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Autore: thecafewriter    28/06/2013    4 recensioni
Torte
Luhan ha un ammiratore segreto che gli manda fette di torta anonime...
[LUHAN x YOU]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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T/N: Ecco a voi una nuova fanfiction di thecafewriter! LuhanXyou, quindi scritta in seconda persona. Sinceramente non capisco bene se a chi legge piace il fatto che sia scritto in seconda persona, ma nessuno mi lascia commenti negativi al riguardo quindi continuo a postarne. Sopportatemi. :3
Allora, parliamo di questa fanfiction. Questa è la versione corta della storia, Cakes. Esiste anche la versione più lunga a capitoli, Cakes Redux, che conta ben 24 capitoli più prologo, quindi sono 25 capitoli. La trama è più o meno la stessa di questa ma sviluppata meglio. Siccome è molto lunga la tradurrò più avanti, perché prima vorrei finire di tradurre le one-shot (anche se di quelle Emma ne sforna di nuove quasi ogni giorno e non riesco a stare al suo passo >_<). L’unica parola coreana che si trova in questa fic è “Ajumma”, che vuol dire “signora”, per chi non lo sapesse. Detto questo, come al solito, se volete leggere la fan fiction in lingua originale potete farlo su AFF. Buona lettura! :)


Cakes

“Ajumma,” disse allegramente Lu Han mentre lui, Sehun, e Lay entravano nel locale della pasticceria e ristorante che frequentavano spesso dopo gli allenamenti. “Possiamo avere un tavolo per tre, per favore?”

“Ce n’è uno pronto per voi qui,” disse la donna pienotta con un grembiule nero, indicando loro un tavolo vuoto circa al centro del locale. Era un giorno di lavoro impegnativo per te al ristorante; persone che entravano e uscivano per mangiare, fare ordini e ritirare ordinazioni; ma appena vedesti Lu Han avvicinarsi da fuori, sapesti che la tua giornata stava per migliorare di molto.

Ti occupavi di cuocere e vendere le torte, e occasionalmente Ajumma ti chiedeva di servire ai tavoli in giorni indaffarati come quello.

Lu Han era uno dei clienti più regolari che avevate, tu e Ajumma; veniva quasi ogni venerdì sera senza mai saltarne uno, o da solo o con qualche amico con cui si allenava e con cui lavorava. Sapevi anche la sua ordinazione praticamente a memoria: spaghetti e pane all’aglio con un bicchiere d’acqua.

Lui non ti conosceva; probabilmente non ti aveva mai notata stare dietro il bancone bianco dell’area della pasticceria del ristorante. A parte il suo bel viso, era un po’ come ogni altro cliente che servivi, ma ti ricordasti come ti aveva sorriso il giorno in cui gli avevi preso l’ordinazione per la prima volta.

Ti aveva chiesto di avere una “Specialità della Domenica”, che era praticamente un’offerta del tipo prendi due paghi uno, e lo stavi quasi per scrivere sul blocnotes quando ti eri ricordata che era invece sabato, e non domenica. Quando glielo dicesti, arrossì per il proprio errore ed eccolo lì…

Il suo sorriso.

Era luminoso e felice e lo faceva sembrare dieci volte meglio di quando aggrottava le sopracciglia.

“Scusami, allora,” aveva detto. “Mi sa che ho confuso i giorni della settimana. Sei stata brava ad accorgertene, comunque.”

Tu avevi annuito con sguardo assente e l’avevi ringraziato per il complimento che ti aveva fatto. Ma dentro di te stavi festeggiando. Ti aveva davvero parlato.

Avevi una cotta per lui da allora. Qualche volta, nei venerdì sera in cui Lu Han era in ritardo per la sua visita settimanale, ti offrivi volontaria per fare gli straordinari nel caso in cui lui fosse venuto e tu non eri lì ad aiutarlo. Cercavi qualsiasi scusa per parlargli, anche solo per chiedergli se volesse qualcos’altro o cose del genere. Era sempre gentile, ma in fondo in fondo, speravi che magari un giorno la vostra sottile familiarità potesse diventare un’amicizia genuina.

“Ho trovato questo posto quando sono venuto per la prima volta in Corea per studiare qualche anno fa,” disse a Lay, che aveva chiesto come avesse sentito per la prima volta di quel ristorante. “Stavo gironzolando e l’ho trovato. Si mangia davvero bene.”

“Non sono mai stato qui prima d’ora. Che c’è di buono?” chiese Sehun, guardando Ajumma che stava prendendo il loro ordine. Ti piegasti in avanti sul bancone per ottenere una visuale migliore di Lu Han ma poi ti rimettesti dritta per evitare di sembrare troppo sospetta.

Un uomo in giacca e cravatta camminò verso il tuo bancone per ordinare una torta di compleanno con su scritto “Buon compleanno Jae Seok”. Venne anche una giovane coppia per prendere un appuntamento per parlare di una torta di matrimonio. Ti sentisti colpevole per non aver prestato loro molta attenzione e per aver trascurato il lavoro, ma Lu Han veniva nel negozio solo una o due volte alla settimana, volevi passare più tempo possibile con lui.

Certo, non stavi proprio “passando il tempo” con lui, ma anche solo guardarlo mangiare, per te era abbastanza. Ti faceva sentire pazza e ti faceva sentire una stalker, ma vederlo mangiare, in qualche modo, ti rassicurava. Almeno sapevi che non stava morendo di fame e vederlo mangiare con gusto significava anche che era felice. E quello era sempre stato abbastanza, per te.

Dovevi anche far attenzione al tempo. Lu Han e i suoi amici non ci mettevano molto a finire di mangiare, quindi dovevi sempre essere pronta. Anche se non potevi ancora parlare con Lu Han a un livello abbastanza intimo, volevi comunque avere un impatto nella sua vita. Per quello avevi avuto l’idea della torta.

Funzionava meglio quando c’erano molte persone nel ristorante, come quel giorno. Sehun, Lay, e Lu Han stavano finendo il loro pasto e stavano chiacchierando allegramente. Era il tuo momento di andare al frigorifero dove c’erano le torte. Prendendo un coltello e un piatto, tagliasti una fetta di una crostata alle fragole.

Poi, facesti un respiro profondo, ti preparasti e camminasti verso il suo tavolo. Quando ti vide avvicinarti, Lu Han interruppe la conversazione per un minuto per prestarti attenzione.

“Ciao,” disse mentre ti avvicinavi con la torta. Facesti il sorriso migliore possibile e posasti la fetta di torta sul tavolo.

“Um, non abbiamo ordinato questa--“ cercò di dire ma tu lo interrompesti velocemente con la tua solita spiegazione.

“Un cliente anonimo mi ha chiesto di dartela. E’ gratis. Uh, buon appetito!”

“Un cliente anonimo?” chiese, e loro tre si guardarono intorno nel ristorante per vedere se riconoscevano qualcuno. “Hmm, perché mi capita sempre quando vengo qui?”

“Sempre?” gli chiese Lay.

“Sì,” disse Lu Han spostando lo sguardo da Lay a te. “Ogni volta che mangio qui, un cliente anonimo mi manda una torta. E’ proprio un mistero. Voglio proprio provare a scoprire chi è.”

Lu Han ti guardò di nuovo e fece un piccolo inchino. “Grazie, e di’ anche al cliente misterioso che lo ringraziamo.”

“Lo farò,” dicesti e poi ti voltasti prontamente per tornare al sicuro dietro il tuo banco delle torte.

Missione compiuta. Gli avevi dato di soppiatto un’altra torta gratuita con la scusa del cliente anonimo. E Lu Han non aveva idea di chi fosse. Ti girasti di nuovo per guardarlo e assicurarti che stesse mangiando la torta che gli avevi dato di nascosto e ti sentisti più felice. Speravi che gli piacesse.

Cercasti di trattenerti dal sorridere come un’idiota e sentirti frastornata per il resto della giornata, ma il tuo cuore stava ancora sorridendo molto dopo che lui e i suoi amici se n’erano andati. Gli avevi parlato. Gli avevi davvero parlato! E lui ti aveva guardata. Non era molto, ma era comunque una sorta di contatto, e quello per te andava abbastanza bene.

Ti scioglievi un po’ ogni volta che entrava nel negozio. Quando avevi iniziato ad avere una cotta per lui, il tuo cuore saltava un battito ogni volta che si apriva la porta e tintinnava la campanella che segnalava l’ingresso di un nuovo cliente. E se fosse lui? Ti sentivi come una stupida adolescente con una cotta, ma quello era esattamente ciò a cui ti riducevi ogni volta che entrava. E tutto quello che volevi davvero era un’occasione per conoscerlo meglio.

Qualche volta, nei giorni in cui entrava, ti sentivi felice e poi subito triste sapendo che non avresti mai significato niente per lui. Ma le torte che gli portavi al tavolo furtivamente dietro la scusa del cliente anonimo erano il tuo modo di tener viva qualsiasi piccola speranza che avevi.

Il resto del giorno andrò avanti e all’ora di chiusura desiderasti che il resto della settimana passasse velocemente così da poterlo vedere di nuovo.

Ma il venerdì successivo non si fece vedere. Nemmeno il venerdì dopo. E il venerdì dopo il secondo che saltava, stavi iniziando a preoccuparti. Era successo qualcosa? Tra tutti questi pensieri avevi acceso la TV per guardare un programma di musica per scoprire che aveva debuttato con il suo gruppo.

Era per quello che mancava alle sue solite visite del venerdì? Probabile. Se era troppo impegnato per venire, allora potevi capire. Lo guardasti in TV e vedesti con quanta passione cantava e ballava sul palco. Aveva un’espressione carismatica in volto per tutto il tempo, ma quando sorrise, notasti che era un sorriso diverso da quello che aveva al ristorante. Ti piaceva pensare che quel sorriso che aveva in negozio fosse speciale.

Il venerdì successivo passò e si fece di nuovo sabato. Si stava facendo tardi e Ajumma era già andata a casa. Ma tu avevi deciso di fare uno straordinario perché stavi aspettando che un cliente venisse a ritirare un ordine. Ti avevano già chiamata prima per dirti che sarebbero arrivati un po’ in ritardo.

Nel mentre, decidesti di tenerti occupata pulendo i tavoli e sistemando le sedie. I sabati erano di solito giornate impegnative, ma le notti, per qualche ragione, erano più calme. Non c’era un singolo cliente in quel momento al ristorante, e il silenzio ti piaceva abbastanza. Sperasti che il cliente arrivasse presto; avresti dovuto chiudere il negozio in dieci minuti.

Ma improvvisamente la campanella suonò, segnalando un cliente e pensasti fosse quello che stavi aspettando, quello che aveva ancora un ordine da ritirare.

“Salve, benvenuto al--“ dicesti voltandoti, ma fosti piacevolmente e curiosamente sorpresa di vedere Lu Han lì da solo.

“C-Ciao,” disse. Si diede uno sguardo intorno al ristorante vuoto prima di guardarti di nuovo. “Wow. E’ proprio deserto qui.”

Stringesti il panno che avevi usato per pulire i tavoli e continuasti a guardarlo. Indossava un paio di jeans scuri, una maglietta bianca con lo scollo a v, e una felpa in stile giocatore di baseball.

Stava bene. Ma improvvisamente iniziarono a fuoriuscire i tuoi istinti da dipendente. “Devo chiudere il negozio tra dieci minuti,” dicesti, il cuore iniziava a palpitare dolorosamente al pensiero di doverlo buttare fuori.

“Oh,” disse Lu Han. “Uh, scusami allora. Ero solo venuto per-- Ah, non importa, ora me ne vado.”

Si voltò per uscire dalla porta da cui era entrato, ma all’improvviso decidesti che non potevi sopportare di vederlo andar via.

“Uh, Lu Han, aspetta!” dicesti e lui si fermò a metà strada per girarsi a sentire cosa avevi da dire.

“Umm,” iniziasti. “Perché non resti? Forse potrei fare un’eccezione per te. Sto comunque aspettando un altro cliente.”

“Ne sei sicura?” chiese, chiudendo la porta e tornando in mezzo al ristorante. Gli sorridesti.

“Sì, ne sono sicura. Siediti dove preferisci, ti porto il solito.”

Ricambiò il tuo sorriso e si sedette vicino alla sezione della pasticceria del ristorante, dove di solito lavoravi con le torte. Sorridesti tra te e te vedendo che si era finalmente seduto nella tua parte del ristorante. Poggiasti lo straccio e andasti in cucina a preparare il suo ordine.

Nel mentre venne il cliente che stavi aspettando, ti occupasti del suo ordine velocemente, e se ne andò poco dopo. Tu e Lu Han eravate ora completamente soli nel ristorante. Finisti di preparargli il pasto e glielo portasti, e lui iniziò a mangiare.

L’atmosfera lentamente divenne imbarazzante, visto che c’eravate solo voi due. E siccome non eravate abbastanza amici, non c’era niente che potessi fare per evitare il silenzio. Lu Han finì di mangiare velocemente e poi si appoggiò allo schienale della sedia e guardò con lo sguardo perso nel vuoto i muri bianchi del ristorante.

Sembrava diverso dal suo solito atteggiamento amichevole. I suoi occhi sembravano meno luminosi e allegri. Sembrava stanco, e pensasti fosse probabilmente perché il suo gruppo, gli EXO, avevano appena debuttato. Poi ti sentisti ancora più frastornata nel sapere che ora eri nello stesso ristorante con un idol.

Improvvisamente ti ricordasti la tua solita routine di dargli di soppiatto una fetta di torta dopo cena. Prendesti velocemente un coltello e un piatto e iniziasti a tagliare un’altra fetta della crostata di fragole. Ma all’improvviso la voce di Lu Han ti interruppe.

“Non ho ordinato una torta,” disse. Ti fermasti e alzasti lo sguardo nel panico. Ti ricordasti in quel momento che non c’erano altri clienti nel ristorante per essere il cliente anonimo. E Lu Han ora stava proprio davanti a te col portafoglio in mano, pronto a pagare.

Ti gelasti, e Lu Han spostò semplicemente lo sguardo tra te e la crostata, studiando la relazione.

“Eri tu,” disse.

Abbassasti lo sguardo e posasti la torta sul bancone tra te e lui. Ti sentisti imbarazzata per essere stata scoperta.

“Eri tu, non è vero? Eri tu che mi davi sempre la torta gratis. Giusto?”

Ti mordesti il labbro.

“Sì, ero io,” ammettesti. “Ti ho lasciato le torte. E riguardo al cliente anonimo, non c’è nessuno. Solo io.”

“Ma perché?” chiese. Cosa potevi dire? Avrebbe capito? Avrebbe pensato che fossi strana.

“Perché--,” iniziasti a dire. “Perché volevo che mi notassi. Ti guardavo e non potevo solo avvicinarmi e parlarti. Ero troppo timida. In questo modo, avrei avuto una scusa e avrei potuto darti un regalo, anche se era solo una fetta di torta.”

“Quindi… hai lasciato sul mio tavolo le torte perché ti piaccio?”

“Beh,” il tuo viso era rosso e il tuo cuore stava battendo all’impazzata come un tamburo. Era così vicino, più vicino di quanto non fosse mai stato. “Sì, esatto. E mi dispiace se hai pensato fosse strano o sospettoso. Non è affatto ciò che volevo. Volevo solo darti qualcosa per cui ti saresti ricordato di me.”

Lu Han annuì comprensivo mentre ascoltava la tua storia.

“Perché non sei semplicemente venuta a parlarmi?”

“Non lo so. Perché ero troppo timida e spaventata o qualcosa del genere.”

“Beh, qual è la cosa peggiore che avrei potuto fare? Non è che ti avrei mandata via o simili.”

“L’avresti fatto?”

“No.”

“Oh,” dicesti con un tono impassibile.

“Quindi io ti piaccio, allora?” chiese di nuovo e ti sentisti imbarazzata a rispondere, ma non c’era motivo di mentire ora, quindi semplicemente annuisti.

Divenne di nuovo silenzioso tra voi e non riuscivi a guardarlo negli occhi. Invece, fissasti la torta sul bancone.

“Hai un’altra forchetta?” raggiungesti l’altra parte del bancone per prendere una forchetta dal vassoio dell’argenteria e gliela porgesti. Ma invece di prenderti la forchetta, prese il piatto con la crostata di fragole e iniziò a tornare al suo tavolo.

“Vieni,” disse, facendoti cenno di seguirlo con un sorriso di attesa sul volto. “Mangiamola insieme.”

Si sedette sulla sedia e ti sorrise continuando a farti cenni. Non sai come successe, ma in qualche modo Lu Han, per cui avevi avuto una cotta per un sacco di tempo, ora ti stava chiedendo di mangiare con lui una torta. Non era molto, ma era sicuramente una tappa fondamentale. Vederlo lì aspettandoti con quel sorriso perfetto stampato in faccia sarebbe stato abbastanza per te. Prendesti la tua forchetta e ti sedesti davanti a lui.

_________

Fin
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