Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: Daistiny    28/06/2013    0 recensioni
Piango per chè il mio amore non può essere corrisporto
Tu! mio cavaliere Tu a sostituire il tuo caro
ed io…
A governare un regno da sola .
Devo rimanere in silenzio, per tenere fede alla promessa che ci siamo fatti
Del nostro amore non ne ho mai fatto parola con nessuno
Questa mia benedizione e una condanna,
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Fran, Gabranth
Note: Lime, Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  1. *Tornando a casa in un mondo che non mi è mai appartenuto. *


Tornando a casa in un mondo che non mi è mai appartenuto

L'indomani finalmente la principessa Ondine avrebbe fatto ritorno a Dalmasca, le guardie non avevano perso tempo nell'informare il Gran Kiltias del risveglio della principessa... oltre lui avevano informato i reali di Dalmasca e i regnati dell'impero d'Archadia.
Con gran fermento alcuni messaggeri si erano avviati quella notte stessa per recapitare l'urgente messaggio di tale evento. I reali di entrambi i regni si videro svegliati alle prime luci dell'alba mentre tutto il resto di Ivalice dormiva ignara di quello che stava succedendo.I messaggeri in groppa a dei chocobo viaggiarono tutta la notte senza fermarsi un attimo per quanto era importante la cosa.
Nel frattempo al monete sacro di Bur-Omisace, qualcuno stava vegliando d'avanti porta della stanza presso cui era stata posta a dormire la giovane principessa dalmasca, quando dalla penombra del corridoio si fece avanti il capitano Azelas la cui voce catturò l'attenzione del giovane a guardia della stanza della principessa.

-Siete qui! Vi cercavo da tutte le parti... domani dobbiamo scortare la principessa a Dalmasca... Finalmente faremo ritorno a Rabanastre- disse Ikarm con tono gioioso.

-Farai ritorno a Ranastre!- lo corresse il giovane generale, voltandosi verso l'amico e suo superiore... ritornando poi a fissare la porta della stanza in cui stava Ondine.

-Andiamo non dirmi che dopo più di tre anni non sei felice di ritornare a casa? Io non ti capisco e non ti capirò mai... hai mosso mare e monti per venire qui, con questo clima rigido preferendolo al sole e al caldo della tua patria... non ti capirò mai Kalen.- rispose sarcasticamente il capitano.

-Tu non capiresti. - sottolineò l'amico.

-Kalen.. io non ti capisco e non capisco nemmeno per quale motivo tu sia qui... è da quando l'hai vista che ne sei rimasto rapito. Svegliati... !-  puntualizzò il capitano Azelas non capendo per quale assurdo motivo il suo giovane amico si trovasse lì, non se lo sapeva spiegare... ma aveva notato con lo sguardo con cui il generale Kalen, questo era il suo nome aveva guardato la principessa mentre si recava dal Gran Kiltias.

-Quando pensi che arriveranno domani per prenderla?- chiese con tono preoccupato Kalen, ma Ikram l'osservò gli diede una risposta più che mai approssimativa.

-I messaggeri arriveranno per le prime luci dell'alba... ma non so dirti quanto tempo di vorrà. Dovresti essere contento la nostra missione qui è conclusa... Tra poco ti conviene partire...il Gran Kiltians ti ha dato il compito di informare la famiglia reale di Dalmasca del risveglio della principessa... dovevi già essere partito. Non è da te disubbidire agli ordini.- gli fece notare duramente il capitano, ma quasi non sentendolo Kalen gli chiese cosa sarebbe successo dopo alla principessa.

-Cosa pensi che succederà dopo?- chiese il generale fissando l'amico.

-Lady Ondine si riunirà alla famiglia reale come è giusto che sia. Lei è la Luce di Dalmasca... - Sorrise il Capitano pensando al momento il cui la famiglia reale si sarebbe riunita con la giovane principessa, ma Kalen non disse nulla rimase in silenzio.
Il giovane Huma aveva tante domande per la testa... ma quella frase che gli aveva detto Ikram non gli era piaciuta molto, si senti quasi infastidito.

-Dovresti preparati per domani, tra poco devi partire.- Gli ribadì Azelas ma Kalen sembrò sordo a quelle parole lo ringraziò per le sue premure, dopo di che il Capitano si congedò e tornò ai suoi alloggi mentre Kalen rimase li dov'era ancora per un pò prima di partire alla volta di Dalmasca per andare a scortare la famiglia reale preso il Gran Kiltias.

La notte passo, fu una notata buia e senza sogni... pesante come un mantello di velluto nero che ogni cosa ricopriva, fu quasi soffocante tanto che più volte durante la notte Ondine si svegliò sopraffatta dall'ansia dei vari incubi che aveva. Si ritrovava da sola in un posto che conosceva bene ma che dopo tanti anni gli sembrava ora mia estraneo e privo di sensi.
Provo ad evocare Ultima a fin che essa rispondesse alla sue domande ma l'ensper non sembra rispondere alle sue invocazioni... per diverso tempo rimase sveglia per poi ricadere nel sonno. L'indomani fu svegliata da alcuni colpi bussati alla sua posta, le principessa si svegliò e vide entrare alcuni Kiltiani che le portarono la colazione al letto ed alcuni abiti da indossare durante la sua permanenza lì.
Ondine noto un soldato fissarla silenziosamente mentre le chiese di preparasi visto che il Gran Kiltias e il capitano Azelas chiedevano di lei.

-Vostra Altezza, Lady Ondine il Gran Kiltias e il Capitano Azelas chiedono di lei...- disse il soldato abbastanza intimorito dalla sua presenza.

Ondine notò  nei suoi confronti un gelido distacco a meno che non erano persone di cui sapeva dove stare alla larga.
La principessa poteva vedere che nel soldato un certo desiderio di distacco nei suoi confronti come se aveva paura di lei, notò anche un certo disagio da parte del uomo alla sua presenza.
Da quando di era ridestata dal suo sono Ondine aveva notato un distacco da tutte le persone che aveva incontrato appena sveglia e come se tutti avessero gran riguardo e riverenza per lei. La giovane sapeva bene chi era, ma nella sua vita passata tutti gli individui che avevano incontrata l'avevano trattata come una persona e non come qualcosa di diverso.
Tutta questa riverenza le sembrava fastidiosa e di certo non ne aveva bisogno, non era una indifesa donzella, suo padre l'aveva istruita a finche fosse essere una persona forte è indipendente. Non era di certo da lei fare la donnicciola.
Ondine chiese con tono abbastanza deciso di essere lasciata sola, ringrazio tutti per le loro attenzioni ed aspettò che tutti se ne fossero andati.
La Luce di Dalmasca si cambiò in fretta e fece colazione e si apprestò ad uscire dalla stanza .


-Voi cosa ci fate qui?- domando un pò nervosa la giovane donna al soldato che con estrema semplicità le rispose che la stava aspettando.

-My Lady la stavo aspettando. Il Gran Kiltias Graviil e il capitano Azelas vi attendono, vi prego di seguirmi.- disse l'uomo voltandole le spalle ed invitandola a seguirlo. Ondine non batte ciglio e lo seguì, dopo alcuni minuti la ragazza si ritrovò d'avanti ad una stanza dove entrando vi trovò di fronte l'Helgas e Ikram.
Il capitano del'Ordine dei Cavalieri di Dalmasca come vide entrare la giovane si alzò in piedi e le fece un piccolo inchino invitandola poi a sedersi, chiedendole come stava ed informandola sulla situazione.

-Buon giorno Vostra Maestà, spero abbiate riposato bene! Vi volevamo informare sulle ultime novità.-

-Quali? Capitano Ikram.- domandò con una certa autorità la ragazza sedendosi su un cuscino finemente ricamato nella lussuosa stanza.

-Maestà, i reali di Dalmasca e il casato imperiale di Archadia sono stati informati del vostro risveglio. Sapete che questo evento era da lungo tempo atteso, quasi un secolo. Il generale Fon Duisenberg ha provveduto ad informare la famiglia reale... state tranquilla, essi devono ancora venire. Saranno qui tra non molto, in questo tempo rilassatevi.- disse il cavaliere dell'ordine.

-...- Ondine non pronunciò parola fece solo segno di annuire col capo. Trovava abbastanza interessante poter incontrare i nuovi reali di Dalmasca si chiese come dovevano essere i discendenti di sua sorella, che aspetto potevano mai essere.

Il capitano Ikram li descrisse come delle splendide persone, rispettate e ben volute da tutto il popolo. Specialmente il re e il principe ereditario.
Dopo essere stata informata di tale notizia la principessa Ondine rispose che voleva stare un pò da sola a riflettere,  così il capitano dalmasco diede ordine di lasciarla da sola, con lei rimase solo lui e il Gran Kiltias che con le sue parole cercò di rincuorare la giovane donna.

-Vostra Grazia dovete calmarvi, leggo nel vostro cuore una gran pena e vi capisco... ma abbiate fiducia nel futuro- la voce dolce e sagge dell'Helgas calmarono un pò l'inquietudine della principessa. -Se volete compagnia ci penserà il capitano Azelas.- sottolineò l'helgas.

Ondine non batte ciglio, rimase solo silenziosa poi vide il Gran Kiltias farle un inchino ed allontanarsi per riprendere le sue funzioni sacerdotali. Rimasta sola con il capitano Ondine non sapeva che rispondere osservava solo l'uomo come attendesse una sua mossa, il capitano per un attimo la fissò poi gli chiese qualcosa, tanto per iniziare una conversazione.

-My Lady volevo chiedere scusate l'impertinenza com'era  Rabanastra all'epoca di re Raminas il Martire?-

Sulle prime la ragazza non rispose subito, ma poi contraccambio con un'altra domanda. - Volete sapere del regno di mio padre? Non c'è molto da dire, sapete cosa narrano i libri di storia e le memorie di mio zio Sir Ondore IV.-

-Tutti noi,  vostra Altezza, sappiamo della storia, ma diverso e chi ha conosciuto lui e sua figlia la regina Ashelia. Ero solo curioso di sapere se le storie sulla regina fossero vere e ciò che si racconta non è altro che la verità- espose con fervore l'uomo.

Ondine lo scrutò, scrutò dentro di lui. I suoi occhi non mentivano quel vivido fervore per le cose dette, dopo ciò la ragazza gli chiese se sapeva invece qual'era la sua storia, che non molto differiva da quella dei reali dalmaschi.

-Capitano Ikram voi sapete anche la mia storia qual'è?- disse la donna.

-Voi siete la sposa del....-Ikram esitò, stava per pronunciare la parola "regicida", ma si fermò. Pensò a quale assurdità il destino aveva fatto, dando in sposa la principessa ad un simile individuo.
Dopo la condanna a morte di Basch, nessuno si era più occupato di ristabilire onore a tale nome che per tutti era macchiato d'infamia. La sua memoria appariva come tale e Ondine sapeva che era cosa ingiusta e che ne meno il tempo aveva dato il giustizia a tale cosa.
Pur troppo era vero, uno dei nomi nefasti con cui ella era conosciuta come la "sposa del regicida"... e ben sapeva cosa la gente raccontava e pensava di tale cosa, le procurava un'immensa rabbia. Ora con Ikram di fronte voleva sapere che opinione avesse il capitano di lei.
L'uomo non disse nulla rimase solo a fissare la giovane Ondine che con il suo sguardo sembrava sapere ogni cosa, però riprese subito a parlare cercando quanto più possibile di non offenderla.

-Voi non avete colpa, my Lady! La sorte e gli dei hanno voluto ingiustamente così. Voi siete la Luce di Dalmasca è non vi si può accusare di niente.-

-... Basch non era un assassino e nemmeno un traditore, non lo è stato mai fino all'ultimo!- sottolineò con fermezza la ragazza mentre osservò il giovane cavaliere.

Ikram rimase silenzioso, sentì come un certo gelo tra lui e la principessa che sembrava parecchio infastidita, che con suo enorme stupore, aveva difeso a spada tratta il nome di colui che aveva tradito il regno e ucciso il suo sovrano. Lui che non era nemmeno Dalmasco di sangue, lui uno del popolo a cui era stato concesso ogni onore, la fama e la gloria... ma soprattutto il dono più grande la mano della principessa Ondine.
Dopo la fine della guerra con l'Impero archadiano, sia la figura della principessa Ashe che quella di sua sorella vennero acclamate come delle salvatrici, ma soprattutto Ondine per quello che si era rivelata essere aveva ancor di più colpito il cuore della sua gente, che ora mai aveva preso ad osannarla come una benedizione degli dei, un angelo a protezione del regno e della famiglia reale.
Nessuno aveva scordato la luce abbagliante la su nel cielo quel giorno lontano, che aveva protetto la città dal fuoco nemico. Sulla figura della principessa erano iniziate a circolare delle storie in cui la vedevano come figlia degli dei, ed agli occhi di tutti non era più una semplice orfanella venuta da chi sa dove.
Ikram già immaginava quando avrebbe fatto ritorno a Rabanastre con la principessa, quali sarebbero stati i festeggiamenti in suo onore e avrebbe preso il posto che le spettava di diritto vicino la famiglia reale.

-Maestà il popolo non vede l'ora di conoscervi, conoscere colei che insieme alla regina Ashelia "La giusta", "La Regina Dinasta" a salvato il regno di Dalmasca restituendogli la sua libertà. -

-... Sono felice che mia sorella sia ricordata in questo modo... ma io vorrei soltanto che lei fosse qui.- puntualizzò la ragazza, abbassando lo sguardo.

Ondine non aveva voglia di parlare, chiuse come ultima cosa ad Ikram più o meno quanto ci avrebbero messo i reali di Dalmasca a giungere lì, Ikram spiego che ci sarebbero voluti alcuni giorni uno o due non di più, se non vi fossero state interferenze di alcun tipo. Un gruppo di guardie e messaggeri tra cui vi era anche il generale Fon Duisenberg erano partiti per Dalmasca ingroppa a dei Chocobo, visto che li non v'era la presenza di alcuna aeronave.
Il viaggio sarebbe stato lungo e anche molto stancante.
Infatti era notte fonda quando il generale Kalen aveva da poco finito di parlare con Ikram che gli aveva ricordato di consegnare il messaggio al re per informarlo del risveglio della Luce di Dalmasca. Se pur un pò controvoglia Kalen aveva fatto preparare i bagli ed i viveri per il viaggio e con gli altri soldati era pronto a partire alla volta di Rabanastre.
Il generale si era anche studiato un percorso breve per arrivare a Rabanastre  il prima  possibile anche se la strada che aveva  scelto era irta di pericoli. Il messaggio era così urgente che egli stesso si era preso la briga di consegnarlo a sua maestà il Re Rasler di persona. Il gruppo di soldati capitanati dal generale era di circa cinque persone e non appena tutti furono pronti... Kalen diede ordine di partire.
Viaggiarono tutta la notte e arrivarono a Rabanastre con alle spalle il sole che stava sorgendo, il re fu fatto svegliare da  i suoi consiglieri che nella grande agitazione lo informarono che la principessa reale Ondine si era risvegliata dal suo sono, nello stesso luogo dove era nata.
Il re non voleva credere alla sue parole, pretese subito di incontrare il generale per saperne di più sulla faccenda.

-Chiamatemi Kalen! Lo voglio qui subito....- ordinò il re con una certa agitazione.

Kalen che intanto stava aspettando insieme ai suoi uomini di essere ricevuto dal re, si vide arrivare un uomo poco più basso di lui con la lunga barba bianca, vestito solo di una veste azzurra bordata d' oro, il visir prego Kalen di seguirlo da solo... nel salotto privato del re.
L'huma senza fare domande seguì l'anziano visir e si apprestò a comparire difronte al suo re. Rasler aveva quasi sessanta e più anni, il suo volto ricordava molto quello di sua madre la defunta regina Ashelia e come da questa egli aveva ereditato i suoi occhi e non solo ma anche il suo carattere.
Il re indossava una vestaglia riccamente decorata e sembrava dimostrare meno anni rispetto alla sua vera età, ma nonostante tutto era ancora in gran forma era alto quanto il suo generale ed aveva sue spalle larghe che gli conferivano ancora più imponenza alla sua figura.

-Generale vi ho fatto venire perchè mi hanno informato che recate notizie dal Mt.Bur Omisace? E bene quali sono questa novità? - chiese il re con assoluta calma non lasciando tradire la minima emozione.

-Sire, La Luce di Dalmasca si è risvegliata... è un fatto senza precedenti.- disse Kalen.

-Ne anche nei miei sogni più bui mi sarei aspettato una simile notizia. Mia madre mi parlò fin da quando ero piccolo di Ondine, dubitavo della sua esistenza finche un giorno non la vidi. Bellissima ed eterna, dormire imprigionata nel cristallo di Mystes. Non potete sapere quanto mia madre attendeva un simile evento... vorrei che fosse qui per vederla.-  il re rimase sorpreso alla notizia, ricordando quanto in gioventù sua madre, Ashelia, gli aveva raccontato le storie su Ondine e di quanto fosse straordinaria.

-Andate a svegliare mio figlio, voglio che venga qui!- ordinò il re a gran voce, ma il visir gli chiese cosa volesse fare mai.

-Ma vostra Maestà  perchè coinvolgere il principe ereditario?-

-Achines mio buon amico,  per quanto possa volerlo i miei impegni non mi permettono di allontanarmi e per questo che voglio che sia mio figlio ad andare a prendere Lady Ondine e portarla qui.-  rispose il sovrano anziano al suo visir visto la moltitudine di impegni che tenevano il re impegnato li.

Come dal re richiesto, il giovane primogenito del re fu fatto svegliare d'urgenza da alcuni uomini che gli riferirono che suo padre lo voleva d'urgenza nelle sue stanze per riferirgli alcune cose. Heios svogliatamente si svegliò, si vestì e seguì le guardie che erano venute a chiamarlo.
Il giovane principe ancora assonato si chiese cosa potesse essere mai successo e perchè suo padre l'aveva fatto convocare d'urgenza solo lui e nessun altro dei suoi fratelli.
Heios era il ritratto di suo padre tranne per quei capelli castano chiaro, nessuno si era mai spiegato da dove poteva aver preso tali caratteri, il principe aveva una corporatura simile a quella si Kalen anche se era più baso di pochi centimetri.
IL giovane principe aveva un carattere allegro e spensierato, addirittura per alcuni fin troppo vivace e malizioso, l'esatto opposto del padre e di Kalen. Era un ragazzo amante della libertà e  della bella vita ed era abbastanza libertino con le donne e non amava i rituali di corte preferendo a questo la vita più tosto semplice dei soldati di palazzo.
Ma nonostante i continui rimproveri da parte del padre  e di tutti gli altri era una persona dal cuore d'oro. Era, nonostante tutto, buon amico di Kalen e del capitano Ikram anche se era più piccolo di lui, Heios aveva all'incirca aveva 23 anni. Era un ottimo soldato e uno spadaccino quasi ineguagliabile se non fosse per Kalen che riusciva ogni volta a batterlo con estrema facilità.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: Daistiny