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Autore: Angy_xx    30/06/2013    1 recensioni
*Dal Testo*
Ma una cosa positiva in quella situazione c’era.
Harry.
Harry Styles era un ragazzo di 17 anni che Louis aveva conosciuto per caso al centro commerciale.
Come si dice.. un colpo di fulmine, Louis si era perso in quegli occhi verdi smeraldo e aveva voluto tastare la consistenza di quei ricci che gli incorniciavano il volto.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Louis Tomlinson non piange mai.
In ventitrè anni di vita non ha mai pianto per qualcosa o per qualcuno.
 
Da quando il padre di Louis era scappato di casa con un’altra donna Johannah, sua madre, era caduta in depressione, doveva occuparsi di un bambino piccolo ed era sola.
Louis aveva cinque anni e, si sa, a quell’età si era attivi, ma Louis non era attivo, di più.
Non stava mai fermo e Johannah era sempre più esausta.
 
-Louis ora andiamo a fare una passeggiata ok?- gli disse la madre e il bambino annuì.
Johannah prese la sua giaccia,  il cappellino di Louis e le chiavi di casa e, dopo aver preso Louis in braccio, uscì.
 
Louis era un tipo molto socievole, era amico di tutti così Johannah lo portò al parco dove tutti i bambini del quartiere andavano a giocare.
C’erano le altalene, lo scivolo e altri giochi per bambini costeggiati da una piccola aiuola con tanti fiori colorati.
Johannah lasciò il figlio che corse a giocare con i suoi amici e lei si sedette su una panchina lì vicino.
 
Si era fatto tardi e dovevano andare, Johannah chiamò Louis che si avvicinò e insieme presero la strada per tornare a casa.
Fu tutto così veloce che Louis non ebbe il tempo di pensare.
 
Una macchina. Sua madre a terra.
Non c’erano molte persone e quelle rimaste si avvicinarono alla donna e al bambino che subito le era corso vicino.
Chiamate subito l’ambulanza’ ‘Il bambino sta bene?’ ‘Cosa è successo?’ ‘La donna è ancora viva?’
Tutte voci che Louis sentiva lontane, ma non piangeva, non aveva il bisogno di farlo.
Tutti i bambini sarebbero scoppiati in lacrime, per la paura, per aver visto la madre in quelle condizioni, ma Louis no.
 
Non aveva pianto nemmeno quando, qualche settimana dopo, gli avevano comunicato che la madre era morta a causa di un’emorragia interna che non avevano potuto fermare e che sarebbe stato affidato a suo padre, un padre che non aveva mai conosciuto e che non sapeva se sarebbe stato un buon padre.
 
 
Erano 12 anni che Louis viveva da suo padre e con la sua compagna Anne.
Louis non aveva pianto quando aveva chiesto a suo padre perché aveva lasciato sua madre con un bambino piccolo e lui gli rispose che non l’amava più, che lui era nato per sbaglio.
Gli raccontò che una sera dopo aver litigato con sua madre tornò di notte, ubriaco marcio e la violentò, senza nessuna pietà e quando aveva saputo che fosse incinta la lasciò andando con un’altra donna, quella attuale.
 
Ma dopotutto Louis lo sapeva, lui era uno sbaglio, non doveva nascere e tutti sarebbero stati più tranquilli, sua madre sarebbe stata ancora là e suo padre non doveva occuparsi di un fardello come lui.
Chiudeva gli occhi e tutto quello che vedere era un paradiso oscuro.
 
Ma una cosa positiva in quella situazione c’era.
Harry.
Harry Styles era un ragazzo di 17 anni che Louis aveva conosciuto per caso al centro commerciale.
Come si dice.. un colpo di fulmine, Louis si era perso in quegli occhi verdi smeraldo e aveva voluto tastare la consistenza di quei ricci che gli incorniciavano il volto.
Avevano fatto amicizia ma nessuno dei due era intenzionato a rimanere in quella ‘zona’,  così  Louis, preso un po’ di coraggio, si dichiarò al riccio.
All’inizio pensava ad un rifiuto ma quando Harry si era avvicinato a lui e lo aveva baciato gli si era fermato il cuore.
Suo padre lo definiva sbagliato, ma Louis come poteva definire un amore così grande, che lo completava, sbagliato.
 
Dopo l’ennesima sfuriata del padre che gli diceva di lasciare quel ragazzo, che era sbagliato, Louis prese le sue cose e andò a vivere con Harry, in un piccolo appartamento in affitto e vivendo con un assegno mensile del padre che bastava a pagare tutte le spese.
 
Tutto andava bene, Louis ed Harry erano più innamorati che mai, uno non poteva vivere senza l’altro e viceversa.
Passavano quasi tutto il tempo insieme, erano due corpi ma una sola anima.
Ma Louis sapeva che prima o poi tutta questa pace sarebbe finita, nella vita di Louis ci sarà sempre qualcosa che non andrà bene.
E Louis lo sapeva.
 
L’aveva sospettato quando, mentre stava facendo le coccole ad Harry, distesi nel loro divano, aveva visto il riccio strizzare gli occhi, alzarsi rapidamente e correre verso il bagno.
Louis l’aveva raggiunto e alla vista di Harry che vomitava sangue gli si era attorcigliato lo stomaco.
Ma non pianse.
 
L’aveva sospettato col passare del tempo perché vedere Harry sempre più magro che perdeva capelli.
I suoi ricci stavano scomparendo e con Louis anche la sensazione che andasse tutto bene.
Aveva insistito per portare Harry in ospedale ma il più piccolo si era rifiutato dicendo che andava tutto bene, ma Louis sapeva che non andava tutto bene.
Aveva visto Harry alzarsi per togliere i piatti dal tavolo e un secondo dopo svenire davanti ai suoi occhi.
Ma non pianse.
 
E ora aveva la conferma che non andava tutto bene.
Era in ospedale.
Aspettava che qualcuno uscisse dalla stanza in cui era ricoverato Harry.
Andrà bene.
Andrà bene.
Andrà bene.
Si ripeteva, cercando di convincersi, ma quando vide un dottore uscire da quella stanza, con un viso che non prometteva nulla di buono Louis si sentì cadere il mondo addosso.
 
-Lei è un parente?-
 
-No, sono il fidanzato-
 
Un bagliore di dispiacere attraversò gli occhi del medico.
 
-Mi dispiace dirle che il ragazzo ha una forma acuta di leucemia-
 
Leucemia acuta.
 
No.
Tutti ma non lui.
Tutti ma non Harry.
E Louis pianse.
 
Due piccole lacrime solcarono le sue guance, seguite da altre cento, mille lacrime.
Per la prima volta in vita sua Louis pianse.
 
Con passi lenti e indecisi si avvicinò alla stanza di Harry.
Abbassò la maniglia ed entrò.
Era pallido, troppo.
Era pieno di fili collegati ad una macchina.
Sentiva il battito del suo cuore, lieve, sembrava quasi assente.
 
-Perché Harry, perché tu!-
 
Non poteva ancora crederci.
Insomma, il suo Harry in quelle condizioni, lui che era sempre solare, sorrideva sempre, in un letto d’ospedale.
 
 
Passava il tempo, Louis era diviso tra casa e ospedale.
Harry faceva sempre più spesso la chemioterapia, ma la situazione non migliorava, anzi peggiorava e dopo sacrifici inutili Louis sapeva che sarebbe rimasto solo, perché infondo lui era sbagliato, meritava di stare solo.
 
Adesso stava tenendo la mano di Harry.
 
-Non lasciarmi, non lasciarmi Harry ti prego-
 
Si lasciò andare in un pianto disperato, appoggiando la testa sul busto di Harry mentre quest’ultimo si spegneva lentamente e Louis rimase solo.
 
Solo.

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I'm heeere.
Adesso odiatemi pure, tiratemi i pomodori lol
Scrivere questa one shot è stato un parto!
Non è da me scrivere storie con finali tristi ma, essendo molto contradditoria, eccola qua!
Non mi aspetto granchè, non è venuta come volevo io, nella mia testa era diversa :')
Un'ultima cosa, scusate alle lettrici che leggevano la long, ma non avevo più l'ispirazione/voglia di continuarla, davvero scusatemi!
Ho in fase di scrittura un'altra one shot, mooolto lunga quindi non credo pubblicherò spesso.

ps: una piccolina recensione la lasciate? anche per dire che fa schifo *faccia da cucciolo*
Un bacio,

Angy_xx

 
  
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