“Ehi Granger!”

Hermione Granger si voltò, roteando gli occhi. “Cosa vuoi ancora, Malfoy?” Domandò, le labbre contratte in una smorfia. “E' mezzanotte passata, e per colpa di questa stupida ronda dei Prefetti sono ancora in giro per i corridoi...Domani bisogna consegnare il tema di Trasfigurazione e vorrei tornare in Sala Comune a rileggerlo, se permetti”

Invece di insultarla o rivolgerle uno dei suoi soliti complimenti ben poco lusinghieri, Draco Malfoy le rivolse un sorriso.

Un sorriso vero, sincero, con tutti i denti odiosamente bianchi e perfetti in bella mostra.

Hermione si immobilizzò, basita. “Ma-Malfoy?” Balbettò, mentre il ragazzo le si avvicinava. “Cos'hai in mente?” Lo accusò, stringendo la bacchetta nella tasca della divisa.

Se aveva imparato qualcosa in quei cinque anni trascorsi a Hogwarts, oltre alle migliaia di pagine dei libri di testo, era che di Malfoy non ci si poteva fidare.

Mai e poi mai.

Draco le si avvicinò ancora, e le poggiò le mani sulle spalle.

“Ma sei impazzito?!” Esclamò Hermione, proprio mentre gli altri Prefetti uscivano dalla piccola saletta dove erano ancora riuniti.

Prima che riuscisse a liberarsi dalla sua presa, peraltro gentile, Draco poggiò le labbra sulle sue.

“Buon lavoro, Hermione” Disse poi, separandosi da lei.

Sei paia di occhi si posarono sui due, avidamente.

“Bastardo!” Gridò Ron, paonazzo, cercando di scagliarsi contro il nemico. “Ti ammazzo...”

“Ron, fermati!” Gli intimò Hannah Abbott, mentre lo tratteneva con l'aiuto di Ernie Macmillan.

“Devo assolutamente raccontarlo a mia sorella...Questa si che è una notizia, qui a Hogwarts non succede mai nulla!” Esclamò Padma Patil sfregandosi le mani.

Hermione, nel frattempo, sembrò essersi risvegliata da un sonno lungo almeno un paio di millenni. “Cosa...Cosa...” Farfugliò, gli occhi vitrei che fissavano Malfoy come se fosse uscito dal dormitorio di Slytherin in mutande di paillettes e frustino coordinato.

Draco scrollò le spalle, continuando a sorridere con un'espressione beota sul volto dai lineamenti affilati. “Sei bella e volevo darti un bacio, tutto qui” Spiegò, nello stesso tono che usava quando doveva spiegare qualcosa a Tiger e Goyle per la decima volta di seguito.

“Tutto qui? Tutto qui?” Sbraitò Ron, cercando di liberarsi dalla morsa degli Hufflepuff.

“Ma che carini” Squittì Padma, in tono melenso. “Davvero carini”

“A me non sembrano così carini, a dire il vero” Puntualizzò Anthony Goldstein, osservandoli come se fossero un paio di scarafaggi. “Voglio dire, non mi sembrano così carini insieme. Sono pur sempre Malfoy e Granger...”

“L'amore non conosce ostacoli!” Lo aggredì Padma, che sembrava ormai posseduta dal sacro fuoco della passione.

“Io non capisco!” Sbottò all'improvviso Hermione, facendo zittire tutti.

Tutti la fissarono, in attesa della sua reazione.

“Scommetto dieci galeoni che gli lancia una fattura” Bisbigliò Anthony agli altri, con aria esperta.

“Non capisco!” Ripeté il prefetto di Gryffindor, scuotendo la massa di capelli ricci. “Cosa vuoi da me ora? Non ti basta insultarmi? Non ti basta umiliarmi ogni volta che ne hai l'occasione? Ora anche...questo? Che cos'è, una nuova tattica?” Gridò, scoccando al suo interlocutore uno sguardo che avrebbe incenerito un Deatheater all'istante.

Draco non diede segno di aver sentito neanche una parola di quella tirata, e si limitò ad allargare lo stupido sorriso che si addiceva ben poco alla sua fama di Slytherin crudele e freddo come un purissimo cubetto di ghiaccio. “Ti amo” Sussurrò dolcemente, gli occhi grigi fissi in quelli spalancati dal terrore della ragazza.

“Ma è ridicolo!”

“Non ci credo...”

“Devo dirlo a Calì, subito!”

“Ron, per favore, stai calmo!”

“Ho perso la prima scommessa della mia gloriosa carriera...”

Le voci degli spettatori involontari dello spettacolo dell'anno iniziarono a sovrapporsi l'una all'altra, creando in pochi secondi più rumore di quanto ne avrebbe prodotto Pix nei suoi momenti di gloria più fulgidi.

Hermione sembrava sul punto di svenire, e non si accorse neanche dell'incantesimo Petrificus che Ernie fu costretto a scagliare su Ron per impedirgli di gettarsi su Malfoy e sfigurare per l'eternità il suo regale viso. “Mi ami?” Ripeté, passivamente.

Il ragazzo iniziò a guardarsi intorno con aria incredula, come stupito per tutta quella confusione. “Sì, ti amo” Ripeté, con la massima tranquillità.

“Lui la ama, l'ha sempre amata!” Strillò a quel punto Padma, che non si capacitava ancora della fortuna che aveva avuto ad assistere di persona a quella dichiarazione in piena regola.

Prima che la destinataria di tutte quelle attenzioni potesse ribattere, o decidere di buttarsi da una delle torri del castello per sfuggire alla vergogna, una risatina fece voltare i presenti.

“Siete davvero patetici, lo sapete?” Pansy Parkinson, la cui assenza non era stata notata da nessuno fino a quell'istante, emerse dal cono d'ombra che la porta della Sala Prefetti disegnava sul pavimento.

“Prego?” Disse Hannah, irritata dalla solita gentilezza della ragazza.

“Ho detto che siete patetici” Ripeté Pansy, senza scomporsi. “Come potete anche solo pensare che Draco possa amare la Mezzosangue zannuta?”

“Forse perché gliel'ha detto, e ben due volte?” Domandò Padma, incrociando le braccia.

Lei rise di nuovo, più forte.

“Si può sapere perché continui a ridere?”

“Te lo spiego subito, Goldstein. Draco stamattina si è alzato alle cinque, perché doveva finire i compiti di Incantesimi e quelli di Pozioni...”

“Ma Malfoy non viene mai punito se non finisce i compiti di Pozioni! Perché avrebbe dovuto alzarsi così presto? E poi cosa c'entra ora?!” La interruppe Ernie, con impazienza.

“Vuoi stare zitto, idiota?” Gli intimò Pansy. “Come stavo dicendo, Draco si è svegliato alle cinque. Poi oggi pomeriggio è stato a lezione, e ha avuto gli allenamenti di Quidditch fino all'ora di cena. Dopo...”

“La vita di Malfoy è entusiasmante, davvero, ma non capisco...”

“Taci McMillan! Dopo aver mangiato ha studiato per altre due ore perché non aveva ancora iniziato il tema di Trasfigurazione, ed è venuto qui per la ronda di noi Prefetti” Terminò la ragazza, come se a quel punto fosse tutto chiaro e cristallino come il sangue di Draco stesso.

“Ehm, e quindi?” Chiese Hannah, perplessa.

Pansy sbuffò, borbottando parole poco edificanti sull'intelligenza degli Hufflepuff, per poi rivolgersi al suo compagno di Casa. “Draco” Lo chiamò, usando un tono di voce all'improvviso gentile ed adorante. “Draco, per caso hai sonno?”

Malfoy, che era rimasto in silenzio come un docile cagnolino da compagnia e aveva occupato il tempo fissando una shockata Hermione, fece un distratto cenno d'assenso.

“Lo sapevo! Lo sapevo!” Esclamò lei, esultando. “Non poteva essere vero, sarebbe stato davvero troppo...”

“Sapevi cosa?” Sbottarono tutti all'unisono, esasperati.

“Ma allora siete davvero deficienti!” Ribatté Pansy, tormentandosi il nodo della cravatta verde e argento. “Draco quando è molto stanco impazzisce, non è più lui...Fa cose completamente assurde, cose che di solito non farebbe neanche sotto tortura. Ha già cercato più volte di baciare Goyle, e una volta ha chiesto a Blaise di sposarlo. Anche se stasera ha toccato davvero il fondo, non pensavo potesse arrivare a tanto”

“Oh, che fregatura”

“Quindi lui non ama davvero Hermione?” Piagnucolò Padma, delusa.

“Ho perso dieci galeoni perché quel cretino di Malfoy ha sonno?” Le diede manforte Anthony, persino più funereo.

“Spiacente” Pansy scrollò le spalle, divertita. “Ora, se non vi dispiace, accompagno Draco a riposare. Ne ha davvero bisogno”

Hannah le rivolse un saluto con la mano, mentre gli altri erano occupati a sciogliere il Petrificus e rassicurare Ron che la sua amica era salva dalle spire di Draco Serpenteasonagli Malfoy.

“Andiamo, Draco, una bella dormita ti rimetterà in sesto...E non ti ricorderai più di questa brutta avventura. Non dirò a nessuno di quello che è successo con la Mezzosangue, te lo prometto”

“Parkinson”

Pansy, che già stava amorosamente guidando Malfoy lungo le scale che conducevano ai piani inferiori, si voltò.

Hermione, del tutto ristabilita dopo le forti emozioni di quell'ultimo quarto d'ora, era in piedi di fronte a lei, le mani sui fianchi e le labbra piegate in una smorfia poco rassicurante.

“Cosa vuoi, Granger?”

“Oh, solo una piccola precisazione” Rispose l'altra, fissandosi le unghie con aria indifferente. “Tu hai sentito tutto quello che mi ha detto Malfoy, giusto? Fin dall'inizio?”

Pansy annuì, sospettosa.

“E sapevi perfettamente che lui aveva solo sonno, giusto?”

Un altro cenno d'assenso, mentre un silenzio tombale era calato nel corridoio.

“...E che stava delirando”

Un terzo cenno, e gli occhi degli altri Prefetti si dilatarono per la paura. Draco, ancora appeso al braccio di Pansy come un fantoccio, mugugnò qualche parola incomprensibile.

Hermione respirò a fondo, come se fosse impegnata in una serie di esercizi di yoga. “Capisco”

“Tutto qui?” Sussurrò Ernie a Ron, sorpreso. “Pensavo che avrebbe cercato di ucciderla o qualcosa del genere”

“Vorrei rimanere qui a chiacchierare con te, Zannuta, ma devo proprio andare” Disse Pansy, in qualche modo sollevata dalla semplice affermazione della sua nemica.

Non aveva ancora fatto un passo, però, che un urlo disumano la investì in pieno.

“Parkison, hai la minima idea di quello che ho passato?!” Hermione la raggiunse con un balzo felino, impedendole di fuggire. Draco cadde di lato, accasciandosi sui gradini e addormentandosi subito.

“Accidenti, doveva essere proprio stanco!” Commentò Padma, senza distogliere gli occhi da quello che stava succedendo.

“Io...Io...” Balbettò Pansy, mentre gli occhi di Hermione la stavano lentamente riducendo in cenere. “Draco, devo aiutarlo...Guarda, è caduto”

“Credevo che Malfoy mi amasse! Credevo che Malfoy MI AMASSE!” Un altro urlo, questa volta a distanza ravvicinata, le fece ghiacciare il sangue nelle vene. “E' stato orribile, orribile! E mi guardava con quei maledetti occhi, e mi sorrideva...Mi sorrideva” Il ringhio di Hermione si trasformò in una risata selvaggia, isterica. “Non sono mai stata così spaventata in tutta la mia vita. E tu...Tu non hai detto nulla. Perché non hai detto nulla, Parkinson?”

Pansy era ormai pallida come un lenzuolo, e sudava freddo. Si aspettava che da un momento all'altro gli occhi di Granger diventassero rossi come quelli di Lord Voldemort, e che quella furia umana si mettesse a chiamare a raccolta una squadra di Deatheaters pronti a polverizzarla. “Volevo solo divertirmi un po'...” Farfugliò, cercando di suscitare pietà.

“Volevi divertirti” Sibilò Hermione, somigliando pericolosamente ad un serpente. “VOLEVI DIVERTIRTI!”

“Hermione, calmati” Disse Anthony, cercando di raffreddare la situazione.

“Sì, Herm, Anthony ha ragione...” Intervenne Ron, pallido quasi quanto Pansy.

“Voi state zitti! Nessuno ha chiesto il vostro parere” Ribatté lei, agitando la bacchetta con fare minaccioso.

I due ragazzi si affrettarono a balbettare qualche scusa, nascondendosi subito dietro a Padma ed Hannah.

“E ora, cara Pansy” Proseguì Hermione, parlando di nuovo alla sua vittima. “Sarò io a divertirmi”

A memoria di studente di Hogwarts, nessun membro della grande Casa di Salazar Slytherin era mai stato visto supplicare un indegno Gryffindor di risparmiare la sua preziosa, fulgida, assolutamente fantastica esistenza.

Nessuno, per essere precisi, prima che Hermione Granger scatenasse la sua furia omicida sul viso da carlino della povera Pansy Parkinson e sulle sue nobili membra.

* * * * *

.NOTE.

Quando ho postato questa fic ho descritto gli occhi di Draco come verdi, come scritto sul sesto libro...Ma mi è stato fatto giustamente notare che in realtà i suoi occhi sono grigi e che è stato fatto un errore di traduzione. Grazie a chi me l'ha detto perché il libro in inglese ce l'avrei anche ma l'ho prestato da due anni, quindi non potevo controllare ^^' E poi io me lo vedo meglio con gli occhi grigi, non verdi *_*

La storia come avrete capito è ambientata al quinto anno, perché Malfoy al sesto non è stato più nominato Prefetto. So che Anthony Goldstein è Prefetto di Ravenclaw, ma non so chi sia la ragazza...Quindi ho scelto Padma Patil. Ah, fate finta che la Umbridge e tutti i suoi stupidi decreti non esistano. Quanto era odiosa quella donna!
Mi è venuta l'ispirazione leggendo il manga “Host Club”, che tra l'altro vi consiglio perché è davvero esilarante e pieno di bei personaggi XD In un episodio c'è appunto uno studente che di colpo sembra impazzito e fa cose che di solito non farebbe mai perché ha sonno..E ho pensato di prendere in prestito l'idea e adattarla a Draco. Tutti i crediti quindi vanno a Bisco Hatori, l'autrice del fumetto ^^'

Il titolo è assolutamente orrido, lo so, ma davvero non sapevo cosa inventarmi...Poi mi è caduto l'occhio sulle mie fighissime pantofole verde Slytherin con lo stemma di Hogwarts, e appunto il motto della scuola “Draco dormiens nunquam titillandus”. Non c'entra poi molto ma amen, la mia mente bacata non è stata in grado di pensare a niente di meglio XD

A presto!

Flea