Fairy Oak, 'Calendula Pollimon' di 0_Jasmine

Calendula Pollimon - Capitolo 1 [La Magia di Calendula Pollimon]
“Finalmente sei tornata!”

Allora, sappiate che ho rivoluzionato la storia di Calendula, perché era piena i errori e poi faceva letteralmente schifo. Quindi, ho riscritto tutto cercando di non fare più errori di quelli che ho fatto nella fic di prima. Sappiate che continuerò, nel caso dovesse piacere (pubblico un capitolo per storia ogni 3 giorni). Ora vi lascio alla lettura!

Ho raccontato molte cose su Fairy Oak, sulle mie gemelle, su Lalla Tomelilla, sugli abitanti. Ma forse ho tralasciato qualcosa di importante. O meglio, qualcuno. Non ricordo di avervi raccontato della giovane Calendula Pollimon, sorella maggiore di Flox, della stessa età di suo cugino, Grisam. Migliore amica di Pervinca, era una ragazza allegra, gentile, che adorava i colori, come la sorella. Ma come tutti i Magici del Buio, aveva un lato oscuro, ribelle e coraggioso. Aveva due sfavillanti occhi color smeraldo, i capelli lunghi, tra il biondo e il castano, sempre legati da una treccia, ed era alta, magra e con un corpo ben proporzionato. Più o meno era vicino alla perfezione. Per questo molti ragazzi del villaggio, che fossero Magici o meno, erano innamorati di lei, ma gli unici due ragazzi che Calendula prediligeva erano Grisam e Scricciolo. La giovane Pollimon era rimasta a Fairy Oak fino ai 13 anni e mezzo, quando il Nemico sferrò il suo attacco. Lei quel giorno era a Frontebosco, da Shirley, quindi era fuori dal villaggio. Quando tornò non credeva ai propri occhi: Fairy Oak era assediato da ogni tipo di malvagità. Calendula, non se la sentiva di vedere la sua casa distrutta dall’esercito del Terribile 21, così scappò, lasciando il suo passato alle spalle.
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7 anni dopo la fine della guerra, il villaggio era ancora in pace, oramai il rancore di aver perso Calendula era quasi completamente sparito. Dico quasi, perché Flox ancora non aveva messo da parte il dolore per la perdita di sua sorella. Quel giorno stava accompagnando le sue due figlie a scuola, avute dal matrimonio con Acanti. Le aveva chiamate Azalea e Calendula, in onore della sorella perduta. Mentre percorrevano la Piazza della Quercia, sentirono un grido di gioia levarsi dall’altra parte della piazza, vicino alla Bottega delle Delicatezze. Lì, suo cugino Grisam, abbracciava una ragazza leggermente più bassa di lui. Aveva i capelli di un castano-dorato e quando vide gli occhi verdi della giovane non fece a meno di sorridere. Era lei, l’aveva riconosciuta. Calendula, era tornata. Corse con le figlie verso di lei e fu li che le saltò addosso. Calendula rise e si girò. Le due sorelle si abbracciarono.
“Finalmente sei tornata!” esclamò Flox, sciogliendosi dall’abbraccio.
“E come potevo non tornare a casa? Sarei stata crudele!” rispose Calendula. Non era cambiata, e forse andava bene così.
“Ho rimuginato molto e credo di essere stata una codarda quel giorno, potevo aiutarvi a vincere e invece sono fuggita. Mi dispiace davvero tanto, Flox!”
In quel momento, forse per la gioia, la piccola Azalea inciampò in una radice sporgente di Quercia e cadde a terra, sbucciandosi un ginocchio. Si trattava di una piccola sbucciatura, ma bruciava e la piccola cominciò a piangere.
“Oh piccolina, ti sei fatta davvero male?” le chiese sua zia.
“Sì! Mi brucia!”
Allora, Calendula alzò una mano e come per incanto, della botta rimase solo una cicatrice bianca. Azalea la guardò esterrefatta: guarire era una magia che solo i Magici della Luce potevano fare, come poteva una Strega del Buio, se pur tanto esperta come sua zia, guarirla?

Angolino autrice:
Vi ho lasciato sulle spine? Spero di sì xD Alla prossimaaaaa