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Autore: chiaramella    29/06/2013    6 recensioni
"Sii forte.", una frase che suonava un po' come una presa in giro.
Billie Joe Armstrong non era mai stato un uomo forte, come potevano pensare che ce l'avrebbe fatta stavolta?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente ho trovato il coraggio per pubblicare in questa sezione.
Non scrivo da un anno, ho totalmente perso ogni forma d'ispirazione. Poi, quasi per caso, ho ripreso in mano una penna ed ho provato a lasciare che la mia mente esternasse i suoi pensieri.
Da tutto ciò, è nata questa brevissima Bike senza alcun senso. Non siate troppo crudeli con me, è un mio ritorno alla scrittura, ad efp. Magari, tra qualche mese, sarò riuscita a mettere in piedi qualcosa di meglio.
Grazie per l'attenzione, mi dileguo cwc



Mike se n'era andato da tre anni, in una lunga e fredda notte di dicembre.
"Non ce l'ha fatta, mi dispiace signor Armstrong."
Quelle parole l'avevano pugnalato alla schiena, distrutto, ucciso.
Dopo la morte del padre, trent'anni prima, aveva paura per tutta la gente che lo circondava, era ansioso, paranoico.
Mike era l'uomo che aveva amato sin dal primo giorno, quello con cui divideva la colazione prima di andare a scuola, quello che lo faceva sentire vivo, apprezzato, amato.
Quel pomeriggio autunnale aveva chiesto a Tré di lasciarlo solo, "ho bisogno di prendermi altro tempo" gli aveva mentito, sfoggiando un debole sorriso. In realtà voleva l'eternità.
Era in una sudicia stanza d'albergo, all'ultimo piano, una bottiglia di birra alla mano, un paio di farmaci in tasca, alcuni fogli ed una penna, tutto ciò che bastava per chiedere scusa un'ultima volta. Era profondamente grato a tutti quelli che si erano presi cura di lui, ma era giunto ad un punto di non ritorno, in bilico tra l'autodistruzione e la morte.
"Sii forte.", una frase che suonava un po' come una presa in giro.
Billie Joe Armstrong non era mai stato un uomo forte, come potevano pensare che ce l'avrebbe fatta stavolta?
Era lo spazio vuoto tra follia ed insicurezza, all'abbuso di alcool e psicofarmaci, doveva aggiungere la perdita dell'unico uomo che aveva sempre contato su di lui.
Voleva mettere la parola 'fine' a quello che era rimasto della sua vita, voleva provare ad essere felice un'ultima volta. Come a scuola, sulle gradinate, mentre guardavano l'orizzonte senza dire una parola, quando pensavano al loro futuro, fantasticando su qualcosa che erano riusciti a raggiungere, ma il destino aveva deciso di lasciare incompiuto.
Forse era solo un incubo, sì, un brutto sogno. Si sarebbe risvegliato ancora nel corpo di quel ragazzo dai capelli castani, in quel corridoio dove l'aveva conosciuto. Avrebbero preso un caffè assime, avrebbero iniziato a parlare, si sarebbero baciati.
Finì la birra e si avvicinò al balcone, com'erano piccole le persone da lassù.
E pensare che solo tre anni prima era in compagnia di quel ragazzo che gli aveva fatto spiegare le ali, con cui aveva imparato a sorridere.
Le ultime immagini che vide nella propria mente furono proprio quegli occhioni pieni di vita di cui si era innamorato.
Erano di nuovo assieme, stavolta per sempre.
"Sai Mike, ho fatto un incubo l'altra notte. Eri pallido, a terra, avevo paura di non rivederti più sorridere."
   
 
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