Mi sono sempre chiesta come si facesse a dimenticare una persona che ti ha dato cuore, anima, mente, tutto.
Quella persona che ti svegliava la mattina con la sua voce dicendo che voleva sempre essere il primo ad auguranti il buongiorno.
Quella persona che ti ha fatto passare l'adolescenza più bella della tua vita.
Quella persona che è cresciuta con te, accettando i tuoi pregi e imparando ad amare i tuoi difetti.
Quella persona che era pronta a fare il passo importante.
Semplicemente quella persona che era la tua ragione di vita, il tuo benessere, la tua luce.
 
 
"Ricordo ancora il nostro primo incontro, anche se io ti conoscevo già da un po'.
Tu eri seduto al tavolo di quel bar insieme al tuo fidato amico di cazzate e io ti guardavo da lontano con le gambe che mi tremavano.
A casa avevo provato tante volte vicino allo specchio a ripetere ciò che volevo dirti, ma in quel momento tutte le parole erano sepolte chissà dove e non riuscivo a ricordarne nemmeno una.
Prendevo respiri profondi e ogni volta che facevo un passo verso di te, subito dopo ne facevo dieci indietro.
Come potevo venire da te e dirti 'ciao'? E tu? Cosa avresti fatto?
Pensavo che mi avresti respinta, cacciata, umiliata.
Ma questo era quello che mi dicevo perché avevo troppa paura. Sapevo che eri un ragazzo d'oro.
Sapevo che trattavi le ragazze come gioielli, ma comunque nessuna era riuscita mai a colpirti. Come potevo riuscirci io?
Ero semplicemente una ragazzina come le altre che gentilmente tu avresti rifiutato.
La mia amica Sally mi aveva spinto a parlarti tante di quelle volte che alla fine, per non sentirla più, avevo accettato.
Perché di occasioni per parlare ne abbiamo avute.
Magari tu non ti ricorderai nemmeno, ma io ricordo tutto di te, anche le cose meno importanti e che si dimenticano col tempo.
Quel giorno mi decisi a parlare con te e tu ti dimostrasti gentile e carino nei miei confronti.
Ero la ragazza più felice del mondo ma sapevo che sarebbe durato per poco.
Sapevo che mi avresti scaricata.
E invece? Mi desti il tuo numero e mi pregasti di vederci il giorno dopo.
Come facesti a non accorgerti che ti motivo dietro? Che ti guardavo e arrossivo ogni volta?
Lo faccio ancora adesso quando ti penso. 
Da quel giorno siamo diventati amici e subito dopo una coppia.
Credevo di poter toccare il cielo con un dito quando dicesti di amarmi con tutto il tuo cuore. Il mio di cuore era già andato da un pezzo.
Ricordi la vacanza in Florida?
È stata una delle esperienze più importanti.
Era la prima vacanza che facevamo insieme senza nessuno, eravamo io te e la nostra bolla di felicità e amore.
Quella sera facemmo per la prima volta l'amore, nella nostra camera da letto con la brezza estiva che asciugava le nostre fronti sudate.
Ci guardammo per tutto il tempo negli occhi, senza imbarazzo, come se uno fosse il tesoro dell'altro.
Ed era così!
Mi dicesti che non ti eri mai sentito così prima di allora e che non potevo immaginare quanto amore provassi per me.
Scoppiata in lacrime mi chiedesti se avevi sbagliato in qualcosa e io ti rassicurai dicendo che non aspettavo altro che te.
Posso dire però che il nostro rapporto non è sempre stato rose e fiori, come in qualsiasi coppia, si litiga.
Ricordo perfettamente la tua prima sfuriata di gelosia. E per cosa poi? Per un vestitino che a parer tuo era troppo corto.
Ricordo di averti urlato contro che dovevi smetterla di essere così possessivo e che tu perdesti la pazienza andandotene.
Non ci parlammo per tre giorni e io stavo malissimo. Non poterti sentire e vedere era un suicidio.
Ero pronta a chiamarti il giorno dopo per chiederti scusa, ma tu ti presentasti a casa mia con un cd e un sorrisone enorme. Ballammo sulle note della nostra canzone preferita e ci riempimmo di baci.
Quella notte capì che tutta la mia vita ruotava intorno a te.
Ricordo anche quando mi chiedesti di sposarti.
Tu, la ragione della mia vita, volevi passare la tua vita con me. Come rifiutare una cosa così? Ti inginocchiasti come solo un gentiluomo sa fare e io non sapevo più come fermare le lacrime.
Come mi sono sentita in quel momento?
Non so spiegartelo.
Come mi sono sentita il giorno del matrimonio quando ti vidi aspettarmi all'altare vestito di tutto punto e bello più che mai?
Non so spiegartelo. 
Dopo quattro anni dalla tua morte sono ancora qui che ricordo ogni cosa di noi due, ogni bacio, ogni carezza, ogni sorriso, ogni litigata, ogni espressione del tuo viso, il tuo sorriso, i tuoi capelli, il tuo profumo, i tuoi occhi che mi accompagnano sempre, la tua voce che sento dentro di me come se fossi ancora qui con me.
Sono sdraiata sulla tua tomba e non una lacrima esce dai miei occhi.
So che odiavi vedermi piangere e so che non avresti mai voluto che piangessi davanti a nostra figlia.
È la tua fotocopia sai? E io stando con lei riesco a vederci te.
Mi hai lasciato la cosa più bella del mondo e se non mi ero lasciata morire con te era solo perché avevo lei.
La guardo mentre ti sta aggiustando i fiori nel piccolo vaso accanto alla tua foto sorridente.
Mi si stringe il cuore nel pensare che lei non potrà conoscere la persona fantastica che eri, ma so per certo che tu l'accompagnerai per tutta la sua vita.
Per quanto la ami, non vedo l'ora di raggiungerti amore mio, per rivedere il tuo sorriso e assaporare ancora una volta il tuo amore.
Harold Edward Styles sono ancora tua e sempre lo sarò."