva, eccome se seguiva!

Le stava addosso, e lei era in trappola.

Sì, faceva davvero caldo.

Si divertivano a far sognare quei tanti immobili a fissarli.

Sorridevano nelle giravolte, sfiorandosi l’un l’altra.

 

…e quando io ti guardo e non ti senti in imbarazzo, nel silenzio

 

quante volte avevano avuto davanti quel naso, quegli occhi, quella bocca. Da praticamente una vita intera. Ma tutto in quel momento sembrava diverso.

Poteva essere l’alcool, perché no… Ma che importava dopotutto?

Non prestavano nemmeno più ascolto alla musica.

La gente applaudiva, e loro si guardavano ancora e ancora.

 

 

“sono felice che tu venga”

“davvero? Mi sento onorato!”

“beh, tu sei il mio migliore amico dopotutto”

“gia, bella cosa no?”

“si, Shika, bellissima cosa!”

 

Le ultime battute, la canzone stava per finire…

Stava per finire tutto.

Ultime movenze, carezze involontarie, respiri sul compagno.

Shikamaru la fissò intensamente, lei rispose sorridendo innocente.

Perché sei Bella Bella Bella!!!

Non era più brilla, se lo sentiva.

Era cosciente di quello che stava facendo. Sapeva di avergli sorriso…

Quello che vide non fu solo una smorfia gioiosa, come qualsiasi altra. No, era decisamente diversa.

Aveva qualcosa di particolare.

Ciò lo incitò a finire quel gioco peccatore una volta per tutte.

Aumentò la pressione sulla schiena di lei, avvicinandole il viso al suo.

La distanza tra loro si azzerò.

Ino chiuse gli occhi, lui dopo di lei.

Bocca su bocca.

Suscitarono sussulti tra il ‘pubblico’ che li fissava incredule.

 

Quando con i primi saldi ti ho comprato quella spilla

Che t’illuminava il viso e ti chiamavo la mia stella…

 

Le labbra si schiusero, lasciando che le lingue potessero continuare quella danza alla quale loro avevano appena dato fine.

Applausi.

La Yamanaka scattò d’un tratto indietro.

Sciolse il bacio.

Lo guardò un secondo negli occhi, con terrore quasi.

Shikamaru non capiva.

Poi, improvvisamente, la mano candida di lei, lo colpì in volto.

CIAF

 

…Questi attacchi all’improvviso che avevamo noi di sesso e tenerezza ...

 

La guancia s’arrossò, il viso si spostò d’un lato, il braccio venne ritirato.

Le iridi nocciola tornarono a cercare quelle chiare di lei, ma non le trovarono.

Girò lo sguardo e lei stava camminando velocemente, verso l’uscita.

Aveva afferrato la borsetta bianca ed era scappata via.

“Ino…” sussurrò lui immobile.

Guardò gli altri che avevano più o meno la sua stessa espressione allibita.

 

“Shika, Sai-kun l’altro giorno

 ha detto di volere il mio cuore”

“anche lui dice di amarti?”

“si”

“e come mai non sembri felice?”

 

 “INO!” urlò chiamandola e correndole dietro.

La ragazza non si voltò e continuò velocizzando il passo.

Uscirono dal piccolo locale e un’ondata di gelido vento l’investì in pieno.

Ma questo non poteva fermarli.

La Yamanaka cominciò a correre, sempre di più, per arrivare così veloce alla hole dell’hotel.

“INO ASPETTA!” le urlò il ragazzo che tentava di raggiungerla.

Entrarono dalla porta automatica dell’albergo.

Gocce di rugiada fresca, dal cielo azzurro come l’alba.

Rimbombarono i singhiozzi di Ino per i corridoi.

Il pianto arrivò alle orecchio del giovane che allora scattò verso di lei.

299…300…301…302, eccola!

 

Bella Stronza…

 

La Yamanaka afferrò la chiave di metallo, estratta poco prima dalla borsetta, e tentò di infilarla nella serratura. Intanto Shikamaru appariva da dietro l’angolo.

“Ino!”

la porta venne aperta e lei si scaraventò al suo interno.

 “Sai e Sasuke…mi hanno deluso”

“si lo so,non me l’aspettavo proprio da loro”

“dicevano di essere innamorati di me”

“non sanno più cosa vogliono”

“succede sempre così”

“vedrai che troverai la persona che vorrà il tuo cuore…”

“lo spero proprio Sakura-chan”

 

Tentò di chiuderla dietro di se, sbattendola in faccia al ragazzo.

Ma lui la fermò prontamente con una mano, entrando felino nella stanza.

Rumorosamente la soglia si chiuse alle sue spalle.

Rimase silenzio.

I due si fissarono in un’atmosfera straziante.

Shikamaru guardò spaventato i graffi di lacrime lungo il viso di lei.

Il rossore, i suoi singhiozzi, erano come lamine taglienti che gli laceravano il cuore.

Si avvicinò a lei, protendendo una mano, bassa.

“Ino…” sussurrò solamente.

Lei indietreggiò.

“cosa t’è preso?”

chiese d’un fiato la Yamanaka con voce strozzata in gola.
“s-stavamo ballando, c-come t-ti sei permesso…non avresti dovuto farlo…”

continuava il lamento la ragazza.

“Ino…i-io…” in Nara fece qualche passo verso al bionda.

Perché forse io ti ho dato troppo Amore…

Indietreggiando la giovane finì con l’incrociare il letto a due piazze, toccandolo con i polpacci nudi.

“p-pensavo che fossi d-diverso…S-Shika…”

luccicarono di più i celesti di lei, fissando il pavimento.

“tutti i ragazzi prima o poi finiscono per volere questo da me…”

tornarono i singhiozzi

“dicono di volere il mio cuore…dicono di amarmi…ma alla fine vogliono sempre e solo una cosa…”

le parole erano sempre più difficili da pronunciare, ma soprattutto da sentire.

Shikamaru rimase a fissarla impotente, mentre altri pugnali verbali si conficcavano nel suo petto dolorante.

Odiava vederla piangere.

“e la cosa che adoravo di te, Shika, era proprio questo…la tua differenza…”

alzò d’improvviso lei il volto. Fissò con disprezzo l’altro, facendo un passo verso di lui.

“t-tu…S-Shika, tu c-che cosa v-vuoi d-da me?”

la giovane strinse in basso i pugnetti morbidi e cominciò a tremare.

Ora che aveva tempo di rendersene conto, si accorse che in quella stanza faceva davvero freddo.

“che cosa voglio?” domandò lui, guardandola deciso.

La Yamanaka annuì silenziosa.
“beh…i-io…io voglio il tuo cuore, Ino”

 

…Bella Stronza che sorridi di Rancore

 

La fanciulla serrò gli occhi, e strinse di più le mani lungo i fianchi.

Strizzò i turchini facendo scendere altre lacrime dai lati, che tornarono a bagnarle le guance.

“n-no…” sussurrò tenendo bassa la testa.

“no cosa, Ino-chan?”

“t-tu…n-non…”

Aprì gli occhi piangenti, fissandolo sprezzante.

“TU NON PUOI FARLO! NON PUOI!”

urlò con disperazione, arrossandosi in volto.

Andò contro di lui, con le braccia alzate e le mani chiuse.

“NON PUOI!! PERCHE’ SHIKA?! PERCHE LO STAI FACENDO?!”

Lui non si mosse. Ino gli arrivò addosso agitando le mani tentando di colpirlo.

Il Nara le bloccò prendendole i polsi. Lei indietreggiò per divincolarsi, cadendo sdraiata sul letto, trascinandosi dietro il ragazzo.

 

Ma se Dio ti ha fatto Bella come il Cielo e come il Mare…

A che cosa ti Ribelli di chi ti vuoi Vendicare…

 

Ricominciarono a fissarsi, come poco prima.

Luce nell’ombra, ombra nella luce.

Shikamaru appoggiato sulle ginocchia, tra le gambe di lei. Le mani sui suoi polsi, alte sopra la testa.

I filamenti dorati sparsi sulla coperta. Le lacrime che le scendevano di lato.

La bionda che lo guardava dal basso, con la paura negli occhi.

La gonna nera alzata, che lasciava ben visibili le mutandine panna.

Il top storto, il ventre all’aria.

“N-non p-puoi farlo S-Shika…” mugugnò lei, tirando su col naso.

“perché Ino?”

“perché i-io…non voglio perderti…” fu la risposta uscita dalle morbide labbra di ciliegia.

 

Ma se Dio ti ha fatta Bella più del Sole e della Luna

Perché non scappiamo Insieme, non lo vedi questo Mondo come Brucia

 

“perdermi?! Perché?” chiese interrogativo

Shikamaru la guardò con domanda, accorgendosi solo ora di quella posizione assunta casualmente…

Era così bella…

I capelli d’oro sulle lenzuola bianche. Quella pelle candida più colorita sugli zigomi asciutti.

Le braccia esili piegate verso l’alto, forse un po’ troppo magre.

Le labbra fini di pesca, il top nero scombinato, come uno straccio sopra il suo petto.

Il seno poco formoso, ma sodo. Il ventre piatto con piccoli peletti biondi, scoperto.

Le gambe snelle tremolanti aperte sotto di lui…

E quegli occhi…

Sì, era davvero bella.

 

Ma Se Dio ti ha fatto Bella come di un ramo di Ciliegio

Tu non puoi amare un altro, tu commetti un sacrilegio

 

Ino lo fissò nelle iridi scure.

“le persone dicono di amarmi ma nessuno di loro ha mai voluto il mio cuore come diceva…”

“ma io lo voglio, Ino-chan…” continuava lui, imperterrito.

Si ritrovò come un maniaco ad osservarne le curve e i lineamenti. Come un pazzo ascoltava il proprio cuore palpitare sopra quella figura impaurita. Sentiva di star forse perdendo la ragione…

“guardati Shika…” lui abbassò lo sguardo su di se.

la gonnellina nera era alzata sulle cosce e sull’intimo.

Il pizzo che ne delineava la forma a V.

Le lacrime di lei. Sul copriletto.

 

“Shikamaru-kun…”

“lui? Perché?”

“non lo so”

“ma ti piace così tanto?”

“…”

“ma ne sei sicura?”

 

Il terrore freddo, in quegli occhi di ghiaccio.

Paura?

“sei come tutti gli altri…”

 

Mi verrebbe di strapparti, quei vestiti da Puttana

E tenerti a Gambe Aperte finché viene domattina…

 

Lui indietreggiò leggermente, lasciandole andare i polsi.

Scese con le mani lungo le sue braccia*

Arrivando dalle spalle al top argentato.

Affondò se stesso su di lei, sfiorandole le labbra con le proprie.

In un bacio, casto…

Prese l’indumento, già alzato, da sotto, sfilandoglielo alla testa.

Rimase a contemplare quell’immagine, che gli appariva come quella di una ninfa greca, di quelle che s’invocano e si cantano.

Proprio una ninfa di estrema bellezza

“sai Shika” ricominciò a singhiozzare chiamandolo

“tu mi piacevi molto…p-perché non mi hai mai voluta…”

il reggiseno in pizzo rosa e fucsia risaltava all’occhio, contornando le collinette di pelle bianca.

Le mani di lui arrivarono alla gonna

“mi sei sempre stato vicino, senza desiderarmi…e così mi hai fatto innamorare di te”

spiegò con semplicità la ragazza ricercando un Nara che ormai non era più lì.

Una parte di lei le venne strappata e portata via. Provava un vuoto allo stomaco...

Lui non lo stava facendo… non era possibile… non riusciva a crederci.

Le lacrime scesero sempre più numerose, mentre gli occhi si arrossavano.

“è stato così anche per me…” borbottò lui dall’alto della sua posizione.

 

Ma di questo Nostro Amore così Tenero e Pulito,

 

tornò a baciarle il collo, ad assaporarne la pelle chiara.

Sotto il mento, sulle labbra.

In altri baci casti, troppo in contrasto con i movimenti delle sue mani.

Giunse ad aprire il bottone dell’asola nera.

Scese la zip.

Il giovane prese gli estremi bassi dell’indumento e lo tirò via, lasciando alla luce l’intimo color panna.

“ma guardati ora, Shika…sei come tutti gli altri”

il Nara sentì Ino tremare.

La baciò ancora e lei ancora tornò a piangere.

D’improvviso lui s’alzò.

Si rimise in piedi lasciando la Yamanaka sdraiata in biancheria sul letto.

L’ammirò per un attimo.

 

Non mi resterebbe altro che un lunghissimo Minuto di violenza…

 

Fece dietro front e si fiondò nella valigia rosa, vicino al bagno.

La giovane si tirò su giusto per vederlo tornare con qualcosa tra le mani.

Qualcosa di lilla.

La buttò sul letto al fianco di Ino.

Ricominciò la tortura.

Su di lei riprese a baciarla, questa volta con passione.

La sua lingua ebbe libero accesso alla bocca di lei.

Le accarezzò il palato.

La Yamanaka poté solo subire quello che era un bacio diverso da quelli precedentemente ricevuti.

Le lingue danzarono, rotearono, si circondarono l’una del sapore dell’altra.

Shikamaru passò una mano fredda dal polpaccio, verso la coscia e le mutandine.

Sentì lei fremere.

Poi sentì il caldo avvolgerla, dai piedi.

Guardò.

Il giovane le stava infilando qualcosa.

Salì su fino alle ginocchia, e poi sulla vita, elasticizzato.

Lilla, calore, cotone…

“m-ma che…” sibilò la ninfa.

Lui non rispose ed afferrò l’altra parte dell’indumento.

Le giunse dall’alto un senso di calore e scese a coprirle il petto e il ventre.

Caldo e morbido che l’avvolgevano.

“ssh…è ora di andare a nanna…” disse lui con un sorriso, ammiccando simpaticamente.

Lei non seppe che dire e lo guardò nuovamente, incredula.

Le aveva preso il pigiama…

Le aveva sul serio preso il pigiama da notte!!!**

Il Nara si sfilò la camicia nera, rimanendo a torso nudo.

Mostrando pettorali ed addominali si aprì cintura e sottostanti bottoni.

Il classico rumore di metallo…

I jeans scesero trasportati dalla gravità, lungo le forti gambe.

Rimase in boxer, di quel nero e verde acceso.

Il membro era così visibile che lei dovette voltarsi dall’imbarazzo.

La guardò con domanda un secondo.

Ino lo rifissò senza capire…

Shikamaru afferrò le coperte del letto e le tirò giù, facendole segno di infilarsi sotto.

E così la Yamanaka obbedì.

Il ragazzo la seguì poco dopo.

L’uno vicino all’altra, respiravano lenti.

Pesantezza nell’aria, il ghigno divertito di lui.

La giovane si voltò verso il compagno.

Osservando il suo viso le venne da sorridere anch’ella.

“buona notte, Ino-chan”

lui le si avvicinò e le scoccò un bacio a fior di labbra.

 

E allora ti Saluto…

 

La Yamanaka lo guardò spegnere la luce.

Rimase il buio.

 

“ma com’è possibile Ino-chan?”

“fidati…lui è diverso da Sasuke e Sai”

“secondo me ti sbagli”

“te lo dico io…e sta sera vedrai Sakura…”

 

 

la bionda sorrise invisibile in quell’oscurità padrona..

“avevo ragione…” sussurrò nella notte che li avvolgeva.

“mnh?”

“non sei come gli altri…”

Nara non rispose ma le cinse la vita, abbracciandola e scaldandola.

“fa proprio freddo in questa stanza non trovi?” disse solamente, avvicinandosele

“sì…BUONA NOTTE Shikamaru…” rimarcò la biondina ironicamente

“buona notte Ino…”

 

E allora ti Saluto

…Bella Stronza…

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL’ALE-KUN:

ecco, questa era un’altra mia piccola cazzatina! Ditemi che ne pensare, alright?

I pezzi in corsivo sono della canzone “Bella Stronza” di Masini, leggermente modificati in alcuni punti.

Non chiedetemi come faccio a conoscere una canzone del genere =_=’’’…

Comunque:

 

*= dedicati ad Harpy-chan che adora questo genere di carezze e lei li chiama Grattikki XD XD non chiedetemi come faccio a saperlo XD XD…

 

** = volevo sapere…io ho scritto pigiama da notte…ma esiste anche il pigiama da giorno O.o?? penso proprio di no X°°°D…ma va be!!

 

Ditemi…il finale non vi ha lasciato di merda??

A me sarebbe piaciuto tanto descrivere una bella trombata classica ma sarebbe stato troppo scontato, no??

Vabbuò ora vi saluto và.

Ora commentuzzate plis!

Bacio

Ale-kun

PS: ma quanti MA VA BEH ho scritto?!?!

VAAA BEEEEEE

 

 

   
 
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