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Autore: Sallivergron    27/06/2013    0 recensioni
Questa storia parla di una scuola d'arte, la Ohio School of Arts, un istituto che dedicato interamente alle discipline che tutti noi vorremmo fare a scuola- almeno credo - quali il ballo, il canto e la recitazione. I ragazzi saranno sottoposti a due prove e continue novità. Non sempre la loro vita sarà facile. Ogni capitolo sarà narrato in prima persona da un personaggio. Seguite questa storia e fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Si Santana io ti amo-
Quelle parole continuavano a rimbombarmi nella testa. 
Stava dicendo la verità? Mi amava? Potevo fidarmi di lui? Dopo tutto quello che era successo? No. Stava mentendo. Lo aveva già fatto in passato.
Lo guardai dritto negli occhi. Sembravano sinceri. Cercai di non lasciarmi abbindolare.
-Come fai?- domandai mentre i miei occhi si riempivano di lacrime. Non poteva prendermi in giro in quel modo. Aveva forse scoperto i miei sentimenti? Sapeva che lo amavo e si stava prendendo gioco di me? 
-Ad amarti?- chiese di rimando. Scossi la testa e risi. 
-Come fai ad essere così bugiardo?! Non ti fai schifo? Adesso ti inventi anche di amarmi. Lasciami in pace Noah, non farti mai più vedere- dissi e cominciai a camminare verso l'uscita del parco, avevo gli occhi bassi, le braccia conserte e le lacrime che lente scendevano lungo le mie guance. 
Ad un certo punto sentì delle braccia circondarmi. Ero immobile, stretta contro il suo petto. Sentì il suo fiato sul mio collo. 
-Se non mi credi, dammi la possibilità di provartelo- esclamò
-Noah lasciami in pace- disse divincolandomi.
-No. Non ti lascio- ribattè sicuro stringendomi di più. Mi girò lentamente e mi guardò negli occhi. -Santana io ti amo. Ti amo- posò molto lentamente le sue labbra sulle mie. Cercò di approfondire quel bacio. Premette la sua lingua contro i miei denti, nella speranza di raggiungere la mia lingua. Ma non successe. Cercai di allontanarmi da lui, ma la sua presa sulla la mia schiena era ancora forte. 
-Lasciami immediatamente- ordinai. 
-No- disse
-Lasciami immediatamente- replicai
-No- continuò e appoggiò la sua testa sulla mia spalla
-Ti ho detto di lasciarmi immediatamente- affermai infastidita
-E io ti ho risposto di no- esclamò
-Perché diavolo non mi lasci?- chiesi
-Perché non voglio. Tu mi appartieni Santana. Io ti amo. E non mi importa se questo sentimento non è ricambiato. Cambierai idea, ti farò innamorare di me. Non mollerò finché non sarai mia, mia e di nessun altro- rispose fissando i suoi occhi nei miei. 
Ero senza parole, non sapevo che dire. Più continuava a parlare e più mi convincevo  che dicesse la verità. 
-Non succederà mai. Anche se ti amassi non potrei cancellare il fatto che mi hai mentito, ma soprattutto non potrei mai essere all'altezza di un nobile- dissi. 
-Non dire così. Non è affatto vero. Se mi dicessi di amarmi, ti giurerei in ginocchio adesso di non mentirti più e poi sei più che all'altezza di un nobile. Ho imparato molto da te. Il tempo passato insieme, non ha fatto che rendermi un ragazzo migliore. Io devo tutto a te. Siamo stati poco amici, ma hai mosso qualcosa in me, qualcosa che non saprei spiegare- 
Senza che me ne accorgessi, le lacrime cominciarono a bagnarmi le guance. Mi amava. Lui era innamorato di me. Rimasi zitta per diversi minuti. 
-Va bene, ho capito- disse e prese il telefono. 
-Che stai facendo?- domandai
-Chiamo Quinn. Non vuoi stare con me, ma non ti lascio andare via di qui sola e soprattutto in questo stato. Ci metterà giusto un minuto ad arrivare, solo un minuto e me ne andrò, così almeno per oggi avrai finito di soffrire a causa mia- detto questo compose il numero e prima di premere il tasto di chiamata, glielo tolsi dalle mani. 
-Santana ti ho già detto che- cominciò a dire
-Ti amo- dissi e osservai la sua espressione prima di baciarlo. Mi guardava stupito, come se avessi detto la cosa più improbabile che potesse esistere. Sentì di nuovo quelle braccia attorno al mio corpo e quella sensazione di appartenenza e di benessere invadermi. Lo abbracciai. Mi guardò, mi accarezzò delicatamente il volto. Mi passò il pollice sulle labbra e mi sorrise dolcemente. Ero completamente stregata da lui. 
Ero felice. Si mise in ginocchio davanti a me. Prese la mia mano. Lo guardai sorridente. 
-Santana Lopez, io Noah Mark Wayne Puckerman, ti prometto solennemente di non mentirti mai più- disse e si rialzò. 
In quel momento arrivarono anche Tina, Quinn e Sam. Io ero stretta tra le braccia di Puck, che non la smetteva ri riempirmi di baci. Io, d'altro canto, non riuscivo a smettere di ridacchiare come un'ebete. 
-Cos'è successo?- domandò la mia migliore amica alzando un sopracciglio e guardandomi. Alzai le spalle.
-Mi ama- dissi 
-La amo- ripeté lui.
-Voi siete pazzi- esclamò Sam
-Ecco, è completamente uguale a te, capisco perché la ami così tanto e perché non smetti di parlare di lei- affermò Tina sorridendo verso il suo amico. 
-Parli sempre di me?- chiesi guardando il ragazzo dietro di me, il quale sorrise e mi diede un bacio sul collo. 
Mentre eravamo impegnati a parlare, qualcuno di nostra conoscenza entrò nel mio campo visivo. Era mio fratello. Incontrai il suo sguardo e desiderai ardemente di morire. Lo vidi venire in fretta nella mia direzione. Assime a lui c'era anche quello sbruffone di Mike Chang. 
-Santana che diavolo stai facendo?- domandò furioso
-Lasciami in pace Matt- risposi. Mi strappo dalle braccia di Puck e mi scosse il braccio. 
-Adesso andiamo subito a casa- disse trascinandomi con sé.
-Non se ne parla proprio!- dissi
-Amico hai sentito che ha detto?- domandò Puck correndo in mia difesa
-E tu che vuoi?- domandò
-è la mia ragazza- affermò. Sorrisi teneramente mentre mio fratello lo guardò malissimo. 
-è mia sorella e sta facendo la svergonata- esclamò. 
-Sarà anche tua sorella, ma vuole restare qui con me e non sta fancendo nulla di male- a quel punto mi tirò verso di lui. 
-Vi stavate baciando in pubblico!- esclamò Matt geloso
-Come se tu non lo facessi!- dissi 
-Ti lascio perdere solo perché hai fatto appello a questo. Appena torni a casa ne riparliamo. Mike andiamo!- esclamò, ma nessuno rispose. A quel punto guardò verso il ragazzo e notò che era impegnato in una conversazione piuttosto accesa con Tina. 
-Che diavolo succede adesso?- chiese Matt andando verso di lui. 
-Dai dimmi il tuo nome, non posso continuare a chiamarti ragazza del bar- affermò l'orientale supplicando la povera ragazza
-Non te lo dirò- insisteva lei. 
-Che succede Tina?- domandò ingenuamente Puck
-Ah ah!- esclamò Mike -Tina! Adesso so come ti chiami- la ragazza guardò malissimo il suo migliore amico e questi alzò le spalle. -Dai Tina esci con me- si mise in ginocchio. 
-Idiota alzati!- esclamò mio fratello tirandolo su e trascinandolo con se
-Lei è l'unica ad avermi detto di no, mi fa impazzire- esclamò l'orientale guardandola
-Tu uscirai con me, fosse anche l'ultima cosa che faccio!- 
Ridemmo tutti e ci incamminammo verso la gelateria che si trovava di fronte al parco. Una volta lì ci accomodammo fuori e aspettammo che qualcuno venisse a prendere le nostre ordinazioni. 
Quinn prese un gelato alla vaniglia, Sam uno al cioccolato, Tina al pistacchio, io e Puck al caramello con panna. 
Cominciammo a parlare del più e del meno e ad un certo punto vidi un viso tremendamente familiare venirmi incontro di corsa. 
Sospirai, quando sarebbe finito tutto questo? Quando la gente sarebbe riuscita a fare qualcosa senza il suo aiuto?






L'angolo della scrittrice di Fabiana
Allora innanzitutto permettetmi di scusarmi per la lunghissima attesa. 
Quel genio di mio padre aveva pensato bene di togliermi la connessione ad internet. 
Ma adesso sono tornata. 
Tra un po' pubblicherò anche "Alla ricerca dell'amore" e lasciatemi dire che ho una nuova Fan Fiction pronta. 
Spero che recensiate e che continuiate a seguire questa storia.
Un bacio a tutti. 
Grazie per l'attenzione

Fabiana
  
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