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Autore: Angel_15    28/06/2013    2 recensioni
Non era da lui rimanere a casa il sabato sera, soprattutto d'estate. Ma c'era una semplice spiegazione a quel suo comportamento. La motivazione per cui la testa gli girava terribilmente era... Lei.
E cosi eccolo lí.
A fare avanti e indietro nel salotto in attesa del suo arrivo.
***
< Voglio fare l'amore con te >
< I-io... >
< Voglio che tu sia mia almeno per una volta, l'ho sempre voluto >
< Io non voglio esserlo per una volta e basta >
< Neanch'io lo vorrei. Ma lo preferisco almeno una volta piuttosto che mai. Io voglio avere un tuo ricordo e voglio che tu non ti scordi di me >
< Io non potrei mai dimenticarmi di te >
[...]
< Stanotte, diventiamo una cosa sola >
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Tonight, Well'be One Only Thing.

 
 

Era una tranquilla serata estiva. Il lieve venticiello, che calava sulla cittá di Seoul dopo una giornata afosa, era una delle cose piú rilassanti che ci potessero essere. Ma JongIn non poteva saperlo.

Se avesse accettato l'invito dei suoi amici e fosse uscito con loro, probabilmente si sarebbe reso conto di quella splendida serata. E invece no.

Era rimasto nel suo appartamento al terzo piano. 

Ai suoi amici aveva detto di non sentirsi tanto bene, e non aveva totalmente mentito.

Fisicamente stava benissimo certo, ma la sua testa sembrava volesse scoppiare da un momento all'altro.

Non era da lui rimanere a casa il sabato sera, soprattutto d'estate. Ma c'era una semplice spiegazione a quel suo comportamento. La motivazione per cui la testa gli girava terribilmente e per la quale non era uscito era... Lei.

Esatto... Lei.

Una semplice ragazza incontrata per caso qualche mese prima in discoteca. Una ragazza che in pochi mesi era riuscita a mandare in tilt la sua esistenza. 

Da quando Kai l'aveva vista e poi conosciuta la concezione di se stesso era cambiata.

Lui, uno dei piú grandi donnaioli della cittá. Lei, una semplice e innocente ragazza. Poco dopo il loro incontro aveva scoperto la sua provenienza, una studentessa italiana venuta proprio nella sua scuola per uno scambio culturale.

Oltre alla differenza culturale, anche i loro caratteri erano totalmente opposti.

Kai era un tipo da storie di una notte. Ormai aveva perso il conto e ricordava a stento i nomi delle ragazze con cui era stato.

Ma quando l'aveva incontrata qualcosa era cambiato. Non sentiva piú la necessitá di quei rapporti occasionali.

Poi aveva imparato a conoscerla bene e qualcosa era cambiato nuovamente. Quella necessitá era tornata, ma non la necessitá di rapporti di puro piacere.

Lui voleva LEI. 

Voleva stringerla sotto le coperte. Voleva sentire i loro corpi nudi, stretti nella bellezza della notte.

Era il suo desiderio ma anche il suo tormento. Perchè in quei mesi non era mai riuscito a rivelarsi a quella ragazza. Non era da lui, insomma non si era mai dovuto dichiarare a nessuna in vita sua. Erano sempre le ragazze a buttarsi tra le sue braccia.

Quella sera pero lei sarebbe venuta proprio nel suo appartamento.

" Ti devo parlare " Gli aveva detto quel giorno.

E cosi eccolo lí. 

A fare avanti e indietro nel salotto in attesa del suo arrivo.

" Cosa cavolo mi dovrá dire? " Continuava a domandarsi.

Mille pensieri attraversavano la sua mente in cerca di una risposta che non arrivó.

Quel tormento fú interrotto dal suono del campanello che fece sussultare Kai.

" Oh cavolo è arrivata, oh cavolo è arrivata " Deglutí rumorosamente poi si decise ad andare ad aprire.

Tiró la maniglia della porta e quando la vide per poco non inizió a tremare.

Era bellissima, come sempre del resto. Con i suoi occhi marroni e i capelli castani, lisci e lunghi fino ai gomiti, decorati da qualche ciocca bionda.

< Ciao Kai >

< C-ciao, entra accomodati >

La accompagnó nel salotto e si sedettero sul divano.

Il ragazzo notó subito una nota di malinconia nello sguardó della ragazza, che non riusciva a guardarlo negli occhi.

< Sofi tutto bene? >

< S-si... Cioè tecnicamente si >

Kai incarnó un sopracciglio.

< In che senso scusa >

La ragazza tiró un forte sospiro chiudendo gli occhi. Quando li riaprí notó lo sguardo sincero e confuso del ragazzo.

Decise non girarci tanto intorno.

< Kai, la scuola è finita. E io tra... Due settimane torneró in italia >

In quel momento a Kai sembró che un fulmine lo avesse colpito in pieno. Se c'era una cosa a cui non aveva minimamente pensato in tutto quel tempo era la sua partenza.

< Ah... Io emh... >

Che cavolo doveva dire? Il rapporto che avevano creato era esclusivamente di amicizia.

Rimase degli attimi in silenzio, ripercorrendo tutti i momenti da quando l'aveva incontrata fino a quel momento. Si sentiva il piú grande stupido dell'universo.

Di lí a pochi giorni sarebbe partita e chissá quando e se l'avrebbe rivista.

E lui stupido che in quel periodo non era mai riuscito a riverargli i suoi sentimenti. E ora era troppo tardi. Lei se ne sarebbe andata e non avrebbe mai potuto sapere lei sensazioni e le emozioni che Kai provava quando la vedeva.

< K-Kai non dici niente? >

" Si, io ti amo e voglio baciarti. Voglio che tu sia mia almeno per una volta prima che tu te ne vada " Erano le parole che avrebbe voluto dire ma che gli rimanevano strozzate in gola.

< M-mi mancherai Sofi > Riuscí a dire.

< Anche tu, non sai quanto > 

Si buttó tra le braccia di Kai e, se prima il suo cuore si stava sgretolando, adesso stava battendo all'impazzata e speró vivamente che la ragazza non se ne accorgesse.

< Era questa la cosa che mi dovevi dire? >

< Emh... Non solo >

Si staccó da quell'abbraccio e guardó per terra mordendosi il labbro.

Kai notó stavolta le guance della ragazza prendere man mano un colore piú acceso.

< Sofi? >

Quell'attesa cominciava a metterlo in ansia.

< Bhe Kai. Non è una cosa facile da dire >

< Provaci > la incoraggió.

< Il fatto è che, è una cosa che avrei dovuto dirti giá da tanto tempo. Ma ho sempre avuto troppa paura della tua reazione. E mi sento veramente una stupida a dirtela solo ora ma, sento che devo farlo altrimenti quando me ne andró potrei pentirmene... >

Adesso era ufficialmente ansioso e sempre piú curioso.

< Insomma Kai tu... Mi piaci. Ma forse dire che mi piaci è dire poco. Io penso che tu sia la persona piú fantastica che abbia mai incontrato. E, non so come spiegarlo, non so che nome abbia questo sentimento. So solo che da quando ti ho incontrato non ho potuto smettere di pensarti per un solo istante > Disse tutto d'un fiato.

Una miriade di emozioni attraversarono la testa di Kai per poi trasferirsi nello stomaco.

Lei, quella ragazza per cui aveva inspiegabilmente perso la testa, provava esattamente le stesse cose che provava lui.

Si sentí doppiamente uno stupido, non aveva avuto il coraggio di dirle che la desiderava esattamente come lei desiderava lui?

Rimase in silenzio con la bocca leggermente aperta e gli occhi spalancati.

< Si lo so. Sono solo una stupida. Non sarei neanche dovuta venire a disturbarti, sicuramente avevi di meglio da fare stasera. Ma sentivo di dovertelo dire prima di partire. Scusami, ora ti lascio in pace >

Si alzó ma venne bloccata dalla mano del ragazzo che le afferró il polso.

< Tu non sei affatto una stupida, IO SONO UNO STUPIDO! >

Sofi lo guardó confusa.

< Che intendi? >

Kai si alzó e si mise davanti a lei guardandola negli occhi e tenendole le mani.

< Sofi, da quando ti ho incontrata tu hai sconvolto la mia esistenza. E quando ho capito che ció che provavo per te non era una semplice attrazzione fisica, ho iniziato a sognarti, desiderarti con tutto me stesso >

La ragazza rimase a bocca aperta e dovette cercare di trattenere le lacrime. In quel momento maledisse con tutta se stessa la sua tremenda timidezza, la sua insicurezza, le sue paure, che l'avevano portata a non dichiararsi a quel ragazzo che sentiva essere diventato una delle persone piú importanti della sua vita.

< K-Kai è la veritá? >

< Certo! E se solo avessi avuto il coraggio di farmi avanti prima adesso... Dio quanto sono stato stupido >

Si sedette di nuovo sul divano portandosi le mani alla testa. 

Sofi si avvicinó al suo viso e gli alzó leggermente il mento.

< Nessuno mi ha mai detto queste cose >

Avvicino le labbra alla sua fronte e vi depositó un leggero bacio. Il cuore di Kai perse un battito.

La guardó dritta negli occhi, quei suoi stupendi e bellissimi occhi dal taglio cosí introvabile nel suo paese.

Poí posó ll sguardo sulle sue labbra rosse e carnose. Quelle labbra. Le aveva desiderate per tutti quei mesi. Moriva dalla voglia di sapere che sapore avessero.

Non dovette pensarci sú due volte.

Avvicinó il viso a quello di Sofi e fece combaciare le loro bocche.

Labbra Morbide e calde. Proprio come le aveva sempre immaginate.

Una sensazione stupenda attraverso i loro corpi. La tristezza lasció il posto all'estasi quando assaggiarono l'uno il profumo dell'altro.

Sentirono di dover fare ora ció che non erano stati in grado di fare in quei mesi.

Cosi Kai insinuó la lingua nella bocca di Sofi che la accolse dolcemente.

Un brivido attraversó la schiena del ragazzo quando queste vennero a contatto.

Ma questo non gli bastava, voleva di piú. L'aveva sempre desiderata da morire e la ragazza cominció a intuirlo.

Ma lui voleva farglielo capire. Voleva dimostrargli quanto davvero ci tenesse a lei. A quella ragazza che in quel periodo era riuscita inconsapevolmente a cambiarlo.

Si alzó dal divano continuando a tenere la bocca incollata alla sua. La prese per i fianchi e la strinse forte mentre lei insinuó la mano nei suoi morbidi capelli.

Si staccarono e guardandola negli occhi trovó quel coraggio che non aveva mai avuto con lei.

< Voglio fare l'amore con te >

< I-io... >

< Voglio che tu sia mia almeno per una volta, l'ho sempre voluto >

< Io non voglio esserlo per una volta e basta >

< Neanch'io lo vorrei. Ma lo preferisco almeno una volta piuttosto che mai. Io voglio avere un tuo ricordo e voglio che tu non ti scordi di me >

< Io non potrei mai dimenticarmi di te >

E attaccarono nuovamente le bocche.

Si staccarono e lei abbassó lo sguardo.

< Kai? >

< Mhh... >

E alzó di nuovo lo sguardo annuendo.

< Stanotte, diventiamo una cosa sola >

Rimase stupito da quell'improvviso cambio di opinione ma non ci badó piú di tanto.

La sollevó da terra portandola nella sua camera e distendendola dolcemente sul letto.

La bació prima lentamente poi sempre con piú foge passione, mentre le accarezzava i fianchi.

Le prese i bordi della t-shirt e quando la tiró sú avvertí il corpo della ragazza irrigidirsi. Ma in quel momento non ci badó dato che la sua mente era concentrata su quel suo corpo perfetto.

Posó la bocca sul suo collo posandovi sopra piccoli baci che divennero man mano dei leggeri morsi.

Si concentró su un lembo di pelle succhiandolo e mordendolo.

Voleva lasciarle un segno di questa loro prima volta. Vuole farle capire che non era un sogno, che era tutto vero.

Lei prese coraggio e gli tolse la maglietta scoprendo quel suo fisico scolpito.

Ripresero a baciarsi e lui fece scivolare le mani sulla sua vita, iniziando a sbottonarle i jeans. Glieli sfiló e dopo averli buttati a terra la guardó e non riuscí a non notare una cosa piuttosto evidente: Stava tremando.

< Sofi, tutto bene? >

< S-si >

Ribaltarono le posizioni e la ragazza, che si trovava a cavalcioni su Kai, cominció a mordicchiarle l'orecchio per poi scendere giú, baciare il suo collo e il suo pomo d'adamo. Con le mani gli accarezzó gli addominali perfetti poi con la bocca prese a stuzzicargli i capezzoli.

Il respiro di Kai inizió a diventare un insieme di gemiti strozzati e il cavallo dei suoi pantaloni si gonfió. L'effetto che quella ragazza gli faceva, solo lui poteva saperlo.

Fece scendere con un lentezza snervante le mani sui pantaloni del ragazzo e con un pó di difficoltá, dovuta a quel rigonfiamento, gli sfiló i pantaloni mettendo ancora piú in mostra la sua eccitazione attraverso i boxer.

Kai si tiró su con i gomiti, mise le mani dietro la schiena della ragazza e cercó disperatamente l'incastro del reggiseno. Ormai il desiderio si era impossessato di lui e non riuscí piú a trattenersi.

Bació quel seno che aveva sognato per mesi, facendo ansimare la ragazza.

La guardó negli occhi e dopo averle depositato un altro bacio sulle labbra, la distese di nuovo sotto di lui.

Le schiuse le gambe e la guardó come a volerle chiedere il permesso.

Ma nel suo sguardo lesse una grossa nota di preoccupazione e allora intinuí qual'era il "problema".

< Sofi, sei vergine vero? >

La ragazza abbassó lo sguardo preoccupata del giudizio che ora lui gli avrebbe potuto dare.

< Tranquilla > Le soffió sulle labbra.

< Ci sono io, non ti faró male >

Gli donó un sorriso che lui ricambió dopo essersi ed averla liberata da quell'ultimo indumento che li separava.

Entró lentamente dentro di lei, l'ultima cosa che voleva era farle male. Quel momento doveva essere pieno di tutta la passione che Kai provava per lei, non di dolore.

Finí di entrare con un leggera spinta che peró fece emettere un gemito alla ragazza.

< Ahi! >

< Scusa, ti ho fatto male? >

Non voleva farlo preoccupare, ma la sua espressione parlava da sola.

< V-vuoi che mi fermo? >

< No! > Esclamó lei.

< Solo... Vai piano >

Non gli importava di soffrire, lo voleva, voleva che Kai fosse suo e lei fosse sua.

Il ragazzo annuí e prese a muoversi con un lentezza tale che piano piano il dolore sparí del tutto.

Sofi si aggrappó alle spalle di Kai ed entrambi sentirono il nascere di una nuova sensazione.

Per Kai non era certo la prima volta, ma con lei sentiva di provare qualcosa che non aveva mai provato con altre ragazze. E sofi.

Sofi sentí solo l'inebriante profumo della pelle del ragazzo dato che stava affondando la testa sulla sua spalla.

Il piacere arrivó per entrambi e non poterono piú soffocare i gemiti e gli ansimi.

Le spinte divennero man mano piú profonde e decise. Nonostante Kai cercava di andare piano, sentiva il nascere della passione. L'aveva desiderata per troppo tempo e ora non riusciva piú a trattenersi.

Sofi non riuscí piú ad aggraparsi alle sue spalle, cosí le mani le scivolarono sulla superficie del letto.

Poi Kai si abbassó per baciarla e lei strinse la presa sui suoi capelli mentre lui le cinse i fianchi con le mani.

Sentiva che presto avrebbero raggiunto l'apice del piacere, cosi salí con le mani e cercó le sue. Quando le trovó intrecció le dita alle quelle della ragazza e aumentó ancora la velocitá delle spinte. Ormai non riusciva piú a controllare la voce e sentí di doverglielo dire:

< T-ti amo Sofi.. ah! >

Si, lui la amava.

Lui che non aveva mai avuto una storia seria.

Lui che per le ragazze non provava altro se non un attrazzione fisica.

Lui che non si era mai innammorato. Lui l'amava.

< A-anchio Kai >

Le ultime spinte fecero raggiungere ad entrambi l'orgasmo e Kai si accasció sfinito e ancora ansimante accanto a lei.

Pian piano i loro respiri si calmarono e dopo essersi guardati, scambiandosi un dolce sorriso, si abbracciarono facendo aderire i loro corpi nudi.

Il loro desiderio si era avverato. Si erano trovati e uniti.

< Io torneró Kai, non so ancora come ma torneró >

Le bació la fronte e la strinse ancora piú forte.

< Noi ci rivredremo te lo prometto >

Un ultimó bació li uní prima di addormentarsi, per la troppa stanchezza, ancora abbracciati.

 

Cosi quella notte si erano finalmente dichiarati, erano diventati l'uno parte dell'altro ed erano determinati a ritrovarsi.

Ormai sentivano di non potersi permettere di stare lontani per troppo tempo, cosí si scambiarono quella promessa.

 

Quella sera Kim JongIn non era uscito, e i suoi amici non capivano perchè non avesse voluto godersi una cosí splendida serata.

Non sapevano che in realtá, anche se era rimasto a casa, aveva passato la piú bella serata della sua vita.

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(Tiè... Morite insieme a me *^*)
   
 
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