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Autore: Fraraphernelia    29/06/2013    1 recensioni
Flasfic random. Stavo ascoltando 'lullabies' e mi è venuta in mente.
Parla... Di come Alex ha reagito quando suo fratello si è suicidato e come Jack lo ha aiutato.
Fa un po' schifo ma okay c:
***
'...-Perchè?- Sussurrò Alex con la voce rotta dalle troppe lacrime.
Jack si sentiva in difficoltà in quella situazione. Probabilmente non avrebbe nemmeno mai immaginato di poterla vivere una cosa del genere, eppure era lì, immobile, senza sapere cosa fare. Era una cosa nuova per lui, non sapere cosa fare.'
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il piccolo Jack Barakat odiava la pioggia. Odiava tutto ciò che era bagnato.
Si chiedeva perchè mai anche in estate, la stagione più bella secondo lui, dovesse piovere.
Lui e Alex, il suo migliore amico, avevano in programma di andare in piscina, ma il tempo aveva rovinato i loro piani.
Jack posò la sua chitarra classica sul suo letto. Per la prima volta in vita sua suonare lo aveva stancato troppo. Doveva riposare le dita per un po'.
Si avvicinò alla finestra di camera sua. Voleva appesantirsi gli occhi continuando ad osservare le gocce di pioggia cadere.
Iniziò a scrutare il giardino. Era completamente fradicio e le pozzanghere erano ovunque.
Sbuffò all'idea di non poter uscire e andare in piscina con Alex.
La stanchezza iniziò a farsi sentire e Jack, per un attimo, pensò di mettersi a letto e riposare per qualche ora.
Diede un'ultima occhiata al giardino bagnato.
Una figura minuta seduta sul marciapiede attirò la sua attenzione.
Aprì la finestra per capire chi fosse. Aveva già una mezza idea di chi potesse essere, ma preferì esserne sicuro.
-Alex!- Urlò Jack sporgendosi un poco, cercando di non venire colpito dalle gocce fredde.
Il ragazzo seduto voltò lentamente la testa, che teneva fra le mani.
Jack notò il volto del suo amico: aveva gli occhi arrossati e una strana espressione sofferente.
Jack non ci diede troppa importanza, ma per qualche motivo decise di andare a far compagnia ad Alex.
Chiuse la finestra per evitare di bagnate il pavimento della sua camera, si mise le scarpe e una felpa.
Aprì nuovamente la finestra, si tirò su il cappuccio della felpa sulla testa e uscì da camera sua.
Avvertì immediatamente un freddo glaciale, insolito in estate.
Si avviò verso il marciapiede, dove il suo migliore amico era seduto.
Non appena si fece più vicino notò che Alex era accovacciato con le braccia introno alle gambe e la testa era abbassata.
Jackl si mise seduto in parte a lui.
-Alex, che ci fai qua fuori? Vieni da me che magari ascoltiamo un po' i blink-182 e suoniamo.- Disse Jack allacciandosi la felpa.
Alex non rispose.
-Alex, ti verrà un accidente se stai qua fuori! Non ho voglia di stare un'altra settimana a casa perchè hai la febbre a quaranta.- Replicò Jack ridendo.
Alex non disse nulla, ancora.
Il volto di Jack si insospettì.
-A..Alex c'è qualcosa che non va?- chiese poi tremando per il freddo.
-Mio...- Alex si fece uscire dalla bocca una parola.
-Mio fratello si è suicidato.- Disse singhiozzando, tirando su la testa.
Gli occhi di Jack si spalancarono e gli si formò un nodo alla gola.
Non sapeva cosa fare o cosa dire. Non sapeva se piangere o se restare forte per il suo amico.
-Perchè? Jack, perchè?- Alex si voltò di scatto verso il suo amico.
La Faccia disperata di Alex pietrificò nuovamente Jack. Le lacrime del compagno si erano ormai mischiate alle gocce di pioggia.
Jack continuò a guardare gli occhi del suo migliore amico. Rossi e bagnati, pieni di doloro e di domande.
Jack aveva sempre stimato il fratellone di Alex, Thomas. Lo considerava anche un po' il suo di fratello. Era lui che li avrebbe dovuti accompagnare in piscina.
-Perchè?- Sussurrò Alex con la voce rotta dalle troppe lacrime.
Jack si sentiva in difficoltà in quella situazione. Probabilmente non avrebbe nemmeno mai immaginato di poterla vivere una cosa del genere, eppure era lì, immobile, senza sapere cosa fare. Era una cosa nuova per lui, non sapere cosa fare.
Gli occhi di Alex imploravano una risposta da Jack.
Jack trascinò vicino a se Alex e lo abbracciò più forte che poteva.
Non sapeva se era la cosa giusta, ma gli sembrava l'unica osa da fare.
-Non lo so il perchè.- Jack si stupì delle sue parole, non pensava che sarebbe riuscito ad aprire bocca.
-Dovevamo fare tante cose insieme. Doveva insegnarmi ad andare in skateboard, dovevamo andare in piscina insieme.... Perchè mi ha abbandonato?- Alex singhiozzò ancora fra le braccia di Jack.
Nel sentire queste parole in cuore di Jack si spezzò.
Sapeva quanto Thomas fosse importante per Jack e sapeva benissimo che non si sarebbe ripreso facilmente.
Strinse l'abbraccio e Jack faticò a trattenere le lacrime.
-Alex. Andrà tutto bene..- Jack sospirò. sapendo che quello che aveva appena detto era falso.
-Davvero, Jack?- chiese Alex alzando la testa e guardando speranzoso l'amico.
Jack deglutì.
-Certo.- Sussurrò. -Finchè ci sono io andrà tutto bene. Sei il mio migliore amico e di certo non ti lascio nei momenti di bisogno.- Disse Jack più sicuro che mai.
Alex si fece scappare un sorriso, che poco dopo bagnò con le lacrime.
Jack fu sorpreso da quel gesto, ma ne fu felice.
  
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