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Autore: Himi87    11/01/2008    10 recensioni
ATTENZIONE! CAMBIATO IL TITOLO DI QUESTA FANFIC. Prima era: Secchione+Cheerleader=Amore!
Lui un ragazzo timido e secchione. Lei una ragazza spigliata e popolare. Ma se entrambi portassero una maschera? AU. Paring: Apollo/Silvia (ovviamente! ^^)
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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()=discorsi di Apollo

Nuova fic!! ^^ ( Finisci quelle che hai in corso prima di aggiungerne altre! ) Ma devo sfruttare qsto periodo buono, no? Ho notato che molte di noi sono mega ispirate col nuovo anno! EVVIVA!!! ^^ Allora che dire di questa fic...Innanzi tutto è un' AU ( Ma che strano..) inoltre sarà anche una song fic, ma non in tutti i cappy dal momento che la sottoscritta non ha mai scritto parti in musica, quindi non so proprio come me la caverò. Speriamo bene...Il titolo non mi piace un gran che ma non sapevo come chiamarla...Penso sia tutto quindi vi lasciamo alla fic!^^ ( Sono proprio curioso di vedere cosa hai combinato! ) ihihihih Rimarrai molto sorpreso dal tuo personaggio * faccia malvagia*

 

CAPPY 1 ° - " PROLOGO " -

 

- Vedrai tesoro, andrà tutto bene. Sono certo che ti farai molti amici. - disse un uomo al figlio seduto sulla macchina al posto del passeggero. Capelli neri corti, occhi dorati e un completo gessato addosso. Aveva da poco superato la trentina, ma era parecchio sciupato; questo da quando la moglie era morta anni prima. Da allora ha dovuto occuparsi da solo del figlio ora quindicenne. David Fudo e suo figlio Apollo si erano appena trasferiti in quella città. David stava accompagnando il ragazzo nella sua nuova scuola, sperava solo che riuscisse ad ambientersi infretta. Dopo la morte della madre il ragazzo era completamente cambiato: prima solare, attivo, allegro e socievole con tutti; ora solitario, schivo...aveva paura a legarsi a qualcuno, anche solo come amico per paura di perderlo.

- Eccoci. Siamo arrivati. - disse David sorridendo - Passa dallo zio Gen, mi raccomando e comportati bene. ^^ -

Apollo accennò appena un sorriso al padre e scese dall'auto. Non era molto alto, capelli rosso fuoco tenuti a posto con molto gel, ma con una pettinatura da idiota, occhi ambrati nascosti da spessi occhiali da vista, pelle un pò abbronzata liscia e levigata specialmente sulle guance. Indossava la divisa della scuola in modo impeccabile. Un vero e proprio sfigato secchione! Ecco quello che pensarono tutti appena lo videro. E il diretto interessato ne fu molto soddisfatto: quella era l'impressione che voleva dare.

Apollo ci mise poco a trovare l'ufficio di Gen Fudo, preside dell'Istituto Deava, uno dei più prestigiosi. David non poteva assolutamente permettersi un istituto privato come quello, ma grazie a suo fratello maggiore, che lo aiutava con le spese, riuscì a farvi entrare il figlio, anche perchè ne era il preside.

Toc-toc

- Avanti. -

- Ciao. -

- Apollo! Ti aspettavo, vieni figliolo. -

Gen Fudo stava seduto per terra nel suo ufficio...anzi più che un ufficio quello sembrava un tipica abitazione classica giapponese. Quelle case tutte in legno dove si dorme per terra...Ormai il rosso aveva fatto l'abitudine alle stranezze dell'uomo. Aveva capelli neri lunghini, occhi scuri e una cicatrice sull'occhio destro; indossava un completo tutto in nero.

Il più anziano invitò l'altro a sedersi e gli offrì del thè caldo.

- Spero ti troverai bene quì con noi. - disse Gen

- Non mi interessa poi molto. - rispose non curante il ragazzo

- Sai quì abbimo molte attività extra-scolastiche. - continuò ignorando il giovane - Potresti iscriverti che so...al corso d'arte e fare le prove per il nuovo musical della scuola. - Gen voleva vedere la reazione del ragazzo nel sentire l'argomento "musica".

- Non mi interessa quella roba! - rispose secco - E poi non so cantare! - quel discorso iniziava a non piacergli

- Io ricordo tutt'altra cosa. Quando tua madre...-

- Non nominarla! - si alzò di scatto arrabbiatissimo .- Non nominarla davanti a me. - ripetè più calmo

- Prima o poi dovrai affrontare il tuo dolore, ragazzo. - bevve un sorso di thè

- Ora è meglio che vada non voglio fare tardi. - tagliò corto il rosso

- Va bene andiamo. - e si alzò

- Non sono un poppante. Dimmi in che classe sono e ci vado da solo. - Gen anche se solo per un istante vide il riflesso di quello che un tempo era suo nipote. Forse...poteva ancora tornare l'Apollo di un tempo...

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Sapeva che, essendo una cheerleader, i professori non l'avrebbero sgridata se fosse arrivata in ritardo, ma i ritardi a Silvia De Alisia proprio non piacevano. Eppure per mantenere la maschera da ragazza al di sopra di tutto e ragazza più popolare della scuola doveva farlo. I capelli lunghi e biondi erano legati in una coda alta da un nastro rosso; gli occhi azzurro cielo continuavano a guardare l'orologio al suo polso: le otto e venti, ovvero mega-ritardo! Distratta com'era non si accorse di andare a sbattere contro un oggetto non meglio identificato che gli cadde sopra.

- Ahio...che botta! - esclamò Silvia completamente sdraiata a terra. Riaprì gli occhi e con orrore si rese conto che l' "oggetto" che gli era caduto addosso altri non era che un individuo di sesso maschile, completamente sdraiato su di lei. La bionda divenne bordeaux sia per la vergogna sia per la rabbia, ma per qualche ragione non riusciva a muoversi.

Il ragazzo sopra di lei ci mise un pò a capire la situazione, ma appena realizzò di essere sopra una ragazza arrossì di botto alzandosi lievemente da lei così da poterla guardare in viso.

- Scusami..Non ti avevo vist...- Si bloccò non appena i loro occhi si incontrarono. Rimasero così, faccia a facia, visi a pochissima distanza per un pò, finche Silvia cacciò un urlo spingendo via lo sconosciuto che rotolo a terra.

- Ahia! Ma sei matta? - si lamentò quello

- Porco! Come ti sei permesso? èé - sibilò quella

- Ti ho chiesto scusa mi pare. Non l'ho fatto apposta a caderti sopra! - disse alzandosi da terra

- Certo come no...-

- Guarda che ho di meglio da fare che provarci con una racchia, brutta e fessa come te! - Un momento, ma che stava facendo? Si stava comportando in modo normale. In breve si ricompose guardando afflitto la ' Fessa'...in fondo un pò gli dispiaceva averla fatta arrabbiare, ma proprio poco poco...^^

Silvia a quelle parole andò in escandescenza iniziando a mandare insulti all'altro, quando questo le porse una mano per alzarsi. Lei lo guardò confusa notando che il suo sguardo era cambiato.

- Scusami. Questo è il mio primo giorno e mi sono perso, sono in ritardo e ho fatto anche una figuraccia a caderti addosso. Non volevo trattarti male perdonami. - disse con sguardo sincero

- Ok...Ti credo. - disse afferrando la mano che le veniva offerta. Silvia solo allora lo osservò bene; aveva già notato il particolare colore dei suoi occhi nascosti dietro spessi occhiali, il suo sguardo si spostò ai capelli rosso fuoco appiattiti sulla testa. Un vero e proprio perdente, pensò Silvia. Non sapeva perchè, ma aveva la sensazione che dietro quella maschera ci fosse dell'altro, già una maschera proprio come lei...

- Ora scusa, ma devo andare. -disse sorridendo lui - Spero di rivederti. -

- Eh?...Oh si ...certo. - rispose un pò spaesata

Vide il rosso allontanarsi, quando si ricordò di essere in ritardo.

Chissà se lo avrebbe mai rincontrato.

 

fine 1° cappy

(Nuuuuuuuuuuu!! ç___ç Sono un povero sfigato idiota!!!! Come hai potuto fare una cosa del genere????) Dai non prendertela. ^^ Questa è la storia. Poi con tutte le lemon con Silvy che ti ho scritto dovresti essere contento! U.U ( Vabbe...aspettiamo e speriamo che il personaggio si svegli fuori) Dai non deprimerti!^^ Bene sarà meglio salutarci alla prox gente!!!!^__^ (Ciao. ç_ç* Apollo è depresso*)

  
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