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Autore: HonoSamurai    29/06/2013    1 recensioni
Un amico ti resta vicino sempre e se cadi nel buio, cerca di aiutarti a ritrovare la luce
(ho messo What If perchè diverge per quanto riguarda l'uscita dal coma di Tony Stark)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WELCOME TO MY TRUTH

 

Sentimental days
In a misty clouded haze
Of a memory that now feels untrue
I used to feel disguised
Now I leave the mask behind
Painting pictures that aren't so blue
The pages I've turned are the lessons I've learned

 

 

Ha volte, nascondere la verità agli altri, è un po’ come mentire a sé stessi.

Tony Stark aveva imparato duramente questa lezione, aveva finito per lottare contro la persona che, più di tutte, l’aveva trattato da amico e, quei maledetti eventi, avevano portato quell’amico a morire per una stupida guerra che non aveva portato nulla se non ulteriore odio e maggiori divisioni.

Avevano sempre cercato di lottare per evitare che guerre e odio dilaniassero la terra, eppure, con quella Civil War avevano finito per essere perfettamente uguali alle persone che tanto odiavano.

Capitan America,

Steve Rogers,

il suo eroe,

il suo amico

giaceva morto al suo fianco, e lui nemmeno in quel momento aveva saputo essere del tutto sincero,

era riuscito ad esserlo quasi fino alla fine del suo interminabile discorso,

eppure non gli era riuscito di dire quelle ultime due parole,

ormai non aveva più importanza,

lui non c’era più,

nulla aveva più importanza.


Somebody bring up the lights I want you to see
(Don't You Feel Sorry For Me)
My life turned around
But I'm still living my dreams
(Yes it's true I've been)
I've been through it all
Hit about a million walls
Welcome to my truth.. I still love
Welcome to my truth.. I still love

 

“Stark..non so cos’hai combinato per finire in coma, ma come al solito ci hai lasciato tutti basiti, è stato un colpo di scena davvero pessimo, anche se da te..c’era da aspettarselo..”

Tony sentiva chiaramente una voce, ma non sapeva proprio da dove provenisse.

Stava riposando nella sua tenda in quel deserto sconfinato e quella voce familiare aveva iniziato ad arrivargli all’orecchio, si era anche guardato intorno pensando che fosse qualcuno del campo, ma erano tutti lontani ed indaffarati.

Aveva sentito chiaramente il cuore iniziare a battere più veloce nel sentire il proprio cognome pronunciato da quello sconosciuto, eppure non gli sembrava di conoscere quel timbro vocale.

“..abbiamo provato in tutti i modi a risvegliarti, ora dipende solo da te..devi trovare il mondo di uscire dal posto in cui sei finito, mi hanno detto che può aiutarti sentire le voci delle persone tue amiche, ma non so proprio cosa dire oltre alle solite cose banali che ti annoiano, forse sarebbe stato meglio far venire il dottor Banner..”

La voce sembrava terribilmente affranta e triste, ancora una volta non si seppe spiegare perché a sua volta fu invaso da una sensazione di distezza, era come se si sentisse mortificato proprio perché stava causando quel tono di voce affranto allo sconosciuto:
-Credo che tu abbia sbagliato persona, non credo di conoscerti, e comunque sono sveglio!-

Ribattè continuando a guardarsi intorno come se da un momento all’altro dovesse comparire il proprietario della voce:

-Chi sei?-

“Abbiamo bisogno di te, Osborn si è impossessato delle tue armature e..e ci manca la tua presenza, manchi a tutti”
La voce non sembrò udirlo perché continuò il suo monologo imperterrita, si alzò in piedi ed uscì dalla tenda guardandosi intorno, ma i suoi occhi incontrarono solo la sabbia del deserto, anche le altre persone di solito presenti nell’accampamento erano sparite, iniziò a camminare senza una precisa mèta, alla ricerca di qualsiasi persona potesse impedirgli di continuare a sentire le voci, probabilmente stava impazzendo e questo voleva evitarlo:

-EHI! Dove siete!-

Urlò e la voce presto si perse nell’immensità della distesa desertica, il vento la portò lontano, dopo un tempo che non seppe bene quantificare si voltò per vedere quanto si fosse distanziato dal campo e non vide più le tende, nemmeno in lontananza, la voce aveva smesso di parlare, cercò quindi di tornare indietro sperando di trovare la strada giusta, ma ben presto si accorse che si era completamente perso.

“Avrei tanto voluto evitare ti litigare con te, sei riuscito a diventare mio amico e…mi hai sempre trattato come una persona e non come il soldato, l’eroe..non mi hai mai elevato sul un piedistallo, con i tuoi modi mi hai fatto sentire a casa..e non fuori posto”

Nuovamente quella voce ed ancora una volta il suo cuore prese a battere più veloce, quasi fosse in aspettativa di sentire altre parole, a quanto pare era davvero importante per quella voce, senza rendersi conto accellerò il passo e finì per inciampare e finire a terra, nella sabbia.

Si voltò per vedere in cosa fosse inciappato e, tra la sabbia, scorse quello che sembrava un pezzo di metallo rosso, si avvicinò e, con entrambi i palmi, si mise a disotterrare l’oggetto che, alla fine, si rivelò essere un scudo con al centro una stella argentata.

Era importante.

Sentiva perfettamente che quell’oggetto era legato a qualcosa di molto importante che doveva ricordare!


Tangled in a web
With a pain hard to forget
That was a time that I've now put to rest
Oh, the pages I've turned are the lessons I've learned
Sentimental days
In a mist of clouded haze
Of a memory that now feels untrue

 

Steve era stato tutto il giorno accanto a Stark, gli aveva parlato cercando in qualche maniera di non risultare noioso, ma alla fine aveva finito per tornare a parlare di emozioni e sentimenti, sincuramente Stark non avrebbe approvato, non gli era mai piaciuto parlare troppo di sé quando si trattava di scoprirsi umani ed in grado di provare emozioni.

Fuori ormai il sole era calato ed era giunta per lui l’ora di andare per poter svolgere almeno parte dei suoi incarichi, Peter o Banner gli avrebbero presto dato il cambio per vegliare a loro volta l’amico:

-Io..devo andare ora, comincia ad essere tardi e devo lavorare, mi hai sempre detto che ero troppo ligio al dovere, sarai felice di sapere che..grazie a te sto scappando da molti doveri..-

Accennò appena un risata arricciando un sorriso malinconico sulle labbra:

-..tu sei più importante di qualsiasi dovere verso la nazione…Stark…-

Rogers si alzò in piedi e si chinò per poter accare delicatamente i capelli dell’amico in un gesto delicato d’affetto:

-..cerca di svegliarti…non sei il tipo di persona da andarsene nel bel mezzo di una partita…soprattutto quando sta perdendo…-
Chiuse gli occhi per un istante, gli faceva impressione vedere Stark in quelle condizioni, non avrebbe mai pensato di poterlo vedere in quelle condizioni così gravi, prese un lungo respiro e cercò di avere la voce più ferma possibile:

-..torna..da..me..-

Riuscì infine a sillabare con gli occhi azzurri lucidi, alzò la mani destra per asciugarli ed impedire così alle lacrime di scendere, si era promesso di non avere cedimenti e di rimane forte per Stark, inoltre se si fosse ripreso l’avrebbe di sicuro preso in giro per i suoi eccessivi sentimentalismi.

-..io..vado..-

Terminò prendendo la giacca dalla sedia ed iniziando a voltarsi per dirigersi verso la porta a poco meno di tre passi.


Somebody bring up the lights I want you to see
(Don't you feel sorry for me)
My life turned around but I'm still living my dreams
(Yes it's true I've been)
I've been through with all, hit about a million walls
Welcome to my truth... I still love
Welcome to my truth... but I still love?

 

“Resta”
Quella parola arrivò alle orecchie di Steve solo grazie al silenzio in cui giaceva l’ospedale a quell’ora, per un istante penso anche di averlo sognato, ma un istante dopo si rese conto che la sua mano più vicina al letto era stretta da quella gelida di Stark, si voltò incredulo e posò gli occhi spalancati sull’amico incontrandone gli occhi semi-aperti:

-Stark!-
Quasi lo urlò per lo stupore, si chinò sul lettino per poter premere il bottone e chiamare così i dottori, doveva visitarlo per assicurarsi che fosse tutto a posto!
-..no..-
La voce di Tony era molto bassa e roca, strinse appena la presa sulla sua mano per attirarne l’attenzione, Rogers si fermò tornando a guardarlo:

-Ma devono visitarti! Eri in coma, devono..devono assicurarsi che tu non abbia riportato danni-

Stark faticava a parlare per via dei macchinari a cui era stato attaccato, ma cercò comunque il modo di tranquillizzare l’agitato capitano:

-..va tutto bene, non…sono messo…così…male-

Accennò un sorriso, seppur quel gesto gli costò molto sforzo dato era ancora terribilmente intontito ed il dolore per le varie contusioni, non provato durante il coma, era arrivato tutto insieme al cervello come una micidiale onda:

-..resta…qui..-

Nel dire quelle parole strinse la mano del biondi, quasi avesse il timore che se ne adasse malgrado la sua richiesta, Steve lo continuò a fissare preoccupato, ma alla fine tornò a sedersi prendendo tra le mani quella di Stark per scaldarla:

-Va bene, ma se vedo che stai male chiamo le infermiere, cerca..di risposare..-

Tony accennò appena una risata:

-Non avrò dormito per 70 anni, ma credo di averne abbastanza anch’io..-

Mormorò sempre a fatica sotto lo sguardo da chioccia del capitano, ne incontrò gli occhi preoccupati che, a quelle sue ultime parole, si calmarono ed anche le labbra perennemente serie del biondo si colorarono di un sorriso:

-Posso capirti..-

 



 

   
 
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