()=discorsi
di Apollo
Nuova
fic!! ^^ ( Finisci quelle che hai in corso prima di aggiungerne altre! ) Ma devo
sfruttare qsto periodo buono, no? Ho notato che molte di noi sono mega ispirate
col nuovo anno! EVVIVA!!! ^^ Allora che dire di questa fic...Innanzi tutto è
un' AU ( Ma che strano..) inoltre sarà anche una song fic, ma non in tutti i
cappy dal momento che la sottoscritta non ha mai scritto parti in musica, quindi
non so proprio come me la caverò. Speriamo bene...Il titolo non mi piace un
gran che ma non sapevo come chiamarla...Penso sia tutto quindi vi lasciamo alla
fic!^^ ( Sono proprio curioso di vedere cosa hai combinato! ) ihihihih Rimarrai
molto sorpreso dal tuo personaggio * faccia malvagia*
CAPPY 1 °
- " PROLOGO " -
- Vedrai
tesoro, andrà tutto bene. Sono certo che ti farai molti amici. - disse un uomo
al figlio seduto sulla macchina al posto del passeggero. Capelli neri corti,
occhi dorati e un completo gessato addosso. Aveva da poco superato la trentina,
ma era parecchio sciupato; questo da quando la moglie era morta anni prima. Da
allora ha dovuto occuparsi da solo del figlio ora quindicenne. David Fudo e suo
figlio Apollo si erano appena trasferiti in quella città. David stava
accompagnando il ragazzo nella sua nuova scuola, sperava solo che riuscisse ad
ambientersi infretta. Dopo la morte della madre il ragazzo era completamente
cambiato: prima solare, attivo, allegro e socievole con tutti; ora solitario,
schivo...aveva paura a legarsi a qualcuno, anche solo come amico per paura di
perderlo.
- Eccoci.
Siamo arrivati. - disse David sorridendo - Passa dallo zio Gen, mi raccomando e
comportati bene. ^^ -
Apollo
accennò appena un sorriso al padre e scese dall'auto. Non era molto alto,
capelli rosso fuoco tenuti a posto con molto gel, ma con una pettinatura da
idiota, occhi ambrati nascosti da spessi occhiali da vista, pelle un pò
abbronzata liscia e levigata specialmente sulle guance. Indossava la divisa
della scuola in modo impeccabile. Un vero e proprio sfigato secchione! Ecco
quello che pensarono tutti appena lo videro. E il diretto interessato ne fu
molto soddisfatto: quella era l'impressione che voleva dare.
Apollo ci
mise poco a trovare l'ufficio di Gen Fudo, preside dell'Istituto Deava, uno dei
più prestigiosi. David non poteva assolutamente permettersi un istituto privato
come quello, ma grazie a suo fratello maggiore, che lo aiutava con le spese,
riuscì a farvi entrare il figlio, anche perchè ne era il preside.
Toc-toc
- Avanti.
-
- Ciao. -
- Apollo!
Ti aspettavo, vieni figliolo. -
Gen Fudo
stava seduto per terra nel suo ufficio...anzi più che un ufficio quello
sembrava un tipica abitazione classica giapponese. Quelle case tutte in legno
dove si dorme per terra...Ormai il rosso aveva fatto l'abitudine alle stranezze
dell'uomo. Aveva capelli neri lunghini, occhi scuri e una cicatrice sull'occhio
destro; indossava un completo tutto in nero.
Il più
anziano invitò l'altro a sedersi e gli offrì del thè caldo.
- Spero ti
troverai bene quì con noi. - disse Gen
- Non mi
interessa poi molto. - rispose non curante il ragazzo
- Sai quì
abbimo molte attività extra-scolastiche. - continuò ignorando il giovane -
Potresti iscriverti che so...al corso d'arte e fare le prove per il nuovo
musical della scuola. - Gen voleva vedere la reazione del ragazzo nel sentire
l'argomento "musica".
- Non mi
interessa quella roba! - rispose secco - E poi non so cantare! - quel discorso
iniziava a non piacergli
- Io
ricordo tutt'altra cosa. Quando tua madre...-
- Non
nominarla! - si alzò di scatto arrabbiatissimo .- Non nominarla davanti a me. -
ripetè più calmo
- Prima o
poi dovrai affrontare il tuo dolore, ragazzo. - bevve un sorso di thè
- Ora è
meglio che vada non voglio fare tardi. - tagliò corto il rosso
- Va bene
andiamo. - e si alzò
- Non sono
un poppante. Dimmi in che classe sono e ci vado da solo. - Gen anche se solo per
un istante vide il riflesso di quello che un tempo era suo nipote.
Forse...poteva ancora tornare l'Apollo di un tempo...
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Sapeva
che, essendo una cheerleader, i professori non l'avrebbero sgridata se fosse
arrivata in ritardo, ma i ritardi a Silvia De Alisia proprio non piacevano.
Eppure per mantenere la maschera da ragazza al di sopra di tutto e ragazza più
popolare della scuola doveva farlo. I capelli lunghi e biondi erano legati in
una coda alta da un nastro rosso; gli occhi azzurro cielo continuavano a
guardare l'orologio al suo polso: le otto e venti, ovvero mega-ritardo!
Distratta com'era non si accorse di andare a sbattere contro un oggetto non
meglio identificato che gli cadde sopra.
-
Ahio...che botta! - esclamò Silvia completamente sdraiata a terra. Riaprì gli
occhi e con orrore si rese conto che l' "oggetto" che gli era caduto
addosso altri non era che un individuo di sesso maschile, completamente sdraiato
su di lei. La bionda divenne bordeaux sia per la vergogna sia per la rabbia, ma
per qualche ragione non riusciva a muoversi.
Il ragazzo
sopra di lei ci mise un pò a capire la situazione, ma appena realizzò di
essere sopra una ragazza arrossì di botto alzandosi lievemente da lei così da
poterla guardare in viso.
-
Scusami..Non ti avevo vist...- Si bloccò non appena i loro occhi si
incontrarono. Rimasero così, faccia a facia, visi a pochissima distanza per un
pò, finche Silvia cacciò un urlo spingendo via lo sconosciuto che rotolo a
terra.
- Ahia! Ma
sei matta? - si lamentò quello
- Porco!
Come ti sei permesso? èé - sibilò quella
- Ti ho
chiesto scusa mi pare. Non l'ho fatto apposta a caderti sopra! - disse alzandosi
da terra
- Certo
come no...-
- Guarda
che ho di meglio da fare che provarci con una racchia, brutta e fessa come te! -
Un momento, ma che stava facendo? Si stava comportando in modo normale. In breve
si ricompose guardando afflitto la ' Fessa'...in fondo un pò gli dispiaceva
averla fatta arrabbiare, ma proprio poco poco...^^
Silvia a
quelle parole andò in escandescenza iniziando a mandare insulti all'altro,
quando questo le porse una mano per alzarsi. Lei lo guardò confusa notando che
il suo sguardo era cambiato.
- Scusami.
Questo è il mio primo giorno e mi sono perso, sono in ritardo e ho fatto anche
una figuraccia a caderti addosso. Non volevo trattarti male perdonami. - disse
con sguardo sincero
- Ok...Ti
credo. - disse afferrando la mano che le veniva offerta. Silvia solo allora lo
osservò bene; aveva già notato il particolare colore dei suoi occhi nascosti
dietro spessi occhiali, il suo sguardo si spostò ai capelli rosso fuoco
appiattiti sulla testa. Un vero e proprio perdente, pensò Silvia. Non sapeva
perchè, ma aveva la sensazione che dietro quella maschera ci fosse dell'altro,
già una maschera proprio come lei...
- Ora
scusa, ma devo andare. -disse sorridendo lui - Spero di rivederti. -
- Eh?...Oh
si ...certo. - rispose un pò spaesata
Vide il
rosso allontanarsi, quando si ricordò di essere in ritardo.
Chissà se
lo avrebbe mai rincontrato.
fine 1°
cappy
(Nuuuuuuuuuuu!!
ç___ç Sono un povero sfigato idiota!!!! Come hai potuto fare una cosa del
genere????) Dai non prendertela. ^^ Questa è la storia. Poi con tutte le lemon
con Silvy che ti ho scritto dovresti essere contento! U.U ( Vabbe...aspettiamo e
speriamo che il personaggio si svegli fuori) Dai non deprimerti!^^ Bene sarà
meglio salutarci alla prox gente!!!!^__^ (Ciao. ç_ç* Apollo è depresso*)