27/06/2013
1 recensioniLe parole che non ti ho mai detto.
28 Marzo, 2077
Zayn sentì le campane suonare, di nuovo. Poi, uno ad uno, si alzarono goffamente ed uscirono in silenzio dalla chiesa.
I quattro amici stavano in prima fila dietro al carro funebre. Si muovevano lentamente a causa dell’età, e non riuscivano a trattenere le lacrime.
Come Liam aveva sempre chiesto durante il corso della sua vita, durante il suo funerale venne suonata la loro canzone, ‘Moments’.
C’erano telecamere e paparazzi ovunque, che fortunatamente li lasciarono quando entrarono in un luogo più intimo. Il Camposanto.
-E tutto tornò com’era in principio. Terra alla terra. Polvere alla polvere- recitò il parroco.
-Amen- dissero tutti all’unisono.
La bara del loro amico venne calata sottoterra. Tutti gettarono una rosa, prima che essa venisse ricoperta dalla terra.
Louis appoggiò il viso nell’incavo del collo di Harry, piangendo, il quale lo rassicurò abbracciandolo e strofinandogli la schiena, proprio come aveva sempre fatto. Anche Zayn e Niall piangevano. L’irlandese venne avvolto dalle braccia dell’amico, e si sentì più sicuro e protetto.
Quando tutti se ne furono andati, i quattro rimasero attorno alla tomba dell’amico. Prima di dividersi e tornare dalle proprie famiglie si dettero un abbraccio collettivo.
Zayn invece non se ne andò. Lui rimase lì, quasi come a far da veglia alla tomba.
Guardò Harry e Louis che se ne andavano tenendosi teneramente per mano.
Malik si lasciò sfuggire un sorriso. Beati loro, pensò.
Poi, faticosamente si accucciò di fronte alla lapide di Payne.
-Sai Liam- sospirò –ci sono cose che non ti ho mai detto.- abbassò lo sguardo e gli occhi gli si inumidirono, ancora.
-L’ultima voce che hai sentito è stata quella di Danielle. Invece avrei voluto essere io. Avrei voluto essere l’ultimo dei tuoi pensieri, avrei desiderato che tu te ne andassi pensando solo ed unicamente a me. Sarò un po’ egoista, forse, ma ci sono mille cose che non hai mai saputo di me. Io e Perrie ci siamo sposati, ma non l’ho mai vista come più di un’amica. Non ho mai avuto occhi che per te.
Al tuo matrimonio, Liam. Mi invitasti, e accettai. Le fitte che mi trafiggevano il cuore ogni volta che la guardavi negli occhi e sorridevi, o ogni volta che la baciavi. I tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, rivolti solo a lei. Quanto… quanto avrei voluto che fossero rivolti a me. Non ti sei mai accorto di come ti guardavo? Di come abbassavo lo sguardo arrossendo ogni volta che mi facevi un complimento? Di come bramavo le tue labbra, con un perenne sorriso stampato sopra? Di come ti desideravo, Liam. Di come ti amavo. Non ti sei mai davvero accorto di me, di questi miei sentimenti?
Certo, è vero. Io sono un codardo. Non ho mai avuto il coraggio di confessartelo. Eri così felice con Danielle, o almeno lo sembravi. Quando quel giorno a Detroit, Harry e Louis fecero coming out, sul palco, di fronte a tutte quelle persone, io ero felicissimo per loro. Loro erano liberi, capisci? Da allora sono stati liberi di dimostrarsi l’un l’altro e a tutto il mondo il loro amore. E poi… poi beh, c’ero io. Io che ho trattenuto tutti i miei sentimenti per tutta la vita, e ora mi ritrovo qua, come uno stupido, a parlare con la lapide del mio unico vero amore, sperando che almeno adesso possa sentire cosa ho sempre provato per lui.
Non sai quante volte, da solo, sono scoppiato in lacrime. Oh, Liam. Non sai quanto ti ho sempre desiderato, ho sempre voluto che tu fossi mio, mio e di nessun altro. Non sai quanto avrei voluto far ingelosire Dio, mostrandogli che l’angelo più bello era mio, non suo. Non sai quanto ti ho amato, Liam. Non sai quanto avrei voluto dirtelo, aprendomi a te con il cuore in mano. Chissà se mai avresti ricambiato. Avevo paura, capisci? Paura di rovinare tutto.
Ancora sento la scia di One Million che lasciavi quando mi passavi davanti. Lo stupido rito portafortuna che facevamo ogni volta prima di ogni concerto. I tuoi abbracci, le tue braccia che mi cingevano la schiena quando dovevi rassicurarmi. Il tuo primo tatuaggio. La tua voglia sul collo. I tuoi muscoli. I tuoi sorrisi, la perfezione. I tuoi occhi, ogni volta mi ci perdevo dentro. I tuoi capelli, quante ne hanno passate. Le audizioni, il camp, la formazione della band, il primo libro, il primo singolo, il primo tour, il primo album, il mio primo e unico amore. Tu. Tu sei il ricordo più bello di tutta la mia vita, Liam. Non sai quanto ti ho amato e quanto continuo ad amarti. Non sai quanto vorrei essere io al posto tuo, ho sempre voluto il meglio per te, sono sempre stato disposto a tutto, anche alla vita, per te.
Liam, io ti amo, ti ho sempre amato. Avrei semplicemente voluto vivere accanto a te. Non era questa la vita che volevo. Vorrei aver avuto il coraggio di confessarti i miei sentimenti sessanta anni fa, all’età giusta. Avrei voluto che ti mi avessi amato almeno quanto ti amo io.
Puoi sentire l’amore, Liam? Puoi percepirlo? È come un fuoco che arde dentro di te, e non si placa mai. Non sono solo farfalle, quelle che volano nello stomaco. Ogni volta che penso a te sento scatenarsi la Seconda Guerra Mondiale dentro di me.
Non sai il dolore che provo, adesso che te ne sei andato. Il dolore più grande forse è averti perso, sapendo che non hai mai saputo quanto ti ho amato.
Mi sento stupido a parlare con una lapide.
Io ti amo, Liam. Ti ho sempre amato. Sei sempre stato l’unico vero amore della mia vita.
Queste sono le parole che non ti ho mai detto. – disse Zayn.
Sentì un dolore trafiggergli il petto. Aveva le guance rigate dal pianto, quasi come se tutte le lacrime che aveva accumulato in quegli anni le avesse consumate allora. Sorrise, e lentamente spirò, di fronte alla lapide della persona amata.