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Autore: DanzaNelFuoco    29/06/2013    4 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Crack pairing contest, per chi vuole leggere qualcosa di originale!" organizzato da Rowan936 sul forum di efp, classificandosi settima e vincendo il premio "miglior utilizzo del prompt".
Due personaggi che insieme non si sono mai visti adesso hanno una felice (?) storia d'amore grazie a questo contest.
(Tutto questo è grazie a Rowan936 per le idee)
Vi parlerò della storia di una vera storia d'amore sconosciuta ai più, quella tra Cedric Diggory e Mirtilla Malcontenta. (qui il cervello bacato non è solo il mio!)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Cos'è un fantasma se non l'eco di una persona che era e che non è più? 
Una labile traccia, un'ombra, un'impronta. 
Mirtilla vive nelle tubature da cinquant'anni. 
Quando è morta era una ragazzina e ora sarà una ragazzina per sempre. 
Non ha mai dato il suo primo bacio, non ha mai avuto un primo appuntamento. In realtà non ha mai neppure avuto qualcuno con cui parlare. Non un ragazzo, non un'amica. Se voleva ascoltare un pettegolezzo doveva accontentarsi degli echi delle chiacchiere delle ragazze che uscivano dal bagno dove lei si era rinchiusa. 
Effettivamente la sua morte non era molto diversa dalla sua vita. Così in vita come in morte chiusa in bagno a piangere. Almeno adesso, da morta, poteva cambiare bagno. 
Mirtilla si dirige verso il bagno dei prefetti richiamata da un rumore acuto il cui eco rimbalza lungo tutte le tubature fino al suo cantuccio e quando esce tra la spuma della vasca da bagno simile ad una piscina vede un ragazzo. 
È immerso fino alla vita nell'acqua calda e rosa per il sapone ed è girato di schiena.  
Cedric Diggory sta armeggiando con qualcosa e sembra molto concentrato. 
"Cosa diavolo avrà voluto dire Moody?" sussurra a sé stesso. "Fatti un bagno" dice ricalcando le parole del professore di Difesa. 
"Che stai facendo?" Mirtilla è curiosa. 
Il ragazzo non si è accorto che lei è qui, non potrebbe visto che lei non si è fatta notare, perciò la sua voce lo fa girare di scatto con un sobbalzo. L'uovo gli scivola dalle mani bagnate e, aprendosi, cade in acqua. 
L'eco dell'urlo rimbomba tra le pareti fino a spegnersi mentre i due si fronteggiano. 
"Chi sei?" le chiede.
"Mirtilla. Che stai facendo?" chiede nuovamente. 
La curiosità è sempre stata il suo punto debole. Se cinquant'anni prima sentendo qualcosa nell'anticamera del bagno non fosse stata curiosa e fosse rimasta nel suo angolo a piangere probabilmente adesso sarebbe una donna di sessant'anni sposata e forse con nipotini. O forse sarebbe stata la zitella del paese. 
Lui non le risponde, ma guarda le bolle che escono dall'uovo dorato e si infrangono a contatto con la superficie. 
"Scusa un secondo." le dice, poi tuffa la testa sott'acqua e ci rimane finché non gli manca il fiato. Quando esce è raggiante.
"Grazie, Mirtilla!" le sorride. "Se non fosse stato per te non avrei mai capito come risolvere l'uovo." 
La gratitudine che trapela dal viso del ragazzo è rivolta a lei e lei non è abituata perciò la sua irritazione per essere stata ignorata passa in secondo piano.
"Sono giorni che cercò di capire questa cosa!" 
"Lieta di esserti stata utile." fa lei maliziosa. Se lo sta mangiando con gli occhi e lui non si è neanche reso conto di essere completamente nudo e che la schiuma sta scemando. O forse se ne è accorto e non gli importa perché tanto lei è un fantasma. Di nuovo l'irritazione. 
Lui però si accorge dello sguardo di lei e arrossendo si affretta ad aprire il rubinetto della schiuma che presto torna a coprire completamente la superficie della vasca. 
"Ti andrebbe di aiutarmi?" le chiede. "Cioè, sempre  se non hai niente di meglio da fare." 
Nessuno ha mai chiesto qualcosa a Mirtilla. 
"Certo!" sorride, smettendo di piangere per la prima volta da anni. 
Poi scende sott'acqua sbirciando tra le palpebre socchiuse (ché sotto non c'è la schiuma a coprire) mentre il ragazzo apre di nuovo l'uovo. 
 
"Mirtilla, cerca di capire!" la supplica Cedric. 
"Oh, beh' non c'è bisogno che me lo ricordino tutti! So perfettamente di essere morta!" dice la ragazza sull'orlo delle lacrime. 
"Non volevo dire questo, ma..." 
"Ma è vero?" gli strilla lei contro isterica.
"Insomma Mirtilla! Cosa vuoi che faccia? Che la lasci?" le chiede esasperato.
"Sì!"
"Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?"
"Perfettamente!" gli risponde lei con una freddezza che non le appartiene.
Lei lo ama. Lui è l'unico che la ascolta, la capisce. Lui è l'unico che la tratta come una persona anche se è morta. È l'unico anche da quando lei era in vita. 
Lui la ama. La ama perché lei è sempre lì ad ascoltarlo, ad aiutarlo. Lei c'è. Sempre. 
Sono due anime che si sono trovate. Lui con lei può smettere di fingere di essere il campione di Tassorosso, quello che sicuramente vincerà contro Potter. Lei con lui può smettere di essere Malcontenta e parlare di tutto, persino della sua morte.
Hanno bisogno l'uno dell'altra. Si amano. 
Ma lei è morta. E lui è vivo.
Deve andare avanti. L' amore non prescinde la morte. Lui non potrà mai baciarla, non potrà mai toccarla, fare l'amore con le, fare dei figli. 
La ama, ma per quanto potrà andare avanti così? Meglio finirla adesso, adesso che possono cavarsela entrambi con il cuore spezzato prima che sia troppo tardi, prima che di loro non rimanga altro che amarezza e lacrime.
"Mi stai chiedendo di lasciare Cho Chang per te?"
"La fai sembrare una cosa brutta e impossibile."
"Non è... Non è brutta. Ma è impossibile. Mirtilla, ti prego non andartene!" la trattiene prima che lei possa anche solo pensarci, perché ormai sa benissimo cosa le passa nel cervello, come ragiona. 
Le si avvicina, sono talmente vicini... Cerca di posare le sue labbra sulle sue, ma il volto si immerge in quello di lei. 
"Vedi?" le chiede triste. "Vedi perché è impossibile? Tu sei morta, forse non hai bisogno di queste cose, ma io sì. Potrei lasciare Cho, ma non cambierebbe niente. Saremmo sempre al punto di partenza."
"Quindi... a te non piace quella ragazza?" chiede cauta.
"No. È solo una come un'altra. Non è te." Cedric si prende una pausa. "Nessuna è come te."
"Non la lasciare." dice lei precipitosamente.
"Cosa?"
"Non la lasciare. Non per un fantasma piagnucoloso come me." 
"Non intendevo questo..." dice e fa per trattenerla, ma le sue mani passano oltre, la sensazione di essere immerse nell'acqua gelida. 
"Lo so." dice prima di sparire giù per il lavandino. 
Le sue parole lo feriscono e rimangono sospese nell'aria molto dopo che il loro eco si è spento. 
 
Non ce la fa. Non senza di lei. 
Non ce la fa senza lei che gli dice che ci può riuscire, senza di lei che gli dice di andare avanti, che nel lago l'ha seguito e gli ha infuso coraggio. 
Lui sa che anche lei non ce la fa. Il giorno dopo che se ne era andata il bagno dove sta di solito era allagato. Il giorno dopo ancora era allagato tutto il piano. 
"Mirtilla Malcontenta è tornata tra i morti! Ehi, Mirty dove eri finita?" l'aveva presa in giro Pix. Ma Mirtilla ormai piangeva altre lacrime. 
Cedric non aveva pianto. Si era chiuso in camera e aveva aspettato che il dolore finisse. 
Ma il dolore non era finito. 
Ora doveva entrare in quel labirinto, ma non ce la faceva. 
Aveva abbracciato Cho fraternamente, negandole un bacio, e lei gli aveva chiesto se ci fosse qualcosa che non andava. 
La stava per lasciare ma poi qualcuno era venuto a dirgli di prepararsi, aveva quindici minuti prima di entrare nel labirinto e gliene servivano cinque per andare e tornare dal bagno, così aveva messo in secondo piano il suo progetto di lasciare la Corvonero e con un laconico "Devo andare in bagno" era scappato via. 
L'aveva chiamata dal rubinetto e lei era arrivata dopo qualche secondo.
Quando la vede davanti a se, perlacea nella sua inconsistenza, il mondo riprende a girare e il suo cuore a battere. 
"Sai, pensavo di non venire, ma non ce l'ho fatta." dice lei malinconica. 
"Neanche io ce la faccio. Lascio Cho. Se deve finire tra noi non sarà certo perché io non ci ho provato." dice determinato. 
"Vincerai, ne sono sicura." lei gli si avvicina, ma non lo tocca.
È lui a immergere la sua mano nella sua. La sensazione è quella di una doccia ghiacciata, ma per lui fuori è agosto. 
Rimangono così per un po' poi lui si allontana, il torneo non può cominciare senza uno dei suoi campioni. 
"Devo andare adesso" si congeda "ma tornerò. Quando sarà finita la prima da cui verrò sarai tu."
Mirtilla, che ancora una volta non è più Malcontenta, gli sorride. "Festeggeremo insieme" 
 
"Credi che faccia  parte della prova?" chiede a Harry guardandosi intorno.
Un cimitero è dove sono stati portati dalla coppa/passaporta. 
Solleva la bacchetta guardingo davanti a sé. 
Poi arriva il lampo verde e la consapevolezza di staccarsi dal proprio corpo.
Cedric è leggero, vola lasciandosi alle spalle sulla nuda e dura roccia il corpo. Può continuare a salire oppure può tornare giù e mescolarsi alla terra quel poco che ancora gli è concesso. Può sporcare la propria anima immortale con la materia per fare ancora parte di questo mondo oppure può morire e andare verso l'ignoto. 
Una scelta che non si può cambiare. È per sempre. 
Eppure gli sembra di dover ricordare qualcosa. Il suo cervello interiore, non quello di atomi e cellule che è metri più giù, inservibile, lavora febbrile. 
...Mirtilla… 
Il suo volto gli torna in mente e ricorda perché deve restare. Si tuffa in picchiata e fa della terra la sua veste. Grigio e sporco torna ad Hogwarts, cerca il bagno delle ragazze, quello di Mirtilla. 
Non gli importa come è morto o perché. Non gli importa sapere se Potter è morto oppure lo sta per vendicare. 
Va via più in fretta che può. Questioni di priorità.
O forse è l'universo che non vuole che Cedric veda un ulteriore eco della sua anima uscire dalla bacchetta di Voldemort, proprio come non bisogna incontrare se stessi nel passato dopo aver usato un Giratempo. 
A Cedric non importa. Deve solo rivedere Mirtilla. 
 
Non era programmato, lui non doveva morire per lei, non ci aveva neanche pensato.
Adesso che è successo, però, era tutto così dannatamente sensato.
“L’amore è laddove sei pronto a morire”.
Non glielo avevano detto che in alcuni casi si doveva morire per poter amare.
Lui glielo dice e lei ride.
Mentre si allontanano insieme dal castello l’eco delle loro risate risuona lungo le tubature di tutti i bagni.
Harry Potter è in bagno in quel momento, lo sente, lo riconosce e sorride triste.
Ron Weasley è in bagno accanto a lui in quel momento e lo guarda costernato e dubbioso.
Cho Chang è in bagno a piangere in quel momento ed è confusa dalla risata di una ragazza unita a quella del suo amore. Resterà molto tempo in bagno a piangere, esattamente come Mirtilla.
Molti sono in bagno in quel momento e non capiscono cosa voglia dire quell’eco. Alcuni si spaventano, altri no riconoscendo la nota di gioia.
Silente è in bagno in quel momento e stiracchia un sorriso. Sa che in fondo, quando si tratta di fantasmi, è tutta una questione di echi.


Nome autore: Danza Nel Fuoco (forum), DanzaNelFuoco (efp)
Titolo: L’amore è laddove sei pronto a morire.
Personaggi/pairing: Cedric Diggory/Mirtilla Malcontenta
Prompt: Eco
Rating: Giallo
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale
Note/Avvertimenti: Nessuno
N.d.A. : Spero di non essere stata OOC perché di questi personaggi non è che ci venga detto poi molto e io ho immaginato che innamorandosi un po’ cambiassero. Non doveva venire fuori questo, ma una volta che comincio a scrivere la storia si scrive da sola e questo è molto meglio della mia idea originaria, perciò spero che vi piaccia.
Il titolo è preso dalla canzone di Cremonini “Figlio di un re”, ma la storia non è in altro modo collegata alla canzone. 

Vi ringrazio se voleste in un qualche momento recensire! 
Alla prossima, DNF
  
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