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Autore: Shin83    30/06/2013    3 recensioni
Cooper è l'unico disponibile per una richiesta di babysitting dell'ultimo minuto.
Ecco cosa succede se Blaine e Sebastian lasciano i figli in "affidamento" allo zio.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events.


 

Quella sera Blaine tornò a casa al settimo cielo: aveva finalmente trovato i per Bombshell, il musical dedicato a Marilyn Monroe su cui sbavava ormai da mesi.
Entrò in casa cantando Let Me Be Your Star, una delle canzoni più famose del musical, e, dopo aver lasciato il cappotto nel guardaroba, si avviò a passo di danza verso il salotto, dove sapeva avrebbe trovato Sebastian e i figli.
Non appena fece la sua trionfale entrata cantando e ballando, riuscì a vedere benissimo gli sguardi perplessi della sua famiglia, anche se Sebastian si stava mordendo la lingua per non scoppiare a ridere.
“Beh, abbiamo finito con lo spettacolo, Marilyn, o dobbiamo sorbirci anche tutte le mille altre canzoni che mi fai sentire un giorno sì e l’altro anche?”
Violet, seduta in braccio a Sebastian con un libro in mano, sapeva fin troppo bene a cosa si stesse riferendo il padre e scoppiò a ridere divertita per la battuta, mentre Robbie, che come al suo solito era seduto per terra a guardare i cartoni alla tv, fissò i genitori con aria interrogativa, sollevando un sopracciglio.
“It’s all here and my heart’s bleeding, let me be your staaaaar!” concluse la canzone Blaine, sventolando I due biglietti che aveva in mano con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
Sebastian gli fece cenno di raggiungerlo sul divano per salutarlo, una smorfia divertita sul suo volto. “Qualcosa mi dice che hai trovato i biglietti per Bombshell.”
“Ma no, Sebs, è solo un’impressione!” Lo prese in giro Blaine, che prima si chinò a baciare Robbie e poi si sedette accanto al marito e alla figlia sul divano, salutando anche loro con un bacetto.
“Allora, per quando sarebbe lo spettacolo?” domandò Sebastian senza prestare troppa attenzione ai biglietti che Blaine gli stava sventolando sotto il naso.
“Sabato sera.”
“Sabato?” ripeté Sebastian allarmato. “Ma è fra tre giorni, come li sistemiamo i bambini?”
Blaine alzò le spalle, non condividendo la preoccupazione del marito. “Non ti preoccupare, troveremo qualcuno che venga a stare con loro.”
A quel punto, Robbie saltò su dal tappeto urlando e strattonando i pantaloni di Blaine. “Voglio lo zio Coop! Voglio lo zio Coop!”
Sebastian si rabbuiò alla richiesta del figlio. “No! Chiediamo a Marley o Rachel se possono venire a stare con voi, tu e tuo zio insieme mi distruggerete casa.”
“Ma Rachel non la voglio!” si lamentò il bambino incrociando le braccia al petto e mettendo su il broncio. “Mi fa mangiare sempre le verdure, e a me le verdure non piacciono, papà!”
A quell’affermazione entrambi i genitori scoppiarono a ridere.
“Vado a fare un giro di telefonate per vedere chi è libero,” sospirò Blaine portando una mano tra i ricci della figlia. “Voi tre riuscite ad andare a preparare la cena senza far danni? Il tortino di patate è già pronto in frigo, bisogna solo metterlo in forno e c’è da condire l’insalata,” Sebastian annuì alla richiesta del marito e con i figli alle calcagna si avviò in cucina, lasciando a Blaine il silenzio di fare le sue telefonate.
Proprio mentre i bambini si erano accomodati a tavola e Sebastian stava finendo di condire l’insalata, Blaine entrò nel vano con indosso la tuta e un’espressione dispiaciuta in volto.
“Per stavolta ha vinto Robbie,” dichiarò sconfitto. “Rachel e Marley sono impegnate e stranamente Cooper è libero per sabato sera. Si è perfino offerto volontario ti venire a fare da babysitter.”
Robbie esultò alla notizia, beccandosi un’occhiataccia da parte di Sebastian.
“Ti avverto Blaine,” lo minacciò l’uomo puntandogli contro un cucchiaio di legno. “Giuro che se quando torniamo questa casa non è nello stato in cui l’abbiamo lasciata, ti caccio.”
Blaine sospirò alla melodrammaticità del marito, prendendo le bottiglie d’acqua dal frigo. “Preferiresti che stessero in casa da soli?”
Sebastian non rispose, ma Blaine riuscì a sentirlo imprecare sottovoce qualcosa che assomigliava a “Maledetto musical!”
Provò a pensare a qualcosa di arguto da dire, ma il timer del forno suonò e subito dopo Violet cominciò a raccontare ai genitori di una bellissima storia che aveva letto, facendogli dimenticare il discorso del babysitter per il sabato seguente.
 

***

 
Non appena il campanello suonò, Robbie si precipitò ad aprire la porta di casa, sapendo benissimo che fosse zio Cooper e ignorando i rimproveri di Sebastian riguardo il correre in giro per casa e che sarebbe andato lui alla porta.
“Ehi campione!” lo salutò Cooper non appena mise piede in casa, appoggiando una busta a terra e sistemando il suo giubbotto nel guardaroba.
“Cosa mi hai portato? Cosa mi hai portato?” chiese entusiasta il bambino, che aveva già messo la testa dentro il sacchetto di carta che aveva portato Cooper.
“Scheggia! Aspetta che mi sistemo!” Cooper rise nel vedere suo nipote praticamente infilarsi nel sacchetto e tirare fuori la scatola con il suo regalo: un paio di guantoni a forma di mani di Hulk.
“HULK, SPACCA!” urlò il bambino mentre faceva a pezzi la scatola di cartone direttamente nell’ingresso.
Cooper non ebbe altra scelta che prendere quello che ne era rimasto della busta di carta con il regalo per Violet e caricarsi Robbie in braccio, per andare a cercare suo fratello e suo cognato che al momento sembravano dispersi. Fortunatamente li trovò in salotto intenti a sistemarsi i completi eleganti che stavano indossando. 
Come si aspettava, arrivò il saluto caloroso di suo fratello e quello acido del cognato.
“Quante volte ti ho detto di non portare regali ai bambini? Lo sai che non mi piace che li vizi.”
“Oh, buona sera anche a te Sebastian,” rise Cooper con un ghigno, abituato al rapporto che ormai avevano.
Blaine però, non apprezzava mai quanto si punzecchiassero, quindi Cooper dovette trattenere la risatina quando lo vide stringere apposta la il nodo della cravatta che stava appuntando attorno al collo di Sebastian.
“Guarda, papà, sono Hulk!” Robbie nel frattempo aveva indossato i guantoni che gli aveva regalato lo zio e stava tirando pugni in aria.
“Violet?” domandò Cooper guardandosi intorno, notando la mancanza della nipote.
“E’ su in camera sua, stava disegnando.” Gli rispose Blaine sistemando un’ultima volta il vestito di Sebastian. “Violet, è arrivato lo zio Cooper!”
Neanche due minuti dopo, Violet stava già correndo giù dalle scale per correre incontro allo zio.
“La mia principessa,” la salutò l’uomo inginocchiandosi e aprendo le braccia verso di lei. “Vieni qui che ti do un bacio.”
Dopo averla spupazzata per bene, le porse la busta di carta che Robbie aveva quasi distrutto poco prima. “Guarda cosa ti ho portato.”
La bambina tirò fuori un libricino dalla borsa e le si illuminarono gli occhi. “Zio! Le Fiabe di Beda Il Bardo! Ma è un regalo bellissimo!” Violet aveva già letto tutti i libri di Harry Potter, ma quella raccolta di fiabe non era ancora riuscita a trovarla.
Cooper si sedette con la nipote sul divano mentre lei gli faceva vedere uno dei suoi ultimi libri, lasciando a Blaine e Sebastian il tempo e la calma di preparare le ultime cose prima di uscire. Venne richiamato all’attenti quando il fratello si presentò sulla porta del salotto con il soprabito in mano.
“Ascolta Coop, ho già preparato tutto io per la cena. Le lasagne sono in forno, devi solo farle scaldare per dieci minuti. Mi raccomando fai loro mangiare le carote e la frutta, e non esagerare con il gelato. Massimo alle dieci devono essere entrambi a letto, intesi? Noi comunque per mezzanotte saremo a casa.”
Cooper annuì alla lista infinita di cose che doveva e non doveva fare. “Sissignore!”
Sebastian non aggiunse nulla a quello che aveva detto Blaine, ma Cooper riuscì a vedere quanto quella cosa non gli andava a genio semplicemente dal suo sguardo irritato.  
“D’accordo,” Sospirò Blaine un poco più tranquillo, per poi rivolgersi ai figli. “Noi andiamo. Fate i bravi con lo zio e ubbiditegli come se fossimo io e papà, va bene?”
Si inginocchiarono entrambi per farsi salutare, e Sebastian ne approfittò per coccolarsi Violet per qualche istante in più e sussurrarle: ”Tieni d’occhio la casa con questi due delinquenti, ok? Mi fido solo di te.”
La bambina annuì solenne, complice, e lo abbracciò un poco più forte, prima di lasciarlo finalmente andare.
Cooper li salutò sulla porta con un ghigno, passandosi una mano sulla pancia. “Via di qui, andiamo in cucina ragazzi, che lo zio ha già fame!” i bambini scoppiarono a ridere e Sebastian guardò il cognato in tralice.
“Niente schifezze,” Si premurò di aggiungere Blaine mentre Sebastian lo stava praticamente trascinando verso la macchina. “Mi raccomando!”
 
Dopo la partenza di Blaine e Sebastian, la pace in casa Anderson-Smythe durò per circa trenta minuti.
Cooper riuscì a far mangiare a entrambi il loro piatto di lasagne, ma il vero dramma arrivò quando mise davanti a Robbie il piatto di carote.
“Io le carote non le voglio, io voglio le patatine!”
Cooper provò a spiegargli che non poteva mangiare le patatine, perché Blaine lo aveva proibito e Sebastian gli avrebbe staccato la testa, ma il bambino continuò imperterrito a fare i capricci. Non servì neanche l’aiuto di Violet, che come sorella maggiore provò a fare sentire la sua voce; il suo aiuto fu tutto inutile, visto che Robbie pensò bene di tirarle un po’ delle carote che aveva nel suo piatto.
Per evitare la terza guerra mondiale con carote al posto delle bombe intelligenti, Cooper andò a recuperare un sacchetto di patatine per zittire i capricci del nipote. Violet provò ad opporsi, ricordando allo zio cosa le avevano detto i suoi genitori.
“Ma zio, papà ha dett-“
L’uomo non la fece neanche finire di parlare, “Amore, facciamo che questo rimane un segreto fra noi tre, così almeno Robbie non fa i capricci e tuo papà quello cattivo non mi sgrida, ok?”
La bambina accettò a malincuore, perché ovviamente non riusciva a resistere al fascino di Cooper.  Non disse nulla neanche quando Cooper diede due ciotole di gelato al fratello e lasciò da parte la frutta.
Ma il peggio arrivò quando Robbie andò a prendere il suo cesto di Lego dalla camera e lo riversò sul pavimento del salotto, facendo esattamente quello che Sebastian non voleva che facesse: spargere giochi in giro per casa. Dopo neanche dieci minuti però, i Lego lo avevano già stufato, quindi andò a recuperare una palla dalla sua camera e fece vedere a suo zio come era bravo a giocare a calcio, rompendo neanche un minuto dopo la cornice con la foto di Violet preferita di Sebastian.
In un primo momento Cooper provò a contenere il nipote, ma man mano che il bambino proponeva un gioco nuovo, la sua maturità si dissolveva lentamente, e finirono entrambi a combinare un sacco di caos in casa e a correre e urlare ignorando il fatto che Sebastian li avrebbe scorticati a mani nude una volta tornato a casa. Cooper, almeno.
Violet un paio di volte provò a sgridarli, visto che aveva seriamente preso a cuore quello che le aveva detto Sebastian, ma fu ignorata e spinta da parte dal fratello. Passate le dieci, la bambina cercò addirittura di ricordare a suo zio che lei e il fratello dovevano andare a dormire, ma ci rinunciò quando Cooper e Robbie cominciarono a saltare sul divano facendo finta di impersonare Loki e Hulk. Sospirò affranta, tornando sulla sua poltrona a leggere e preparandosi mentalmente il discorso che avrebbe fatto ai suoi genitori una volta tornati per raccontare loro cosa fosse successo.  
 
Fortunatamente, dopo mezz’ora di lotta, Cooper e Robbie si addormentarono sul divano. Violet decise in quel momento di prendersi la sua piccola vendetta nei confronti dei due maschi: prese un pennarello nero dal suo astuccio e con un ghigno che era un’imitazione perfetta di quello di Sebastian disegnò i baffi sia allo zio che al fratello. 
 
Blaine e Sebastian rientrarono a casa prima di mezzanotte, rischiando un infarto quando misero piede nel salotto: Lego sparsi ovunque, la cornice rotta in un angolo, i cuscini del divano abbandonati sul pavimento, Robbie che dormiva sul divano accanto allo zio e un disordine che era quasi sovrumano. E non avevano ancora controllato la cucina.
Sebastian stava per mettere le mani al collo di suo cognato dormiente, ma fu trattenuto in tempo da Blaine e dalla vista della figlia che era ancora seduta sulla sua poltrona a leggere il libro che le aveva regalato lo zio. La bambina era talmente immersa nel giardino incantato davanti alla fonte della buona sorte, che non si era neanche accorta che i genitori erano entrati in salotto.
“Cucciola cosa ci fai ancora sveglia?” le chiese Sebastian avvicinandosi a lei con un cipiglio confuso.
Lei si illuminò quando si accorse della loro presenza, chiudendo il libro e scrollando i capelli. “Zio Coop e Robbie hanno fatto i monelli e si sono addormentati come due scemi, e io volevo che ci fosse qualcuno ad aspettarvi.”
Sebastian avrebbe voluto dirle qualcosa, ma si bloccò quando sentì Blaine scoppiare in una risata. Incuriosito si avvicino con la figlia accanto al marito, che stava indicando le facce di Cooper e Robbie.
“Questa è opera tua, vero?”
Violet sorrise soddisfatta ai baffi disegnati col pennarello. “Sì, così imparano a non ascoltarvi e farmi i dispetti.”
In quel momento Sebastian non riuscì a non sentirsi fiero della figlia, rise divertito e la prese in braccio. “Andiamo a dormire, principessa.” Lasciò che Violet si appollaiasse su una sua spalla prima di voltarsi verso il marito e puntargli contro un dito. “Sia ben chiaro che io questo porcile non lo pulisco, il fratello è tuo e te la vedi tu con lui. Io te l’avevo detto che non lo volevo in casa a tenere i bambini.”
Blaine si portò le mani al viso in segno di disperazione e cercò di prendere in braccio Robbie senza svegliarlo per portarlo in camera sua.
Lasciò Cooper sul divano, deciso di affrontare lui e il caos che aveva lasciato in giro l’indomani. 


 


Buona Seblaine Sunday!
Rieccomi a partecipare all'iniziativa di Seblaine Events con questa nuova one shot con Blaine, Sebastian, Violet, Robert e special guest Cooper.
Provate un po' ad indovinare perché Robbie adora così tanto suo zio? Forse questa è una delle poche cose da cui non ha affatto preso da suo padre biologico Sebastian.

Prompt: Babysitting

Doveroso mega stratosferico grazie alla mia beta IrishMarti che compie sempre il miracolo quando mette mano alle mie schifezze.

A domenica prossima!
  
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