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Autore: Nami_88    28/06/2013    10 recensioni
Ci risiamo.
Odio queste serate.
Non le ho mai sopportate.
Eppure ogni volta che qualcuno le propone, non ho il coraggio di obiettare.
“Dai Nami vieni qua davanti, vicino a me!”.
Il dolce invito del mio capitano.
Idiota patentato.
Mai e poi mai verrò lì con voi.
Sfoggio un mezzo sorriso, piuttosto forzato, declinando l’invito.
Lui si volta sbuffando.
Come un bimbo capriccioso.
Sto bene dove sono.
Grazie.
Non intendo muovervi.
Ciaooooo! :D Eccomi qui con una piccola invenzione nata questa notte per festeggiare anche con voi il mio compleanno!! :D Spero vi piaccia!! Bacioni a tutti!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci risiamo.
Odio queste serate.
Non le ho mai sopportate.
Eppure ogni volta che qualcuno le propone, non ho il coraggio di obiettare.
“Dai Nami vieni qua davanti, vicino a me!”.
Il dolce invito del mio capitano.
Idiota patentato.
Mai e poi mai verrò lì con voi.
Sfoggio un mezzo sorriso, piuttosto forzato, declinando l’invito.
Lui si volta sbuffando.
Come un bimbo capriccioso.
Sto bene dove sono.
Grazie.
Non intendo muovervi.
Mi sono nascosta dietro l’enorme schiena di Franky.
Seduta per terra su di un grosso e soffice cuscino del divano.
Come al solito.
In questo modo nessuno vedrà mai le mie espressioni.
Mai la mia paura.
Robin è poggiata sulla panca di legno.
Le luci sono spente e l’unica candela accesa è accanto a lei.
Le è indispensabile per leggere il racconto dell’orrore.
Ecco.
Si lo so.
Sono una fifona.
Peggio di Usopp e Chopper.
Molto peggiore.
Loro in queste occasioni si divertono come pazzi.
Invece io tremo e cerco il modo più veloce per passare la serata.
Chiudendo gli occhi.
Canticchiando vecchie canzoni.
Strategie che il più delle volte non funzionano a dovere.
Ho sempre avuto paura di questi racconti.
Sin da piccola.
Arlong me ne raccontava a dozzine.
Lo faceva per terrorizzarmi e per evitare che fuggissi di sera.
Ora sono cresciuta.
So bene che sono storie inventate.
Eppure è più forte di me.
Non riesco.
Ovviamente nessuno della ciurma conosce la mia paura.
Eviterebbero altrimenti.
Ma sono sempre così felici in queste serate…
Tutti eccitati ad ascoltare le parole tetre della mia sorellona.
Non me la sono mai sentita di rovinare questo momento.
Così ogni volta sorrido e mi siedo dietro al nostro carpentiere.
Come ora.
Sbuffo.
Sta per iniziare la tortura.
“Quella che vi sto per raccontare è una storia vera…”.
Bella come premessa Robin, non c’è che dire.
“Parla di una giovane ragazza e della sua tragica fine…”.
Il tono di voce che usa non fa che terrorizzarmi di più.
Tiro su le gambe.
Ho le ginocchia sotto il mento.
Le braccia avvolgono il tutto.
Sono diventata una piccola palla tremante.
Cerco di nascondere il viso mentre ascolto gli avvenimenti di questa giovane donna.
Sono presa.
Concentrata.
Deglutisco a fatica.
Mi ripeto che è solo frutto dell’immaginazione.
Niente di tutto questo è reale.
Non esistono mostri che…
Mi blocco.
Qualcuno mi ha toccato la schiena.
Mi volto di scatto.
La bocca spalancata.
Impaurita.
Non esce nemmeno un fiato.
Per quanto mi sforzi, non emetto un verso.
Sollevo il cuscino su cui siedo e lo porto davanti al viso.
Una sorta di scudo improvvisato.
Non sto ragionando al momento.
È ovvio.
Un’odiosa risata mi risveglia da questo stato di trans.
Sgrano gli occhi.
Capisco subito che sei tu.
Abbasso le spalle.
Sono furibonda.
Non posso crederci.
Un buzzurro senza speranza.
Allungo una mano cercando un modo per punirti.
Ma tu non la smetti di ridere e afferri il mio polso bloccandolo.
“La solita fifona!”.
Esclami arrogante non lasciando la presa che mi tiene prigioniera.
“E tu sei il solito idiota!”.
Ti ammonisco severa cercando di divincolarmi dalla tua grande mano.
Siamo presi da questa piccola contesa quando tutti i nostri compagni si voltano verso di noi.
“Shhhhh”.
Dicono comprensibilmente infastiditi dal litigio.
Il racconto è stato interrotto per causa nostra.
“Scusate…”.
Mi limito ad abbassare lo sguardo imbarazzata.
Tu invece non sembri preoccupato.
Anzi ti sei sistemato con le gambe incrociate continuando a sogghignare in silenzio.
“Vuoi lasciarmi?”.
Sussurro a denti stretti cercando di non disturbare gli altri.
Lo sguardo che ti lancio è carico d’odio.
Mi fai saltare i nervi ogni volta che ti avvicini.
Una dote più unica che rara.
Tu ti volti con il solito ghigno da sbruffone.
Ti piace proprio farmi arrabbiare.
È evidente che non hai la minima intenzione di obbedire.
Mi arrendo.
È completamente inutile discutere con un testone come te.
E in più non posso urlare.
Sbuffo.
Ti diverti così?
Bene, problema tuo.
Te la farò pagare cara, ma non ora.
Cerco di calmarmi e abbandono il mio polso sinistro nelle tue mani.
Che situazione fastidiosa.
Sospiro.
Ritorno a fissare la schiena del grande cyborg.
Solo ora.
Solo quando tento di concentrarmi sulla storia, mi rendo conto di come questa cosa sia incredibilmente imbarazzante.
Non siamo mano nella mano.
Assolutamente no.
Ma sembra proprio qualcosa di simile.
Il braccio è teso perché siamo lontani.
Ma è così strano comunque.
Inizio a sentire caldo.
Il cuore che batte fortissimo.
Maledetto.
Mi volto nella tua direzione.
Spero di notare anche nel tuo occhio un’espressione di disagio.
Ma niente.
Freddo come sempre.
Cerco di calmarmi.
Sto esagerando.
Siamo in questa posizione perché tu vuoi torturarmi.
Tutto qua.
Ritorno sulla storia.
Per la prima volta ho davvero bisogno di sentirla.
In fin dei conti ho vent’anni.
Non posso ancora credere ai fantasmi o alle favolette.
Mi faccio forza.
E per i primi trenta secondi sembra anche che funzioni.
Non è niente di così impossibile…
Ma una parola di troppo e mi pento immediatamente della mia affermazione e della decisione di non proseguire con la canzoncina di rito.
Una scelta avventata non c’è che dire.
E tutto per colpa del tuo stupido gioco infantile.
“La ragazza sentendo questi rumori decise di scendere in cantina…”.
Robin rende tutto così macabro.
Nella mente quegli anni di prigionia.
Tutte quelle favole dove la principessa non viene mai salvata.
Mai.
Dove sono sempre i cattivi a regnare e a divorare tutto.
Mi chiudo ancora di più.
Il viso è nascosto tra le gambe.
Solo gli occhi escono ma sono chiusi.
Non voglio sentire nient’altro.
Non voglio.
Non voglio più.
A un tratto alzo lo sguardo.
Possibile?
Il cuscino su cui sono seduta si sta muovendo.
Mi volto di nuovo verso te.
Non hai lasciato la presa sul mio polso.
Ma con l’altra mano hai afferrato un lembo del guanciale e lo hai trascinato di fianco a te.
Finisco diretta nel tuo petto.
Siamo vicinissimi.
Alzo lo sguardo cercando il tuo.
Ho bisogno di capire cosa è successo.
Il perché del tuo gesto.
Ma tu eviti abilmente quest’incontro.
Ora si che sei visibilmente imbarazzato.
Nonostante sia buio, lo vedo.
Sei completamente rosso.
Il tuo corpo sta friggendo dall’interno.
Lo sento bene.
“Zoro…”.
Sussurro piano il tuo nome.
Cerco un modo per farti girare il viso dalla mia parte.
“Non…non devi aver paura…”.
È questo che esce dalle tue labbra timorose.
Il tono cerca di essere superficiale.
Ma non riesci.
Con un movimento rigido del braccio sinistro mi accarezzi la testa.
Come si fa a una bimba che ha paura dei mostri.
Stai tentando di tranquillizzarmi.
E sei dannatamente dolce quando lo fai.
La mano che tiene il polso allenta un po’ la presa per scendere fino a incrociare le dita.
Sei così impacciato nei movimenti.
Dev’essere difficile per te, dimostrarti gentile e tenero.
Eppure quando le nostre mani s’incontrano intrecciandosi mi sembra che tutto sia perfetto.
Dolce.
Unico.
Solo nostro.
Un momento solo mio e tu.
La grande figura di Franky nasconde i nostri gesti alla ciurma.
Ora alle orecchie non mi arriva più nemmeno la cara voce di Robin.
È come se tutto si fosse fermato.
E ora siamo tu ed io insieme.
Mi appoggio con la testa al tuo petto.
Il cuore che batte fortissimo.
Le mie gambe accanto alle tue.
La mano libera ad accarezzarti il torace.
Il tuo respiro caldo che finisce direttamente sul mio viso.
Hai il mento appoggiato sui miei capelli.
Non ho più paura.
Di niente.
Così.
Con te.
Non temo più nulla.
“Grazie Zoro…”.
Sussurro.
Tu sorridi.
Poi mi regali quel tuo ghigno malefico.
“A me…non piace questa storia…”.
Fai beffardo sotto voce.
Ti guardo, non riesco a capirti.
Sento le tue mani afferrarmi dai fianchi.
Mi sollevi dal tuo petto.
Piano.
Ora i nostri visi sono a pochi centimetri l’uno dall’altro.
“Non ho più voglia di ascoltare queste assurdità…”.
Mi soffi sensuale sulle labbra.
Hai trovato coraggio.
Mi scappa un sorriso.
Solo tu potevi trovare una scusa più idiota per baciarmi.
Ma sto al tuo gioco, come sempre.
“Hai ragione…tanto so già come finirà…lei farà una brutta fine”.
Faccio malandrina avvicinando la mia bocca alla tua.
La sfioro piano.
La presa sulla mia vita si fa più forte.
Le tue mani iniziano a muoversi lungo tutta la schiena.
La destra solleva la piccola t-shirt.
Mi è difficile mantenere il controllo.
Tiro indietro la testa.
Ti accosti ancora di più.
Mi mordo il labbro.
Ti voglio Zoro.
Avvicini il mio viso al tuo.
Mi stai baciando il collo.
Sto impazzendo.
Stai salendo piano, fino ad arrivare al mio orecchio.
È lì che ti fermi qualche secondo.
“Ti sbagli…la ragazza, alla fine, viene salvata da un buzzurro…e portata in cabina…”.
Ghigni soddisfatto per il tuo finale alternativo, mentre mi sollevi piano.
“mmm…questi sono i racconti di paura che preferisco…”.
Faccio avvinghiandomi al tuo collo.
Decisamente.
Sono quelli che preferisco.
 
 
 
Angolo dell’autrice
 
Ciao!!!
Questa fic l’ho scritta al volo, di getto, questa notte. Quindi perdonate se è piccola e senza pretese :D ma stavo cercando un modo per festeggiare con voi il mio compleanno, e cosa c’è di meglio di una fic dolciotta sulla mia coppia preferita?! :D
Nami la adoro ed è sempre una tra le più fifone del gruppo, e mi ci rivedo moltissimo in questa cosa XD
Non sono un’amante delle storie di paura né dei film horror, mi spaventa tutto T_T quindi è stato semplice per me descrivere questi momenti :D Anche perché ne ho vissuti molti U_U
Zoro è sempre il primo a prenderla in giro, ma è anche sempre il primo a consolarla…e come consola Zoro…non consola nessuno XD
Spero davvero che vi sia piaciuta!
Sono felice di passare anche con voi questo giorno!
Bacioni a tutti!
Nami_88 
  
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