Cara Amy,
ti scrivo di nuovo, e come ogni volta ti assegno un nuovo nome, ecco perché chiamarti semplicemente ‘VITA’ no insomma, mi prenderebbero per una pazza..! Chi mai ha pensato di scrivere una lettera alla propria vita, se al timone di quest’ultima ci siamo proprio noi medesimi? Solo una folle come me avrebbe potuto farlo … Ti ho chiamata in mille modi Giorgi, Zoe, Clio, Anastasia, Genoveffa, Amore, Disperazione, Indifferenza … Oggi ti chiamo Amy.                                                                                                                               Sono ancora alla ricerca del mio posto del mondo. La scuola è finita da tempo e già mi manca. Mi mancano i corridoi e i miei passi che risuonavano in quel corridoio deserto alla ricerca di qualcuno, un qualcuno casuale insomma … No, preferisco non prenderti in giro quel qualcuno ha un nome, un nome che non va nominato. Per capirci posso dirti che ha qualche riferimento con l’America, ecco sicuramente ora avrai capito. Passeggiando in silenzio in riva al mare in questa giornata estiva pensavo al mio futuro, tanto per cambiare (starai pensando). Già hai ragione,  mi ritrovo ancora una volta a fantasticare sul mio futuro, trascurando il presente e quasi dimenticando il passato. Ma poi cos’è il futuro? Qualcosa di astratto, qualcosa che il Signore ha già disegnato per noi, sicuramente qualcosa di magnifico, realizzabile secondo i nostri standard. Siamo persone che molto spesso indossano una maschera per omogenearsi alla massa, oppure si rinchiudono nella propria stanza perché proprio la società ci fa schifo. Cara Amy, Vita o come vuoi essere chiamata! Mi chiedo perché la società fa così schifo il più delle volte? Sa solo giudicare, giudicare, giudicare, spettegolare e pensare a stabilire chi è il migliore. Io penso che infondo ognuno di noi è il meglio che ci può essere! Siamo unici, irrepetibili, schifezze o capolavori, siamo NOI, immensamente e solamente NOI. Cosa potrebbe esserci di meglio oltre noi? … Starai pensando che sto facendo la narcisista, ma no ti sbagli non lo sono. Sto solo cercando di essere realista. Non sono arrabbiata ne con te ne con il mondo, forse solo con me stessa. Non mi sto riuscendo a dare quello che realmente mi aspetto da me stessa. . . Sarà forse un po’ colpa tua? Mi ritrovo a pensare alle spiagge della California, i grattacieli di Dubai, il mare della mia città, e le diverse università e mi chiedo io dove andrò? Cosa sarò? Ancora non lo so.. ! Vorrei essere in grado di sapermi dare una risposta, se magari alzi le chiappe e mi vieni a rinfrescare le idee, sono qui che aspetto. Forse sono io che devo farmi una mossa e prendere in mano le retini della mia vita, ma non credi che un percorso prestabilito andrebbe meglio? Sono tante ancora le domande che ti vorrei fare, ma oramai è tardi, è ora di riposare. Stasera c’è la luna piena, chissà in quanti altri la stanno guardando e a cosa quest’ultimi stanno pensando, forse qualcuno sta pensando a me, forse qualcuno sta piangendo perché tu hai commesso qualche ingiustizia. Ciao cara vita, ci vediamo domani al tramonto al solito posto.