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Autore: AmyDuDy    30/06/2013    0 recensioni
Era arrivato il giorno.
Il giorno in cui si sarebbe liberato di suo padre e dei pregiudizi.
O almeno così credeva...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Tiger e Goyle | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Il giorno era arrivato.
Era parecchio tempo che lo aspettava e finalmente era arrivato. Il giorno in cui avrebbe potuto lasciare un po’ da parte gli insegnamenti di suo padre e l’essere eguagliato a lui. La gente non comprendeva il fatto che lui fosse un bambino di soli 11 anni, che non sapeva cosa fare del suo futuro, ma che sicuramente non avrebbe preso esempio da suo padre. Ma quello era il giorno in cui avrebbe iniziato una nuova vita, in cui avrebbe potuto essere chi era veramente, e non una copia ristretta del suo vecchio, come lo classificava la gente. Quello era il Suo giorno, il giorno della partenza per il suo primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
 
Era eccitatissimo, come probabilmente non mai, ma cercava di trattenersi davanti ai genitori.
Alla stazione di King’s Cross la gente li fissava, li salutava, gente che non conosceva e di cui non gli importava nulla.
Attraversarono il portale e finalmente davanti ai suoi occhi si aprì la meraviglia di quel treno che l’avrebbe portato in un posto nuovo, ma principalmente lontano dalla famiglia.
Pensandoci però gli dispiaceva dover lasciare sua madre, soprattutto da sola con suo padre; lei cercava sin da quando era piccolo di farlo divertire quando il marito era assente, perché capiva ciò che gli altri non comprendevano: lui era un bambino. Ma a quanto pare le regole ferree famigliari dovrebbero essere tramandate ai figli già da piccoli.
Si girò verso di lei: aveva lo sguardo commosso.
Si girò verso di lui: rigido, come sempre.
Non ne poteva più, doveva salire su quel treno il più in fretta possibile.
Abbracciò la madre fregandosene degli sguardi severi del padre, e rimase tra le sue braccia per un po’, finchè il treno non fischiò. A quel punto prese le sue valigie, diede le spalle ai suoi genitori per salire sul treno e sorrise come non aveva mai fatto prima. Si stava aprendo davanti a lui un mondo senza pregiudizi.
 
Aveva trovato uno scompartimento e si era sistemato, sempre con il sorriso stampato sul volto. Non poteva credere di essersi finalmente liberato delle oppressioni del padre.
Era lì, finalmente tranquillo, che guardava fuori dalla finestra, quando qualcuno aprì la porta dello scompartimento.
- Finalmente, uno scompartimento vuoto! Scusa, possiamo sistemarci qui? - chiese spavalda una voce maschile.
Lui lasciò il punto indeterminato che stava fissando fuori dal finestrino per guardare il suo interlocutore: un ragazzino piuttosto grassottello; anzi, due ragazzini piuttosto grassottelli.
Appena lo videro però, cadde loro la mascella.
- Ma… ma… tu sei il figlio di Lucius Malfoy? - disse uno.
Ecco! Ciò che sperava di evitare assolutamente, la solita etichettatura. Sbuffò.
- Massì Tiger, ma non lo vedi che è ovviamente lui! – disse l’altro.
- Salve signor Malfoy, io sono Tiger, e lui è Goyle, molto piacere! – disse il primo stringendogli forte la mano con un sorriso in volto.
Ormai l’aveva capito, anche lì non poteva evitare le etichettature famigliari, avrebbe dovuto farci l’abitudine.
In fondo, quei due non sembravano dei tipi antipatici.
- Draco Malfoy – disse rispondendo alla stretta di mano. Sulle facce dei due si aprirono due sorrisi, come se ad aver stretto loro una mano fosse stata una celebrità.
- Signor Malfoy, possiamo sederci qui con lei o la disturbiamo? – disse Tiger.
- Nono, accomodatevi pure. E non siate così formali per favore, io NON sono mio padre! – rispose tranquillamente Draco.
Iniziarono a chiacchierare, a parlare del più e del meno e a confrontare idee su come dovesse essere Hogwarts.
 
A viaggio inoltrato, mentre chiacchieravano tranquillamente, qualcuno bussò alla porta dello scompartimento.
- Scusate, avete per caso visto un rospo? Un mio amico l’ha perso. – disse la ragazza.
Mentre gli altri due ridevano per la stupidità della frase della ragazza, Draco era troppo occupato a fissarla: capelli ricci, crespi e gonfi, occhi marroni, divisa indosso troppo grande per lei, modi di fare da so-tutto-io. Il suo cervello si riempì di quell’immagine e i suoi neuroni fusero: credette che fosse la più bella ragazza che avesse mai visto.
Preso dall’impulso, mentre gli altri ancora ridevano, si alzò e le tese la mano.
- Draco Malfoy -
Lei lo guardò stranita, poi le porse la mano, mentre nella cabina era calato il silenzio.
- Hermione Granger – rispose lei.
Si strinsero la mano continuando a fissarsi, finchè Hermione tolse la mano.
- Beh, sembra che qui non ci sia. – disse la ragazza. Poi chiuse la porta e se ne andò.
Draco era ancora fermo lì, come bloccato da una forza sovraumana. Quando si riprese si sedette, sotto lo sguardo fisso degli altri due. Nessuno sapeva cosa dire. Il silenzio rimase ancora per parecchio, finchè Tiger e Goyle non iniziarono a parlare tra loro, mentre Draco guardava fuori, preso dai suoi pensieri su quella ragazzina che gli aveva rubato il senno.
Solo più tardi decisero di parlare dell’accaduto.
- Draco, perché ti sei presentato a quella?! - disse Tiger.
- Già! Probabilmente è una pazza, o peggio una mezzosangue! – continuò Goyle.
- Ma l’hai vista bene com’era vestita! Solo una nata babbana potrebbe essere così trasandata –. I due risero.
Draco non voleva starli ad ascoltare. Lui non capiva quegli stupidi pregiudizi, come gli altri si aspettavano che facesse.
- E quindi?! – disse lui con fare scocciato.
I due si zittirono, come se il rospo scappato avesse rubato loro la lingua.
Vista la loro reazione però Draco rinsavì. Ormai era stato classificato e non era colpa sua se era nato in una famiglia di purosangue altezzosi. La sua voglia di ribellione verso i pregiudizi era tanta, ma se il padre avesse saputo che fraternizzava con una mezzosangue gliel’avrebbe fatta pagare cara.
- Volevo conoscerla per poterla prendere in giro! – disse Draco per correggersi. I due ragazzi ci credettero e iniziarono a ridacchiare e a buttare lì qualche insulto.
Non era affatto così però. Quella ragazza gli aveva rubato il cuore, ma non poteva non sottostare agli ideali di famiglia.
“Dannazione! Anche lontano da casa sono obbligato a seguire le idee schifose di mio padre!” pensò.
Non poteva però non pensare a lei. Così prese una decisione: visto che non avrebbe potuto averla come amica o più, avrebbe attirato la sua attenzione in altri modi. E quale modo migliore se non prenderla in giro?!
Sì. Era un ragionamento stupido, ma che altro poteva fare se no?!
 
Da quel giorno si promise che l’avrebbe presa in giro in tutti i modi e momenti immaginabili pur di farle sapere della sua esistenza, pur di starle vicino.
Così diventò la persona che la gente avrebbe voluto vedere, copia di suo padre, lasciando il vero lui su quel treno con la parte sensibile del suo cuore.
 
  
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