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Autore: telesette    29/06/2013    2 recensioni
Stando a quanto diceva Bunny, Ami si era rintanata nel suo appartamento a studiare, in vista degli esami all'Accademia di Perfezionamento Tecnico/Linguistico/Matematico. Per non interrompersi durante questi suoi "ritiri spirituali" di routine, era solita farsi recapitare la spesa a domicilio dal garzone del minimarket. Oltretutto, essendo fine giugno, la scuola era chiusa da un pezzo.
Marzio provò ancora a bussare, accostando lievemente l'orecchio alla porta.
Dall'interno, sembravano provenire degli strani sibili, come tanti serpenti tutti assieme...
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ami/Amy, Mamoru/Marzio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mai bussare a quella porta

( immagini tratte da internet )

 

- Beh, eccomi qua - borbottò Marzio tra sé, con un sospiro rassegnato. - Anche se mi piacerebbe capire come fa Bunny a "incastrarmi" ogni volta con certi favori... Mah?

Il giovanotto si sfilò i grossi occhiali scuri dal volto, guardando il sacchetto che aveva in mano con fare interrogativo. Dentro vi era il libro che Ami aveva prestato a Bunny mesi addietro ( ovviamente MAI aperto da allora, neppure per sbaglio! ) e, non avendo il coraggio di affrontare l'amica, la stessa Bunny aveva delegato Marzio di restituire il volume in sua vece.
Marzio valutò il peso di quel libro circa cinque chili.
Un vero e proprio mattone con le pagine, senza dubbio.
Va bene che Bunny era una capra con lo studio... Ma Ami doveva essere un'aliena, per poter leggere abitualmente libri del genere a sedici anni.

- "Le teorie del parallelismo antropomorfo sulla tetraqualgèbrica forma di calcolo esponenziale" - lesse Marzio sbigottito, scorrendo con gli occhi la copertina. - Ma siamo sicuri che esistano davvero degli esseri umani in grado di capire il significato di questa roba ?!?

Mentre continuava a scervellarsi su tale domanda, Marzio oltrepassò il portone aperto del palazzo dove abitava Ami. La ragazza abitava da sola, da che sua madre si era trasferita in Europa per lavoro, e il suo appartamento era in una delle zone più esclusive della città.
Il portiere sbadigliò annoiato, indicando al giovane le scale.

- La signorina Mizuno abita al diciassettesimo - spiegò l'uomo con indifferenza. - Purtroppo l'ascensore è guasto!

Marzio sbarrò gli occhi e la mandibola gli ricadde in avanti spalancata.
Diciassette piani a piedi, e con quel peso sottobraccio?
Armandosi di pazienza, il poverino non poté far altro che tirare il fiato e inerpicarsi lungo diciassette rampe di scale da settanta gradini ciascuna. Alla fine, pur con un palmo di lingua penzoloni, riuscì a trascinarsi vivo sino alla porta dell'appartamento di Ami. Qui ebbe appena la forza di sollevare l'indice e premere il bottone del campanello.
Nessuna risposta.
Marzio suonò di nuovo.
Niente.
Preoccupato, provò dunque a bussare.

- Ami, sei in casa?

Stando a quanto diceva Bunny, Ami si era rintanata nel suo appartamento a studiare, in vista degli esami all'Accademia di Perfezionamento Tecnico/Linguistico/Matematico. Per non interrompersi durante questi suoi "ritiri spirituali" di routine, era solita farsi recapitare la spesa a domicilio dal garzone del minimarket. Oltretutto, essendo fine giugno, la scuola era chiusa da un pezzo. Marzio provò ancora a bussare, accostando lievemente l'orecchio alla porta.
Dall'interno, sembravano provenire degli strani sibili, come tanti serpenti tutti assieme.

- Ami - urlò Marzio, dimenticando tosto la stanchezza. - Ami, per l'amor del cielo, apri la porta!

Dal momento che ancora non giungeva risposta, temendo ormai il peggio, Marzio caricò tutto il peso del corpo nel braccio e menò una serie di robuste spallate contro l'uscio dell'appartamento. Le cerniere cedettero, sotto i suoi violenti colpi, e il giovane si ritrovò nell'ingresso. Dopo essersi guardato rapidamente attorno, non vedendo nulla di insolito, d'istinto avvertì il rumore dei sibili farsi sempre più forte. Guidato da quel suono, prese ad aprire tutte le porte dell'appartamento una dopo l'altra.

- Ami, stai bene? - gridò ancora sconvolto. - Dannazione, Ami, rispo... Ops!

Nel momento in cui Marzio entrò come una furia nel bagno, malgrado i tappini di gomma per proteggersi le orecchie dallo scroscio dell'acqua, Ami si voltò verso di lui completamente nuda, coprendosi istintivamente col braccio all'altezza del seno.
Gli attimi che seguirono, ove entrambi si guardarono negli occhi in preda allo stupore totale, furono seguiti dall'urlo isterico della ragazza.

- AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH !!!

Subito Marzio si coprì gli occhi, cercando invano di ripararsi dalla pioggia di oggetti che Ami prese a scagliargli contro con violenza ( spazzole, shampoo, boccette, sali da bagno, etc. ), e contemporaneamente cercò un modo qualsiasi per giustificare la sua presenza.

- Cre... Credevo che fossi in pericolo - balbettò. - M... Mi dispiace, non volevo, non sapevo...
- Ma ti sembra questo il modo di entrare in casa d'altri ?!? - fece Ami, tirando furibonda la tenda della doccia.
- Scusamiscusamiscusami - ripeté Marzio, rosso dalla vergogna come non mai. - Il fatto è che non rispondevi poi, sentendo quel rumore da fuori, non potevo certo immaginare che stessi facendo la doccia...
- Non sto facendo la doccia - puntualizzò Ami serissima.
- Ah no?
- Per tua informazione, sto calcolando la media di gocce d'acqua al minuto/secondo, onde mettere a punto un riduttore ecologico contro lo spreco indiscriminato... E CHIUDI QUELLA PORTA, SCOSTUMATO !!!

Marzio rimase allibito.

- Scu... Scusa - sussurrò lui, uscendo dal bagno, con un'espressione ebete congelata sul volto.

FINE

   
 
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