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Hermione
posò un istante l’elegante piuma d’oca sul lucido piano in mogano della
biblioteca di Malfoy Manor. Il luogo era silenzioso e tranquillo, e invitava al
raccoglimento. Guardò un istante fuori dalla finestra, tutto era tranquillo e un
dispettoso raggio di sole infuocò i suoi capelli, rossi come il rame, e
bellissimi.
Poi,
riprese a scrivere.
“Ma
vivono per sempre i tuoi usignoli su quali Hades mai stenderà le sue mani
rapaci”.
Davanti
a sé, una raffinata pergamena bordata d’oro, vergata in signorili caratteri
corsivi color verde smeraldo, e un pesante librone scritto in un linguaggio
quasi del tutto incomprensibile. Ma non a lei.
La
copertina in cuoio, logora in più punti, era decorata con caratteri strani, il
cui significato, più o meno, era: “Epigrammi della Scuola
Alessandrina.”.
La
ragazza indugiò un momento su ciò che aveva appena scritto , concentrandosi sul
lucente colore smeraldino delle lettere, che risaltava sul pallido ocra del
foglio.
Una
lacrima dispettosa scappò al suo controllo, finendo sul pesante libro aperto
sulle sue gambe, un dizionario a quanto pareva.
Un
fruscio la costrinse a voltarsi.
Draco
la fissava dolce.
La
ragazza si asciugò gli occhi, abbracciandolo: “Draco, i suoi occhi… Non riuscirò
mai a scordarli... C’era troppa vita in essi, è difficile accettare che sia..”
ma non riuscì a terminare la frase che cominciò a
piangere.
Draco
le accarezzò i capelli: “Lo capisco. Anche per me è difficile, anche se ci siamo
battibeccati per anni, non riesco ad accettarlo... Hermione, devi farti forza,
sono sicuro che neppure lui vorrebbe vederti così. È ora, dobbiamo andare.”
Cercò di confortarla.
La
ragazza si asciugò nuovamente gli occhi, si ravvivò la rossa chioma leonina e
sorrise: “Si, lo so.” Rispose, prendendo la pergamena dal tavolo e
arrotolandola. La chiuse con un nastro, anch’esso verde, in cui la rossa rivide,
per un istante, anche una chioma ribelle del color dell’ala di corvo, ma
s’impose di non pensarci.
“Aspettano
solo noi..” cercò di dire Malfoy, vedendo la sua amata fermarsi presso il
tavolo; “Addio, amico mio...” sussurrò ella, seguendo il
biondo.
“Ma
vivono per sempre i tuoi usignoli su quali Hades mai stenderà le sue mani
rapaci”.
“Addio,
Harry.”.
“Ma vivono per sempre
i tuoi usignoli su quali Hades mai stenderà le sue mani rapaci” è parte di un
epigramma di Callimaco. Mi sembrava adeguato alla situazione. Questa one-shot è
dedicata “ad memoriam” di Andromeda89.
Con la speranza insita
nel cuore che le parole di Callimaco, valgano anche per
lei…
Chiedo perdono,
Andromeda89 non la ho nemmeno conosciuta, ma la sua storia mi ha talmente
colpito che mi ha spinto a scrivere ciò. So di non averne alcun diritto, ma ne
sentivo il bisogno.
Ps:
il titolo è greco e significa “ricordo”.
Con
affetto
SHUN
DI ANDROMEDA