I'LL GO WHEREVER YOU WILL GO

Non so com'è successo, non so chi è stato, non so perchè. E quindi non posso abbandonare il ricordo di quel momento terribile che mi ha impedito di trascorrere il resto delle nostre vite fianco a fianco, perchè quel ricordo non l'ho mai posseduto...
Vedo la tua vita passare, vedo i tuoi giorni farsi più vivi, vedo di nuovo il sole brillare riflesso dai tuoi capelli, dai tuoi occhi, e capisco che tu non hai mai avuto bisogno di nessun altro. Anche adesso, tutto faceva pensare che non ti saresti mai più ripreso, ma io ho sbagliato, ho dubitato di te, perchè contro tutto ciò che è accaduto tu ti sei rialzato...

Il tuo sorriso è tornato, sei cresciuto, io sono rimasto così, come sono, non ho osato seguire i tuoi passi e intraprendere un viaggio che mi avrebbe condotto all'illusione di essere di nuovo lì. Ma dopo tutti questi anni non ho mai dimenticato di pensarti, di guardarti, di guidarti attraverso tutte le avversità che ti si sono poste davanti.
Non desidero vederti, perchè sarebbe un dolore troppo grande tornare indietro di nuovo e abbandonarti ancora, mi limito ad osservare dall'alto, con discrezione, ridendo, pensando, e ogni tanto, quando il tuo sguardo viene attratto da un'altra persona, spero ardentemente che tu ceda alla tentazione di rivivere quello che noi abbiamo vissuto, per poter vedere ancora solo una volta il tuo sguardo perso e le tue labbra chiamare un nome che amano... perchè sarebbe un po' come se fossi tu a tornare da me...

Non ti voglio negare niente, non ti ho negato niente, tutto quello che ero, che sono, che ho desiderato essere l'ho lasciato a te, il mio cuore, le mie speranze, il mio amore, corri lontano, continua a correre, non ti voltare, non rivivere quel giorno, non voglio. Non voglio vedere di nuovo le tue gambe farsi deboli, le tue ginocchia sbattere contro un suolo troppo duro, il tuo cuore esplodere di dolore, i tuoi occhi piangere lacrime che non potevano contenere, la tua gola bruciare e fare male, nel tentativo di rimandare giù quella sensazione di angoscia e di incredulità che si è rispecchiata sul tuo volto...
Devi andare avanti come hai fatto fino ad adesso, ti sei comportato bene, non mi deludere, anche se tanto non potresti farlo...

Siamo giunti al momento che tu stesso hai tanto aspettato, e non sei così preoccupato. Hai visto, fratellino? Questa difficile strada l'abbiamo percorsa insieme!
Quando abbiamo perso il negozio, e abbiamo sudato e faticato per poterlo riottenere.
Quando ti sei sposato, abbiamo festeggiato, e anche se sapevo che una parte di te non lo voleva, ho pregato perchè tu accettassi ancora di più la persona che avevi scelto per guidarti in questo viaggio duro, e Angelina si è rivelata un'ottima compagna.
Quando è nato il tuo primo figlio, e l'hai chiamato Fred, e poi è nata Roxanne, e ogni settimana li hai portati da me, abbiamo parlato e gli abbiamo raccontato dei nostri scherzi e di come siamo scappati da scuola.
Quando sono cresciuti e si sono diplomati.
Quando hanno ottenuto un lavoro e se ne sono andati via di casa.
Quando è morta la mamma, e quando è morto papà.
Quando ti sei ammalato e ti hanno dato tre mesi di vita...
Io non ti ho abbandonato, ti ho amato e ho continuato ad amarti, e ti amo ancora, e adesso soffro con te, ho paura con te, perchè tu non sai cosa c'è dopo, e temi...
Che cosa temi? Dopo ci sono io...

La mano di Angelina stringe forte la tua, è il momento, ma sorridi. Sorridi perchè hai capito, sorridi perchè mi senti.
Finalmente ho deciso di venire da te, verrò io a prenderti e a portarti dall'altra parte, perchè so che poi non ci potrà dividere più nulla.
Angelina è stata forte, non ti ha abbandonato e sapeva bene a cosa andava incontro.
Ha parlato con me ogni sera, ogni giorno, non si è mai dimenticata di chiedermi di vegliare su di te e sui miei nipoti, e anche se non me l'avesse chiesto io l'avrei fatto.
L'avrei fatto.

I tuoi occhi si chiudono piano, le tue labbra si piegano dolcemente in un sorriso, la tua ultima risata, stampata in modo indelebile nel ricordo che gli altri avranno di te.
Nemmeno nella morte siamo stati diversi, è curioso scoprirlo solo ora.
Avevo dimenticato quanto anche inconsciamente le nostre vite abbiano sempre preso le stesse pieghe.
Vedendo te rivedo il mio corpo circondato da tanta gente, tanta che almeno la metà io non la conoscevo, ma tutti sapevano che avevo dato la vita per salvarla ai loro figli e ai tuoi, e adesso non c'è cosa che mi renda più orgoglioso che vedere il tuo volto, che ormai è tanto diverso dal mio, addormentarsi e ritornare indietro, a quella risata che ci accomuna.
Una sola lacrima scende veloce dai tuoi occhi stanchi, che finalmente potranno smetterla di piangere, una lacrima di sollievo, una lacrima di desiderio.
E io sono qui, che ti aspetto, mi vedi?

...

George guarda le sue mani, si tocca il volto, i capelli sono tutti al loro posto, sono tornati. Era come pensava, quindi, quando si viene a mancare si torna ad essere così come si è stati nel periodo più felice della propria vita. E quali momenti potevano essere i più felici se non quelli vissuti con la sua vera metà, la sua copia esatta?
C'è troppo bianco intorno a lui, è accecante, non riesce a vedere bene...
C'è una figura che cammina, ma è sfocata... si avvicina...
“George...”
Non pensava di poter udire di nuovo quella voce dopo cinquantaquattro anni dove l'unica voce che aveva udito era stata la sua, la sua solitaria voce, così abituata ad indovinare al volo il pensiero dell'altro e ad intercettarlo, esprimendo con lui il pensiero di entrambi.
“Fred... sei... tu?”
Una domanda che gli sorse spontanea. Rise. Rise e pianse contemporaneamente: le due frasi, pronunciate da persone diverse, erano identiche. Tentò di riabituarsi all'idea di non star parlando da solo... non poteva parlare da solo...
Finalmente la figura si avvicinò bene, e per George fu come se gli avessero messo davanti uno specchio. In casa sua non c'erano specchi. Aveva smesso di guardarsi quando aveva capito che nel suo riflesso non c'era lui, ma Fred, e che gli faceva troppo male... ma ora no, ora era felice...
“No, sono il lupo cattivo, ma certo che sono io! Lo sai, stai meglio così, senza capelli non mi piacevi!”
“Si invecchia, Fred, si invecchia...”
“Non qui” rispose Fred prendendogli la mano. “Qui si resta così. Sempre”
Lo fece voltare sorridendogli e gli indicò due figure lontane.
Molly e Arthur erano lì che lo aspettavano per dargli il benvenuto, per poterlo riabbracciare.
“Devo andare da loro?” chiese George. Non poteva lasciarlo di già, si erano appena ritrovati!
“Non prima di avermi abbracciato...”
E così dopo una lunga vita da solo, George stringe di nuovo tra le braccia la copia di sé stesso.
Fred e George adesso sanno che non si separeranno più...

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Che deficiente che sono, non ho messo nemmeno un commento alla fine...
Allora... ho scritto questa ff perchè secondo me i the Calling sono sensitivi e avevano previsto che il settimo libro avrebbe avuto questo finale orrendo e quindi hanno detto "facciamo 'sta canzone che la gente se rincuora".
Beh, questa canzone rincuora.
Sono sempre più convinta che Fred, Remus, Tonks e Colin Canon non abbiano avuto il rispetto che meritavano, la loro morte è passata quasi inosservata. Forse è stato proprio Fred l'unico ad essere un po' più notato, ma gli altri sono stati appena accennati.
Harry è diventato una mini-copia di Silente e io non lo accetto, non capisco perchè la Rowling abbia dovuto dividere i gemelli, uccidere due neo genitori, uno dei quali era forse l'unica famiglia che restava ad Harry, o forse lo erano entrambi, insomma, non lo so, ma so che creando Teddy Lupin ha creato solo un altro Harry Potter, orfano,ma amato.
Con questa ff spero di aver dato a coloro che non hanno, come me, accettato tranquillamente la morte di Fred, un po' di conforto, perchè non so voi, ma ogni volta che leggo la parola Fred o Gemelli io comincio a piangere...

Minu