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Autore: HisLovelyVoice    30/06/2013    6 recensioni
Daniel non trovava le parole adatte. Perché tutte le volte gli risultava difficile parlare di Allie? Perché gli si formava un nodo alla bocca dello stomaco? Perché il suo cuore iniziava a battere così forte, che sembrava voler uscire dalla sua gabbia toracica?
- Lei se ne è andata, non vive più qui. - Ammise, e gli sembrò di ricevere una pugnalata al cuore che tanto palpitava, quanto gli faceva male. Il suo cuore sanguinava senza sosta, la voragine che si era creata nel suo petto era immensa.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Voglio solo raggiungerla…

 
Daniel si passò distrattamente una mano tra i capelli biondi, sedendosi sul suo letto. Martin gli si avvicinò, prese la sedia vicino alla piccola scrivania e si sedette al contrario, posando le braccia sullo schienale e intrecciando le mani.
- Mi manca. - Mormorò Daniel allungandosi ad occhi chiusi sul suo letto. Senza Allie quel letto era diventato vuoto, freddo, pieno di ricordi che gli facevano solo male.
Non riusciva quasi più ad andare avanti senza di lei. Ma era partita e non sarebbe tornata per nessuno, tantomeno per lui.
L'amico lo guardò preoccupato. Erano giorni che ripeteva quelle parole e ormai non sapeva più che fare. Non sapeva nemmeno chi fosse quella ragazza che stava facendo tanto disperare l'amico.
- Vai da lei, allora! - Esclamò, pensando di dire la cosa migliore. Ma Daniel scosse la testa, ancora più triste di prima.
- Sarebbe troppo bello poterlo fare. - Disse semplicemente, lasciando l'amico un po' interdetto.
- E perché non lo fai? - Chiese alzandosi in piedi.
- Non è facile. - Mormorò Daniel, stanco di quella conversazione tanto quanto della sua vita. Non ne poteva più di gente che gli faceva domande riguardo Allie. L'aveva persa e non l'avrebbe mai più riavuta, cosa c'era ancora da chiedere?
- Spiegami il perché. - Insistette Martin. Daniel non trovava le parole adatte. Perché tutte le volte gli risultava difficile parlare di Allie? Perché gli si formava un nodo alla bocca dello stomaco? Perché il suo cuore iniziava a battere così forte, che sembrava voler uscire dalla sua gabbia toracica?
- Lei se ne è andata, non vive più qui. - Ammise, e gli sembrò di ricevere una pugnalata al cuore che tanto palpitava, quanto gli faceva male. Il suo cuore sanguinava senza sosta, la voragine che si era creata nel suo petto era immensa.
- Allora chiamala. - Propose Martin. Ma Daniel scosse nuovamente la testa, mettendosi a sedere e aprendo gli occhi. Essendo molto chiari, di un azzurro quasi grigio, inizialmente trovò un po' di difficoltà ad abituarsi alla luce artificiale della stanza e sbattè più volte gli occhi, nel disperato tentativo di vedere il superfluo. Si, perché la realtà non voleva vederla. Non voleva aprire veramente gli occhi del suo cuore che gli avrebbero mostrato che Allie se ne era andata per davvero. Avrebbe preferito rimanere ceco, ma sapeva che quella conversazione con l’amico lo avrebbe portato all’orribile realtà.
Quando i suoi occhi si adattarono nuovamente alla luce vide l'amico moro vicino alla finestra. Guardava fuori, e Daniel si rese conto solo in quel momento che aveva iniziato a piovere.
- Non risponderà. - Disse.
La pioggia non gli era mai piaciuta, ma in quel momento lo rappresentava meglio di qualsiasi altra cosa. Il suo umore era nero come le nuvole che portano pioggia, e il suo volto era spesso ricoperto di lacrime, amare come quelle gocce d'acqua che cadono al suolo, provocando un ticchettio continuo rilassante.
- Inviale un messaggio. - Riprovò Martin, ma il biondo scosse nuovamente la testa.
- Non lo leggerà. - Rispose. Ormai gli occhi erano velati da uno strato di lacrime che premevano per uscire. Sentiva il bisogno di piangere, di sfogarsi, di urlare al mondo intero il suo dolore.
- Vai da lei, secondo me è l'unica opzione sensata! - Continuò insistente Martin. Daniel deglutì a vuoto. Quello era il momento più difficile. Il momento in cui avrebbe dovuto affrontare la realtà e forse anche accettarla.
- Non riuscirò a raggiungerla. - Mormorò con voce rotta. Una lacrima iniziò a rigare il suo volto, ma non si curò di asciugarla. Ormai quella lacrima aveva rotto il muro di difesa che aveva costruito intorno al suo cuore per cercare di soffrire il meno possibile.
- Perché? - Domandò ancora Martin guardandolo. Si rese conto solo in quel momento che l'amico aveva iniziato a piangere.
- I suicidi vanno all'Inferno, non al Paradiso. -





HEI!! :D
non so nemmeno io come mi è venuta in mente questa storia .-.
non ho niente da dire, spero solo non vi abbia fatto schifo.
se volete lasciate una recensione, mi fareste molto felice c:
un bacio
Giulia xxx

  
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