Le luci si spensero,
un paesaggio dallo sfondo rosso, passione.
Le gambe nude, gli
stivali alti, le gonne che sbattevano di qua e di la, l’odore di sudore e
di…sesso.
L’aria satura e la
puzza di fumo che ti riempie i vestiti e la carne.
La musica elevata
che mantiene lo stesso ritmo per tutta la serata, che rimbomba e stordisce.
La gente in pista
cominciò ad aggregarsi, a ballare e a scaldarsi…iniziò la festa.
“Che ne dici allora?verrai con noi sta sera?”
“ad ubriacarmi in una stupida discoteca piena di flashati
ed a rintronarmi la
testa della musica più
orrenda degli ultimi 10 anni?! certo che si, Ino-chan…”
seduto sui
divanetti bianchi in pelle, osservava ragazzi e ragazze perdersi in questa
danza peccatrice.
Movimenti lascivi,
fianchi che ondeggiavano, corpi che si toccavano.
Tutto li, in quella
canzone.
“forza Shikamaru!
Vieni a ballare con noi” sentì una vocetta stridula urlare il suo nome
“ora no, più
tardi”
parve un vecchio
ad una festa adolescenziale!
Tutti che si
divertivano come pazzi, e lui fermo a guardarli come un cretino.
La chioma bionda
di un giovane accompagnava una blu notte dal taglio corto, che danzava al suo
stesso ritmo. I due pantaloni si sfioravano soltanto e la loro intesa cresceva
ancora. Si guardarono negli occhi chiari entrambi, dall’oceano alle nuvole,
si…gli parevano proprio due piccole nuvole racchiuse in iridi d’argento. Sorrisero
sensuali, tuttora.
“vai Naruto! Così
di fa!” un altro lo incitava provocando risatine imbarazzate.
Quello bruno, dai
capelli spettinati, gli occhi scuri e la pelle intrisa di sangue lungo le
guancie, danzava anch’esso. Solo una canotta copriva il suo addome, fu il più
disinibito tra loro.
Strusciò tutto se
stesso come una serpe in cerca di soddisfazione carnale, e sembrava proprio che
l’abbia trovata.
Una gonna di jeans
che si alzava ad ogni movimento, per il piacere di tutte quelle bestie che sono
loro, i cosiddetti uomini.
Uomini fino ad un
certo punto, pensò lui ridendo tra se e se.
La ragazza lo
guardava leggermente dal basso negli occhi neri e allungati, con i suoi verde
speranza.
I capelli fini
color caramella che ondeggiavano allegri sulla sua schiena e sul top bianco
aderente.
Le mani che si
toccavano e si accarezzavano.
“Sakura se lo sta
mangiando con gli occhi”
la sua voce
cristallina.
Bella Stronza
Gli occhi nocciola
si posarono su altri, turchesi.
Quasi
s’immobilizzarono a fissare il suo sorriso e la bocca di pesca.
“non mi apparire
così all’improvviso! M’hai fatto prendere un colpo!”
i capelli
finalmente sciolti che le cadevano leggermente sul volto, gli orecchini
argentei a forma di stella. La collana riprendeva quel piccolo pezzo di cielo
ai suoi lobi con lo stesso motivo. Il top senza maniche argenteo anch’esso.
Tanto da apparire una piccola stella. Gli occhi grandi fissavano l’altro,
stravaccato sul divanetto.
“sempre il solito…ma
non balli?”
Lui, dai capelli
medio-lunghi liberi sulla nuca, osservava quasi estasiato la vista di quella
giovane donna seduta vicino a lui.
Forse io ti ho dato troppo
Amore
Le gambe
accavallate coprivano ciò che una tenera gonnellina nera non poteva nascondere.
Gli stivaletti scuri
in pelle con tacco a spillo, per l’occasione, rivestivano le magre caviglie.
Il visibile
reggiseno che scendeva sotto l’indumento argentato aveva le spalline rosa con
pizzo fucsia.
Ogni dettaglio di
quel corpo fantastico ora girovagava indisturbato per la mente di quel ragazzo.
“Shika, l’altro giorno un ragazzo
in paese, ha detto di volere il mio cuore”
“in che senso scusa?”
“dice di amarmi”
“wow, bello”
“stupendo…”
“ma come, non sei felice?”
“non ho nessuno
con cui ballare”
lei sorrise,
strizzando dolcemente gli occhi celesti.
Bella Stronza che Sorridi di Rancore
Con la mano lesta
si portò i filamenti d’oro dietro la schiena, coprendola un po’.
Si sporse
leggermente verso l’amico con fare sensuale, mostrando le curve sotto la
collanina elegante.
“ma Shika, ci sono io!”
Il Nara la guardò
ancora, forse appena stupito da tale affermazione.
“non mi hai
chiesto di ballare”
disse ironico
afferrando un bicchiere appoggiato al tavolino circolare nero.
Il contenuto
trasparente venne inghiottito tutto d’un sorso.
Non aveva
alcun’idea di ciò che avesse appena bevuto, ma questo sembrava avere nessuna
importanza.
“lo sto facendo
ora”
la ragazza si
avvicinò di più a lui, protendendo le morbide labbra.
Ma se Dio ti ha fatto Bella
come il Cielo e come il Mare
I due sguardi poco
illuminati si scrutarono desiderosi di qualcosa di più, che un semplice gioco.
Quando i due
furono praticamente a pochi centimetri di distanza lui si ritrasse.
“ma Ino…puzzi
d’alcool! hai bevuto?”
alla Yamanaka
scappò una risata acida e sciocca, girandosi verso la pista e verso i suoi
amici.
“solo un pochino,
Shika, insieme a Ten-chan”
lui la fissò con
severità
“e lei ora dov’è?
Non l’avrai mica lasciata da sola!” disse con un tono particolarmente
apprensivo
“no, c’era
Neji-kun con lei, non ti preoccupare…”
la ragazza allora
si poggiò allo schienale del divanetto bianco.
“ah bene, così
pure lo Hyuuga se la spasserà sta sera, a quanto pare”
il giovane afferrò
un secondo bicchiere di vetro e se lo scolò.
“cos’è?! Sento una
vena d’invidia nella tua voce, Nara?!”
chiese divertita
la bionda tornando a sporgersi sull’altro, che intanto si era tirato a sedere,
posando il contenitore vuoto.
“beh, sta notte
avranno tutti qualcosa da fare, mentre io no!”
“i Sensei non gli
permetteranno di dormire in stanza insieme lo sai…”
“gia, speriamo
solo che non li becchino”
“a casa per le 3.00, siamo intesi?
E ringraziate che vi
facciamo uscire!”
“si, grazie davvero Kurenai-sama…
non ci fosse stata lei,
questa settimana sarebbe stata una noia mortale”
“’importante e che rispettiate queste piccole condizioni,
siete in grado di badare a voi stessi, mi auguro!”
“si, non stia in pensiero per noi”
“bene, e…Ino???”
“si, Kurenai-sama?”
“controlla che Shikamaru-kun torni intero,
dato che siete in camera insieme”
“sarà fatto!”
“allora…”
la giovane si
avvicinò tanto al compagno, da appoggiarsi alla sua spalla, coperta da una
camicia nera aperta sul petto.
Alzò una mano
andando a poggiarla sulla guancia di lui, accarezzandone la pelle appena
depilata.
Fece scorrere la
manina candida lungo il petto e gli addominali, poi essa si fermò sulla
cintura.
Shikamaru la
guardava basito.
“mi concedi questo
ballo?”
Ma se Dio ti ha fatto Bella
come il Cielo e come il Mare
A che cosa ti ribelli, di chi
ti vuoi vendicare
Lui le afferrò il braccio, fermando quella
pericolosa discesa.
“si, l’importante
e che non fai l’ubriaca!”
scattò in piedi il
moro, tirandosi giù i jeans super
attillati.
I boxer dal nastro
bianco e verde sbucavano fuori indisturbati e pronti a far ammirare ciò che
risplendeva sotto di loro.
Prese la
precedente lasciva manina e la tirò su, per far alzare la bionda.
Lei lo seguì
ondeggiando i capelli e le anche.
Lui non poté non
guardare le curve di quella piccola donna.
Quelle gambe
snelle, rese ancora più belle dai tacchi slanciati.
Il seno formoso
poco nascosto, i fianchi dolci.
E quegli occhi…
Si, poteva
apparire un pazzo a soffermarsi sul suo sguardo davanti ad una visione del
genere, ma lui apprezzava molto quel turchino sereno come quello del cielo
mattiniero.
L’alba ogni giorno
nelle sue iridi.
Era una cosa che
lo faceva impazzire
Ma se Dio ti ha fatto Bella
più del Sole e della Luna…
Entrarono in
pista, vicino ai loro compagni, che intanto avevano preso a scatenarsi sempre
di più.
L’uno davanti all’altra
iniziarono a muovere i rispettivi corpi entrando nel ritmo.
La gonnellina
prese a sbattersi e ad aprirsi sopra la pelle cruda.
Shikamaru la contemplata
rapito dai suoi movimenti. Dalle onde prodotte da quel corpo mozzafiato.
La musica cambiò e
si trasformò in una melodia lenta.
La gente si
guardava intorno, compresi loro due.
Lentamente si
crearono tante piccole coppiette che cominciarono a danzare all’unisono, come
una cosa sola.
I due ragazzi si
fissarono per un attimo. Poi lui le si avvicinò cauto, passandole una mano
dietro la schiena.
“mi concedi questo
ballo?” le sussurrò all’orecchio, facendo annettere i due corpi ed
abbracciandole la vita.
Lei sorrise
“con molto
piacere”
e chiuse le sue
braccia dietro la nuca del giovane, giocherellando con i suoi capelli castani
…Perché non scappiamo
insieme, non lo vedi questo mondo come brucia
Cominciarono a
spostare i piedi seguendo passi imparati chissà quanti anni prima. Non poterono
far altro che fissarsi negli occhi, e studiarsi i rispettivi lineamenti.
Da quanto avevano
sott’occhio quel naso, quella bocca, quei capelli. Da praticamente una vita
intera….eppure…in quel momento pareva tutto diverso.
Poteva essere
l’alcool, perché no, ma non sarebbe importato.
“strano che i
Sensei abbiamo messo proprio noi insieme in camera…”
riuscì solo a dire
lui, dopo quello straziante silenzio.
“tanto è vicino all’albergo,
ci mettiamo 5 minuti a piedi ,comodo no?”
“gia…”
“così non ti stancherai troppo a camminare, Nara!”
“gia, sono tutti
maschi con maschi e femmine con femmine”
“si vede che si
fidano”
“si,di me! e mi
hanno incaricato di tenerti sott’occhio”
“si certo, sono io
che devo far attenzione a te!ma guardati, hai bevuto un bicchierino e sei gia
brilla!”
le scappò una
risatina infantile e per poco non persero il ritmo nei passi.
“non è vero che
sono brilla!”
continuando a
ridere sciocca.
“oh si, cara mia!”
sorrise lui teneramente.
Danzarono ancora,
fino a che la musica cambiò bruscamente motivo.
Il ritmo più marcato,
le dolci parole sparirono per dare spazio al suono del peccato.
Sensuale e che
porta gli uomini nell’oblio.
“Shika, l’altro giorno Sasuke-kun
ha detto di volere il mio cuore”
“dice di amarti?”
“si…”
“e non sei contenta?”
Si sciolsero le
mani, le anche oscillarono, le braccia al cielo.
Avanti e indietro,
ragazze davanti, ragazzi dietro loro seguono i movimenti lascivi.
I capelli ballarono
anch’essi, liberi sulla carne tanto bramata.
Loro, le
portatrici del peccato, ridevano divertite mentre sbattevano i loro corpi su
altri, a ritmo di musica.
I jeans che sembrarono
sempre più stretti, più caldi. Il cavallo che pulsava e chiedeva libertà.
Eccola li, davanti
a te la libertà, vai a prenderla!
La Yamanaka si
voltò, dando le spalle al compagno.
La gonna si agitò
davanti a lui, invitandolo ad avvicinarsi, che così fece.
Shikamaru si mise
dietro di lei, dondolandosi seguendo le sue movenze.
Ma se Dio ti ha fatto Bella
più di un ramo di Ciliegio
Tu non puoi amare un altro,
tu commetti un sacrilegio
Sentiva i
pantaloni stringersi, ed accaldarsi.
Vampate di calore.
“ehi Shika, sei
diventato tutto rosso!”
lei, si era
voltata verso di lui, provocatoria.
“ho solo caldo”
risposta secca di lui, che piegò leggermente le gambe per arrivare all’altezza
della fanciulla.
Sentiva le natiche
di lei spingere sulla stoffa dell’asola.
Dio se faceva
caldo!
Le mani di lui si
insinuarono sempre di più sulla pelle di Ino.
E i due si
sfidarono, nel gioco degli sguardi e dei movimenti.
Chi avrebbe vinto,
non lo poteva sapere nessuno.
La lotta continuò
su altri ritmi, davanti ad altre persone che li guardavano rapiti, invidiosi di
quella giocata pericolosa.
Intorno a loro un
cerchio di guardoni, ispirati dalle loro onde.
“grandi Ino e
Shika, siete bravissimi!”
la bionda rispose
solo con un sorriso imbarazzato all’amica dalla capigliatura ciliegio.
Lui, troppo preso
dalle movenze di quella, fece solo un cenno con la testa.
Scesero le mani di
lui sul ventre della bionda.
Accarezzarono la
stoffa scura, seducenti…eccitanti.
Una mano abbandonò
l’altra salendo sulla pelle nuda sui fianchi.
Toccò il bordo del
top, percorrendole le cuciture.
“wow, Nara si sta
dando da fare!”
una voce maschile
che non venne calcolata e lasciata fluttuare nella sala.
Ino poco per volta
fece che girarsi verso il ragazzo. Sguardo nello sguardo, occhi negli occhi.
Manteneva quella
felicità dipinta sul volto, quasi stupida.
E ogni volta che ti spogli
non lo senti freddo dentro…
Le gambe
s’incrociarono in un lento velocizzato. Lui la stringeva a se facendo pressione
con il braccio dietro la schiena, a contatto con i lunghi capelli lucenti.
Le persone si
fermavano a guardare quei piccoli diavoli di passione.
Quelli che non
avevano paura di danzare e che sapevano osare, osare all’inverosimile.
Si muovevano
insieme, giravano, volteggiavano nella musica, e nessuno poteva fermarli,
nessuno avrebbe mai voluto farlo.
Lei che portava,
lui che seguiva, eccome se seguiva!
Le stava addosso,
e lei era in trappola.
Sì, faceva davvero
caldo.
Si divertivano a
far sognare quei tanti immobili a fissarli.
Sorridevano nelle
giravolte, sfiorandosi l’un l’altra.
…e quando io ti guardo e non ti
senti in imbarazzo, nel silenzio
quante volte
avevano avuto davanti quel naso, quegli occhi, quella bocca. Da praticamente una
vita intera. Ma tutto in quel momento sembrava diverso.
Poteva essere
l’alcool, perché no… Ma che importava dopotutto?
Non prestavano
nemmeno più ascolto alla musica.
La gente
applaudiva, e loro si guardavano ancora e ancora.
“sono felice che tu venga”
“davvero? Mi sento onorato!”
“beh, tu sei il mio migliore amico dopotutto”
“gia, bella cosa no?”
“si, Shika, bellissima cosa!”
Le ultime battute,
la canzone stava per finire…
Stava per finire
tutto.
Ultime movenze,
carezze involontarie, respiri sul compagno.
Shikamaru la fissò
intensamente, lei rispose sorridendo innocente.
Perché sei Bella Bella
Bella!!!
Non era più
brilla, se lo sentiva.
Era cosciente di
quello che stava facendo. Sapeva di avergli sorriso…
Quello che vide
non fu solo una smorfia gioiosa, come qualsiasi altra. No, era decisamente
diversa.
Aveva qualcosa di
particolare.
Ciò lo incitò a
finire quel gioco peccatore una volta per tutte.
Aumentò la
pressione sulla schiena di lei, avvicinandole il viso al suo.
La distanza tra
loro si azzerò.
Ino chiuse gli
occhi, lui dopo di lei.
Bocca su bocca.
Suscitarono
sussulti tra il ‘pubblico’ che li fissava incredule.
Quando con i primi saldi ti
ho comprato quella spilla
Che t’illuminava il viso e ti
chiamavo la mia stella…
Le labbra si
schiusero, lasciando che le lingue potessero continuare quella danza alla quale
loro avevano appena dato fine.
Applausi.
La Yamanaka scattò
d’un tratto indietro.
Sciolse il bacio.
Lo guardò un
secondo negli occhi, con terrore quasi.
Shikamaru non
capiva.
Poi, improvvisamente,
la mano candida di lei, lo colpì in volto.
CIAF
…Questi attacchi
all’improvviso che avevamo noi di sesso e tenerezza ...
La guancia
s’arrossò, il viso si spostò d’un lato, il braccio venne ritirato.
Le iridi nocciola
tornarono a cercare quelle chiare di lei, ma non le trovarono.
Girò lo sguardo e
lei stava camminando velocemente, verso l’uscita.
Aveva afferrato la
borsetta bianca ed era scappata via.
“Ino…” sussurrò
lui immobile.
Guardò gli altri
che avevano più o meno la sua stessa espressione allibita.
“Shika, Sai-kun l’altro giorno
ha detto di volere il
mio cuore”
“anche lui dice di amarti?”
“si”
“e come mai non sembri felice?”
“INO!” urlò chiamandola e correndole dietro.
La ragazza non si
voltò e continuò velocizzando il passo.
Uscirono dal piccolo
locale e un’ondata di gelido vento l’investì in pieno.
Ma questo non poteva
fermarli.
La Yamanaka
cominciò a correre, sempre di più, per arrivare così veloce alla hole
dell’hotel.
“INO ASPETTA!” le
urlò il ragazzo che tentava di raggiungerla.
Entrarono dalla
porta automatica dell’albergo.
Gocce di rugiada
fresca, dal cielo azzurro come l’alba.
Rimbombarono i
singhiozzi di Ino per i corridoi.
Il pianto arrivò
alle orecchio del giovane che allora scattò verso di lei.
299…300…301…302,
eccola!
Bella Stronza…
La Yamanaka
afferrò la chiave di metallo, estratta poco prima dalla borsetta, e tentò di
infilarla nella serratura. Intanto Shikamaru appariva da dietro l’angolo.
“Ino!”
la porta venne
aperta e lei si scaraventò al suo interno.
“Sai e Sasuke…mi hanno
deluso”
“si lo so,non me l’aspettavo proprio da loro”
“dicevano di essere innamorati di me”
“non sanno più cosa vogliono”
“succede sempre così”
“vedrai che troverai la persona che vorrà il tuo cuore…”
“lo spero proprio Sakura-chan”
Tentò di chiuderla
dietro di se, sbattendola in faccia al ragazzo.
Ma lui la fermò
prontamente con una mano, entrando felino nella stanza.
Rumorosamente la
soglia si chiuse alle sue spalle.
Rimase silenzio.
I due si fissarono
in un’atmosfera straziante.
Shikamaru guardò
spaventato i graffi di lacrime lungo il viso di lei.
Il rossore, i suoi
singhiozzi, erano come lamine taglienti che gli laceravano il cuore.
Si avvicinò a lei,
protendendo una mano, bassa.
“Ino…” sussurrò
solamente.
Lei indietreggiò.
“cosa t’è preso?”
chiese d’un fiato
la Yamanaka con voce strozzata in gola.
“s-stavamo ballando, c-come t-ti sei permesso…non avresti dovuto farlo…”
continuava il
lamento la ragazza.
“Ino…i-io…” in
Nara fece qualche passo verso al bionda.
Perché forse io ti ho dato
troppo Amore…
Indietreggiando la
giovane finì con l’incrociare il letto a due piazze, toccandolo con i polpacci
nudi.
“p-pensavo che
fossi d-diverso…S-Shika…”
luccicarono di più
i celesti di lei, fissando il pavimento.
“tutti i ragazzi
prima o poi finiscono per volere questo da me…”
tornarono i
singhiozzi
“dicono di volere
il mio cuore…dicono di amarmi…ma alla fine vogliono sempre e solo una cosa…”
le parole erano
sempre più difficili da pronunciare, ma soprattutto da sentire.
Shikamaru rimase a
fissarla impotente, mentre altri pugnali verbali si conficcavano nel suo petto
dolorante.
Odiava vederla
piangere.
“e la cosa che
adoravo di te, Shika, era proprio questo…la tua differenza…”
alzò d’improvviso
lei il volto. Fissò con disprezzo l’altro, facendo un passo verso di lui.
“t-tu…S-Shika, tu
c-che cosa v-vuoi d-da me?”
la giovane strinse
in basso i pugnetti morbidi e cominciò a tremare.
Ora che aveva
tempo di rendersene conto, si accorse che in quella stanza faceva davvero
freddo.
“che cosa voglio?”
domandò lui, guardandola deciso.
La Yamanaka annuì
silenziosa.
“beh…i-io…io voglio il tuo cuore, Ino”
…Bella Stronza che sorridi di
Rancore
La fanciulla serrò
gli occhi, e strinse di più le mani lungo i fianchi.
Strizzò i turchini
facendo scendere altre lacrime dai lati, che tornarono a bagnarle le guance.
“n-no…” sussurrò
tenendo bassa la testa.
“no cosa,
Ino-chan?”
“t-tu…n-non…”
Aprì gli occhi
piangenti, fissandolo sprezzante.
“TU NON PUOI
FARLO! NON PUOI!”
urlò con
disperazione, arrossandosi in volto.
Andò contro di
lui, con le braccia alzate e le mani chiuse.
“NON PUOI!!
PERCHE’ SHIKA?! PERCHE LO STAI FACENDO?!”
Lui non si mosse.
Ino gli arrivò addosso agitando le mani tentando di colpirlo.
Il Nara le bloccò
prendendole i polsi. Lei indietreggiò per divincolarsi, cadendo sdraiata sul
letto, trascinandosi dietro il ragazzo.
Ma se Dio ti ha fatto Bella
come il Cielo e come il Mare…
A che cosa ti Ribelli di chi
ti vuoi Vendicare…
Ricominciarono a
fissarsi, come poco prima.
Luce nell’ombra,
ombra nella luce.
Shikamaru
appoggiato sulle ginocchia, tra le gambe di lei. Le mani sui suoi polsi, alte
sopra la testa.
I filamenti dorati
sparsi sulla coperta. Le lacrime che le scendevano di lato.
La bionda che lo
guardava dal basso, con la paura negli occhi.
La gonna nera
alzata, che lasciava ben visibili le mutandine panna.
Il top storto, il
ventre all’aria.
“N-non p-puoi
farlo S-Shika…” mugugnò lei, tirando su col naso.
“perché Ino?”
“perché i-io…non
voglio perderti…” fu la risposta uscita dalle morbide labbra di ciliegia.
Ma se Dio ti ha fatta Bella
più del Sole e della Luna
Perché non scappiamo Insieme,
non lo vedi questo Mondo come Brucia
“perdermi?!
Perché?” chiese interrogativo
Shikamaru la
guardò con domanda, accorgendosi solo ora di quella posizione assunta
casualmente…
Era così bella…
I capelli d’oro
sulle lenzuola bianche. Quella pelle candida più colorita sugli zigomi asciutti.
Le braccia esili
piegate verso l’alto, forse un po’ troppo magre.
Le labbra fini di
pesca, il top nero scombinato, come uno straccio sopra il suo petto.
Il seno poco
formoso, ma sodo. Il ventre piatto con piccoli peletti biondi, scoperto.
Le gambe snelle
tremolanti aperte sotto di lui…
E quegli occhi…
Sì, era davvero
bella.
Ma Se Dio ti ha fatto Bella
come di un ramo di Ciliegio
Tu non puoi amare un altro,
tu commetti un sacrilegio
Ino lo fissò nelle
iridi scure.
“le persone dicono
di amarmi ma nessuno di loro ha mai voluto il mio cuore come diceva…”
“ma io lo voglio,
Ino-chan…” continuava lui, imperterrito.
Si ritrovò come un
maniaco ad osservarne le curve e i lineamenti. Come un pazzo ascoltava il
proprio cuore palpitare sopra quella figura impaurita. Sentiva di star forse
perdendo la ragione…
“guardati Shika…”
lui abbassò lo sguardo su di se.
la gonnellina nera
era alzata sulle cosce e sull’intimo.
Il pizzo che ne
delineava la forma a V.
Le lacrime di lei.
Sul copriletto.
“Shikamaru-kun…”
“lui? Perché?”
“non lo so”
“ma ti piace così tanto?”
“…”
“ma ne sei sicura?”
Il terrore freddo,
in quegli occhi di ghiaccio.
Paura?
“sei come tutti
gli altri…”
Mi verrebbe di strapparti,
quei vestiti da Puttana
E tenerti a Gambe Aperte
finché viene domattina…
Lui
indietreggiò leggermente, lasciandole andare i polsi.
Scese
con le mani lungo le sue braccia*
Arrivando
dalle spalle al top argentato.
Affondò
se stesso su di lei, sfiorandole le labbra con le proprie.
In
un bacio, casto…
Prese
l’indumento, già alzato, da sotto, sfilandoglielo alla testa.
Rimase a
contemplare quell’immagine, che gli appariva come quella di una ninfa greca, di
quelle che s’invocano e si cantano.
Proprio una ninfa
di estrema bellezza
“sai
Shika” ricominciò a singhiozzare chiamandolo
“tu
mi piacevi molto…p-perché non mi hai mai voluta…”
il
reggiseno in pizzo rosa e fucsia risaltava all’occhio, contornando le
collinette di pelle bianca.
Le
mani di lui arrivarono alla gonna
“mi
sei sempre stato vicino, senza desiderarmi…e così mi hai fatto innamorare di
te”
spiegò
con semplicità la ragazza ricercando un Nara che ormai non era più lì.
Una
parte di lei le venne strappata e portata via. Provava un vuoto allo stomaco...
Lui
non lo stava facendo… non era possibile… non riusciva a crederci.
Le
lacrime scesero sempre più numerose, mentre gli occhi si arrossavano.
“è
stato così anche per me…” borbottò lui dall’alto della sua posizione.
Ma di questo Nostro Amore
così Tenero e Pulito,
tornò a baciarle
il collo, ad assaporarne la pelle chiara.
Sotto il mento,
sulle labbra.
In altri baci
casti, troppo in contrasto con i movimenti delle sue mani.
Giunse ad aprire
il bottone dell’asola nera.
Scese la zip.
Il giovane prese
gli estremi bassi dell’indumento e lo tirò via, lasciando alla luce l’intimo color
panna.
“ma guardati ora,
Shika…sei come tutti gli altri”
il Nara sentì Ino
tremare.
La baciò ancora e
lei ancora tornò a piangere.
D’improvviso lui
s’alzò.
Si rimise in piedi
lasciando la Yamanaka sdraiata in biancheria sul letto.
L’ammirò per un
attimo.
…Non
mi resterebbe altro che un lunghissimo Minuto di violenza…
Fece dietro front e
si fiondò nella valigia rosa, vicino al bagno.
La giovane si tirò
su giusto per vederlo tornare con qualcosa tra le mani.
Qualcosa di lilla.
La buttò sul letto
al fianco di Ino.
Ricominciò la
tortura.
Su di lei riprese
a baciarla, questa volta con passione.
La sua lingua ebbe
libero accesso alla bocca di lei.
Le accarezzò il palato.
La Yamanaka poté
solo subire quello che era un bacio diverso da quelli precedentemente ricevuti.
Le lingue
danzarono, rotearono, si circondarono l’una del sapore dell’altra.
Shikamaru passò
una mano fredda dal polpaccio, verso la coscia e le mutandine.
Sentì lei fremere.
Poi sentì il caldo
avvolgerla, dai piedi.
Guardò.
Il giovane le
stava infilando qualcosa.
Salì su fino alle
ginocchia, e poi sulla vita, elasticizzato.
Lilla, calore,
cotone…
“m-ma che…” sibilò
la ninfa.
Lui non rispose ed
afferrò l’altra parte dell’indumento.
Le giunse
dall’alto un senso di calore e scese a coprirle il petto e il ventre.
Caldo e morbido
che l’avvolgevano.
“ssh…è ora di
andare a nanna…” disse lui con un sorriso, ammiccando simpaticamente.
Lei non seppe che
dire e lo guardò nuovamente, incredula.
Le aveva preso il
pigiama…
Le aveva sul serio
preso il pigiama da notte!!!**
Il Nara si sfilò
la camicia nera, rimanendo a torso nudo.
Mostrando
pettorali ed addominali si aprì cintura e sottostanti bottoni.
Il classico rumore
di metallo…
I jeans scesero
trasportati dalla gravità, lungo le forti gambe.
Rimase in boxer,
di quel nero e verde acceso.
Il membro era così
visibile che lei dovette voltarsi dall’imbarazzo.
La guardò con
domanda un secondo.
Ino lo rifissò
senza capire…
Shikamaru afferrò
le coperte del letto e le tirò giù, facendole segno di infilarsi sotto.
E così la Yamanaka
obbedì.
Il ragazzo la
seguì poco dopo.
L’uno vicino
all’altra, respiravano lenti.
Pesantezza
nell’aria, il ghigno divertito di lui.
La giovane si voltò
verso il compagno.
Osservando il suo
viso le venne da sorridere anch’ella.
“buona notte,
Ino-chan”
lui le si avvicinò
e le scoccò un bacio a fior di labbra.
E allora ti Saluto…
La Yamanaka lo
guardò spegnere la luce.
Rimase il buio.
“ma com’è possibile Ino-chan?”
“fidati…lui è diverso da Sasuke e Sai”
“secondo me ti sbagli”
“te lo dico io…e sta sera vedrai Sakura…”
la
bionda sorrise invisibile in quell’oscurità padrona..
“avevo
ragione…” sussurrò nella notte che li avvolgeva.
“mnh?”
“non
sei come gli altri…”
Nara
non rispose ma le cinse la vita, abbracciandola e scaldandola.
“fa
proprio freddo in questa stanza non trovi?” disse solamente, avvicinandosele
“sì…BUONA
NOTTE Shikamaru…” rimarcò la biondina ironicamente
“buona
notte Ino…”
E allora ti Saluto
…Bella Stronza…
NOTE DELL’ALE-KUN:
ecco, questa era
un’altra mia piccola cazzatina! Ditemi che ne pensare, alright?
I pezzi in corsivo sono della canzone “Bella
Stronza” di Masini, leggermente modificati in alcuni punti.
Non chiedetemi
come faccio a conoscere una canzone del genere =_=’’’…
Comunque:
*= dedicati ad
Harpy-chan che adora questo genere di carezze e lei li chiama Grattikki XD XD non
chiedetemi come faccio a saperlo XD XD…
** = volevo
sapere…io ho scritto pigiama da notte…ma esiste anche il pigiama da giorno
O.o?? penso proprio di no X°°°D…ma va be!!
Ditemi…il finale
non vi ha lasciato di merda??
A me sarebbe
piaciuto tanto descrivere una bella trombata classica ma sarebbe stato troppo
scontato, no??
Vabbuò ora vi
saluto và.
Ora commentuzzate
plis!
Bacio
Ale-kun
PS: ma quanti MA
VA BEH ho scritto?!?!
VAAA BEEEEEE